Boicottaggio sportivo
Erreà sostiene falsamente di non avere alcun contratto o rapporto con la Israel Football Association (IFA). Il rapporto annuale dell'IFA e le proposte del kit Erreà dicono altrimenti.
ll 1 gennaio 2025, l'azienda italiana di abbigliamento sportivo Erreà stipulerà un contratto di sponsorizzazione con la Israel Football Association (IFA), mentre Israele intensifica gli orrori indicibili del suo genocidio a Gaza.
Erreà subentrerà alla multinazionale tedesca PUMA. Nel dicembre 2023, PUMA ha fatto trapelare la notizia che non avrebbe rinnovato il contratto con l'IFA a seguito di una campagna di boicottaggio globale durata 5 anni che ha preso di mira la complicità dell'IFA nel regime di apartheid e nell'occupazione militare di Israele che dura da decenni e, più recentemente, nel genocidio di Gaza.
L'IFA, insieme al governo israeliano, include e sostiene nei suoi campionati ufficiali squadre con sede in insediamenti israeliani illegali sulla terra palestinese occupata.
In risposta alle preoccupazioni espresse dai suoi stessi partner commerciali sul contratto IFA, Erreà sta fornendo informazioni palesemente false. Erreà afferma infatti di non avere alcun contratto o rapporto con l'IFA. Il rapporto annuale dell'IFA per l'anno 2023, pubblicato nell'ottobre 2024, afferma invece di aver firmato nell'agosto 2024 un contratto di sponsorizzazione di due anni con Erreà, con un'opzione di rinnovo per altri due anni.
Inoltre, nell'aprile 2024 l'IFA aveva annunciato che Erreà sarebbe diventato il suo nuovo sponsor, pubblicando due proposte di kit Erreà sul suo sito web.
Non sorprende che Erreà voglia prendere le distanze da Israele, che commette una triplice serie di crimini atroci. Gli insediamenti di Israele sulla terra palestinese occupata costituiscono un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Il suo regime di apartheid è un crimine contro l'umanità. E il genocidio a Gaza è il crimine dei crimini.
Oltre al grave danno reputazionale che deriverà dal trarre profitto dai crimini di Israele, Erreà rischia un'azione legale. Le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia (CGI) stabiliscono che Israele sta plausibilmente commettendo un genocidio a Gaza e che l'occupazione militare di Israele è illegale. Entrambe le sentenze della Corte comportano l'obbligo di non contribuire in alcun modo ai crimini che Israele sta commettendo contro i palestinesi.
Erreà sta già subendo pressioni per il ritiro dall'accordo. L'azienda ha bloccato sui suoi canali social media i commenti di chi chiedeva spiegazioni.
Erreà deve recedere immediatamente e pubblicamente dal contratto con l'IFA per evitare di essere complice dei crimini di guerra, dei crimini contro l'umanità e del genocidio di Israele. Se Erreà dovesse proseguire con questa sponsorizzazione criminale e immorale, sarà indetta una campagna di boicottaggio mirata nei suoi confronti.
Fonte: Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
Traduzione di BDS Italia
Il Tour de France parte quest’anno dall’Italia, dal 29 giugno al 2 luglio con quattro tappe in Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte:
Tappa 1 – 29/06 Firenze > Rimini
Tappa 2 – 30/06 Cesenatico > Bologna
Tappa 3 – 01/07 Piacenza > Torino
Tappa 4 – 02/07 Pinerolo > Valloire
Dopo il Giro d’Italia portiamo la Palestina al Tour de France, manifestando pacificamente lungo il percorso con striscioni, cartelli e bandiere per contestare la partecipazione della squadra israeliana Israel Premier Tech e le complicità di UCI (Unione Ciclistica Internazionale) e Tour de France con lo "sportwashing" di Israele, la ripulitura attraverso lo sport dei suoi gravi crimini contro i palestinesi.
Rispondiamo all’appello arrivato dalla Palestina per una mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia e del Tour de France.
Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza e aumentano gli attacchi di esercito e coloni in Cisgiordania, gli organizzatori delle più importanti gare ciclistiche accolgono la squadra Israel Premier Tech a braccia aperte.
La squadra ciclistica israeliana è stata creata dal miliardario canadese-israeliano Sylvan Adams con l’obiettivo dichiarato di fare sportswashing del regime israeliano che da 75 anni è responsabile di un’occupazione militare e del crimine di apartheid, e ora anche di un genocidio. Adams ha descritto il genocidio di Israele contro i palestinesi a Gaza in termini vergognosamente razzisti come “il bene contro male e la civiltà contro le barbarie”. Ha definito i leader mondiali “utili idioti” semplicemente per aver esortato Israele a fermare “questa uccisione di donne, bambini e neonati”.
L’UCI, l’organismo internazionale che governa il ciclismo, afferma di essere una “organizzazione politicamente neutrale”. L’UCI ha immediatamente sanzionato la Russia pochi giorni dopo l’inizio della sua aggressione illegale contro l’Ucraina, sospendendo tutte le squadre russe e bielorusse e vietando tutti gli eventi UCI in Russia e Bielorussia. Eppure, in una dimostrazione della tipica ipocrisia occidentale, l’UCI non solo ha chiuso un occhio sulla storia decennale di gravi crimini contro i palestinesi da parte di Israele, ma ora sta contribuendo allo sportswashing del genocidio israeliano a Gaza.
Questa non è la prima volta che l’UCI, il Giro d’Italia e il Tour de France si rendono complici della ripulitura dell’immagine di Israele attraverso lo sport e dei suoi gravi crimini contro i palestinesi. Gli ipocriti organismi sportivi internazionali adempiranno al loro obbligo di escludere dallo sport Israele genocida solo se li costringiamo.
- Manifestiamo durante le tappe iniziali del Tour in Italia, per poi passare il testimone delle proteste alle/agli attivist* francesi.
- Mandiamo a UCI e Tour de France questo messaggio: nel ciclismo non c’è posto per il genocidio, basta mascherare i crimini di Israele con lo sport.
- Continuiamo a mobilitarci per fermare il genocidio a Gaza e smantellare il sistema israeliano di colonialismo, occupazione e apartheid
Inviate foto e video delle vostre azioni di protesta a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BDS Italia
Il 18 maggio, la campagna BDS France ha inviato la lettera seguente a David Lappartient, presidente dell'UCI (Union Cycliste Internationale) e a Christian Prudhomme, direttore del Tour de France.
Una copia è stata inviata al quotidiano l'Equipe.
Questa lettera è rimasta senza risposta, quindi la pubblichiamo oggi.
Abbiamo saputo che la squadra ciclistica Israel-Premier Tech che partecipa al Tour de France ha rimosso il nome “Israel” dai suoi veicoli su indicazione delle varie autorità di polizia europee!
Questa prima vittoria ci incoraggia ad aspettarci di più cioè che il team Israel-Premier Tech si ritiri completamente dal Tour de France?
Gentili signori,
L'anno scorso vi abbiamo inviato una lettera per rifiutare ancora una volta di mascherare i crimini di Israele con la presenza del team Israel-Premier Tech al Tour de France 2023.
Notiamo con stupore che oggi nel 2024 intendete ripetere l’invito a Israel-Premier Tech.
Siamo indignati dalla pratica dei doppi standard che consiste nell’accettare le sanzioni contro la Russia e nel rifiutarle contro Israele, la cui politica di genocidio contro i palestinesi di Gaza e di pulizia etnica contro l’intero popolo palestinese è sempre più condannata in tutto il mondo, non solo dall’opinione pubblica internazionale, ma anche da molti stati e da numerosi organismi politici, giuridici, sportivi e culturali.
A seguito della causa intentata dal Sudafrica contro Israele, la Corte internazionale di Giustizia e molte autorità internazionali hanno ritenuto che esistesse un rischio plausibile che Israele commettesse un genocidio contro i palestinesi a Gaza. Pertanto, il 26 gennaio 2024, la Corte ha ordinato a Israele di “adottare tutte le misure in suo potere” per prevenire il genocidio e l’incitamento al genocidio contro i palestinesi a Gaza. Nella sua seconda ordinanza, in data 28 marzo 2024,la Corte ha indicato misure più specifiche che Israele dovrebbe adottare per garantire la fornitura di servizi di base e aiuti umanitari e per garantire che il suo esercito non commetta un genocidio.
Il Tour de France non deve servire da piedistallo per questo Stato criminale, suprematista, razzista e segregazionista, responsabile della distruzione di Gaza e dell’assassinio di oltre 35.000 persone, tra cui soprattutto donne e bambini, in questo territorio di quasi 2,3 milioni di abitanti sotto assedio. Il dilagare della carestia e una situazione sanitaria insostenibile a Gaza sono unanimemente denunciati.
Siamo completamente solidali con l’appello dei/delle palestinesi:
Giro d'Italia e Tour de France: strada chiusa al genocidio
Stendere il tappeto rosso a Israele sarebbe complice di un genocidio!
Per questo vi chiediamo di riconsiderare la vostra decisione.
Questo gesto vi onorerebbe e vi impedirebbe di vedere, lungo tutto il percorso del Tour, manifestazioni ostili alla presenza di questa squadra israeliana, manifestazioni che, quest'anno più che mai, susciteranno la simpatia del pubblico.
Siamo pronti a incontrarvi per discuterne.
In attesa di una risposta alla presente, vi inviamo i nostri saluti,
La campagna BDS France
Fonte: BDS France
Traduzione di BDS Italia
Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte.
Dal 4 al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio.
» Vedi il percorso di quest’anno.
» Lasciati ispirare dalle grandi mobilitazioni del passato.
Ma non finisce qua!
Il Tour de France parte quest’anno dall’Italia, dal 29 giugno al 2 luglio con tappe in Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.
» Vedi il percorso del Tour de France in Italia.
Chiudiamo la strada al genocidio!
Per maggiori informazioni e per segnalare le mobilitazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Unitevi alla campagna per escludere Israele dalle olimpiadi, #BanIsrael
Più di 300 squadre sportive palestinesi chiedono di escludere Israele dalle Olimpiadi fino a quando non porrà fine al genocidio in corso a Gaza.
Come ha affermato il giornalista sportivo Dave Zirin, “il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) non agirà se non lo facciamo noi”.
Quindi attiviamoci.
Unitevi alla campagna globale per interrompere pacificamente la strada verso Parigi 2024, chiedendo al CIO di espellere Israele finché non porrà fine ai suoi crimini contro i palestinesi e riconoscerà i loro diritti sanciti dalle Nazioni Unite.
Registrate il vostro gruppo per partecipare alla campagna
Le Olimpiadi non si possono svolgere in forma “Olympics as usual” mentre Israele intensifica il genocidio contro i palestinesi a Gaza e rafforza il suo regime di apartheid. Gli organismi internazionali dominati dall’Occidente, come il CIO, che in passato avevano escluso il Sudafrica dall’apartheid, oggi non solo consentono a Israele di partecipare, ma difendono anche ferocemente la sua partecipazione! L’ipocrisia coloniale è ai massimi storici.
Ecco cosa potete fare
1. Partecipate alle giornate globali di azione, dal 15 al 17 marzo
In vista della riunione del comitato esecutivo del CIO a Losanna, Svizzera (19-21 marzo), inviate l’appello delle squadre palestinesi al vostro comitato olimpico nazionale, alle federazioni sportive internazionali e alle federazioni sportive riconosciute. Organizzate proteste, sit-in, disordini pacifici o eventi di sensibilizzazione sugli attacchi israeliani allo sport palestinesi. Registrate il vostro gruppo per maggiori informazioni.
2. Qualificazioni ed eventi pre Olimpiadi
Da ora fino all’inizio dei Giochi Olimpici a luglio, la strada verso Parigi sarà piena di opportunità per ricordare al CIO che alle Olimpiadi non c’è posto per gli autori di genocidi. All’inizio di questo mese, quattro corridori hanno portato il messaggio #CeasefireNow alla maratona per le prove olimpiche in Florida, tagliando il traguardo con bandiere palestinesi. Trova informazioni sulle prove a cronometro e sulle qualificazioni olimpiche (anche qui) o su altri eventi legati alle Olimpiadi nella vostra zona. Registrate il vostro gruppo per maggiori informazioni.
3. Buttate fuori l’apartheid israeliana dallo sport
Il vostro paese è firmatario della Convenzione internazionale contro l'apartheid nello sport? In tal caso, ha l’obbligo di “intraprendere tutte le azioni appropriate per garantire l’espulsione di un paese che pratica l’apartheid dagli organismi sportivi internazionali e regionali”. Registrate il vostro gruppo per scoprire cosa fare.
4. Firmate la petizione per bandire Israele dallo sport mondiale
Aggiungete la vostra firma a quella delle oltre 70.000 persone provenienti da tutto il mondo che hanno firmato la petizione per bandire Israele dallo sport internazionale.
A Gaza, Israele ha ucciso l’allenatore palestinese di calcio olimpico Hani Al Masdar, distrutto gli uffici del Comitato Olimpico Palestinese e trasformato gli impianti sportivi in vergognosi centri di detenzione di massa e di tortura.
Non possiamo stare con le mani in mano mentre il CIO permette a Israele di usare le Olimpiadi per ripulire con lo sport il genocidio in corso a Gaza e il suo regime di apartheid contro i palestinesi ovunque. Sostenete l'appello delle squadre palestinesi. Unitevi alla campagna #BanIsrael dalle Olimpiadi e interrompete pacificamente la strada verso i Giochi di Parigi 2024.
Fonte: PACBI
Traduzione di BDS Italia
300 club sportivi e organizzazioni della società civile palestinesi chiedono di bandire Israele dalle Olimpiadi
Noi sottoscritti, club sportivi e centri giovanili palestinesi e organizzazioni della società civile palestinese, chiediamo al Comitato olimpico internazionale (CIO) di applicare i propri principi e adempiere ai suoi obblighi vietando a Israele di partecipare ai prossimi Giochi olimpici che si terranno a Parigi a luglio 2024, fino a quando Israele non porrà fine alle gravi violazioni del diritto internazionale che commette, in particolare al regime israeliano di apartheid e al genocidio in corso a Gaza.
Da più di tre mesi, Israele conduce una guerra genocida contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, occupata e assediata, dove ci sono decine di migliaia di atleti, fan e seguaci dei Giochi olimpici. Di fronte a questo genocidio in diretta televisiva, non ci sono più scuse, e gli organismi sportivi o non sportivi internazionali devono espellere Israele o almeno sospendere la sua adesione. Consentire a Israele, nel mezzo di un genocidio, di partecipare ai prossimi Giochi olimpici significherebbe dichiarare alla comunità internazionale che il CIO approva il più grave dei crimini di guerra.
Secondo i principi olimpici, le risoluzioni del Nazioni Unite, il Consiglio di cooperazione islamica e la Lega araba, e le conferenze e convenzioni internazionali, in particolare quelle relative ai crimini di apartheid e genocidio, chiediamo ai comitati olimpici nella regione araba, nel sud del mondo e agli stati amici in Occidente di unirsi a noi e chiedere che Israele venga bandito dai prossimi Giochi olimpici.
Facciamo anche appello alle comunità sportive, agli appassionati di sport e agli attivisti nella regione araba, nel sud del mondo e in tutto il mondo affinché portino avanti la nostra richiesta e facciano pressione sul CIO affinché bandisca Israele con mezzi efficaci, compresa l'interruzione pacifica di riunioni in preparazione dei Giochi olimpici.
Nel corso degli anni, il settore sportivo palestinese ha sofferto e continua a soffrire di gravi violazioni israeliane dei diritti umani e del diritto di praticare sport. Le violazioni israeliane riguardano costruzione di colonie illegali su terre palestinesi rubate con creazione di club sportivi e stadi per soli coloni su quelle terre, bombardamenti e distruzioni degli stadi palestinesi, assalti a club sportivi e interruzioni delle partite, confisca di attrezzature sportive, negazione della libertà di movimento agli atleti palestinesi per partecipare ad allenamenti o partite, sviluppo limitato di società sportive nella Gerusalemme occupata, e uccisione o ferimento degli atleti palestinesi causando disabilità che li privano di sport per sempre. Nel genocidio in corso, Israele ha ucciso l'allenatore della squadra olimpica di calcio palestinese, il capitano Hani Al Masdar, e distrutto l'ufficio del comitato olimpico palestinese a Gaza.
La Carta olimpica obbliga chiaramente il CIO al “rispetto ... dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale e dei principi etici fondamentali e universali di competenza del Movimento Olimpico.” Tuttavia, non abbiamo visto il CIO assumersi alcuna responsabilità nel porre fine o sanzionare le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele contro gli atleti palestinesi e le infrastrutture sportive palestinesi.
Il CIO applica il principio di neutralità politica in modo ipocrita e selettivo basato sul contesto politico globale e sugli interessi dei poteri coloniali che lo dominano. Ad esempio, il CIO ha prontamente chiesto la solidarietà sportiva con l'Ucraina a seguito dell'invasione della Russia, imponendo sanzioni globali su organismi sportivi russi e atleti russi. Al contrario, quando si tratta del decennale sistema israeliano di occupazione militare e apartheid, il CIO impone le sanzioni più severe non su Israele ma sulle federazioni sportive e atleti individuali che osano denunciare le violazioni dei diritti umani di Israele o che assumono posizioni morali in solidarietà con i palestinesi. Ora, mentre i palestinesi sono sottoposti a un genocidio a Gaza, il CIO minaccia qualsiasi atleta o funzionario che assume una posizione morale contro i crimini israeliani con “azione rapida”.
Il CIO ignora anche che l’esercito di occupazione israeliana ha creato uno status speciale per i soldati che sono “atleti olimpici” e concede loro privilegi speciali per garantire che possano continuare ad allenarsi e competere mentre prestano servizio nell'esercito israeliano. L'esercito israeliano stima che 150 atleti olimpici israeliani prestano servizio nell'esercito.
Il presidente del CIO dice: “Dobbiamo essere politicamente neutrali ma non apolitici. Sappiamo bene che le nostre decisioni hanno implicazioni politiche e dobbiamo includerle nel nostro modo di pensare.” Non potremmo essere più d'accordo. Nel caso del regime israeliano di colonialismo di insediamento, apartheid e occupazione militare, per non parlare del genocidio in corso contro il nostro popolo, non ritenere Israele responsabile è di per sé una posizione politica che rafforza l’impunità di Israele e le permette di continuare la sua carneficina.
Nel corso della storia moderna, le decisioni di organizzazioni sportive “internazionali” come il CIO, la FIFA (International Federation of Association Football) e altre hanno svolto un ruolo decisivo nel porre fine alle violazioni dei diritti umani e ai crimini contro l'umanità in tutto il mondo. L'esempio più importante è stato il ruolo che sanzioni sportive e boicottaggio sportivo a livello mondiale hanno giocato nello smantellare il regime di apartheid in Sudafrica. Tuttavia, anche queste decisioni morali non sono state prontamente prese. Allora, le organizzazioni sportive internazionali hanno anche invocato il principio di neutralità e la necessità di separare lo sport dalla politica per resistere alle richieste di sanzioni contro l'apartheid. Tuttavia, la pressione globale del movimento antiapartheid, seguita dalla pressione delle organizzazioni membri, in particolare nel Sud del mondo, hanno minacciato gli interessi di queste organizzazioni sportive internazionali, spingendole infine a imporre sanzioni contro il regime di apartheid.
Stiamo con coloro che protestano contro i giochi di Parigi per l'imposizione di infrastrutture dannose per l'ambiente a Tahiti, colonia francese, per aver spostato migranti e senzatetto fuori dalla città e per usare i giochi come laboratorio per l’adozione di sistemi di sorveglianza intrusiva controllata dall'IA (intelligenza artificiale, NdT).
Questi organismi dominati dall'Occidente che affermano di essere globali capiscono solo il linguaggio della pressione. Uniti nelle richieste di giustizia, abbiamo molto potere come persone per applicare la pressione necessaria e porre fine alla complicità e all'ipocrisia del CIO. Se non ora, quando?
Firme:
Club sportivi palestinesi e centri giovanili:
- ‘Aqqaba Sport Club
- Aboud Sport Club
- Abu Falah Sports Club
- Abu Nujaym Sports Club
- Abu Shukhaydam Sports Club
- Abwein Sports Club
- ad-Dhahiriya Youth Sports Club
- Ahli Atara Sports Club
- Ahli Dura Sports Club
- Ahli Hebron Sports Club
- Ahli-Balata Sport Club
- Centro Giovani Aida
- Ajja Sport Club
- Centro Giovanile Al -Fawar
- Centro sociale per i giovani del campo profughi di Al Am'ari
- Centro Giovanile Al Awda
- Fondazione della gioventù Al Bireh
- Al Doha Sports Club
- Club sportivo giovanile Al Hadab
- Al Ittihad Sports Club
- Centro Giovanile Al Jalazone
- Al Janiya Sports Club
- Al Karama Sports Club
- Al Madina Club- Nablus
- Al Madina Sports Club
- Al Majd Sports Club per le persone con disabilità
- Club sportivo giovanile Al Malha
- Al Mughayyir Sports Club
- Al Rowad Sports Club
- Al Sharafa e Sateh Marhaba Sport Club
- Al Shuyukh Youth Club
- Al Ta'amra Youth Sports Club
- Al Wad Al Akhdar Sports Club
- Al Wehda Sports Club
- Al-Ahli Qalqilya Club
- Al-Arqa Youth Sport Club
- Centro giovanile Al-Arroub
- Club Al-Awda per persone con disabilità
- Club giovanile Al-Burj
- Al-Ersal Sport Club
- Centro Giovanile Al-Fara’a
- Al-Fondoqawmiya Sport Club
- Al-Istiklal Sports Club
- Club giovanile Al-Jalama
- Al-Karmel Yatta
- Al-khader Sport Club
- Al-Lubban Al-Gharbi Youth Sports Club
- Centro sportivo giovanile Al-Maniya
- Al-Mazra'a ash-Sharqiya Sports Club
- Club Al-Musatqbal per le persone con disabilità fisiche
- Al-Qustol Youth Club
- Club sportivo giovanile Al-Rama
- Gioventù Al-Ramadin
- Club Al-Sawya
- Al-Sila Al-Haretheya Sport Club
- Club Al-Siryani
- Club Al-Ta’awon per le persone con disabilità
- Club sportivo giovanile Al-Walaja
- Al-Yamoun Youth Sport Club
- Al-Zawya Sport Club
- Alar Culture and Sport Club
- An- Nazla Ash- Sharqiya Club
- An-Nazla al-Gharbiya Club
- Anabta Sport Club
- Anin Sport Club
- Anza Sport Club
- Aqraba Sport Club
- Club culturale ortodosso arabo
- Club culturale ortodosso arabo - Beit Sahour
- Arraba Sport Club
- Arura Sports Club
- As-samu Youth Club
- Asira Al-Qibliya Sport Club
- Asira ash-Shamaliya Sport Club
- Centro Giovanile Askar
- Attil Sport Club
- Azmout Sports Club
- Azzun Sport Club
- Bal’a Sport Club
- Centro Giovanile Balata
- Bani Na’im Youth Club
- Barta’a Sport Club
- Battir Sports Club
- Bayt al-Rosh al-Fawqa Sports Club
- Bayt Fajar Youth Sports Club
- Bayt Sahur Women Sports Club
- Bayt Ula Sports Club
- Baytillu Sports Club
- Baytin Sports Club
- Bazarya Sport Club
- Beit Awwa Youth Club
- Beit Dajan Sport Club
- Beit Furik Sport Club
- Beit Iba Youth Sport Club
- Beit Kahil Sport Club
- Beit Lid Sport Club
- Beit Sira Sport Club
- Beit Ummar Youth Sport Club
- Beit Ur al-Fauqa Sports Club
- Beit Ur al-Tahta Sports Club
- Beita Sport Club
- Beitunia Sports Club
- Bethlahem Orthodox Club
- Bethlehem Sports Club per disabili
- Biddya Sport Club
- Bil’in Sport Club
- Birzeit Sports Club
- Brothers Sport Club
- Bruqeen Sport Club
- Budrus Sports Club
- Burin Sport Club
- Burqa Sport Club
- Burqa Youth Sports Club
- Catholic Action Club
- Central Valley Sport Club
- Dayr al-Sudan Sports Club
- Dayr Ibzi 'Youth Sports Club
- Dayr Qadis Sports Club
- De La Salle Sport Club
- Deir 'Ammar Sport Club
- Centro Giovanile Deir 'Ammar
- Deir Abu Da’if Sport Club
- Deir Abu Masha'al Sports Club
- Club Deir Al-Ghusun
- Deir Jarir Sport Club
- Deir Nidham Youth Sports Club
- Club Deir-Ballut
- Deir-Sharaf Sport Club
- Centro Giovanile Dheisha
- Duma Sport Club
- Dura Al-Qari ’ Sport Club
- Dura Youth Club
- Ebal Sport Club
- Ein Arik Sports Club
- Ein Arik Youth Club
- Ein Sinya Youth Club
- Dipendenti Club- Nablus
- Fahma Sport Club
- Faquoaa Sport Club
- Far’un Sport Club
- Habla Sport Club
- Halhul Sport Club
- Hebron Youth Club
- Hija Sport Club
- Hilal Arana Sport Club
- Hittin Sport Club
- Hugo Chavez Sports Club per le persone con disabilità
- Husan Sport Club
- Huwara Sport Club
- Ibda'a Sports Club
- Iktaba Sport Club
- Immatain Youth Sport Club
- Irtah Youth Sport Club
- Irtas Youth Sports Club
- Iskaka Sports Club
- Islami Bethlehem Club
- Islami Ein Yabrud Sports Club
- Islami Qalqilya Club
- Islami Ramallah Club
- Ithna Ittihad Youth Sports Club
- Ittihad Bani Zaid Club
- Ittihad Bayt Liqya Sports Club
- Ittihad Dayr Dibwan Sports Club
- Ittihad Deir al-Hatab Sports Club
- Jaba ’ Youth Sport Club
- Jabal Al-Nar Sport Club
- Jalbaun Sport Club
- Jamma’in Sport Club
- Jannatah Youth Sports Club
- Jayyous Sport Club
- Jeinsafout Youth Club
- Jenin Sport Club
- Associazione di beneficenza per veterani della gioventù di Jenin
- Centro Giovanile Jenin-Camp
- Jifna Sports Club
- Jurat ash-Sham'a Youth Sports Club
- Jurish Sport Club
- Kafr Aboush Sports Club
- Kafr Malik Sports Club
- Kafr Ni'ma Youth Club
- kaubar Sports Club
- Khalil Rahman Equestrian Sports Club
- Khallet Al-Mayya Youth Sports Club
- Kharas Youth Sports Club
- Kharbatha Al-Misbah Club
- Kharbatha Bani Hareth Club
- Kifl Hares Sport Club
- Kufr – Ein Sport Club
- Kufr Ad-Dik Club
- Kufr Al-Labad Club
- Kufr Zibad Association Club
- Kufr- Ra’i Sport Club
- Kufr-Jammal Sport Club
- Kufr-Than Sport Club
- Kufr-Thilth Sport Club
- Lajee - Celtic Sports Club
- Madama Sport Club
- Maithalon Sport Club
- Majdal Bani Fadil Club
- Marah Ma'alla Sports Club
- Marah Rabah Youth Sports Club
- Marj Bin Amer Sport Club
- Mas-ha Sports Club
- Masafer Yatta Sports Club
- Mazari 'An Nubani Sports Clubs
Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC)
Traduzione di BDS Italia
In occasione della Coppa del Mondo femminile FIFA (20 luglio-20 agosto), attivati per richiamare l'attenzione sui diritti dei palestinesi, sugli attacchi dell'apartheid israeliana allo sport palestinese e sulla complicità di FIFA e PUMA.
Usa gli hashtags:
#RedCardIsraeliApartheid
#BoycottPUMA
Insieme a:
#WWC2023
#FIFAWWC
#FIFAWomensWorldCup
Le calciatrici palestinesi tifano per la #FIFAWomensWorldCup2023, ma con rabbia nel cuore perché @FIFAcom continua a sostenere l'apartheid israeliana che uccide i loro colleghi, le loro speranze e il loro futuro.
Agisci:
#RedCardIsraeliApartheid #WWC2023
Leggi: Sosteniamo il calcio femminile. Lottiamo contro l’apartheid.
Il Giro d’Italia, ancora una volta, si presta allo sportswashing del regime israeliano d’apartheid.
E lo fa mentre il governo più razzista ed estremista della storia di Israele inasprisce ulteriormente il brutale regime di apartheid che opprime la popolazione palestinese.
Alla competizione più amata dagli italiani parteciperà l’equipe israeliana sponsorizzata dal governo.
Leggi: Giro d’Italia? Giro d’apartheid! Mobilitiamoci, 6-28 maggio.
I palestinesi ci chiedono di protestare, mentre le principali gare ciclistiche fanno di tutto per premiare l’apartheid di Israele con inviti speciali alla squadra sponsorizzata dal governo israeliano.
Mentre il regime israeliano di apartheid, con il governo più razzista e fondamentalista di sempre, intensifica la sua violenta oppressione dei palestinesi, due delle principali gare ciclistiche del mondo stanno facendo di tutto per aiutare Israele a ripulire i suoi crimini.
Il Giro d'Italia (6-28 maggio) e il Tour de France (1-23 luglio) hanno rivolto speciali inviti “jolly” alla squadra ciclistica sponsorizzata dal governo israeliano.
Il Giro d'Italia e il Tour de France stanno vergognosamente premiando Israele per la sua continua follia omicida di palestinesi, mentre ministri del governo incitano all'omicidio, sostengono le milizie di coloni che portano avanti pogrom violenti nelle città palestinesi, con la demolizione di case palestinesi e l'espulsione forzata di palestinesi dalla nostra terra.
Come documentato da Amnesty International e Human Rights Watch , Israele è colpevole del crimine contro l'umanità costituito dall’apartheid. I suoi insediamenti illegali in continua espansione su terra palestinese rubata costituiscono un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale.
La squadra ciclistica israeliana, creata da un miliardario canadese-israeliano, si è concentrata più sul suo obiettivo dichiarato di ripulire il regime decennale di occupazione militare e apartheid di Israele che sul ciclismo. Il Team Apartheid Israel è sceso così in basso nella classifica che è stato retrocesso dal livello World Tour e quindi giudicato non idoneo alla partecipazione automatica ai Grandi Giri del ciclismo e ha necessita di inviti speciali.
Inizialmente la squadra israeliana era giudicata non ammissibile anche per le gare a tappe del World Tour oltre che per le gare principali. Tuttavia, l'UCI, l'organismo internazionale che governa il ciclismo e afferma di essere una "organizzazione politicamente neutrale", ha vergognosamente apportato una modifica dell'ultimo minuto, con quella che è stata definita la "regola israeliana", che "riserva" al Team Apartheid Israel inviti automatici a queste competizioni.
In uno spettacolo degno della peggior ipocrisia occidentale, l'UCI ha immediatamente sanzionato la Russia a pochi giorni dall'inizio della sua aggressione illegale contro l'Ucraina, sospendendo tutte le squadre russe e bielorusse e vietando tutti gli eventi UCI in Russia e Bielorussia, quindi non solo chiudendo un occhio sulla pluridecennale sequenza di gravi crimini di Israele contro i palestinesi, ma riscrivendo le proprie regole per designare Israele come beneficiario delle sue generose ricompense.
Non è la prima volta che UCI, il Giro d'Italia e il Tour de France si rendono complici nel negare i diritti dei palestinesi da parte di Israele. Salutiamo i tanti gruppi e appassionati di ciclismo in Italia e in Francia che hanno organizzato proteste per la partecipazione del Team Apartheid Israel lungo i percorsi del Giro d'Italia e del Tour de France.
Quest'anno, con l'UCI e gli organizzatori del Grand Tour che fanno di tutto per mascherare il violento regime di apartheid israeliano, in un momento in cui i palestinesi stanno affrontando una crescente violenza e proprio quando ci prepariamo a ricordare 75 anni di oppressione, pulizia etnica e colonialismo israeliani che ci derubano della terra, della vita e della dignità, chiediamo che si manifesti e si protesti più possibile lungo i percorsi di gara.
Come palestinesi, ci rifiutiamo di rimanere in silenzio finché non raggiungeremo il traguardo di libertà, giustizia e uguaglianza per tutti. Unisciti a noi e contribuisci a garantire che l'UCI, il Giro d'Italia e il Tour de France ricevano il messaggio: non c'è posto nel ciclismo per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Per maggiori informazioni sulle mobilitazioni del Giro d'Italia e del Tour de France, contattaci a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI)
Traduzione di BDS Italia
Mentre i movimenti sociali di tutto il mondo approfittano della visibilità della Coppa del Mondo maschile per chiedere giustizia per tutte e tutti, accendiamo i riflettori sui diritti del popolo palestinese e sulle aziende complici dell'apartheid israeliana.
Si stanno svolgendo i Mondiali di calcio maschili.
Il mondo rivolge la sua attenzione al più grande evento sportivo del pianeta.
I grandi eventi sportivi, organizzati da organi sportivi corrotti e sovvenzionati con soldi di sponsorizzazioni poco etiche, sono spesso usati nel tentativo di mascherare violazioni dei diritti umani o far passare politiche impopolari.
Smascheriamoli.
Mentre i movimenti sociali di tutto il mondo approfittano della visibilità della Coppa del Mondo maschile per chiedere giustizia per tutti, accendiamo i riflettori sui diritti dei palestinesi e sulle aziende complici dell'apartheid israeliana.
Entra in azione subito e fino alla partita finale del 18 dicembre.
Usa l'hashtag #Goal4Palestine!
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Facciamo in modo che i diritti dei palestinesi siano in primo piano e al centro durante la Coppa del Mondo maschile.
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Leggi: Viva il calcio. Abbasso l’apartheid. Segna un gol per la Palestina.