LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Oggi, Venerdì 29 Novembre, un gruppo di attivisti solidali con la popolazione palestinese hanno occupato la sede dell' Agenzia Giornalistica Italiana in Via Ostiense 72, denunciando il vertice Italia-Israele che si terrà a Roma il 2 Dicembre.

Gli attivisti sono riusciti nel loro intento di far pubblicare sul sito dell'agenzia stampa un loro comunicato che mette in luce le collaborazioni tra i due paesi in ambito bellico ed economico. Grazie alle ripetute pressioni degli occupanti l'AGI è stata costretta a pubblicare per intero i contenuti del comunicato, tra cui le evidenti relazioni fra Finmeccanica, il mondo accademico italiano e l'industria bellica israeliana.

Questa azione è la prima di tante altre che si susseguiranno nei prossimi giorni in tutta Italia contro il vertice del 2 Dicembre, al fianco della lotta della popolazione palestinese.

Di seguito riportiamo le prossime iniziative a Roma e il comunicato:

-Sabato 30 Novembre, ore 15 Presidio a Piazza Venezia, lato colonna Traiana

-Lunedì 2 Dicembre, ore 13, Giardini di Castel S. Angelo (Netanyahu incontrerà anche il papa e passerà per quella zona della città)

Comunicato dei solidali:

Italia e Israele: complici nell'oppressione

Fra tre giorni il governo italiano incontrerà quello israeliano per celebrare le continue collaborazioni economiche e militari.

Prestando attenzione agli accordi che i due stati stringono a ritmi serrati, quella del 2 dicembre appare nitidamente come una vetrina mediatica normalizzatrice del sistema d'Apartheid e di oppressione, come se non bastasse l'asservimento totale dell'informazione ai piani devastanti dei due governi sulle nostre vite.

Da una parte un progetto coloniale di pulizia etnica, esproprio di terre e risorse, segregazione ed incarcerazione di una popolazione intera candidata alla schiavitù, dall'altra l'ipersfruttamento che spinge ad una miseria dilagante, innesca la necessità, per lo stato, di ampliare e perfezionare il controllo sociale.

Se, come dichiara il governo in carica, "l'Italia vede Israele come un faro da seguire", il laboratorio a cielo aperto dell'industria bellica mondiale, la Palestina, è più vicino di quanto le operazioni di propaganda sionista vogliano farci credere e l'esercitazione militare congiunta tra Usa, Grecia, Italia ed Israele è solo l'ultima tra le conferme.

L'ambito "culturale" proposto nel vertice non sarà altro che l'amplificazione dei rapporti tra istituti di ricerca accademica in campo bellico ed apparati di sorveglianza.

Il piano "ambientale" toccherà le risorse energetiche e le possibili collaborazioni nell'ambito della "green economy", continuando così a sfruttare in nome del profitto.

Sarà poi il turno del settore aerospaziale, con il fiore all'occhiello dell'industria italiana, Finmeccanica, pronta ancora a sfregarsi le mani dopo che Aermacchi ha già vinto la fornitura di 30 aeromobili da addestramento all'esercito israeliano.

Infine i due governi apriranno le danze per il prossimo Expo2015, fiera imprese mondiali impegnate nello sfruttamento nel nome del progresso.

Il vertice italo-israeliano rafforzerà i tentacoli mortiferi che costringono le nostre esistenze. Nessun vertice sulle nostre teste, no agli accordi fra Stati.

Solidali con la popolazione palestinese