«Attraverso l'occupazione prolungata, con pratiche e politiche che configurano un sistema di apartheid e di segregazione, la continua espansione degli insediamenti, e la prosecuzione nella costruzione del muro che mira verosimilmente all'annessione de facto di parti del territorio palestinese occupato, il rifiuto da parte di Israele del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese è evidente».
Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi, ha dichiarato che i diritti dei palestinesi sono violati dalla prolungata occupazione israeliana dei territori palestinesi e dalla pulizia etnica di Gerusalemme est.
A Gerusalemme Est, la «revoca dei permessi di residenza» e «lo sfratto forzato di famiglie palestinesi», così come la demolizione mirata di case palestinesi, equivalgono a un «graduale processo burocratico di pulizia etnica», scrive Falk.
Le politiche di Israele in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza equivalgono a una forma di apartheid a causa dell'oppressione sistematica del popolo palestinese e dell'espropriazione de facto della sua terra, ha scritto Falk nella sua relazione finale al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dopo aver espletato per sei anni questa carica indipendente.
Falk presenterà la sua relazione il mese prossimo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite come relatore speciale sui territori palestinesi, chiedendo di verificare se Israele è colpevole del crimine internazionale di apartheid e di pulizia etnica e sollecitando le Nazioni Unite a indagare sulle società che traggono profitto dalle attività illegali di Israele.
Nella sua relazione, il relatore speciale delle Nazioni Unite raccomanda che gli Stati membri dell'ONU prendano in considerazione la necessità di imporre un divieto sulle importazioni di prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.
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Fonte: ECCP
Traduzione di Forum Palestina