LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

di Loretta Mussi

Mentre Letta e Netanyahu, in una Roma blindata e circondati da uno stuolo di ministri, funzionari e uomini della sicurezza, discutevano di affari, in tutta la Palestina storica (cioè l’attuale Israele ed i territori Occupati) si svolgevano manifestazioni e proteste  contro il Piano Prawer, che prevede la distruzione di 45 villaggi beduini del Negev, con l’ espulsione e il trasferimento forzato di 70.000 beduini palestinesi in nuove “township”, e la confisca di oltre 800.000 dunam di terre, cioè 800.000 metri quadrati.

Tali manifestazioni, nel giorno dei sorrisi e degli affari tra i due Governi, ma anche tra Netanyahu ed i vertici del Vaticano, sono state duramente represse dalla polizia israeliana, che ha eseguito retate e numerosi arresti, incurante della giovane età di molti manifestanti, tra cui un dodicenne che è stato trascinato per terra per alcuni metri con una pistola puntata alla testa.

Tra i diversi accordi, sono stati stipulati anche un protocollo sanitario tra la Regione Abruzzo e il governo israeliano, una lettera di Intenti tra il Policlinico “Gemelli” e il “Rambam Hospital” di Haifa,  ed un  Memorandum di Intesa tra le Facoltà di Medicina ed il Politecnico dell’Università degli Studi di Torino e l’ “Israeli Insitute of Technology”.

La musica, il ruolo politico degli artisti ed il suo attivismo per la giustizia nel mondo, compresa la Palestina. 

Frank Barat*: Quando hai preso la decisione di rendere così politico il tour di The Wall (che si è concluso a Parigi a settembre 2013)? E perché hai dedicato a Jean-Charles De Menezes il concerto finale? 

Roger Waters: il primo spettacolo é stato il 14 Ottobre 2010. Insieme a Sean Evans, avevamo cominciato a lavorare sui contenuti dello show nel 2009. Avevo già deciso di renderlo più ampiamente politico di quanto fosse stato nel 1979/80. Non si poteva trattare solo di questo piccolo ragazzo lamentoso che non amava i suoi insegnanti. Doveva essere più universale. 

Ecco perché ho introdotto al suo interno l'opera ‘fallen loved ones’ (cari caduti, ndt) (le scene mostrano immagini di persone che morirono durante le guerre), cercando di universalizzare il senso di dolore e di perdita che tutti noi sentiamo verso i familiari uccisi nel conflitto. Qualunque siano le guerre o le circostanze, essi (nel mondo non occidentale), sentono tanto la morte dei loro cari come noi. Le guerre diventano un simbolo importante a causa di quella separazione tra 'noi e loro', che è fondamentale per tutti i conflitti. 

Per quanto riguarda Jean - Charles, eravamo soliti fare Brick II con tre assoli finali e ho deciso che tre assoli erano troppo, era noioso per me. Quindi, seduto in una stanza d'albergo, una sera, pensavo a cosa avrei potuto fare invece di quello. Qualcuno mi aveva recentemente inviato una fotografia di Jean -Charles De Menezes da mettere sulla parete. Ciò era nella mia testa e ho pensato che avrei dovuto cantare la sua storia. Ho scritto quella canzone, l'ho insegnata alla band, e questo è ciò che abbiamo fatto. 

Dodici accordi bilaterali firmati da Italia e Israele, non una parola sull'occupazione. Mentre da Torino a Roma si manifestava contro Tel Aviv.

di Emma Mancini

Dodici accordi bilaterali firmati dai premier Letta e Netanyahu lo scorso lunedì hanno calpestato la Palestina e il diritto internazionale. Accordi che il primo ministro italiano ha definito necessari alla ripresa economica e all'uscita dalla crisi, ma che sono rimasti impantanati nel silenzio assordante sulle violazioni israeliane che ha fatto da sfondo al bilaterale di Villa Madama.

Non una parola sulla Palestina. Letta non ha criticato, neppur lievemente lo storico alleato, nonostante le prese di posizione dell'Unione Europea su colonie e violazioni dei diritti umani. Non solo: il governo italiano ha firmato accordi che prevedono la cooperazione con entità e aziende israeliane coinvolte in prima linea nell'occupazione militare dei Territori Occupati.

Il Ministero della Giustizia ritarda l’estensione dei diritti dei lavoratori agli arabi della Cisgiordania assunti dagli israeliani.

La commissione per le petizioni pubbliche della Knesset ha appreso martedì che il Ministero della Giustizia [israeliano] non sarà in grado di applicare le leggi sul lavoro israeliane in Cisgiordania entro la fine dell'anno, nonostante la scadenza del 1° Gennaio.

In un incontro sui diritti dei lavoratori palestinesi, il rappresentante del Ministero dell'Economia Riki Yehezkel ha spiegato che il Ministero non può controllare se i lavoratori palestinesi in aziende ebraiche in Cisgiordania ricevano il salario minimo israeliano, come richiesto dalla legge, in quanto il Ministero della Giustizia deve ancora dichiarare quali altri leggi sul lavoro si applicano alla regione.

La Presidentessa della Commissione per le petizioni pubbliche, la parlamentare Adi Kol (Yesh Atid) ha espresso indignazione verso gli "uffici governativi che consentono chiare violazioni dei diritti fondamentali dei lavoratori", chiedendo che la situazione cambi.

I palestinesi che lavorano all'interno della Linea Verde godono delle stesse leggi sul lavoro che regolano gli israeliani; tuttavia, la legge israeliana generalmente non si applica ai residenti della Giudea e della Samaria, a prescindere dalla loro etnia, e ogni legge deve essere applicata individualmente da un ordine dalla IDF, che governa la Cisgiordania.

A Roma il 2 dicembre, giorno del vertice Italia-Israele, nelle zone circostanti, calati degli striscioni in solidarietà alla popolazione palestinese, contro il summit intergovernativo. 

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La Chiesa Unita del Canada ha lanciato la campagna nazionale “Unsettling Goods” (merci inquietanti) in un impegno per lavorare per la pace e la giustizia in Palestina ed Israele.

Secondo il sito web della Chiesa Unita, la campagna "incoraggia i membri della Chiesa Unita e altri ad impegnarsi nella ricerca di una pace giusta tra palestinesi e israeliani contribuendo alla fine dell'occupazione dei territori palestinesi."

La campagna Unsettling Goods promuove il boicottaggio di tre prodotti che provengono da insediamenti israeliani: Ahava , Keter Plastics e Sodastream. Promuove inoltre l'impegno diretto con i principali rivenditori canadesi che commercializzano questi prodotti: Canadian Tire, The Bay, Home Depot e Walmart Canada.

I membri della Chiesa Unita sono stati chiamati ad intraprendere azioni concrete contro l'occupazione della Palestina da parte di Israele nel corso della 41mo Consiglio generale della Chiesa nell’agosto del 2012. In una lettera alle congregazioni, il Moderatore della Chiesa Unita, il Reverendo Gary Paterson ha detto, "Con questi sforzi, ci uniamo a molti altri che stanno cercando di portare la pace con giustizia in Terra Santa. Questo porgere un ramo di ulivo e queste azioni coraggiose per la pace sono segni della nostra credenza che Dio ci chiama ad incarnare e passare la pace di Cristo, in modo che tutti possono vivere la pienezza della vita".

La Chiesa Unita del Canada è la più grande chiesa protestante del paese.

Con 473 milioni di euro, Israele è stato il primo cliente per l'industria bellica italiana nel 2012. E il premier Letta è ansioso di intensificare i rapporti.

di Stephanie Westbrook

Quando i leader politici di Italia e Israele si incontreranno il prossimo mese per un vertice, sarà per festeggiare una fiorente amicizia - una in cui l'Italia aiuta Israele ad occultare la sua realtà macchiata di sangue.

I discorsi ufficiali in vista del summit del 2 dicembre sono sugli accordi politici, economici e culturali. Ciò che invece passa sotto silenzio e l'intensa cooperazione militare tra i due paesi.

Una testimonianza della forte collaborazione è stata la recente visita in Israele del Generale Pasquale Preziosa, capo di stato maggiore dell'aeronautica militare italiana. Preziosa sta in Israele come ospite personale del Generale Amir Eshel, comandante delle forze aeree israeliane (IAF).

Preziosa è arrivato per le prossime esercitazioni di "Bandiera Blu", la più grande esercitazione aerea multinazionale nella storia di Israele, che vedrà la partecipazione di Italia e Grecia, due paesi europei in crisi economica, insieme allo storico alleato di Israele, gli Stati Uniti. Oltre 100 aerei da combattimento e circa 1000 soldati e piloti parteciperanno a missioni aria-aria e aria-terra pianificate da Israele nella base di Ovda nel deserto del Naqab (Negev). 

Le imprese private europee svolgono un ruolo importante nel finanziamento, agevolazione e sostentamento delle violazioni israeliane del diritto internazionale e degli insediamenti illegali israeliani in tre modi principali:

I. Fornendo prodotti e servizi che facilitano l'esistenza degli insediamenti illegali

La multinazionale francese Veolia gestisce i trasporti, i rifiuti e le infrastrutture dell’acqua per gli insediamenti illegali israeliani, tra cui la tranvia di Gerusalemme, costruita per collegare gli insediamenti israeliani in Israele e facilitare l'espansione delle colonie.[1]

La società di sicurezza britannica G4S fornisce servizi e attrezzature di sicurezza a posti di blocco israeliani, al Muro di separazione e alle imprese private negli insediamenti illegali israeliani, inclusi quelli a Gerusalemme est. L'azienda aiuta inoltre Israele a operare prigioni in cui i palestinesi, compresi i bambini, sono incarcerati senza processo e sottoposti a tortura.[2]

Il Gruppo svedese Volvo e la società britannica JCB forniscono bulldozer e veicoli per lavorare la terra a Israele. Tali macchinari sono utilizzati dal governo israeliano per demolire case palestinesi, anche a Gerusalemme Est.[3]

Una sussidiaria della società irlandese CRH fornisce cemento a Israele che è utilizzato nella costruzione del Muro di separazione.[4]

L’azienda italiana Pizzarotti e la società svedese Atlas Copco sono entrambe coinvolte nella realizzazione dell’illegale progetto ferroviario israeliano A1 che passa attraverso il territorio palestinese occupato e sta causando il trasferimento di molti palestinesi.[5]

Oggi, Venerdì 29 Novembre, un gruppo di attivisti solidali con la popolazione palestinese hanno occupato la sede dell' Agenzia Giornalistica Italiana in Via Ostiense 72, denunciando il vertice Italia-Israele che si terrà a Roma il 2 Dicembre.

Gli attivisti sono riusciti nel loro intento di far pubblicare sul sito dell'agenzia stampa un loro comunicato che mette in luce le collaborazioni tra i due paesi in ambito bellico ed economico. Grazie alle ripetute pressioni degli occupanti l'AGI è stata costretta a pubblicare per intero i contenuti del comunicato, tra cui le evidenti relazioni fra Finmeccanica, il mondo accademico italiano e l'industria bellica israeliana.

Questa azione è la prima di tante altre che si susseguiranno nei prossimi giorni in tutta Italia contro il vertice del 2 Dicembre, al fianco della lotta della popolazione palestinese.

Di seguito riportiamo le prossime iniziative a Roma e il comunicato:

-Sabato 30 Novembre, ore 15 Presidio a Piazza Venezia, lato colonna Traiana

-Lunedì 2 Dicembre, ore 13, Giardini di Castel S. Angelo (Netanyahu incontrerà anche il papa e passerà per quella zona della città)

Comunicato dei solidali:

Italia e Israele: complici nell'oppressione

Fra tre giorni il governo italiano incontrerà quello israeliano per celebrare le continue collaborazioni economiche e militari.

Prestando attenzione agli accordi che i due stati stringono a ritmi serrati, quella del 2 dicembre appare nitidamente come una vetrina mediatica normalizzatrice del sistema d'Apartheid e di oppressione, come se non bastasse l'asservimento totale dell'informazione ai piani devastanti dei due governi sulle nostre vite.

Roma - Un gruppo di attivisti del movimento 'Solidali con la Popolazione Palestinese' ha manifestato stamane dinanzi alla sede dell'Agi, a Roma, contro il prossimo vertice bilaterale Italia-Israele. Alla manifestazione hanno partecipato alcune decine di persone per denunciare "le continue collaborazioni economiche e militari" tra i due Paesi, "complici nell'oppressione" del popolo palestinese. Il vertice italo-israeliano, si legge nel volantino distribuito, "rafforzera' i tentacoli mortiferi che costringono le nostre esistenze. Nessun vertice sulle nostre teste, no agli accordi fra Stati".

Secondo gli attivisti, il vertice sara' "una vetrina mediatica normalizzatrice del sistema d'Apartheid e di oppressione" del popolo palestinese: "da una parte un progetto coloniale di pulizia etnica, esproprio di terre e risorse, segregazione ed incarcerazione di una popolazione intera candidata alla schiavitu', dall'altra l'ipersfruttamento che spinge ad una miseria dilagante, innesca la necessita', per lo stato, di ampliare e perfezionare il controllo sociale". "Se, come dichiara il governo in carica, 'l'Italia vede Israele come un faro da seguire', il laboratorio a cielo aperto dell'industria bellica mondiale, la Palestina, e' piu' vicino di quanto le operazioni di propaganda sionista vogliano farci credere e l'esercitazione militare congiunta tra Usa, Grecia, Italia ed Israele e' solo l'ultima tra le conferme".