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Il Governo Britannico oggi ha annunciato che sarà illegale per "consigli locali (cittadini), enti pubblici, e anche alcune associazioni studentesche universitarie ... rifiutare l'acquisto di beni e servizi da aziende coinvolte nel commercio delle armi, dei combustibili fossili, dei prodotti del tabacco [situate, NdT] in insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata.” Così, qualsiasi organizzazione che sostenga o partecipi al boicottaggio globale delle colonie israeliane si troverà ad affrontare "severe sanzioni".

Divieto del boicottaggio di Israele: evitare i prodotti israeliani potrebbe diventare un reato penale per enti pubblici e organizzazioni studentesche

I critici sostengono che si tratterebbe di un "gravissimo attacco alle libertà democratiche"

di Oliver Wright

A consigli comunali, enti pubblici e persino ad alcune organizzazioni studentesche sarà vietato dalla legge boicottare imprese "non etiche", come parte di un controverso giro di vite che sta per essere annunciato dal governo.

In base a questo progetto tutte le istituzioni pubbliche perderanno la libertà di rifiutarsi di comprare beni e servizi da imprese coinvolte nel commercio di armi, combustibili fossili, tabacco nelle colonie israeliane nella Cisgiordania occupata.

Qualunque ente pubblico continui ad attuare boicottaggi incorrerà in "pene severe", hanno affermato alcuni ministri.

Autorevoli fonti del governo hanno detto che prenderanno seri provvedimenti contro il boicottaggio da parte dei consigli locali perché esso "ha compromesso le buone relazioni nella comunità, ha avvelenato e polarizzato il dibattito ed ha alimentato l'antisemitismo."

Ma i critici affermano che questo passo rappresenta un "gravissimo attacco contro le libertà democratiche."

Un portavoce del leader laburista Jeremy Corbyn ha affermato: "La decisione del governo di impedire a consigli comunali ed altri enti pubblici di dissociarsi dal commercio o dagli investimenti che non considerano etici è un attacco alla democrazia a livello locale.

Un incontro della Knesset rivela che al ministero degli Affari Strategici sono stati destinati più di 28 milioni di euro per la lotta al movimento di boicottaggio contro Israele, mentre il ministero degli Esteri ha ottenuto solo 9 milioni di euro.

Yarden Vatikai, direttore del dipartimento dell'Informazione Nazionale (Hasbara [progapanda]) presso l'ufficio del primo ministro, mercoledì [3 febbraio 2016], durante un incontro della sottocommissione sugli Affari Internazionali della Knesset della commissione per gli Affari Internazionali e la Difesa, ha affermato che Israele non ha interesse ad autorizzare l’interessamento dei media verso movimento del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni che svolge attività contro Israele in tutto il mondo.

"Non pensiamo che dobbiamo parlare molto di questo, ma viviamo in un mondo mediatizzato e c'è anche da tener conto di questa realtà," ha detto.

La discussione, che ha avuto luogo nella sottocommissione sugli Affari Internazionali della commissione per gli Affari Internazionali e la Difesa, presieduta da Michael Oren, deputato del Kulanu [partito di centro. Ndtr.], era aperta ai media, cosa piuttosto rara. L'incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti dell'ufficio del primo ministro, dei ministeri degli Esteri, degli Affari Strategici, delle Finanze e un portavoce dell'IDF [l'esercito israeliano. Ndtr.], si è concentrato sulla propaganda israeliana e su come affrontare la "minaccia di delegittimazione".

Gli attivisti solidali con la Palestina si stanno mobilitando contro gli sforzi del governo del Regno Unito di bloccare il disinvestimento da parte delle amministrazioni locali rispetto ai produttori di armi e alle imprese che supportano i crimini israeliani.

E’ stata indetta una “consultazione pubblica” per sollecitare i pareri sugli sforzi da parte del governo conservatore di annullare le decisioni delle autorità comunali e regionali se in contrasto con la politica estera o di sicurezza britanniche.

Gli attivisti, che considerano questi sforzi come un attacco alla democrazia locale, hanno creato un forum online, attraverso il quale i residenti del Regno Unito possono partecipare alla consultazione.

Quest’ultima – indetta dal governo centrale – si chiuderà il 19 febbraio.

I conservatori hanno chiarito che le proposte riguardano le misure introdotte da vari consigli locali contro aziende coinvolte in affari con Israele.

Roger Waters dice alla Francia: "I sostenitori del BDS, attaccati dal vostro sistema giudiziario, hanno il mio incondizionato rispetto ed affetto."

Due giorni fa abbiamo postato il netto rifiuto in Francia contro la legge che trasforma in crimine invocare il boicottaggio di Israele. Siamo stati allora informati che qualche settimana fa Roger Waters, attraverso un'agenzia di notizie francese,  ha inviato una lettera al popolo francese su questo argomento che non è mai stata pubblicata. La pubblichiamo qui - La redazione.

Miei cari cittadini [in francese nel testo. Ndtr.],

insieme a molti membri pensanti, sensibili e compartecipi della società civile globale, deploro l'occupazione della Palestina e la sottomissione di tutti i suoi abitanti non ebrei. La discriminazione dello Stato di Israele contro i palestinesi fin dal 1947-48 è inaccettabile.

Sono un antirazzista, anticolonialista, pacifista, contrario all'oppressione ed alla discriminazione.

Noi, la gente della società civile internazionale, abbiamo sempre reso onore a voi francesi, perché avete adottato la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo" nel 1789. Crediamo che [questi diritti] siano sempre rimasti nel vostro cuore pulsante, in quanto siete stati fedeli ai principi di Fraternità, Uguaglianza e Libertà, un impegno per la difesa degli oppressi ovunque, anche fuori dalla Francia [in francese nel testo. Ndtr.]!

di Ali Abunimah 

In una sfida diretta contro le nuove disposizioni legali, gli attivisti hanno organizzato una protesta per chiamare al boicottaggio dei prodotti israeliani in un supermercato della catena LIDL nel sud della Francia il 23 gennaio. (Fonte: BDS Francia)

Christiane Taubira, Ministra della Giustizia francese si è dimessa mercoledì in seguito ai dibattiti sui cambiamenti costituzionali in discussione che sono stati paragonati alle politiche del regime collaborazionista durante l'occupazione nazista del paese.

C. Taubira si è espressa pubblicamente contro una misura che permetterebbe al governo di revocare la cittadinanza francese ai cittadini con doppia cittadinanza, nati in Francia e condannati per il reato di terrorismo.

“A volte resistere significa rimanere e a volte resistere significa andarsene," ha tweetato C. Taubira dopo avere rassegnato le dimissioni, ricevendo numerosi messaggi che salutavano il suo coraggio e i suoi principi.

Ma su una questione chiave C. Taubira non ha dimostrato nessun coraggio, né principi, né si è minimamente distinta dalla gestione sempre più autoritaria del presidente socialista François Hollande, si tratta del diritto di espressione e di riunione dei sostenitori dei diritti palestinesi.

Il giorno stesso delle dimissione di C. Taubira, le autorità francesi nella regione del Rhône hanno vietato una manifestazione programmata indetta da un gruppo di solidarietà con la Palestina.

di Ali Abunimah

Un gruppo d’intellettuali e attivisti di spicco sta sfidando pubblicamente il grave provvedimento della Francia nei confronti del movimento di solidarietà per la Palestina, richiedendo pubblicamente il boicottaggio delle merci israeliane.

Questo succede mentre il primo ministro francese ha appena annunciato la decisione del suo governo di intensificare le sue restrizioni alla libertà di espressione prendendo di mira il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS).

“Questo movimento di boicottaggio si sta sviluppando in tutto il mondo come unico mezzo non violento per esercitare pressione su Israele” afferma la dichiarazione degli intellettuali e degli attivisti pubblicata sul giornale d’informazione digitale, indipendente e partecipativo Médiapart.

“Permette a tutti quelli che lo desiderano di dimostrare pacificamente la loro solidarietà e di protestare contro il trattamento favorevole che [Israele] riceve da una gran parte della comunità internazionale nonostante le sue violazioni costanti del diritto internazionale” aggiunge.

“Lanciamo quindi un appello per il supporto e il potenziamento del movimento BDS e per il boicottaggio delle merci israeliane”.

La proposta di legge tenta di vietare al governo della California di stipulare contratti con quelle organizzazioni “impegnate nel boicottaggio sulla base della razza, del colore, della religione, del genere o della nazionalità”.

Un disegno di legge espressamente mirato a contrastare l'azione del movimento del boicottaggio, del disinvestimento e delle sanzioni è stato presentato lunedì all' assemblea legislativa della California.

Se approvato, la legge proibirebbe al Governo dello Stato della California di stipulare contratti con quelle organizzazioni “impegnate in attività di boicottaggio sulla base della razza, del colore, della religione, del sesso o della nazionalità”.

L'onorevole Travis Allen, repubblicano, di Huntington Beach nella contea Orange, nel presentare il disegno di legge ha sottolineato che “la California si oppone fermamente a qualsiasi forma di discriminazione. Negli ultimi tempi è particolarmente preoccupante il fatto che il boicottaggio di istituzioni e di persone appartenenti a determinati Paesi possano dare luogo a discriminazioni etniche, religiose razziali e/o in base alla nazionalità.

Nella lettera che il Fatto.it pubblica, Naor Gilon accusa che il movimento Bds "rappresenta un ombrello di copertura sotto il quale si celano numerose organizzazioni radicali". La replica: "Falsità, giunta accondiscendente"

di Ranieri Salvadorini

“Chi boicotta Israele, boicotta se stesso”. Parole di Matteo Renzialla Knesset (il Parlamento israeliano), che Naor Gilon, ambasciatore di Israele in Italia, ha ricordato al sindaco di TriesteRoberto Cosolini in una lettera del 16 novembre, chiedendogli di “intervenire personalmente a ritirare il patrocinio” al convegno internazionale “Palestina tra diritti negati e prospettive future” (organizzato dalla Onlus Salaam ragazzi dell’Olivo). Detto, fatto. La retromarcia di Cosolini è immediata: ordina che sia rimosso il logo del Comune dai manifesti dell’evento, pur mantenendo sala e fondi. Ma stavolta, un’istanza di accesso agli atti (da parte della stessa Salaam), ha consentito di prendere visione della lettera integrale dell’ambasciata, che ilfattoquotidiano.it pubblica.

“Hanno legami con i terroristi” - Presente, tra i relatori, Stephanie Westbrook, attivista per i diritti umani impegnata nella sezione italiana del movimentoBoicottaggio Disinvestimento Sanzioni (Bds). E proprio il Bds sembra il vero obiettivo dell’ambasciata. Si legge infatti nella lettera che “rappresenta un ombrello di copertura sotto il quale si celano numerose organizzazioni radicali” e, tra gli attivisti Bds “decine di organizzazioni legate a gruppi come Hamas e il Pflp, due gruppi armati inseriti nella lista delle organizzazioni terroriste degli Usa e dell’Ue”. Rimuovere il patrocinio, dunque, “come peraltro hanno fatto altre istituzioni in occasione di denunce simili da parte mia per impedire che un movimento fanatico come il Bds usi il nome del Comune di Trieste per promuovere odio e fanatismo“.

La replica del Bds - Alle accuse gravi e prive di fondamento che hanno intimidito la giunta triestina replica Westbrook su Il Piccolo: “Il ricorso (di Israele, ndr) a mezzi calunniosi e intimidatori dimostra che non ha argomenti”. Per questo, il “Comune di Trieste ha perso una grande occasione per partecipare e contribuire a un importante dibattito”. E la vera pietra dello scandalo, dice Westbrook a ilfattoquotidiano.it, è che “il Comune si siasottomesso in modo accondiscendente ai contenuti della lettera dell’ambasciatore, facendo passare un messaggio fuorviante e mendace contro un movimento che si fonda sul diritto internazionale”. Nella replica Westbrook scrive che “ci sarebbe voluto poco per sapere che il Bds è un movimento non violento lanciato nel 2005 da 170 organizzazioni della società civile palestinese”, che “si ispira all’analogo movimento contro l’apartheid in Sudafrica” e che tra i suoi sostenitori più attivi conta l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, il premio Pulitzer Alice Walker o Roger Waters dei Pink Floyd.

La Campagna contro il commercio delle armi condanna ‘l’attacco alla democrazia locale’, mentre le nuove linee guide affermano che i consigli municipali non possono indire campagne di politica estera

Le autorità locali britannici devono fronteggiare nuove restrizioni del potere di disinvestire o interrompere i rapporti commerciali con organizzazioni o paesi i cui comportamenti sono considerati contrari all’etica.

Il Department for Communities and Local Government (DCLG) ha confermato che sta redigendo nuove linee guida per impedire alle autorità locali di intraprendere campagne di “boicottaggio e sanzioni”.

Si prevede che le direttive, la cui pubblicazione è attesa per gli inizi del nuovo anno, stabiliranno che le politiche di appalto e investimento delle autorità locali devono essere coerenti con la politica estera del governo britannico.