LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

Un gruppo di studenti pro Palestina dell'università di Ottawa boicotta il prodotto di proprietà, in parte, di Strauss Group che ritengono sostenere IDF.

Gruppi di studenti pro-palestinesi presso l'Università di Ottawa hanno lanciato una campagna per vietare l'hummus Sabra nel campus .

Sabra è in parte di proprietà del Gruppo Strauss, un produttore di alimenti che gli studenti sostengono sia un finanziatore della Brigata Golani delle Forze di Difesa Israeliane, come riporta il New York Times. Gli studenti affermano che la Brigata Golani è accusata di violazioni dei diritti umani da parte di numerose organizzazioni .

Solidarietà per i Diritti Umani dei Palestinesi e l'Associazione Studenti Palestinesi sono tra i gruppi di studenti coinvolti nella campagna, secondo il giornale universitario The Fulcrum, insieme al gruppo della comunità Giovani Ebrei per la giustizia sociale.

"Faremo crescere la consapevolezza della popolazione studentesca, avvieremo la raccolta di firme per una petizione e incoraggeremo gli studenti a boicottare individualmente il prodotto", ha riferito al giornale Assma Basmalah, un rappresentante di Solidarietà per i Diritti Umani Palestinesi.

La campagna ha coinciso con la 10 ° Settimana dell'Apartheid israeliana annuale, che si è conclusa all'inizio di questo mese.

Caroline Milliard, direttore delle relazioni con media per l'università del Canada centro-orientale, ha detto a The Fulcrum che l'obiettivo principale del dipartimento dei servizi di ristorazione dell'istituzione è quello di fornire opzioni sane a prezzi equi e competitivi.

" La scelta di acquisto del nostro fornitore di servizi è apolitica ", ha detto.

In una e-mail a The Fulcrum, Susan Spronk , professore associato presso l'università della Facoltà di Sviluppo Internazionale e Global Studies , ha detto che sostiene la campagna perché " la lotta per liberare la Palestina è la lotta di questa generazione contro l'apartheid . "

Fonte: Haaretz

Traduzione di BDS Milano

Intervista a Ali Abunimah di Eric Ruder

Ali Abunimah è cofondatore e direttore del sito ElectronicIntifada.net, ampiamente osannato, e autore del libro di recente uscito, The Battle for Justice in Palestine [La battaglia per la giustizia in Palestina], pubblicato dalla Haymarket Books. Residente  negli Stati Uniti, ha scritto centinaia di articoli ed è stato per  20 anni una parte attiva del movimento per la giustizia in Palestina. Mentre il movimento  Boicottaggio,  Disinvestimento e Sanzioni (BDS) raggiunge nuovi vertici, il suo lavoro per la Palestina ha fornito a questo nuovo movimento profondità intellettuale e strategica.

Mentre inizia un giro di conferenze per promuovere The Battle for Justice in Palestine, Abunimah ha parlato con Eric Ruder sulle opportunità e le sfide che hanno davanti gli attivisti per la solidarietà palestinese che improvvisamente scoprono che il problema della liberazione palestinese fa parte della discussione politica convenzionale dopo decenni di emarginazione.

ALLA FINE del 2013 e all’inizio del 2014 il movimento BDS che era in formazione da un po’ di tempo, ha guadagnato un profilo senza precedenti tramite la coincidenza della decisone di boicottare le istituzioni accademiche israeliane presa dall’Associazione per gli Studi Americani e la ricaduta causata dall’accordo commerciale tra l’azienda israeliana in Cisgiordania, Soda Stream e Scarlett Johansson. E’ stato in qualche modo sorpreso per il ritmo dei recenti eventi?

NON penso mi abbia colto di sorpresa. In effetti, proprio dopo che Obama è stato eletto alla presidenza, ho scritto un articolo pregustando i quattro anni successivi. Ho previsto due cose. Una  era che il “processo di pace” appoggiato dagli Stati Uniti non sarebbe andato assolutamente da nessuna parte e questo è risultato vero. E l’altra era che il movimento BDS sarebbe stato sempre più considerato come un fattore significativo in relazione e in conflitto tra la Palestina e gli israeliani. E’ esattamente ciò che è accaduto.

Mentre i ministri israeliani discutono la possibilità di convocare avvocati e il Mossad per contrastare il movimento BDS, nella Striscia di Gaza sotto assedio, così come in alter 250 città intorno al mondo, attivisti, studenti e rappresentanti di associazioni stanno organizzando la decima edizione dell’Israeli Apartheid Week, la settimana mondiale finalizzata ad aumentare la consapevolezza collettiva attorno alla brutalità del regime d’apartheid e l’occupazione israeliane attraverso conferenze, manifestazioni e proiezioni di filmati.

Uno dei cambiamenti della IAW 2014 in Gaza, organizzata dal “Comitato Preparatorio per la Resistenza all’Apartheid Israeliana” attraverso 5 seminari che hanno avuto luogo dal 22 Febbraio al 6 Marzo, sarà il ruolo chiave che avrà l’Union of Agricultural Workers Committee (UAWC), che coinvolgerà pescatori e contadini nelle attività in programma durante la settimana, dal 9 al 13 Marzo.

Uno dei principali obiettivi della UAWC è rendere pescatori e contadini consapevoli dell’appello BDS lanciato nel 2005 e del suo potenziale. UAWC che ha anche organizzato diversi workshop sul BDS attraverso i suoi comitati locali.

Il legislatore palestinese Dr. Mustafa Barghouthi ha accolto con favore la decisione della YMCA/YWCA in Norvegia di unirsi al movimento internazionale per il BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e di boicottare Israele a causa della sua oppressione e occupazione illegittima in corso.

Dr. Barghouthi ha detto che la YMCA/YWCA in Norvegia, con più di 30.000 membri, ha deciso di boicottare Israele, una mossa che è uno schiaffo ad Israele e alle sue politiche di apartheid contro il popolo palestinese.

"La decisione è stata presa per protestare contro le attività di insediamento illegittime di Israele e la sua continua violazione della legalità internazionale e del diritto internazionale umanitario", ha detto.

Ha inoltre accolto con favore la decisione del Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, la quale ha annunciato la sua adesione alla campagna BDS.

Dr. Barghouthi ha detto che la decisione di Maguire è stata motivata dal fatto che le politiche israeliane contro i palestinesi e le loro terre non sono diverse dal sistema di apartheid che regnava in Sudafrica, e che ha invitato la comunità internazionale ad avere il coraggio di opporsi al sistema di apartheid di Israele.

Ha salutato Maguire e Stephen Hawking, il fisico britannico di fama mondiale, per la decisione di boicottare Israele, e ha invitato gruppi e personaggi internazionali a fare lo stesso, prendendo una posizione chiara contro le attuali politiche israeliane illegittime di apartheid e crimini contro il popolo palestinese.

"La decisione è una vittoria per la resistenza nonviolenta palestinese, una vittoria per il movimento BDS", ha aggiunto Dr. Barghouthi. "Gruppi, istituzioni e singoli individui in tutto il mondo devono intraprendere azioni simili, e boicottare Israele".

Fonte: International Middle East Media Center 

Traduzione di BDS Italia

«Attraverso l'occupazione prolungata, con pratiche e politiche che configurano un sistema di apartheid e di segregazione, la continua espansione degli insediamenti, e la prosecuzione nella costruzione del muro che mira verosimilmente all'annessione de facto di parti del territorio palestinese occupato, il rifiuto da parte di Israele del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese è evidente».

Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi, ha dichiarato che i diritti dei palestinesi sono violati dalla prolungata occupazione israeliana dei territori palestinesi e dalla pulizia etnica di Gerusalemme est.

A Gerusalemme Est, la «revoca dei permessi di residenza» e «lo sfratto forzato di famiglie palestinesi», così come la demolizione mirata di case palestinesi, equivalgono a un «graduale processo burocratico di pulizia etnica», scrive Falk.

Le politiche di Israele in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza equivalgono a una forma di apartheid a causa dell'oppressione sistematica del popolo palestinese e dell'espropriazione de facto della sua terra, ha scritto Falk nella sua relazione finale al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dopo aver espletato per sei anni questa carica indipendente.

Falk presenterà la sua relazione il mese prossimo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite come relatore speciale sui territori palestinesi, chiedendo di verificare se Israele è colpevole del crimine internazionale di apartheid e di pulizia etnica e sollecitando le Nazioni Unite a indagare sulle società che traggono profitto dalle attività illegali di Israele.

Nella sua relazione, il relatore speciale delle Nazioni Unite raccomanda che gli Stati membri dell'ONU prendano in considerazione la necessità di imporre un divieto sulle importazioni di prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.

Qui il report completo

Fonte: ECCP

Traduzione di Forum Palestina

Il fondo pensione statale del Lussemburgo FDC ha escluso nove grandi banche e imprese israeliane, insieme ad una società statunitense, a causa del loro coinvolgimento negli insediamenti israeliani e nelle violazioni dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati.

La mossa segue una azione simile adottata da altri importanti istituti finanziari, tra cui il gigante dei fondi pensione olandese PGGM e il fondo pensione statale della Norvegia.

Il FDC è tenuto a rispettare una strategia di investimento socialmente responsabile e ha pubblicato un elenco di 61 aziende che ha escluso perché non rispettano i suoi standard.

Tra queste, tutte e cinque le maggiori banche di Israele - Banca Leumi, Bank Hapoalim, First International Bank di Israel, Israel Discount Bank e Bank Mizrahi Tefahot – a causa di "associazione a sostenere la costruzione di insediamenti illegali nei territori occupati".

Altre imprese coinvolte nella costruzione degli insediamenti che si trovano nella lista di esclusione sono AFI (Africa Israel Investments), Gerusalemme Economia, Ltd., e Real Estate Management & Development.

“Il boicottaggio può dare fastidio a molti, ma bisogna ricordare al governo che è ancor più necessario proteggere la libertà di espressione proprio quando è impopolare o ostile.” Intervista ad Aeyal Gross, docente di diritto internazionale e membro dell’Associazione per i diritti civili in Israele. 

di Stefano Nanni

Raramente il BDS (Boycott, Divestment and Santcions), movimento nato da un’iniziativa della società civile palestinese nel 2005 ed estesosi poi a livello internazionale, aveva avuto tutta l’attenzione che sta ricevendo in Israele nelle ultime settimane. Sulla carta stampata, in prima serata in tv, o durante i telegiornali: interviste a economisti, imprenditori ed opinionisti non fanno altro che ripetersi. E la domanda principale che viene rivolta loro è: come è possibile difendersi dal boicottaggio? 

Il governo e le istituzioni, da parte sua, non stanno di certo a guardare. Mentre si materializzavano due altri importanti segni evidenti dell’avanzata del movimento – la decisione della più grande banca danese di inserire nella ‘lista nera’ l’omologa israeliana, la Bank Hapolaim, e l’esclusione  di due compagnie israelianeda un fondo pensione norvegese – il primo ministro Benyamin Netanyahu convocava un Consiglio dei ministri straordinario per discutere delle strategie da adottare per contrastare il boicottaggio.

di Beth Parry

Il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) ha fatto molto notizia nel 2014. Se la disastrosa performance di Scarlett Johansson con Sodastream non ha catturato la vostra attenzione, forse lo ha fatto il boicottaggio delle università israeliane da parte della American Studies Association, oppure  le sempre più insistenti dichiarazioni di Netanyahu su campagne multimilionarie di pubbliche relazioni, offensive legali e sforzi diplomatici per contrastare la minaccia BDS. Le pagine degli editoriali sono piene di discussioni, John Kerry ha ammonito Israele che potrebbe dover affrontare una campagna di delegittimazione “agli steroidi” e da più parti si sente dire che il boicottaggio di Israele potrebbe essere sul punto di diventare di moda.

Ma questo che significherebbe concretamente per quanto riguarda supermercati e carrelli della spesa? La campagna BDS riguarda tutti I prodotti israeliani: è una tattica ampia che mira a fare pressione su questo stato perché cambi. Ma che presta un’attenzione particolare alle aziende che sono effettivamente coinvolte nelle politiche di occupazione, e che ne traggono considerevoli profitti. Probabilmente queste organizzazioni dovranno presto fare i conti con il boicottaggio, e non sono sempre le aziende che ci si potrebbe aspettare.

La settimana dell’Apartheid israeliana (IAW) cerca di diffondere informazioni sulle politiche di apartheid di Israele nei confronti dei palestinesi e di allargare il supporto alla campagna Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni (BDS). Mobilitando a livello globale tutte le realtà di base che si oppongono all’aggressione politica e militare israeliana, l’IAW si è svolta in oltre 200 luoghi nel 2012 e oltre 150 città nel 2013.

Decima Israeli Apartheid Week – #apartheidweek

Italia: 10-16 marzo

Eventi in programma a Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Roma, Trieste, Venezia e altre città italiane.

BDS Italia lancia "Fields of Tomorrow? Fields of Apartheid!", il concorso di video parodie per smascherare il vero volto di Israele a Expo 2015

Nel video di presentazione del proprio padiglione a Expo 2015, Israele ha superato se stesso nel mostrare un’immagine che non potrebbe essere più lontana dalla realtà. La bella Moran Atias ci racconta di “120 anni (!) di ricerca agricola” e “invenzioni che hanno fatto sì che ci sia cibo sul tavolo di milioni di persone in tutto il mondo”.

Intitolato Fields of Tomorrow, il padiglione di 2.370 mq, confinante con il padiglione Italia (non poteva essere altrove…), comprenderà un muro (non poteva mancare…) con piante coltivate in verticale e vuole dimostrare che Israele è all’avanguardia nel settore dell’agricoltura e nella gestione dell’acqua.