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Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

Il dipertimento europeo presieduto dal Commissario dell'UE, l'irlandese Marie Geoghegan Quinn, è stato coivolto nella controversia sull'erogazione dei finanziamenti europei per progetti di ricerca e sviluppi relativi alle colonie israeliani nei Territori Occupati. Mentre Israele si propone per essere inclusa del programma di finanziamenti europeo, dal prossimo anno i beneficiari israeliani dovranno dichiarare che i soldi pervenuti dall'Unione Europea non saranno impiegati in attività locate negli insediamenti israeliani.

Africa Israel, azienda di proprietà del magnate del commercio dei diamanti Lev Leviev, ha ammesso di essere ancora operativa in un colonia a est di Gerusalemme.

Lo scorso mese, il Business and Human Rights Resource Centre ha invitato Adri Nieuwhof a commentare la recente decisione del Ministro delle Finanze norvegese di togliere il divieto al fondo pensioni statale di fare investimenti nell'azienda Africa Israel e nella sua sussidiaria Danya Cebus. Questa inversione di rotta è arrivata in seguito ai proclami di Africa Israel in cui l'azienda diceva di non essere più coinvolta nella costruzione di colonie israeliani nei Territori Occupati., sebbene Electronic Intifada aveva precedentemente pubblicato alcuni report che evidenziavano come Africa Israel era ancora invece attiva nella costruzione di un insediamento ad est di Gerusalemme.

Grande mobilitazione Giovedì 12 Settembre per il processo dei sette attivisti francesi sotto accusa a Pontoise. Circa 200 persone si sono ritrovate davanti al tribunale in solidarietà con gli attivisti; anche una quindicina di membri della Jewish Defense League erano nei pressi dell'area, ma la polizia gli ha proibito di avvicinarsi al tribunale.

Menzione d'onore: il pubblico ministero si è coraggiosamente rifiutato di formulare una richiesta di condanna precisa per gli accusati, appellandosi semplicemente all «saggezza dei giudici», e ha menzionato i recenti proscioglimenti degli attivisti BDS perseguiti, compreso l'ultimo in Perpignano. [1]

Il 17 Luglio 2013, il Consiglio delle Organizzazioni Palestinesi per i Diritti Umani (PHROC) ha dato il benvenuto alle nuove linee guida europee sulla candidabilità degli enti israeliani e delle loro attività nei Territori Occupati Palestinesi da Israele dal Giugno 1967 per l'assegnazione di premi e finanziamenti da parte dell'Unione Europea a partire dal 2014.

PHROC ha fatto riferimento a come queste linee guida rinforzino la posizione di vecchia data dell'intera comunità internazionale che reputa illegali le colonie israeliane e come non solo assicurino che l'UE e i suoi Stati membri si attengano al loro dovere legale di non riconoscere la sovranità israeliana sui Territori Occupati del 1967 e del rispetto della Convenzione di Ginevra, ma anche come ribadiscano il precedente impegno europeo riguardante l'esclusione delle colonie israeliane da qualsiasi ambizione di sottoscrizione di trattati tra UE ed Israele. Detto ciò, PHROC incoraggia la piena e trasparente applicazione delle linee guida a partire dall'1 Gennaio 2014.

Il Ministro Zanonato ha incontrato a Roma presso il Dicastero di Via Veneto il Ministro dell’Energia e dell’Acqua, Silvan Shalom. Al centro del bilaterale lo sviluppo della cooperazione tra Italia e Israele nel settore energetico e in particolare del gas, ma anche il proseguimento della collaborazione nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca.

“Israele- ha dichiarato Zanonato - rappresenta per noi un partner molto importante e auspichiamo che le forme di cooperazione in ambito energetico continuino a crescere”.

Il Ministro italiano ha prospettato a Shalom il ruolo di “ponte energetico” verso l’Europa che l’Italia potrebbe rivestire nei confronti di Israele, oltre a quello di potenziale acquirente di gas. Una collaborazione importante per i due Paesi anche alla luce del recente rinvenimento di rilevanti giacimenti di gas naturale nella acque israeliane.  

Sette attivisti francesi sono attualmente perseguiti dalle autorità francesi a seguito delle pressioni fatte dalle lobby pro Israele. Appariranno innanzi alla corte di Pontoise (sobborgo di Parigi) Giovedi 12 Settembre per incitato al boicottaggio delle merci israeliane durante una piccola messincena (la parodia di un processo, qui il video dell'azione) in un supermercato della catena Carrefour.

Questi attivisti provengono da vari ambienti politici: Partito dei Verdi, Partito Comunista, Nuovo Partito Anticapitalista, EuroPalestine, incluso l'ex senatore Alima Boumediene-Thierry che già vinse un processo BDS nella stessa corte nell'Ottobre 2010.

L'impresa ingengeristica Royal HaskoningDHV, con sede in Olanda, ha annunciato che si ritirerà dal progetto di trattamento di acque nere nella Gerusalemme Est occupata.

L'azienda ha rivisto i suoi progetti di partecipazione nella pianificazione di un impianto fognario dopo che il governo olandese ha scoraggiato l'azienda a favorire gli inseidamenti israeliani, a seguito di dure critiche delle organizzazioni palestinesi. Il progetto risulta ancora nella sua fase embrionale.

Alla vigilia del Giorno dell'Indipendenza del Brasile, una vasta coalizione di gruppi della società civile palestinese si è appellata alle autorità brasiliane affinchè queste rinuncino al progetto in collaborazione con Israele del valore di 35 mln di $, durante un incontro con Paulo França, console brasiliano a Ramallah.

Le delegazione del Comitato Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), una larga coalizione di partiti politici palestinesi, reti e campagne della società civile palestinese hanno incitato il Brasile ad assicurarsi, come minimo, che i soldi erogati per il progetto non siano indirizzati alle compagnie israeliane che sono implicate nelle violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali.

Tre organizzazioni palestinesi della società civile e una basata negli USA hanno raccomandato al Ministero delle Finanze norvegese di reintrodurre un divieto agli investimenti del fondo pensione Global del governo norvegese in due aziende israeliane - Africa Israele e Danya Cebus - a causa della loro attività di costruzione di case in corso nella colonia israeliana di Gilo.  La richiesta è stata fatta in una lettera firmata da rappresentanti di Palestinian Boycott, Divestment and Sanctions National Committee (BNC) (Comitato nazionale palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), Adalah-NY: The New York Campaign for the Boycott of Israel (Campagna di New York per il boicottaggio di israele), The Civic Coalition for Palestinian Rights in Jerusalem (Coalizione civica per i diritti palestinesi a Gerusalemme) e Palestinian Anti-Apartheid Wall Campaign (Campagna palestinese contro il Muro dell'apartheid), e mandata per posta elettronica al Consiglio etico il 4 settembre.

Queste organizzazioni ritengono che la decisione norvegese dell'agosto 2013 di ritirare il divieto sia stata basata su informazioni fuorvianti fornite da Africa Israel, che negavano che fosse in corso la costruzione di colonie.  Il testo completo come inviato al Consiglio etico si può leggere qui. Foto e video che mostrano l'attuale attività di costruzione della Africa Israel e della Danya Cebus a Gilo si possono vedere qui. Segue il testo della lettera:

La multinazionale francese Veolia sta cercando partner finanziari, nello specifico qualche banca europea d'investimento per supportare l'espansione in Israele delle sue attività, nei campi dell'energia, dell'acqua e dell'ambiente.

All'assemblea generale degli azionisti a Parigi il 17 Maggio 2011, il presidente della multinazionale Veolia aveva dichiarato che le crescenti politiche dell'azienda riguardanti i palestinesi dei Territori Occupati, cresciute sull'onda degli Accordi di Oslo, avevano portato a “poter fornire lavoro ai palestinesi.”