LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

In un sorprendente sviluppo che sembra aver rispecchiato la preoccupazione dell’elettorato, l’Assemblea Legislativo dello Stato di New York ha rimandato il tentativo di approvare un disegno legge che andrebbe a danneggiare la libertà accademica la libertà di parola.

Il 28 Gennaio, il Senato dello Stato di New York ha approvato a grande maggioranza un disegno legge che prende di mira l’American Studies Association (ASA), a causa dell’approvazione di una risoluzione da parte dell’ASA in favore del boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane. Questo disegno legge proibirebbe alle università pubbliche e ai college di utilizzare soldi dei contribuenti per attività che riguardano gruppi che supportano il boicottaggio di Israele. Ad esempio, tali fondi non potrebbero essere utilizzati per viaggiare o pernottare da parte dei membri di facoltà che vorrebbero presenziare ad una conferenza di un gruppo che supporta il boicottaggio di Israele.

di Thomas Friedman

RAMALLAH, Cisgiordania — Per un po' di tempo mi sono chiesto perché non ci fosse nessuna Terza Intifada. Cioè, nessuna terza rivolta palestinese in Cisgiordania, la prima delle quali ha contribuito a stimolare il processo di pace di Oslo e la seconda - con più munizioni da parte israeliana e attentati suicidi da parte palestinese - ha portato alla rottura di Oslo. Molte sono le spiegazioni da parte palestinese: sono troppo poveri, troppo divisi, troppo stanchi o che il risultato di queste rivolte, alla fine, ha fatto più male che bene, soprattutto nel caso della seconda. Ma, da qui, appare ovvio che una Terza Intifada sia in corso. È quella che Israele da sempre temeva di più:  non un’ Intifada con pietre o kamikaze, ma portata avanti da una resistenza non violenta ed economica.

Ma questa Terza Intifada non è guidata in realtà dai palestinesi a Ramallah. È guidata dall'Unione europea a Bruxelles e da altri oppositori dell'occupazione israeliana della Cisgiordania in tutto il mondo. Indipendentemente dalla provenienza, però, sta diventando una vera e propria ragione di forza per i palestinesi nei loro negoziati con Israele. [In realtà la campagna BDS che ha portato a questi risultati è guidata dai palestinesi, ndt]

Una lettera a Roger Waters, leader dei Pink Floyd, in procinto di visitare Aprilia. A scriverla sono “un gruppo di associazioni del territorio di Anzio-Nettuno-Aprilia che da  sempre si impegnano sui temi della Pace e della Giustizia”. Nello specifico: Anpi Aprilia, Libera Gaza in Libera Palestina, Senza Confine di Aprilia, Pontum di Nettuno.

“Il nostro impegno in questi anni si e’ caratterizzato in maniera costante, all’interno delle scuole del territorio attraverso incontri con gli studenti di vari ordini e grado.  In questo momento, cosi importante per te a livello personale, vorremmo esprimere la nostra vicinanza a te così come tu più volte hai espresso la tua nei confronti di chi soffre e muore, di chi e’ vittima delle politiche razziste e segregazioniste , di chi come il popolo palestinese è vittima di una cruenta e lunga occupazione”.

E ancora: “E’ da 60 anni che continua la feroce occupazione militare da parte di Israele della terra di Palestina. Siamo vicino a te nella campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (B D S), oggi lotta di Resistenza non violenta nei confronti delle politiche di Israele; come avvenne per la lotta di liberazione e contro l’apartheid in Sudafrica, il BDS oggi potrà costringere Israele a dare dignità al popolo palestinese; fino a che la società civile non costringerà i propri rappresentanti politici ed economici a condannare lo stato sionista e razzista di Israele, esso non cesserà nelle sue politiche di segregazione e oppressione”.

Una lettera che Roger Waters ha già ricevuto tramite il suo art director.

Fonte: H24 Notizie

Danske Bank afferma che  Bank Hapoalim agisce contro le regole del diritto umanitario internazionale; la banca già ritirato gli  investimenti da due imprese israeliane.

La più grande banca della Danimarca ha deciso di mettere nella blacklist la banca israeliana Bank Hapoalim a causa del suo coinvolgimento nel finanziamento della costruzione degli insediamenti .

Danske Bank ha aggiunto Banca Hapoalim alla sua lista di imprese in cui la società non può investire grazie alle sue regole di responsabilità aziendali.

In un annuncio pubblicato sul suo sito web, la banca ha dichiarato che Banca Hapoalim agiva contro le regole del diritto umanitario internazionale.

Sito web israeliano Walla ha riferito sulla decisione della banca danese sabato scorso.

La banca danese aveva già deciso di ritirare i suoi investimenti nelle società Africa Israel Investments Ltd. e Danya Cebus a causa del loro coinvolgimento nella costruzione degli insediamenti.

Ministri divisi. Qualcuno vuole la controffensiva, il ministero degli esteri replica che finirebbe per favorire gli attivisti del boicottaggio di Israele

Il BDS nei confronti delle politiche di occupazione praticate da Israele comincia a dare i suoi effetti e i ministri del governo Netanyahu si ritrovano spaccati, con orientamenti talvolta completamente diversi, su come rispondere al crescente boicottaggio delle colonie israeliane, totalmente illegali per il diritto internazionale.

Il quotidiano Haaretz scrive oggi che il Ministero degli Affari Strategici e di Intelligence, diretto da Yuval Steinitz, vuole una massiccia controffensiva diplomatica mentre il Ministero degli Esteri, guidato daAvigdor Lieberman, sostiene che ciò favorirebbe proprio gli attivisti del boicottaggio.

GERUSALEMME - Se i tentativi del Segretario di Stato USA John Kerry di rilanciare i colloqui tra Israele e l’Autorità Palestinese dovessero fallire a causa della continua costruzione di insediamenti illegali da parte di Israele, è probabile che il governo israeliano debba affrontare un inasprimento del boicottaggio internazionale, aveva avvertito Kerry nell’agosto 2013.

Ultimamente Israele sembra terrorizzato dalla crescita “esponenziale” del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) promosso dai palestinesi, almeno come lo è dalla crescente influenza dell’Iran nella regione. Nel giugno 2013 il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sostenuto in effetti che il BDS è una minaccia strategica. Lo ha chiamato movimento per la “delegittimazione”, e ha assegnato al Ministero per gli Affari Strategici la responsabilità di coordinare la lotta contro di esso. Ma il BDS non rappresenta tanto una minaccia all’esistenza di Israele, quanto una seria sfida al sistema israeliano di oppressione del popolo palestinese, che è la causa principale del suo crescente isolamento a livello mondiale.

Il fatto che il governo israeliano veda il BDS come una minaccia strategica rivela come sia aumentata la sua ansia in seguito alla recente diffusione del movimento presso il grande pubblico. Inoltre riflette il fallimento della campagna Brand Israel promossa con notevoli risorse finanziarie dal Ministero per gli Affari Esteri, che riduce il BDS a un problema d’immagine e impiega la cultura come strumento di propaganda, inviando noti esponenti israeliani in tutto il mondo per mostrare il volto migliore di Israele.

di Omar Barghouti

 

GERUSALEMME -Se i tentativi del segretario di Stato John Kerry per rilanciare i colloqui tra Israele e l'Autorità palestinese fallissero a causa della continua costruzione da parte di Israele degli insediamenti illegali, è probabile che il governo israeliano debba fronteggiare un boicottaggio internazionale aumentato a dismisura, come Kerry ha avvertito lo scorso Agosto .

In questi giorni, Israele sembra terrorizzato dalla crescita "esponenziale" del movimento del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (o BDS) guidato dai palestinesi così come dalla crescente influenza dell'Iran nella regione. Lo scorso giugno, il primo ministro Benjamin Netanyahu effettivamente ha dichiarato che il BDS è una minaccia strategica. Definendolo un movimento "di delegittimazione", ha attribuito la totale responsabilità di combatterlo al suo Ministero degli Affari Strategici. Ma il BDS non costituisce una minaccia all’esistenza di Israele; pone una seria sfida al sistema israeliano di oppressione del popolo palestinese, che è alla radice del suo crescente isolamento a livello mondiale.

Lapid ha dettagliato l’enorme costo potenziale per Israele, se dovessero fallire i colloqui di pace

"Se i negoziati con i palestinesi dovessero fallire, e iniziasse un boicottaggio europeo, anche parziale, l'economia di Israele arretrerebbe, ogni persona sarebbe direttamente colpita nelle proprio tasche, il costo della vita aumenterebbe, i budget per istruzione, sanità, così come quello della difesa, verrebbero tagliati, e molti mercati esteri sarebbero per noi chiusi", ha detto il ministro delle Finanze Yair Lapid in un discorso presso l'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale mercoledì sera. Ha detto che un boicottaggio europeo "non vorrà dire solo che il formaggio Camembert non arriverà tempestivamente".

Per la prima volta, Lapid ha divulgato i dati di una relazione speciale del principale economista del Ministero delle Finanze Dr. Michael Sarel. Anche se la relazione è stata rivelata a dicembre alla Israel Business Conference 2013 di Globes, le cifre sono state tenute riservate, e Lapid aveva rifiutato fermamente di discuterne.

Il governo norvegese ha ancora una volta revocato a due compagnie israeliane che traggono profitto dall’occupazione l’idoneità per essere incluse nel paniere del fondo pensione statale Nordic nation.

La decisione è basata in parte sulle prove pubblicate l’anno scorso da “The Electronic Intifada” che mostravano come le compagnie stessero mentendo sulle loro attività.

Il Ministero della Finanze norvegese ha oggi annunciato di aver accettato una raccomandazione del Consiglio Etico del fondo pensione per “escludere le compagnie Africa Israel Investments e Danya Cebus dal Fondo a causa della loro complicità delle gravi violazioni dei diritti personali in situazioni di guerra o conflitto attraverso la costruzione di insediamenti a Gerusalemme Est.”

di Ali Abunimah 

Omar Barghouti, co-fondatore della campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), saluta come "senza precedenti" la decisione della Germania di evitare che i suoi fondi siano dirottati verso le istituzioni situate nelle colonie israeliane illegali della Cisgiordania.

Haaretz riferisce oggi che

"Il governo tedesco condiziona le future sovvenzioni alle imprese high-tech israeliane, così come il rinnovo di un accordo di cooperazione scientifica, alla inclusione di una clausola territoriale che affermi che gli enti israeliani situati in insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est non potranno beneficiare del finanziamento".

In una mail a The Electronic Intifada, Barghouti definisce la decisione tedesca come "uno sviluppo estremamente significativo nella rapida diffusione in Europa del boicottaggio delle istituzioni israeliane complici e delle aziende che operano nei territori palestinesi occupati”.