LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Alla vigilia del Giorno dell'Indipendenza del Brasile, una vasta coalizione di gruppi della società civile palestinese si è appellata alle autorità brasiliane affinchè queste rinuncino al progetto in collaborazione con Israele del valore di 35 mln di $, durante un incontro con Paulo França, console brasiliano a Ramallah.

Le delegazione del Comitato Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), una larga coalizione di partiti politici palestinesi, reti e campagne della società civile palestinese hanno incitato il Brasile ad assicurarsi, come minimo, che i soldi erogati per il progetto non siano indirizzati alle compagnie israeliane che sono implicate nelle violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali.

Il Brasile sta attualmente decidendo su questi fondi pubblici per i progetti di ricerca e sviluppo presentati da compagtnie brasiliane e israeliane per un ammontare di 35 mln di $. Uno studio di un membro del BNC, Stop the Wall anf the Palestinian Federation of Brazil (FEPAL), ha mostrato come il 40% delle compagnie israeliane dovrebbe essere porsi dubbi sulla sua effettiva eleggibilità alla partecipazione a cause delle loro implicazioni sulle violazioni dei diritti umani.

Addirittura il 30% sembra ricevere benefits da progetti con gli insiediamenti israeliani o sono locate direttamente nelle colonie.

Zakaria Odeh, coordinatore della Coalizione per la Difesa dei Diritti dei Palestinesi in Gerusalemme, ha sottolineato che:

“CTI-Creative Technologies Israel Ltd, che ha fatto domanda per finanziamenti brasiliani, è una compagnia che ha sede nella colonia illegale di Gilo, nell Gerusalemme Est sotto occupazione, poco a nord rispetto all'antico villaggio palestinese di Betlemme nei Territori Occupati. Questo vasto insediamento, che conta più di 30.000 residenti israeliani, è stato costruito sulla terra palestinese illegalmente espropriata, e distrugge la vita di molte comunità palestinesi dell'area. Perciò, se il Brasile vuole prevenire l'espansione della colonia e proteggere i diritti del popolo palestinese, deve evitare di fornire alla CTI-Creative Technologies finanziamenti o qualsiasi altro tipo di supporto.

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La delegazione, che comprende Zakaria Odeh, Jamal Juma’ (coordinatore di Stop the Wall Campaign) e Salah Khawajah (portavoce di National and Islamic Forces, il coordinamento dei partiti politici palestinesi), si è congratulata con il nuovo Ministro degli Esteri brasiliano H.E. Luiz Alberto Figueiredo Machado e ha consegnato una lettera sottoscritta comunemente:

Il BNC spera che durante il suo mandato, il Brasile continui a stare a fianco della giustizia e dei diritti umani finchè il popolo palestinese non avrà guadagnato la sua libertà dal colonialismo e dall'occupazione. E, in questo spirito motivazionale, incita il Ministro degli Esteri a fermare il progetto di cooperazione di ricerca e sviluppo tra Brasile e Israele.

Il BNC ha fatto presente al Brasile delle nuove linee guida pubblicata dall'Unione Europea sulla candidabilità delle compagnie che cercano finanziamenti e fondi, che mirano all'obbligo internazionale di non riconoscere la sovranità israeliana sui Territori Palestinesi Occupati e sui territori siriani occupati dal 1967, come ad esempio la Cisgiordania, Gerusalemme Est, la Striscia di Gaza e le Alture del Golan.

Riguardo il corrente progetto di finanziamento del Brasile, il BNC espone le seguenti argomentazioni:

“Una simile cooperazione economica legittima intrinsicamente le politiche illegali dello Stato di Israele e ne raccomandiamo la sospensione finchè Israele non si atterrà al completo rispetto delle leggi internazionali. Come primo passo, invitiamo il Brasile a far sì che i suoi ministri e il BNDES non eroghino i 35 mln di $ finchè non si trovato un meccanismo che assicuri la costituzionalità di tale finanziamento, e il suo rispetto delle leggi internazionali nel non riconoscere e portare benefits agli insediamenti israeliani. Tutto ciò sarebbe un contributo decisivo per assicurarsi il rispetto delle risoluzioni ONU che vogliono vedere i diritti umani dei palestinesi avere un impatto concreto sulle politiche portate avanti in Israele e in Palestina.

Jamal Juma’, coordinatore di Stop the Wall Campaign, aggiunge:

“E' importante tenere a mente che i criteri per l'erogazione dei finanziamenti ai progetti di ricerca non solo prendono in considerazione il luogo dove avviene il progetto e la sede della compagnia coinvolta, ma anche il fatto che i risultati di tale progetto di ricerca protrebbero essere inevitabilmente utilizzati da qualsiasi compagnia che ha relazioni con progetti negli insediamenti illegali, e trarre profitto da tutto ciò. Una volta che il progetto è sviluppato in Brasile, questo non avrà nessuno strumento per fermare l'utilizzo del programma da parte di chi trae profitto dal regime israeliano di occupazione, apartheid e colonialismo.

Sapendo che il Brasile è un grande amico del popolo Palestinese e un grande sostenitore dei diritti umani, confidiamo nel fatto che non spenderanno i soldi dei loro contribuenti in progetti che rischiano di indurire l'occupazione e l'ingiustizia in Palestina.”

 

 

Fonte: bdsmovement.net

Traduzione: BDS Italia