LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

A Roma il 2 dicembre, giorno del vertice Italia-Israele, nelle zone circostanti, calati degli striscioni in solidarietà alla popolazione palestinese, contro il summit intergovernativo. 

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La Chiesa Unita del Canada ha lanciato la campagna nazionale “Unsettling Goods” (merci inquietanti) in un impegno per lavorare per la pace e la giustizia in Palestina ed Israele.

Secondo il sito web della Chiesa Unita, la campagna "incoraggia i membri della Chiesa Unita e altri ad impegnarsi nella ricerca di una pace giusta tra palestinesi e israeliani contribuendo alla fine dell'occupazione dei territori palestinesi."

La campagna Unsettling Goods promuove il boicottaggio di tre prodotti che provengono da insediamenti israeliani: Ahava , Keter Plastics e Sodastream. Promuove inoltre l'impegno diretto con i principali rivenditori canadesi che commercializzano questi prodotti: Canadian Tire, The Bay, Home Depot e Walmart Canada.

I membri della Chiesa Unita sono stati chiamati ad intraprendere azioni concrete contro l'occupazione della Palestina da parte di Israele nel corso della 41mo Consiglio generale della Chiesa nell’agosto del 2012. In una lettera alle congregazioni, il Moderatore della Chiesa Unita, il Reverendo Gary Paterson ha detto, "Con questi sforzi, ci uniamo a molti altri che stanno cercando di portare la pace con giustizia in Terra Santa. Questo porgere un ramo di ulivo e queste azioni coraggiose per la pace sono segni della nostra credenza che Dio ci chiama ad incarnare e passare la pace di Cristo, in modo che tutti possono vivere la pienezza della vita".

La Chiesa Unita del Canada è la più grande chiesa protestante del paese.

Con 473 milioni di euro, Israele è stato il primo cliente per l'industria bellica italiana nel 2012. E il premier Letta è ansioso di intensificare i rapporti.

di Stephanie Westbrook

Quando i leader politici di Italia e Israele si incontreranno il prossimo mese per un vertice, sarà per festeggiare una fiorente amicizia - una in cui l'Italia aiuta Israele ad occultare la sua realtà macchiata di sangue.

I discorsi ufficiali in vista del summit del 2 dicembre sono sugli accordi politici, economici e culturali. Ciò che invece passa sotto silenzio e l'intensa cooperazione militare tra i due paesi.

Una testimonianza della forte collaborazione è stata la recente visita in Israele del Generale Pasquale Preziosa, capo di stato maggiore dell'aeronautica militare italiana. Preziosa sta in Israele come ospite personale del Generale Amir Eshel, comandante delle forze aeree israeliane (IAF).

Preziosa è arrivato per le prossime esercitazioni di "Bandiera Blu", la più grande esercitazione aerea multinazionale nella storia di Israele, che vedrà la partecipazione di Italia e Grecia, due paesi europei in crisi economica, insieme allo storico alleato di Israele, gli Stati Uniti. Oltre 100 aerei da combattimento e circa 1000 soldati e piloti parteciperanno a missioni aria-aria e aria-terra pianificate da Israele nella base di Ovda nel deserto del Naqab (Negev). 

Le imprese private europee svolgono un ruolo importante nel finanziamento, agevolazione e sostentamento delle violazioni israeliane del diritto internazionale e degli insediamenti illegali israeliani in tre modi principali:

I. Fornendo prodotti e servizi che facilitano l'esistenza degli insediamenti illegali

La multinazionale francese Veolia gestisce i trasporti, i rifiuti e le infrastrutture dell’acqua per gli insediamenti illegali israeliani, tra cui la tranvia di Gerusalemme, costruita per collegare gli insediamenti israeliani in Israele e facilitare l'espansione delle colonie.[1]

La società di sicurezza britannica G4S fornisce servizi e attrezzature di sicurezza a posti di blocco israeliani, al Muro di separazione e alle imprese private negli insediamenti illegali israeliani, inclusi quelli a Gerusalemme est. L'azienda aiuta inoltre Israele a operare prigioni in cui i palestinesi, compresi i bambini, sono incarcerati senza processo e sottoposti a tortura.[2]

Il Gruppo svedese Volvo e la società britannica JCB forniscono bulldozer e veicoli per lavorare la terra a Israele. Tali macchinari sono utilizzati dal governo israeliano per demolire case palestinesi, anche a Gerusalemme Est.[3]

Una sussidiaria della società irlandese CRH fornisce cemento a Israele che è utilizzato nella costruzione del Muro di separazione.[4]

L’azienda italiana Pizzarotti e la società svedese Atlas Copco sono entrambe coinvolte nella realizzazione dell’illegale progetto ferroviario israeliano A1 che passa attraverso il territorio palestinese occupato e sta causando il trasferimento di molti palestinesi.[5]

Oggi, Venerdì 29 Novembre, un gruppo di attivisti solidali con la popolazione palestinese hanno occupato la sede dell' Agenzia Giornalistica Italiana in Via Ostiense 72, denunciando il vertice Italia-Israele che si terrà a Roma il 2 Dicembre.

Gli attivisti sono riusciti nel loro intento di far pubblicare sul sito dell'agenzia stampa un loro comunicato che mette in luce le collaborazioni tra i due paesi in ambito bellico ed economico. Grazie alle ripetute pressioni degli occupanti l'AGI è stata costretta a pubblicare per intero i contenuti del comunicato, tra cui le evidenti relazioni fra Finmeccanica, il mondo accademico italiano e l'industria bellica israeliana.

Questa azione è la prima di tante altre che si susseguiranno nei prossimi giorni in tutta Italia contro il vertice del 2 Dicembre, al fianco della lotta della popolazione palestinese.

Di seguito riportiamo le prossime iniziative a Roma e il comunicato:

-Sabato 30 Novembre, ore 15 Presidio a Piazza Venezia, lato colonna Traiana

-Lunedì 2 Dicembre, ore 13, Giardini di Castel S. Angelo (Netanyahu incontrerà anche il papa e passerà per quella zona della città)

Comunicato dei solidali:

Italia e Israele: complici nell'oppressione

Fra tre giorni il governo italiano incontrerà quello israeliano per celebrare le continue collaborazioni economiche e militari.

Prestando attenzione agli accordi che i due stati stringono a ritmi serrati, quella del 2 dicembre appare nitidamente come una vetrina mediatica normalizzatrice del sistema d'Apartheid e di oppressione, come se non bastasse l'asservimento totale dell'informazione ai piani devastanti dei due governi sulle nostre vite.

Roma - Un gruppo di attivisti del movimento 'Solidali con la Popolazione Palestinese' ha manifestato stamane dinanzi alla sede dell'Agi, a Roma, contro il prossimo vertice bilaterale Italia-Israele. Alla manifestazione hanno partecipato alcune decine di persone per denunciare "le continue collaborazioni economiche e militari" tra i due Paesi, "complici nell'oppressione" del popolo palestinese. Il vertice italo-israeliano, si legge nel volantino distribuito, "rafforzera' i tentacoli mortiferi che costringono le nostre esistenze. Nessun vertice sulle nostre teste, no agli accordi fra Stati".

Secondo gli attivisti, il vertice sara' "una vetrina mediatica normalizzatrice del sistema d'Apartheid e di oppressione" del popolo palestinese: "da una parte un progetto coloniale di pulizia etnica, esproprio di terre e risorse, segregazione ed incarcerazione di una popolazione intera candidata alla schiavitu', dall'altra l'ipersfruttamento che spinge ad una miseria dilagante, innesca la necessita', per lo stato, di ampliare e perfezionare il controllo sociale". "Se, come dichiara il governo in carica, 'l'Italia vede Israele come un faro da seguire', il laboratorio a cielo aperto dell'industria bellica mondiale, la Palestina, e' piu' vicino di quanto le operazioni di propaganda sionista vogliano farci credere e l'esercitazione militare congiunta tra Usa, Grecia, Italia ed Israele e' solo l'ultima tra le conferme".

Di seguito, riportiamo il testo dell’interrogazione parlamentare fatta il 25 Novembre 2013 dall’On. Arturo Scotto sul prossimo vertice bilaterale Italia-Israele che avrà luogo a Roma il 2 Dicembre 2013.

Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-01551

Presentata da SCOTTO Arturo

Testo di: Lunedì 25 novembre 2013, seduta n. 124

di Andrew Rettman

BRUXELLES – Le scarse pubbliche relazioni israeliane hanno visto l'UE applicare le nuove norme sui fondi alla ricerca, ma gli stati membri dell'UE hanno compensato Israele con un regalo alle Nazioni Unite.

In base all'accordo sui finanziamenti, l'UE e Israele stanno per firmare un memorandum d'intesa sulla partecipazione di Israele al programma di ricerca dell'UE "Horizon 2020". Le sovvenzioni verranno regolate dalle nuove linee guida dell’UE, secondo le quali imprese e istituzioni israeliane non possono spendere un centesimo di soldi dell'UE su attività nei Territori palestinesi occupati.

Funzionari che conoscono il testo del memorandum hanno detto all’EUobserver che includerà un'allegato in cui Israele afferma di non riconoscere le linee guida. Ma hanno descritto l'allegato come "futile ... una foglia di fico".

di Nino Lisi

Ma chi crede d’essere l’esimio signor Naor Gilon? E qual è l’idea che ha del rapporto tra gli Stati, ancorché – malauguratamente, nel caso di specie – alleati, e quale la sua concezione della democrazia?

Sono interrogativi che sorgono per il fatto che il signor Gilon si è creduto in diritto, da ambasciatore in Italia dello Stato di Israele, di inviare in data 4 aprile di questo anno una lettera ufficiale, su carta intestata dell’ambasciata, al sindaco di un Comune della Repubblica Italiana stigmatizzando che un membro della Giunta Comunale “per mezzo del suo sito internet e del suo profilo Youtube ha diffuso notizie e caricato video che riprendono le azioni di boicottaggio dei prodotti israeliani” e attivisti che descrivono Israele “come uno Stato che promuove l’apartheid”.

Sembra dunque che il signor Gilon ritenga che l’alleanza con Israele implichi un rapporto di subordinazione dell’Italia, poiché dà per pacifico che il nostro paese dovrebbe consentire che l’ambasciatore di uno Stato straniero richiami all’ordine il primo cittadino di un proprio Comune. Appare inoltre evidente che il medesimo signor Gilon ignora che se uno Stato ha delle doglianze nei confronti di un altro Stato può solo esporle attraverso gli appropriati canali diplomatici e con precise modalità.

di Michele Giorgio

Gerusalemme, 27 novembre 2013, Nena News - L'Unione Europea e Israele hanno raggiunto un compromesso che consente loro di firmare l'accordo di cooperazione scientifica noto come Horizon 2020. Lo scrive il quotidiano Haaretz che ritiene "superata" l'impasse nei negoziati tra le due parti legata alle "Linee Guida" dell'Ue, comunicate nei mesi scorsi, che vietano investimenti nelle colonie israeliane nei Territori palestinesi e siriani occupati. Israele investirà 500 milioni di Euro e riceverà da Horizon 2020 nei prossimi anni 1,4 miliardi di Euro.