Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Approvato in via definitiva l’accordo ACAA tra Ue e Israele. Il Parlamento si esprime mentre Gaza è sotto attacco e si prepara un ampliamento degli insediamenti coloniali. Le violazioni dei diritti umani ‘preoccupano’ Bruxelles. Ma non troppo.
di Cecilia Dalla Negra
A giudicare dal risultato, verrebbe da pensare che le violazioni della legalità internazionale e dei diritti umani, nei Territori Palestinesi Occupati, si siano interrotte per un istante.
Solo così, infatti, si spiegherebbe perché il Parlamento Europeo - nel voto che si è svolto il 22 ottobre scorso - abbia valutato di non dover tenere conto di quella clausola che gli impone di non stipulare accordi con stati terzi quando il diritto internazionale è violato, o i diritti umani sono ignorati.
Eppure, a Strasburgo, la riunione plenaria di lunedì scorso ha visto andare in scena un’altra storia: quella in cui con 379 voti a favore, 240 contrari e 41 astensioni il Parlamento ha approvato in via definitiva il Protocollo degli Accordi Euro-Mediterranei relativo a Israele, meglio noto come ACAA.
Leggi: Ue-Israele. Le violazioni dei diritti umani 'preoccupano', ma non troppo
Mercoledì 24 ottobre una protesta di palestinesi ed internazionali in una colonia è stata bloccata con violenza dai soldati israeliani.
Gerusalemme, 25 ottobre 2012, Nena News - Più di cento palestinesi ed attivisti internazionali hanno partecipato ieri mattina alla protesta che si è tenuta all'interno del supermercato Rami Levi nella colonia israeliana di Sha'ar Benjamin, a nord di Ramallah. I manifestanti sono entrati nel locale sventolando bandiere palestinesi e invitando al boicottaggio dei prodotti israeliani.
Una quarantina di soldati israeliani ha bloccato la protesta, attaccato fisicamente i partecipanti, lanciato bombe sonore e ferito alcune persone. Due manifestanti sono stati portati in ospedale per accertamenti. Quattro persone, tra cui due attivisti internazionali e Bassem Tamimi, il capo del comitato popolare di Nabi Saleh, sono state picchiate ed arrestate.
Quest'azione di protesta è stata organizzata dai comitati di lotta popolare per manifestare contro la politica israeliana di occupazione e colonizzazione della terra palestinese. La settimana scorsa una cinquantina di palestinesi aveva bloccato per circa mezz'ora la strada 443, che connette Gerusalemme a Tel Aviv attraversando la Cisgiordania.
Fonte: Nena News
"IERI SUD AFRICA, OGGI PALESTINA"
La Conferenza, tenutasi a Barcellona, tra il 19-21 ottobre 2012, ha aderito all’appello della società civile palestinese a mobilitarsi per la campagna internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro lo stato di Israele e ha invitato la società civile spagnola a fare lo stesso.
Alla prima Conferenza dello Stato spagnolo per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), oltre 500 attiviste/i e 50 organizzazioni della società civile hanno ribadito il proprio impegno per la lotta del popolo palestinese e la propria posizione nei confronti dell’Apartheid israeliana: "Ieri il Sudafrica, oggi la Palestina".
Abbiamo constatato che sviluppare la campagna BDS è centrale a tutte le azioni e alle attività di solidarietà con il popolo palestinese. A tal fine, la Conferenza ha deciso, nelle sue conclusioni, di lavorare per una campagna BDS che trascenda il movimento di solidarietà con il popolo palestinese. Con questi obiettivi in mente, comunichiamo la nostra intenzione di coordinarci con il Comitato Nazionale palestinese per il BDS (BNC), che guida e incoraggia il movimento internazionale che sostiene la campagna BDS.
Scompiglio ad una conferenza sui diritti umani all’ università del Connecticut dopo la diserzione di quasi tutti i suoi oratori.
Come scrive l’Hartford Courant, quattro dei cinque relatori previsti alla conferenza sui diritti umani all’ università del Connecticut hanno disdetto la loro partecipazione, esplicitamente dichiarando che il motivo della rinuncia era la volontà della conferenza di rendere omaggio a Shimon Peres.
Maryam Al-Khawaja, uno dei quattro, portavoce dei diritti umani per il popolo Bahrein, è figlia di Abdulhadi Al-Khawaja, prigioniero politico, cui la conferenza avrebbe dovuto rendere omaggio; per prima ha dichiarato in una lettera aperta di non voler partecipare a un evento che voglia rendere omaggio a suo padre e nello stesso tempo al capo di Stato israeliano:
“Sebbene sia onorata dal fatto che abbiate scelto mio padre, sono anche profondamente rammaricata per la scelta di rendergli omaggio assieme ad una persona che si è resa responsabile di molte violazioni dei diritti umani, e che dovrebbe per questo essere processato, non omaggiato.”
Il fondo per gli aiuti allo sviluppo della Palestina non ha funzionato, visto che milioni di persone continuano a soffrire nonostante i miliardi di dollari investiti in questo ambito. È il momento per i palestinesi dell’autodeterminazione e di prendere il controllo della situazione.
Quella degli aiuti umanitari è una grande industria globale il cui successo non è affatto ovvio. Nonostante alcuni progressi, la povertà non è stata debellata, il cambiamento climatico non è stato arrestato e i diritti umani non vengono rispettati. Tuttavia questi scarsi risultati vengono esclusivamente attribuiti a problemi tecnici, mentre le carenze fondamentali insite nella politica degli aiuti non sono prese in considerazione.. La Palestina è un esempio importante di questo, visto il suo elevato livello di dipendenza dagli aiuti, i numerosi donatori internazionali e i milioni di palestinesi che stanno soffrendo da decenni nonostante i miliardi di dollari elargiti.
Leggi: Nora Lester Murad: È il caso che i palestinesi boicottino gli aiuti internazionali?
Il BDS Sud Africa congiuntamente all'Alleanza di Solidarietà Palestinese (PSA) hanno diffuso oltre 12 tabelloni in Sud Africa che spiegassero graficamente l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e l'esproprio del popolo palestinese.
Una campagna simile, avviata da Henry Clifford negli Stati Uniti, aveva ispirato un uomo d'affari nero del posto.
di Joe Catron
Questa estate, i titoli sulla Palestina hanno dominato le notizie dalle assemblee delle chiese cristiane. La Chiesa Unita Metodista del Nord America, la Chiesa Presbiteriana (USA) e la Chiesa Unita del Canada hanno deciso di boicottare i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.
Nel frattempo, il Sinodo Generale della Chiesa d’Inghilterra (consiglio) affermava il suo sostegno al Programma di Accompagnamento Ecumenico in Palestina e Israele, che fa una campagna contro i beni degli insediamenti (“appello dei Metodisti Uniti per boicottare i prodotti fatti da compagnie israeliane operanti nei territori palestinesi occupati”, Comitato Nazionale Palestinese BDS, 3 maggio 2012).
I siti web delle chiese e le pagine degli editoriali dei giornali si sono riempiti di dibattiti sull’apartheid e sul disinvestimento.
Leggi: BDS chiave per una “pace giusta” afferma un cristiano palestinese attivista del boicottaggio
Il 27 agosto a Il Cairo si è tenuto il primo evento ufficiale in Egitto di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) presso il centro media indipendente Mosireen, un primo passo importante nel mettere in discussione le continuative relazioni economiche del governo con Israele e per costruire una solidarietà attiva con la Palestina.
Le campagne BDS in Europa e negli Stati Uniti sono cresciute notevolmente nel corso degli ultimi sette anni, ma tali campagne hanno tardato a decollare nel mondo arabo, dove i governi e le élite economiche traggono profitto anche dai rapporti con Israele. Nonostante l'ostilità popolare nei confronti di Israele sia molto diffusa tra gli egiziani, il governo egiziano è uno dei due unici paesi arabi, insieme alla Giordania, a mantenere relazioni commerciali ufficiali con Israele.
Il fermento scatenato dalla rivoluzione egiziana ha generato forti manifestazioni di solidarietà verso i palestinesi e proteste contro la presenza diplomatica di Israele in Egitto. Le proteste al Cairo hanno costretto le autorità egiziane ad espellere l'ambasciatore israeliano a marzo 2012, mentre per due volte i manifestanti ammainavano la bandiera dell'ambasciata israeliana.
Leggi: Portare BDS in Egitto, al Cairo il primo evento della campagna per il boicottaggio di Israele
Appello a tutte le organizzazioni per uguali diritti in tutta la Palestina storica e per il Diritto al ritorno di tutti i rifugiati.
Lo storico lancio della Coalizione per una Palestina libera (CFP), che ha avuto luogo venerdì 28 Settembre, ha riscosso un clamoroso successo. I partiti politici, i sindacati, le organizzazioni dal basso, i movimenti studenteschi e i gruppi in sostegno dei diritti umani hanno parlato appassionatamente della libertà della Palestina; il CFP si è dato un documento fondativo, un programma su come procedere nelle iniziative. Di seguito la dichiarazione.
Dichiarazione di lancio
28 Settembre 2012, Johannesburg, Sud Africa
“La tentazione nella nostra situazione è di parlare in toni smorzati riguardo ad una questione come il Diritto del popolo palestinese ad un loro Stato. Noi possiamo facilmente essere indotti a leggere la riconciliazione e l’imparzialità come una significativa parità tra giustizia e ingiustizia. Avendo raggiunto la nostra libertà, possiamo cadere nella trappola di lavarci le mani delle difficoltà che affrontano gli altri. Saremo men che umani se lo facessimo. E’ un dovere di tutti i sudafricani, noi stessi un tempo beneficiari di un generoso supporto internazionale nel difendere la causa della libertà e della giustizia ed annoverati tra coloro che hanno contribuito attivamente al loro conseguimento”.
Nelson Mandela, 4 Dicembre 1997
Noi sudafricani di diverse organizzazioni ed istituzioni da molti anni siamo impegnati nel campo della solidarietà con i palestinesi che stanno vivendo sotto il regime di apartheid imposto loro da Israele e sono stati espropriati dei loro beni da varie ondate di pulizia etnica.
Leggi: Johannesburg, Sud Africa. Dichiarazione di lancio della Coalizione per una Palestina Libera