Gli attivisti in solidarietà con la Palestina in Francia stanno celebrando questa settimana una vittoria alla più alta Corte d’Appello Penale del paese, che conferma il precedente proscioglimento di un attivista in un caso legale derivante da una protesta in cui si chiedeva il boicottaggio delle merci israeliane.
La sentenza sferra un duro colpo agli sforzi – supportati dal governo – di usare la repressione legale per mettere fuorilegge le campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) in Francia.
La vittoria alla Corta francese è arrivata proprio nel momento in cui il Partito di Sinistra di Francia è diventato il primo partito politico del paese a sostenere ufficialmente il BDS.
La protesta nel supermercato
Il caso è retrodatato a Luglio 2009, per una protesta in un supermercato Carrefour a Évry, un sobborgo di Parigi.
Così come viene mostrato dal video del flashmob qui sopra, attivisti che indossavano magliette riportanti la scritta “Boycott Apartheid Israel” [Boicotta l’apartheid israeliana] hanno cantato, danzato a intonato slogans con cui chiedevano ai consumatori di non comprare i prodotti israeliani.
Uno dei partecipanti al flashmob ha dichiarato in inglese: “Con questi prodotti state sostenendo l’esercito israeliano e il conseguente assassinio dei palestinesi, quindi tutti abbiamo bisogno di boicottare Israele… se sostenete la pace, se sostenete la giustizia, avete bisogno di boicottare questi prodotti.”
Accusati di istigazione per aver postato il video
Dopo che il video dell’azione fu postato sul sito internet del gruppo, CAPJPO-EuroPalestine, il direttore di quest’ultimo, Olivia Zémor, è stato accusato dai suoi persecutori di “incitamento alla discriminazione, all’odio o alla violenza verso un gruppo di persone a causa della loro nazionalità israeliana.”
Zémor è stato prosciolto da due alter Corti. Tuttavia, secondo il sistema legislativo francese, il caso non è finito lì.
Quattro gruppi filo israeliani – Camera del Commercio della Francia e Israele, Avvocati senza frontiere, Associazione Francia Israele e il Centro Simon Wiesenthal, affiliato con l’Ufficio Nazionale di Vigilanza contro l’antisemitismo – fecero ricorso in appello alla Corte di Cassazione contro i proscioglimenti.
Sentenza finale
Nella sentenza del 19 Novembre, la Corte di Cassazione – la più alta Corte d’Appello penale – ha confermato le assoluzioni e decretato che i gruppi pro Israele non avevano credibilità per portare avanti le azioni legali.
Implicazioni
“La mancanza di credibilità della Camera di Commercio della Francia e Israele è stata confermata, almeno in tutti gli attuali casi£ ha detto il CAPJPO-EuroPalestine in un comunicato, elogiando la decisione della Corte.
Molti altri casi contro attivisti sono ancora in corso presso altri Corti in parecchie città.
La sentenza, inoltre, “conferma la legalità della campagna di boicottaggio di Israele fino a quanto lo stato, il governo e l’esercito israeliano contrinueranno a calpestare I più elementary diritti del popolo palestinese” aggiunge il comunicato.
La solidarietà è stata fondamentale
Olivia Zémor ha sottolineato che “la solidarietà nazionale e internazionale ha avuto un ruolo davvero importante in questa vittoria.”
In una email ad Electronic Intifada, Zémor ha scritto che “il governo francese sta assistendo al fatto che la repressione non solo non riesce a fermare il movimento BDS, ma che la gente che prima non vi era coinvolta sta cominciando ad unirsi a noi.”
Zémor ha ringraziato in particolare “i nostri compagni inglesi per aver manifestato davanti all’ambasciata e al consolato francesi.”
BDS Francia ha anch’esso dato il benvenuto alla sentenza della Corte in un comunicato del 21 Novembre.
Il gruppo ha affermato che “si rallegra di questa nuova vittoria legale ed invita tutti I cittadini di coscienza a boicottare Israele, i suoi prodotti e le sue istituzioni finchè il paese non rispetterà il diritto internazionale e i legittimi diritti dei palestinesi.”
“Poichè il nostro governo non si fa carico delle sue responsabilità, come dimostrato dalla scandalosa visita di François Hollande in Israele, è nostro dovere agire” viene aggiunto nel comunicato.
Il presidente francese François Hollande, che ha compiuto uno visita di alto profilo in Israele la scorsa settimana, ha pubblicamente mostrato la sua contrarietà al BDS è ha affermato che il boicottaggio dei prodotti israeliani, anche quelli provenienti dai Territori Palestinesi Occupati, è “illegale.”
La Corte di Cassazione ha provato che si sbagliava.
Il Partito della Sinistra sostiene il BDS
In coincidenza con la visita di Hollande in Israele, il Partito della Sinistra (Parti de Gauche) ha annunciato il 18 novembre il suo supporto al BDS.
Il partito ha invitato Hollande a pretendere da Israele la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi, il congelamento degli insediamenti su terra palestinese, la fine dell’assedio alla Striscia di Gaza, e il “riconoscimento dello Stato di Palestina sui confine del 1967.”
Il comunicato del partito aggiunge:
Considerato il continuo rafforzamento della politica di oppressione esercitata dal Governo israeliano nei confronti dei Palestinesi, il Segretariato nazionale del Partito della Sinistra si è riunito il 16 novembre e ha deciso di coinvolgere il Partito della Sinistra nel sostegno della campagna BDS Francia: Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni. Ognuno può agire, in particolare boicottando i prodotti israeliani, chiedendo che le imprese francesi non siano più coinvolte nella colonizzazione e nella politica d’apartheid del governo israeliano, e chiedendo al Presidente e al Governo francese di imporre sanzioni efficaci contro lo Stato di Israele. La pace potrà realizzarsi solamente costringendo Israele a rispettare i Palestinesi ed i loro diritti universali.
Il leader del Partito della Sinistra Jean-Luc Mélenchon si prese un rispettabile 11% (circa 4 milioni di voti) al primo round delle elezioni presidenziali nel 2012.
Mentre il Partito della Sinistra al momento non possiede nessun seggio all’Assemblea Nazionale, Mélenchon ne possiede uno al Parlamento Europeo e il partito ha qualche dozzina di assessori regionali e municipali.
Zémor ha affermato che l’annuncio del partito è stato “psicologicamente” importante in un paese dove nessuna istituzione, sindacato o università di peso non si è ancora unita al movimento BDS.
Tali pronunciazioni di sostegno aiutano ad alzare la visibilità dell’attivismo BDS e a rendere “più difficile reprimerlo con i processi”, ha detto Zémor.
Fonte: electronicintifada.net
Traduzione: BDS Italia