LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

Il BDS Sud Africa congiuntamente all'Alleanza di Solidarietà Palestinese (PSA) hanno diffuso oltre 12 tabelloni in Sud Africa che spiegassero graficamente l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e l'esproprio del popolo palestinese.

Una campagna simile, avviata da Henry Clifford negli Stati Uniti, aveva ispirato un uomo d'affari nero del posto.

di Joe Catron

Questa estate, i titoli sulla Palestina hanno dominato le notizie dalle assemblee delle chiese cristiane. La Chiesa Unita Metodista del Nord America, la Chiesa Presbiteriana (USA) e la Chiesa Unita del Canada hanno deciso di boicottare i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.

Nel frattempo, il Sinodo Generale della Chiesa d’Inghilterra (consiglio) affermava il suo sostegno al Programma di Accompagnamento Ecumenico in Palestina e Israele, che fa una campagna contro i beni degli insediamenti (“appello dei Metodisti Uniti per boicottare i prodotti fatti da compagnie israeliane operanti nei territori palestinesi occupati”, Comitato Nazionale Palestinese BDS, 3 maggio 2012).

I siti web delle chiese e le pagine degli editoriali dei giornali si sono riempiti di dibattiti sull’apartheid e sul disinvestimento.

di RACHEL ZOLL

NEW YORK (AP) — Una compagnia che gestisce i beni dei Quaccheri Statunitensi ha venduto le sue partecipazioni a tre imprese dopo che gli investitori avevano sollevato dubbi sui loro affari con Israele.

La “Friends Fiduciary Corp.”, un’associazione “no-profit” di Filadelfia, ha venduto le sue azioni della Caterpillar Inc., della Hewlett-Packard Co. e della Veolia Environment dopo una richiesta di indagine da parte del Convegno degli Amici di Ann Arbor. Il gruppo di Quaccheri del Michigan voleva evitare investimenti in aziende che fornivano prodotti ai militari Israeliani.

Il 27 agosto a Il Cairo si è tenuto il primo evento ufficiale in Egitto  di  boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) presso il centro media indipendente Mosireen, un primo passo importante nel mettere in discussione le continuative relazioni economiche del governo con Israele e per costruire  una  solidarietà  attiva con la Palestina.

Le campagne BDS in Europa e negli Stati Uniti sono cresciute  notevolmente nel corso degli ultimi sette anni, ma tali campagne hanno tardato a decollare nel mondo arabo, dove i governi e le élite economiche traggono profitto anche dai rapporti con Israele. Nonostante l'ostilità popolare nei confronti di Israele sia molto diffusa tra gli egiziani, il governo egiziano è uno dei due unici paesi arabi, insieme alla Giordania, a mantenere relazioni commerciali ufficiali con Israele.

Il fermento scatenato dalla rivoluzione egiziana ha generato forti manifestazioni di solidarietà verso i palestinesi e proteste contro la presenza diplomatica di Israele in Egitto. Le proteste al Cairo hanno costretto le autorità egiziane ad espellere l'ambasciatore israeliano a marzo 2012, mentre  per due volte i manifestanti ammainavano la bandiera dell'ambasciata israeliana.

Appello a tutte le organizzazioni per uguali diritti in tutta la Palestina storica e per il Diritto al ritorno di tutti i rifugiati.

Lo storico lancio della Coalizione per una Palestina libera (CFP), che ha avuto luogo venerdì 28 Settembre, ha riscosso un clamoroso successo. I partiti politici, i sindacati, le organizzazioni dal basso, i movimenti studenteschi e i gruppi in sostegno dei diritti umani hanno parlato appassionatamente della libertà della Palestina; il CFP si è dato un documento fondativo, un programma su come procedere nelle iniziative. Di seguito la dichiarazione.

Dichiarazione di lancio

28 Settembre 2012, Johannesburg, Sud Africa

 “La tentazione nella nostra situazione è di parlare in toni smorzati riguardo ad una questione come il Diritto del popolo palestinese ad un loro Stato. Noi possiamo facilmente essere indotti a leggere la riconciliazione e l’imparzialità come una significativa parità tra giustizia e ingiustizia. Avendo raggiunto la nostra libertà, possiamo cadere nella trappola di lavarci le mani delle difficoltà che affrontano gli altri. Saremo men che umani se lo facessimo. E’ un dovere di tutti i sudafricani, noi stessi un tempo beneficiari di un generoso supporto internazionale nel difendere la causa della libertà e della giustizia ed  annoverati tra coloro che hanno contribuito attivamente al loro conseguimento”.
Nelson Mandela, 4 Dicembre 1997

Noi sudafricani di diverse organizzazioni ed istituzioni da molti anni siamo impegnati nel campo della solidarietà con i palestinesi che stanno vivendo sotto il regime di apartheid imposto loro da Israele e sono stati espropriati dei loro beni da varie ondate di pulizia etnica.

Nella dichiarazione dell'Associazione Internazionale degli Avvocati Democratici il sostegno alla campagna BDS

Dal 24 al 28 settembre 2012 l’Associazione Internazionale degli Avvocati Democratici (IADL), organizzazione non-governativa di avvocati progressisti da ogni parte del mondo con funzione consultiva nel Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), ha tenuto la sua riunione di lavoro a Gaza, nella Palestina occupata. Siamo venuti a dimostrare la nostra solidarietà al Popolo Palestinese e alla sua causa e a levare le nostre voci nell’affermare i diritti fondamentali del Popolo Palestinese  all’auto-determinazione e alla fine dell’occupazione illegale e della chiusura della Striscia di Gaza.

La IADL ha incontrato l’Associazione dell’Ordine degli Avvocati Palestinese, la rete delle ONG palestinesi (PNGO), organizzazioni per i diritti della donna, organizzazioni internazionali, fazioni politiche palestinesi e funzionari governativi. Abbiamo fatto visita al Primo Ministro e al Ministro della Giustizia. Abbiamo svolto discussioni con i rappresentanti di tutti i partiti politici e dei soggetti interessati. Attraverso questi eventi e questi incontri la IADL ha potuto acquisire informazioni di prima mano sull’attuale situazione nei territori palestinesi occupati, particolarmente nella Striscia di Gaza.

Ramallah, Territori Occupati, Venerdì il gruppo di giovani Palestinians for Dignity ha organizzato davanti al quartier generale dell'European Union Coordinating Office for Palestinian Police Support (Ufficio di Coordinamento dell'Unione Europea per il sostegno alla polizia palestinese EUPOL COPPS) in Tokyo Street a Ramallah un sit-in di protesta contro una serie di provvedimenti intrapresi dall'Unione Europea per favorire lo sviluppo delle relazioni commerciali e diplomatiche con lo Stato occupante di Israele.

La decisione più rilevante riguarda la Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo che ha votato in favore di un potenziamento delle relazione commerciali stipulate sulla base dell'accordo di conformità e accettazione di prodotti industriali (ACAA), che rimuoverebbe le barriere doganali tra Israele e gli Stati membri dell'Unione Europea per il commercio di prodotti industriali, in particolare nel settore farmaceutico.

di Munir Atalla

Il movimento per il Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) sta esercitando una pressione sempre maggiore su Israele, offrendo così una potenziale alternativa al ristagno dei negoziati.

Sette anni fa, la società civile palestinese lanciò un appello alla resistenza nonviolenta per mezzo di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro lo stato d'Israele.  Sottoscritto da 108 enti ed organizzazioni, rappresentava il più grande momento di consenso entro la società civile palestinese nella storia recente.  Quest'anno, nel settimo anniversario del movimento, non può più essere considerato un movimento "marginale".  Anche se qualcuno ha voltato la schiena, questa iniziativa dal basso sembra essere l'unico movimento che raccolga sostegno fra gli attivisti internazionali nei campus universitari di tutto il mondo.

Il Ministero delle Finanze norvegese: donazioni alle organizzazioni che forniscono fondi per gli insediamenti israeliani non sono più deducibili dalle tasse.

A seguito di campagne di advocacy e pressione da parte del Norwegian People’s Aid (NPA) e dell'Unione norvegese dei dipendenti comunali e generali (NUMGE), il Ministero delle Finanze norvegese ha annunciato oggi la decisione di escludere l'organizzazione norvegese "Karmel-instituttet" dalla lista delle organizzazioni per le quali le donazioni da parte del pubblico norvegese sono deducibili dalle tasse. Il motivo alla base della decisione è che l'organizzazione fornisce sostegno finanziario agli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati.

“Siamo molto lieti che il Ministero delle Finanze ha preso questa decisione, basata sul fatto che Karmel fornisce fondi agli insediamenti illegali israeliani. La decisione arriva dopo una lettera inviata da NPA e NUMGE a gennaio di quest'anno, chiedendo al ministero di esaminare la questione”, ha detto il segretario generale della NPA, Liv Tørres.

di Michael Deas

Il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) del Parlamento europeo, il secondo più grande del Parlamento europeo, ha dichiarato che le merci prodotte negli insediamenti illegali "non sono conformi al diritto comunitario."

In un comunicato stampa ufficiale, rilasciato dopo che un nuovo protocollo sul commercio UE-Israele è stato approvato – per pochi voti – dalla Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento europeo, la vice presidente del S&D, Véronique de Keyser, ha detto che "i prodotti fabbricati nei territori occupati non possono essere considerati 'legalmente commercializzabili' e, pertanto, non possono far parte di questo accordo sul commercio." I partiti costituenti del S&D includono il Partito Laburista del Regno Unito, il Partito Socialista francese e il Partito Socialdemocratico tedesco.