Sette attivisti francesi sono attualmente perseguiti dalle autorità francesi a seguito delle pressioni fatte dalle lobby pro Israele. Appariranno innanzi alla corte di Pontoise (sobborgo di Parigi) Giovedi 12 Settembre per incitato al boicottaggio delle merci israeliane durante una piccola messincena (la parodia di un processo, qui il video dell'azione) in un supermercato della catena Carrefour.
Questi attivisti provengono da vari ambienti politici: Partito dei Verdi, Partito Comunista, Nuovo Partito Anticapitalista, EuroPalestine, incluso l'ex senatore Alima Boumediene-Thierry che già vinse un processo BDS nella stessa corte nell'Ottobre 2010.
Il nuovo governo “socialista” francese sta adottando la stessa linea del governo precedente nel tentativo di soffocare il movimento BDS nel paese transalpino. Nonostante le nuove linee guida europee, vuole proibire qualsiasi incitamento al boicottaggio dello stato occupante di Israele, mentre tutte le altre azioni di boicottaggio riguardanti altri paesi (China, Messico, Iran, Russia...) sono lecite.
Anche se il governo ha perso tutti i processi (tranne uno, il primo, a Bordeaux, che fu completamente falsato) continua a perseguire il movimento BDS, tentando non solo di intimidire gli attivisti, ma anche di soffocarli economicamente: non bisogna dimenticare infatti nella “democrazia” francese, le persone accusate dallo Stato non sono devono pagare di tasca propria tutte le spese relativa alla difesa (avvocati, testimoni etc.: minimo 3.000€ ogni volta), ma non sono neanche risarcite nel caso siano loro a vincere la causa legale contro lo Stato!
Le accuse mosse contro gli attivisti sono le solite: razzismo e discriminazione contro una nazione, cosa che distorce completamente ciò che in realtà dichiara la legge in vigore, ovvero: “Saranno punito con un'ammenda fino a 40.000€ e 2 anni di carcere colo che attuano una discriminazione delle persone basata sulla razza, religione, etnia o nazionalità.”
Ovviamente, quando gli attivisti francesi incitano al boicottaggio:
1) non discriminano le persone, ma bensì le merci;
2) la disciminazione avviene per una ragione politica, e non perchè i produttori sono ebrei e/o israeliani, così come il governo e le assiociazioni sioniste francesi tentanto di dipingere la faccenda;
3) anche se si importano le merci etichettate come “Made in Israel”, non si può far finta che queste siano prodotte da ebrei o israeliani, in quanto in molte di loro sono prodotte da palestinesi o lavoratori immigrati, che non sono né ebrei né israeliani.
Per queste ragioni, la stragrande maggioranza dei giudici ha fino ad oggi rigettato le accuse mosse contro gli attivisti, ma nonostante ciò, il governo francese (unico al mondo in questo) continua a perseguirli.
Lo scorso 14 Agosto, per esempio, la Corte di Perpignano ha prosciolto tre attivisti BDS francesi, ma il governo si è appellato alla sentenza. Il prossimo 30 Ottobre, John Tymon apparirà insieme a tre altri attivisti apparirà davanti alla Corte d'Appello di Parigi dopo aver vinto un processo durato 15 ore a Bobigny.
Queste continue vessazioni sono applaudite dallo stato di Israele, che ha recentemente dichiarato come la Francia dovrebbe essere un modello per il resto dell'Europa.
Contiamo sul vostro supporto per far vedere che la campagna BDS è un network esteso e che i leader politici francesi sono osservati e le loro azioni disapprovate dal resto del mondo. In Francia, ci saranno manifestazioni di protesta di fronte alle corti il 12 Settembre e il 30 Ottobre. Chiediamo che vengano organizzate altre manifestazioni davanti alle ambasciate e ai consolati francesi nei vari altri paesi, in solidarietà con gli attivisti perseguiti dalle lobby sioniste.
Fonte: alternativenews.org
Traduzione: BDS Italia