Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Il 2 dicembre si terrà a Torino un vertice inter-governativo fra Italia-Israele, l'ennesima occasione per ribadire la stretta alleanza tra il governo italiano e quello israeliano, ignorando i crimini che quotidianamente vengono perpetrati contro la popolazione palestinese. Le ricadute di questi accordi coinvolgono anche il nostro territorio, con l'importazione di sistemi di sorveglianza, test di nuove armi da guerra che poi vengono utilizzate contro i palestinesi, importazioni di prodotti provenienti dagli insediamenti sionisti considerati illegali anche dalla Comunità Europea, etc...
In vista di questa data e del 30 novembre, giornata di mobilitazione nazionale a Torino, il comitato Mai complici di Israele e le altre realtà che trattano questa tematica hanno organizzato varie iniziative, tra le quali un incontro in università con il filosofo Gianni Vattimo e il professore del Politecnico Massimo Zucchetti. Quest'ultimo e' stato fissato per domani, 25 ottobre, a Palazzo Nuovo ma e' notizia di oggi che il Rettore dell'universita', piegandosi alle pressioni e alle richieste fatte dall'ambasciatore israeliano, ha fatto annullare la prenotazione dell'aula destinata all'incontro dichiarandolo 'fuori luogo'.
Si tratta di un fatto inaccettabile e gravissimo, soprattutto perché il rifiuto a tenere un dibattito viene opposto proprio in un luogo come l'universita' che dovrebbe essere di libero scambio di saperi, idee e critiche e che cosi' si impone invece come spazio rinchiuso nelle logiche di un pensiero unico e incontestabile.
Quella del Rettore e dell'ambasciatore israeliano e' una provocazione che rigettiamo con forza e che ci fa dire con ancora maggiore convinzione che domani saremo ugualmente a Palazzo Nuovo a ribadire le nostre ragioni e a garantire lo svolgimento del dibattito.
Rilanciamo dunque l'appuntamento per domani alle 17,30 a Palazzo Nuovo e l'invito a partecipare numerosi.
Mai Complici d'Israele
Collettivo Universitario Autonomo - Torino
Fonte: InfoAut
Di seguito un articolo ANSA sul viaggio di Tajani in Israele. Vedi anche l'iniziativa di cittadini israeliani, che scrivono a Tajani per dire che è ora di applicare sanzioni contro Israele, non di aumentare le relazioni UE-Israele.
Giunto a Tel Aviv alla guida di una nuova 'missione per la crescita' Ue (assieme con 65 rappresentanti di imprese europee), il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha incontrato diversi ministri israeliani e ha firmato tre accordi di cooperazione. In giornata è anche in programma un colloquio con il capo dello Stato Shimon Peres. ''Il nostro messaggio - ha detto - è lavorare con Israele, oggi e domani. Israele è uno dei partner più importanti per la nostra economia. E questo - ha sottolineato - è anche un messaggio politico''.
Con i ministri Silvan Shalom (energia), Yaakov Peri (ricerca scientifica), Uzi Landau (turismo) e Naftali Bennett Tajani ha esaminato una vasta gamma di settori nei quali - è la sua netta sensazione - l'Unione europea ed Israele potrebbero molto beneficiare delle rispettive esperienze. Già fra alcuni mesi, ha preannunciato, una nuova delegazione di 'Missione per la crescita' tornera' in Israele per esaminare lo sviluppo di progetti turistici, fra cui il ''turismo religioso'' (incluso il turismo ebraico in Europa). ''Per quanto riguarda l'energia, abbiamo buone notizie per Israele'' ha aggiunto, riferendosi al progetto di collegare la rete elettrica israeliana a quelle di Cipro e Grecia.
Leggi: Antonio Tajani: firmati accordi in Israele, messaggio anche politico
Richard Falk, Osservatore Speciale dell’ONU per la Situazione dei Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati, ha descritto nel suo report all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come il governo belga sia responsabile del finanziamento di colonie illegal in Cisgiordania tramite la banca Dexia.
Per il secondo anno consecutive, Richard Falk ha esaminato le politiche di Dexia Bank nei Territori Palestinesi Occupati attraverso la sua sussidiaria Dexia Israel. Nel suo report sottoposto all’Assemblea dell’ONU, le critiche verso il governo belga sono state particolarmente dure. Il governo del Belgio è l’azionista di maggioranza di Dexia Bank con il 50,02% del pacchetto azionario; Dexia Bank che a sua volta è proprietaria per il 66% di Dexia Israel. Falk ha spiegato molto chiaramente nel suo report che tutto ciò può comportare a serie conseguenze.
Leggi: Dexia Bank e il governo belga coinvolti nel finanziamento delle colonie israeliane illegali
Incontro con la delegazione del movimento No Tav in visita nei Territori occupati in Cisgiordania: «Abbiamo avviato un collegamento in modo da verificare le similitudini e le sintonie tra le due situazioni»
di Michele Giorgio
Grazie al coordinamento dello SCI, una delegazione del movimento No Tav ha visitato nei giorni scorsi la Cisgiordania e Gerusalemme Est. Elena Nina Garberi, Guido Fissore, Ausilia Cinato, Daniele Brait e Virginia Santilli, hanno così conosciuto in profondità la realtà dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi, incontrando movimenti e gruppi della lotta popolare contro il Muro e la confisca delle terre. «Il movimento No Tav da tempo ha contatti, anche se non organici, con altri movimenti che si battono per la difesa dei territori, soprattutto in Europa», spiega Guido Fissore, scelto come portavoce della delegazione. «Ora - aggiunge - abbiamo avuto l'importante opportunità di dialogare con i palestinesi. La nostra non è stata una delegazione ufficiale giunta in Palestina per allacciare rapporti internazionali. In ogni caso ha avviato un collegamento in modo da verificare le similitudini e le sintonie tra le due situazioni». Abbiamo incontrato la delegazione No Tav a Bilin, in Cisgiordania.
Quali sono le similitudini che avete registrato tra la vostra lotta e quella palestinese?
Non voglio mettere le due situazioni sullo stesso piano. In Palestina la repressione è molto più forte (rispetto a ciò che avviene in Italia, ndr). Tuttavia anche qui c'è una analoga voglia di difendere la propria terra e un movimento non violento come il nostro che sta crescendo. Per non violento noi intendiamo il non colpire in alcun modo le persone e non se c'è da buttare giù una rete o un muro.
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Il giornale israeliano Maariv ha riportato la notizia secondo cui l’Unione Europea, in collaborazione con funzionari israeliani, starebbe per introdurre alcune modifiche che permetterebbero alle istituzioni israeliane locate e/o che traggono profitti dai Territori Occupati di continuare a godere dei finanziamenti europei.
Le nuove modifiche permetterebbero alle compagnie e alle istituzioni israeliane di spostare I loro capitali in investimenti nelle colonie e nelle imprese che operano al di là della Linea Verde attraverso le loro società sussidiarie e le loro divisioni, il tutto mentre il loro principale budget operativo continuerebbe ad essere nutrito coi finanziamenti europei. Se implementato, questo nuovo meccanismo permetterebbe ad Israele di partecipare al prestigioso programma Horizon 2020, il quale porterebbe ad un totale di 300 mln di € in finanziamenti per le istituzioni scientifiche ed accademiche israeliane.
Questa settimana, Anshel Pfeffer ha scritto su Haaretz che:
La battaglia che si combatte in questi giorni è quella contro il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Grandi sforzi sono stati fatti dal governo israeliano e dalle organizzazioni filo israeliane per soffocare il BDS. Questa settimana ho scoperto che nell’ambasciata israeliana a Londra, ci sono due persone (un diplomatico e un impiegato locale) il cui lavoro a tempo pieno è monitorare ed analizzare le azioni BDS. A quanto pare, il Ministro degli Affari Esteri israeliano e il suo corpo diplomatico da soli non sono sufficienti, così il Premier Netanyahu ha aggiunto l’obbligo di opporsi al movimento BDS alle responsabilità ufficiali di Yuval Steinitz, Ministro degli Affari Strategici.
Leggi: Israele irrobustisce le sue ambasciate con staff dedicati al montoraggio del movimento BDS
di Riccardo Carraro, Servizio Civile Internazionale
Con il termine resistenza popolare di solito si fa riferimento alla partecipazione collettiva e dal basso ad una lotta, che si caratterizza per essere inclusiva di molti settori della società[...] senza distinzione di genere, età, cultura.
Anche se ogni lotta popolare ha sue specificità e caratteristiche, ci sono elementi comuni condivisi da tutte le lotte che si definiscono tali.
Il rifiuto di delegare a qualcun altro l'azione è uno di questi (ancora di più se questo altro è in una posizione superiore), la determinazione a partecipare, a riprendere in mano con responsabilità la propria vita e il proprio destino personale e comunitario.
Tutte le lotte popolari hanno in comune la capacità di scegliere da che parte stare, la determinazione a rivendicare dignità, il desiderio di reagire a violenza, repressione, abuso di potere. Una lotta popolare nasce quando un gruppo di persone smette di rimanere indifferente.
Una manifestazione nazionale contro il vertice Italia-Israele in programma il 2 dicembre alla Reggia di Venaria. L' annuncio, comparso su Infoaut, voce degli autonomi, convoca manifestanti per boicottare l'incontro tra i premier Enrico Letta e Benjamin Netanyahu.
Sempre a Torino è stato organizzato un corteo, il prossimo 30 novembre. Gli appuntamenti, concordati ieri nel corso di una prima riunione nella sala Antico Macello di via Matteo Pescatore, hanno il supporto del centro sociale Askatasuna.
Il 25 ottobre, a Palazzo Nuovo, il filosofo Gianni Vattimo, insieme al docente del politecnico e attivista No Tav, Massimo Zucchetti, e al comitato "Mai complici di Israele" presenteranno la campagna per boicottare l'evento.
Fonte: La Repubblica
Contro il vertice Italia-Israele
A distanza di due mesi dal suo insediamento, il governo delle larghe intese si precipita ad inviare in Israele il suo primo ministro, come sua prima visita fuori dall'Europa, con l'obiettivo di confermare la continuità della politica italiana sulle questioni mediorientali ed il suo sostegno incondizionato ad Israele.
Israele, grazie all'altissimo numero di aziende create nei settori dell'innovazione tecnologica e della ricerca, viene considerato come la nazione start up per eccellenza. “Abbiamo molto da imparare da Israele”, dichiara Enrico Letta durante il suo colloquio col premier israeliano, che lo riceve il 1° luglio 2013 nel suo ufficio a Gerusalemme. L'Italia vuole più innovazione nella propria economia e per questo intende rafforzare la cooperazione con Israele. “Ho avuto l'opportunità di vedere quanto è intensa e profonda la cooperazione bilaterale tra i nostri due paesi ma ho anche capito come possiamo rafforzare questa cooperazione... Abbiamo fissato come data il 2 dicembre per il vertice bilaterale, il quarto... In quell'occasione si cercherà di finalizzare accordi già in essere in campo universitario ma anche energetico sul quale oggi abbiamo avuto una conversazione interessante”.
Leggi: Contro il vertice Italia-Israele. Torino, 30 novembre, 1 e 2 dicembre
Uno dei più grandi sindacati del Regno Unito lo scorso venerdì ha richiesto alla controversa società di sicurezza G4S di ritirarsi da Israele. Il colosso della sicurezza britannico-danese è stato un obiettivo importante per gli attivisti a causa del suo coinvolgimento in diverse prigioni israeliane.
Dave Prentis, segretario generale dell’UNISON, ha scritto a G4S dicendo:
Capisco che le vostre attività in Israele e nei territori occupati palestinesi rappresentano solo l'uno per cento dei profitti G4S.
Tuttavia, credo che i rischi di reputazione che queste attività comportano per la vostra compagnia siano maggiori [del profitto] e Vi invito a ritirarvi ora dal fare affari in Israele e nei territori occupati palestinesi.
Nel comunicato stampa che annuncia la lettera di Prentis all’amministratore delegato di G4S Ashley Almanza, UNISON ha elencato la complicità della compagnia.