Il governo tedesco continuera' nei rapporti con le aziende high-tech israeliane e negli accordi di cooperazione scientifica, a condizione che sia prevista in queste intese "una clausola territoriale" con l'impossibilita' per "entità " collocate in Cisgiordania e a Gerusalemme est (gli insediamenti dei coloni) di accedere ai finanziamenti. Lo scrive Haaretz sottolineando il timore israeliano che la mossa possa essere seguita presto da altri Stati europei.
Mentre il recente accordo scientifico 'Horizon 2020' (firmato da Israele con l'Ue nei mesi scorsi) proibisce l'uso di fondi europei per ricerche accademiche condotte nelle colonie, Berlino ora - spiega il quotidiano - intende allargare il divieto anche alle compagnie private che operano oltre la Linea Verde del 1967. In questo modo, il boicottaggio contro le colonie si e' allargato dalle istituzioni europee a Bruxelles ai singoli membri della Ue. Un rappresentante del Ministero degli Esteri israeliano - citato da Haaretz - ha detto che, viste "le speciali relazioni" tra Israele e la Germania e il fatto che questa e' "il miglior amico" della stato ebraico in Europa, qualunque consenso alla richieste tedesche da parte di Israele potrebbe costituire un precedente per tutta l'Europa. "La Germania - ha detto - diventera' un esempio per il resto del mondo". "Vogliamo anche prevenire una situazione in cui ogni decisione presa dalla Commissione europea sia automaticamente adottata dai 28 Stati membri", ha aggiunto riferendosi all'insistenza della Commissione nell'inserire una clausola territoriale nell'accordo 'Horizon 2020'. Dalla firma di quella intesa, la Germania e' il primo paese a domandare una clausola analoga nei suoi accordi bilaterali con Israele.
Fonte: ANSAmed