Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Curato da Asa Winstanley
I resoconti della quarta conferenza nazionale su Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni che si è svolta sabato a Betlemme si sono tendenzialmente focalizzati sulle critiche indirizzate al ministro dell’Autorità Palestinese Jawad Naji (compreso il mio resoconto iniziale). Tuttavia la conferenza stessa ha avuto un’altra portata.
Leggi: La conferenza nazionale si concentra sugli sforzi rispetto al boicottaggio in Cisgiordania
Il GMB, uno dei più grandi sindacati in Gran Bretagna, ha approvato una risoluzione in risposta all’opposizione al boicottaggio di Israele da parte del gruppo finanziatore dei viaggi.
Il congresso di uno dei più grandi sindacati della Gran Bretagna, la GMB, ha votato per vietare ai suoi iscritti la partecipazione in viaggi in Israele e nei Territori palestinesi occupati organizzati da Sindacalisti Amici di Israele (TUFI), secondo la recente notizia del Jewish Chronicle.
TUFI è un’organizzazione finalizzata alla promozione della cooperazione sindacale israelo-palestinese e il rafforzamento dei legami tra i movimenti sindacali israeliani, palestinesi e britannici.
Nella risoluzione si afferma che si deve porre termine ai finanziamenti per i partecipanti dei viaggi TUFI in quanto la stessa si oppone al boicottaggio di Israele.
La GMB rappresenta oltre mezzo milione di iscritti di vari settori.
Leggi: Sindacato britannico approva risoluzione che vieta viaggi in Israele sponsorizzati da...
Un documento del governo tedesco rivela il proprio sostegno agli sforzi dell'UE per etichettare con "Made in Israel" solo i prodotti provenienti dall'interno dei confini pre-1967.
Il governo tedesco ha dato la sua tacita approvazione degli sforzi dell'Unione Europea per etichettare i prodotti fabbricati nei territori controllati da Israele al di là della Linea Verde (ndt insediamenti illegali nei Territori palestinesi occupati), ha riferito domenica mattina la IDF Radio, la radio dell'esercito israeliano.
L’IDF Radio ha riferito di essere in possesso di un documento ufficiale del governo tedesco prodotto in risposta ad una mozione dell'opposizione del parlamento tedesco. Il documento elabora la posizione della Germania in merito alla questione.
"A nostro avviso, è consentito etichettare prodotti con 'Made in Israel' solo se tali prodotti sono realizzati all'interno dei confini del 1967", si legge nel documento.
di Ben White
Questa settimana a Gerusalemme, il ministero degli esteri israeliano ha ospitato la quarta conferenza internazionale del Forum globale per la lotta contro l'antisemitismo.
Come ho già bloggato, questo è "un incontro che è servito come importante punto di riferimento per combattere la solidarietà, l'attivismo verso i Palestinesi e il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS). L'ordine del giorno pre-conferenza era questo: l’hasbara (propaganda) ancora una volta sarà in cima all'agenda.
Questo è il "Piano d'azione" presentato ai delegati da parte del gruppo di lavoro incaricato di esaminare "delegittimazione" e BDS. (Vedi il video)
Il presente documento deve essere letto, condiviso e preso in considerazione dagli attivisti quando si pianificano campagne e strategie.
Leggi: Un nuovo piano israeliano chiede più azioni di "intelligence" per ostacolare il movimento BDS
La chiesa protestante più grande del Canada, la Chiesa Unita, ha deciso di boicottare tre aziende israeliane come parte della sua campagna contro i prodotti provenienti dagli insediamenti illegali nei Territori palestinesi occupati. La campagna "Unsettling Goods: Scegli la pace in Palestina e Israele", parte sabato 1 giugno e durerà un anno. Fa appello per “azioni informative ed economiche da parte dei membri della Chiesa Unita per porre fine all'occupazione israeliana dei Territori palestinesi".
La scorsa settimana, il Consiglio Generale della chiesa ha approvato la mozione di boicottare le ditte Keter Plastic, SodaStream e Ahava, tutte e tre operanti negli insediamenti illegali. L’iniziativa si basa sulla risoluzione approvata lo scorso anno per il boicottaggio dei prodotti fabbricati negli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est, che la Chiesa considera il principale ostacolo alla pace nella regione.
Una dichiarazione sul sito web della Chiesa Unita del Canada afferma che nei prossimi mesi si impegnerà a dialogare con le tre società e a chiedere loro di cessare la produzione negli insediamenti: "Verranno informate, in caso contrario, che si avvieranno azioni economiche contro i loro prodotti".
Fonte: Middle East Monitor
Traduzione di BDS Italia
“L’eredità di Abramo? Un rapporto sulla ‘Terra Promessa’” è un dirompente report del Consiglio per la Chiesa e la Società approvato a grande maggioranza questa settimana dall’Assemblea generale della Chiesa di Scozia ad Edimburgo.
di Mick Napier
Nel sottoscrivere il rapporto, con solo una manciata di voti contrari, la Chiesa scozzese rifiuta l’uso strumentale della Bibbia ebraica per “legittimare l’occupazione di terra che ha portato all’evacuazione e dislocamento di 750,000 persone che lì vivevano.”
La Campagna Scozzese di Solidarietà con la Palestina plaude alla forte e netta attestazione della Chiesa di Scozia, la quale ribadisce quanto già sancito nel 2007, ossia il fermo rifiuto delle rivendicazioni del sionismo cristiano, invitando al contempo tutti i membri della Chiesa e i loro rappresentanti a fare altrettanto.
La Chiesa Nazionale, di gran lunga la più grande in Scozia, critica il sionismo in chiave cristiana, inserendo tale critica nell’ambito più ampio di un rifiuto generale del colonialismo europeo nelle sue varie forme; rigetta qualsiasi uso strumentale della Bibbia ebraica che miri a espropriare il popolo palestinese dei suoi beni e dei suoi diritti.
[La lettera di seguito è stata inviata a Stephen Hawking da parte di 20 scienziati per chiedergli di riconsiderare la sua partecipazione, come relatore principale, alla Conferenza presidenziale di Israele, un evento di grande rilievo capace di attirare personaggi di fama mondiali come Bill Clinton e Tony Blair. Il Professor Hawking ha successivamente declinato l'invito a partecipare. La lettera è stata diffusa da Jonathan Rosenhead di BRICUP]
27 aprile 2013
Caro professor Hawking,
Come colleghi studiosi e accademici, siamo sorpresi e profondamente delusi di venire a sapere che lei ha accettato un invito a partecipare in giugno alla conferenza presidenziale in Israele.
È naturale volere accettare un invito a un evento di alto livello come questo. Tuttavia le chiediamo di riflettere ulteriormente prima di compiere questo passo.
Molte questioni che riguardano Israele fanno esitare e, hanno già convinto, numerosi esponenti della cultura e del mondo universitario a non prendere parte a eventi organizzati dalle istituzioni ufficiali israeliane. Eccone alcune:
- Discriminazione contro i Palestinesi: Israele discrimina sistematicamente i Palestinesi, che costituiscono il 20 per cento della sua popolazione, in un modo che sarebbe considerato illegale in Gran Bretagna.
- Violazione sistematica delle leggi umanitarie internazionali e dei diritti umani: la conclusione della missione esplorativa delle Nazioni Unite sul conflitto del 2008-2009 contro Gaza ha stabilito che il blocco di Gaza preesistente è una "punizione collettiva" della popolazione di Gaza. Inoltre ha stabilito che l'offensiva Cast Lead dell'esercito israeliano ha violato in più punti la quarta Convenzione di Ginevra e che la probabilità che fossero stati commessi "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" è grande.
- Insediamenti illegali: Israele ha trasferito sistematicamente coloni ebrei nei Territori Occupati nel 1967. Questi trasferimenti violano la quarta Convenzione di Ginevra (1949).
- Accesso all'istruzione superiore: Israele dispone innumerevoli blocchi stradali, ma anche fisici, finanziari e legali, sulla strada verso l'istruzione superiore, per ostacolare sia i propri cittadini palestinesi che quelli sotto occupazione.
Finché Israele potrà contare su un assegno in bianco da parte della comunità internazionale, continuerà a rimuovere i Palestinesi, a maltrattarli e a limitare i loro diritti.
di Rafeef Ziadah*
La decisione di Stephen Hawking di ritirarsi dalla conferenza del Presidente israeliano (Shimon Peres, NdT) è un grosso colpo arrecato al tentativo di Israele di mascherare i suoi crimini e di presentarsi come una democrazia liberale tecnologicamente avanzata. Questa decisione mette in luce il consenso crescente che ritiene che l'oppressione dei Palestinesi da parte di Israele sia intollerabile. Inoltre Stephen Hawking ha dato un contributo molto rilevante alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzione (BDS) contro Israele, campagna che nel corso degli anni ha ricevuto il supporto di musicisti, artisti, sindacati, comunità religiose e persone di tutto il mondo.
Queste forme molto efficienti di solidarietà sono benvenute di fronte all'inazione del governo (britannico NdT). Una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 2004 che dichiarava illegali il Muro israeliano e le colonie insediate nei Territori Occupati non è riuscita a spingere i governi occidentali ad agire contro le violazioni continue della legislazione internazionale da parte di Israele. Infatti i crimini perpetrati da Israele contro il popolo palestinese avvengono per via del continuo supporto finanziario, militare e diplomatico dei paesi occidentali.
Oberlin, Ohio (USA): In un momento storico, domenica 5 maggio, il consiglio studentesco di Oberlin College ha votato per disinvestire da sei aziende che traggono profitti dall'occupazione e dall'oppressione dei palestinesi. L’associazione Students for a Free Palestine (SFP) di Oberlin College ha presentato una risoluzione per il disinvestimento e una petizione a sostegno. Dopo una seduta plenaria di tre ore, il consiglio studentesco ha votato a maggioranza per sostenere la risoluzione con diverse modifiche.
"Siamo entusiasti del fatto che questa risoluzione sia stata approvata. Siamo orgogliosi del fatto che il nostro consiglio studentesco abbia deciso di stare dalla parte della giustizia", dice Lucia Kalinosky, OC '13, e attivista di SFP.
Leggi: Gli studenti di Oberlin College votano per il disinvestimento. Vittoria per la campagna di...
La Palestine Society accoglie con favore la decisione dell’Accommodation and Campus Services (ACS) dell'Università di Sheffield di non rinnovare il loro contratto per la gestione dei rifiuti con Veolia Environmental Services. Ciò avviene dopo un anno di azioni coordinate e proteste da parte della Palestina Society e del corpo studentesco contro la presenza della Veolia nel campus, nell’ambito della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) dell'Unione degli Studenti contro i perpetratori di crimini di guerra nei Territori palestinesi occupati.
L’unione degli Studenti dell'Università di Sheffield è uno dei centri più importanti di attivismo studentesco pro-palestinese. Lo scorso ottobre è diventato il primo delle università del Russell Group ad approvare la campagna globale BDS (http://www.shef.ac.uk/union/you-run-us/policies/current/#israeli), un anno dopo essere diventato la prima università del paese a stabilire legami con un università di Gaza. Entrambe queste adesioni sono state approvate, a larga maggioranza, in referendum aperti a tutto il corpo studentesco. Dato questo livello d’impegno con la causa palestinese, la presenza di una società come Veolia nel nostro campus era semplicemente inaccettabile.