LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

di Micha Kurz 

Dal primo giorno, l’“intelligence israeliana” presumeva che i ragazzi rapiti non erano più in vita, eppure hanno nascosto la notizia dalle famiglie e dai media. Invece il rapimento è stato utilizzato per manipolare gli israeliani a credere che l'esercito li stava cercando, mentre in realtà razziava centinaia di case, arrestando migliaia di persone, scatenando il caos violento sulle città e sui villaggi palestinesi. Questo mese di furore militarizzato è stato manipolato per attuare piani militari dormienti, e per concludersi con i ragazzi scomparsi tragicamente trovati morti, e in fine ad un funerale nazionalista mediatico, e un appello al lutto nazionale.

Il lutto nazionale è stato intrecciato di appelli immediati per l'espansione degli insediamenti, trasformando cinicamente il sangue in cemento, con un invito nazionalista alla vendetta senza freni.

Mercoledì, il Portogallo si è unito agli altri sei Paesi europei nel mettere in guardia i propri cittadini dall’intraprendere attività commerciali al di là della Linea Verde, e ci si aspetta che altri 10 Paesi europei pubblichino delle raccomandazioni simili entro la fine della settimana.

L’avvertimento, che appare sul sito internet del Ministero degli Affari Esteri portoghese, è stato scritto usando un linguaggio simile a quelli con cui Spagna ed Italia hanno messo in guardia la scorsa settimana i loro cittadini dall’intraprendere attività commerciali ed investimenti in Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Alture del Golan.

Il comunicato afferma che l’Unione Europea considera le colonie israeliane “illegali secondo il diritto internazionale”, un “ostacolo alla pace” e alla soluzione a due Stati.

Il negozio Ecostream di Brighton ha chiuso dopo una campagna di due anni di manifestazioni, azioni dirette e di strada.

Questa mattina, Ecostream ha rilasciato la seguente dichiarazione: "SodaStream conferma che il negozio Ecostream, situato sulla Western Road a Brighton, è stato chiuso dall'inizio di questa settimana. Dopo il periodo di prova di due anni, l'azienda ha deciso di concentrare i propri sforzi commerciali su altri canali, in particolare sulle partnership di distribuzione al dettaglio."

La catena John Lewis ha inoltre informato oggi Corporate Watch che non terranno più in magazzino prodotti Sodastream. Secondo un funzionario Senior dell’ufficio stampa della John Lewis: “l’azienda [John Lewis, ndt] ha stoccato in magazzino prodotti Sodastream negli ultimi quattro anni, ma alla luce del calo delle vendite abbiamo preso la decisione di non immagazzinare più la gamma di prodotti sopracitata". Gli attivisti hanno manifestato più volte fuori dal negozio della John Lewis, chiedendo alla catena di interrompere il commercio della sua gamma Sodastream e ai consumatori di boicottarne i prodotti.

Panoramica

Come molti agricoltori di tutto il mondo, i contadini palestinesi sono vittime di un approccio dello sviluppo neoliberale dall’alto verso il basso che tenta di spodestarli dalla loro terra e di seminarla a servizio delle banche, delle corporazioni multinazionali e dei colossi del business agricolo. Uno strumento di questo approccio è stata la creazione da parte Autorità Palestinese di zone industriali che consolidano la dipendenza dei palestinesi ad Israele e sostengono l'attuale danno quadro economico.

In questa pubblicazione, l’autore ospite Vivien Sansour e il Direttore dei Programmi di Al-Shabaka Alaa Tartir danno voce ad un numero di contadini che stanno attualmente cercando di resistere a queste sfide. Si concentrano in particolar modo sui contadini di Jenin e Gerico, dove due vaste zone industriali stanno venendo costruite in questo periodo, e propongono soluzioni per aiutare i contadini a riguadagnare la propria sovranità e a restare sulle proprie terre. [1]

Le esportazioni di merci prodotte negli insediamenti illegali israeliani sono diminuite significativamente, come hanno rivelato statistiche ufficiali. Le merci dirette verso l’Unione Europea sono le più colpite da questo andamento, dato che l’UE continua ad attivarsi per il boicottaggio degli insediamenti. Funzionari israeliani descrivono la situazione come “disastrosa” per le colonie costruite su terra palestinese occupata. Il boicottaggio economico, sociale, accademico e finanziario degli insediamenti-colonie sta crescendo in tutto il mondo.

I venti del boicottaggio internazionale degli insediamenti si stanno velocizzando, unendosi. Venerdì scorso i governi spagnolo e italiano hanno messo in guardia i propri cittadini dal condurre affari con gli insediamenti nelle Alture del Golan, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, affermando che tali attività potrebbe esporli a una serie di rischi legali e finanziari. Francia, Germania e Gran Bretagna avevano già lanciato avvertimenti simili ai loro concittadini.

I singoli avvertimenti di questi cinque paesi potrebbero presto diventare una risoluzione europea. Le istituzioni dell'Unione Europea stanno valutando l'emissione di un avviso generale a nome di tutti i 28 Stati membri dell'UE, e i comunicati delle 5 nazioni accelereranno presumibilmente questa discussione. Non è un caso che l'inviato dell'Unione Europea in Israele, Lars Faaborg-Anderson, abbia affermato Venerdì che gli avvisi indicano come gli Stati membri dell'UE "stiano perdendo la pazienza con le preoccupazioni che non vengono considerate" da Israele.

Spagna e Italia lanciano un avvertimento contro i legami commerciali con la Cisgiordania, mentre l'ambasciatore UE avverte che altri seguiranno.

L'ambasciatore dell'Unione Europea in Israele, Lars Faaborg-Andersen, ha avvertito ancora una volta che gli Stati europei stanno "perdendo la pazienza" per la continua crescita degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. 

Il commento è arrivato Venerdì, dopo che la Spagna e l'Italia si sono unite a Francia, Germania e Regno Unito nel mettere in guardia i propri cittadini contro l'impegnarsi in rapporti commerciali con insediamenti in Cisgiordania. La Francia ha rilasciato una dichiarazione simile la scorsa settimana, mentre gli uffici esteri di Germania e Gran Bretagna lo hanno fatto diversi mesi fa.

Territori Occupati. Cinque Paesi europei, tra i quali l'Italia, "avvisano" le loro aziende che avviare attività finanziarie e investimenti nelle colonie israeliane potrebbe avere conseguenze legali. «Se continuerà l'espansione delle colonie, altre nazioni Ue emetteranno simili avvisi», ha spiegato il rappresentante dell'Ue in Israele Lars Faaborg-Andersen.

di  Michele Giorgio

«E' un primo passo impor­tante verso il rispetto da parte dell’Italia e di altri Paesi euro­pei del diritto inter­na­zio­nale. Le colo­nie israe­liane sono ille­gali e vanno boi­cot­tate. Se l’Unione euro­pea intende tenere fede alle sue diret­tive, allora deve sospen­dere il trat­tato di ade­sione di Israele per­chè è siste­ma­ti­ca­mente vio­lato (da Tel Aviv)». Così Omar Bar­ghouti, uno dei lea­der della cam­pa­gna inter­na­zio­nale di boi­cot­tag­gio dell’occupazione israe­liana, ha detto ieri al mani­fe­sto, com­men­tando la mossa com­piuta da cin­que paesi euro­pei — Ger­ma­nia, Gran Bre­ta­gna, Fran­cia e, in secondo momento, anche da Spa­gna e Ita­lia — decisi ad “avver­tire” i pro­pri cit­ta­dini a non impe­gnarsi in atti­vità finan­zia­rie o in inve­sti­menti nelle colo­nie a Geru­sa­lemme Est, in Cisgior­da­nia e nelle Alture del Golan annesse uni­la­te­ral­mente da Israele.

Lunedì, otto corporazioni transnazionali (TNC), inclusa la compagnia idrica israeliana Mekorot, sono state messe sotto processo a Ginevra per le violazioni dei diritti umani che hanno commesso in tutto il mondo.

Questi casi hanno avuto un’udienza speciale al Permanent Peoples’ Tribunal (PPT), organizzata dalla Global Campaign to Dismantle Corporate Power & Stop Impunity alla Maison des Associations tra le 9 di mattina e le 6 di sera. Il Comitato Nazionale Palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BNC) e la campagna Stop the Wall hanno dato il via ad una settimana di mobilitazioni a Ginevra, organizzata da dozzine di network internazionali. 

Queste due nazioni si uniscono a Francia, Regno Unito e Germania nell'avviso contro i rischi legali e finanziari.

Di Barak Ravid

I governi spagnolo ed italiano, hanno emesso venerdì un avvertimento ai propri cittadini contro il fare affari con gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, a Gerusalemme Est, e nelle alture del Golan. I ministri degli esteri dei due paesi hanno annunciato che le imprese che esercitano un'attività economica negli insediamenti sarebbero vulnerabili ad una serie di rischi.

Secondo gli annunci fatti da Spagna e Italia, l'Unione europea ed i suoi Stati membri non riconoscono il governo israeliano in Cisgiordania, Gerusalemme Est e le alture del Golan, che sono stati conquistati nel 1967, e considerano gli insediamenti illegali dal diritto internazionale.

Per questo motivo, dicono gli annunci, le aziende private che fanno affari, trasferiscono fondi, investono denaro, firmano contratti, acquistano terreni o ricevono servizi turistici da società negli insediamenti corrono rischi legali e finanziari.