Un incontro della Knesset rivela che al ministero degli Affari Strategici sono stati destinati più di 28 milioni di euro per la lotta al movimento di boicottaggio contro Israele, mentre il ministero degli Esteri ha ottenuto solo 9 milioni di euro.
Yarden Vatikai, direttore del dipartimento dell'Informazione Nazionale (Hasbara [progapanda]) presso l'ufficio del primo ministro, mercoledì [3 febbraio 2016], durante un incontro della sottocommissione sugli Affari Internazionali della Knesset della commissione per gli Affari Internazionali e la Difesa, ha affermato che Israele non ha interesse ad autorizzare l’interessamento dei media verso movimento del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni che svolge attività contro Israele in tutto il mondo.
"Non pensiamo che dobbiamo parlare molto di questo, ma viviamo in un mondo mediatizzato e c'è anche da tener conto di questa realtà," ha detto.
La discussione, che ha avuto luogo nella sottocommissione sugli Affari Internazionali della commissione per gli Affari Internazionali e la Difesa, presieduta da Michael Oren, deputato del Kulanu [partito di centro. Ndtr.], era aperta ai media, cosa piuttosto rara. L'incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti dell'ufficio del primo ministro, dei ministeri degli Esteri, degli Affari Strategici, delle Finanze e un portavoce dell'IDF [l'esercito israeliano. Ndtr.], si è concentrato sulla propaganda israeliana e su come affrontare la "minaccia di delegittimazione".
Durante l'incontro, la deputata del Likud Anat Berko ha risposto alle affermazioni di Vatikai, dicendo che Israele dovrebbe attaccare gli attivisti del BDS con una maggiore strategia, anche con i media. Ha detto che Israele deve affrontare quello che ha definito "il turismo protestatario contro Israele", che attira civili stranieri in Cisgiordania per protestare contro l'occupazione israeliana.
"Perché non stiamo lottando contro il turismo protestatario?" ha chiesto. "Donne europee celebrano laggiù."
Vatikai ha risposto di non credere che Israele trarrebbe vantaggi da un maggiore impegno dei media contro le azioni del BDS ed ha portato ad esempio la strategia della campagna dell'Hasbara contro le ultime poche "flottiglie" verso Gaza.
"Volevamo che ci fosse la minore copertura possibile [da parte dei media] e questo è ciò che è avvenuto," ha detto.
Vatikai ha anche portato un esempio opposto, nel quale c'era bisogno di aumentare l'attenzione dei media su una specifica questione - le affermazioni secondo cui il tredicenne palestinese Ahmed Mansara era stato giustiziato dopo aver compiuto un attacco all'arma bianca a Gerusalemme - per respingere le critiche contro Israele. Il direttore dell'Hasbara ha ammesso per la prima volta che l'ufficio del primo ministro era responsabile della diffusione delle foto del ragazzino in ospedale per provare che era ancora vivo.
"Abbiamo mandato fotografi nella stanza del ragazzino terrorista Ahmed Mansara all'ospedale Hadassah ed abbiamo dato le foto ai media," ha affermato.
Un rappresentante del ministero degli Affari Strategici, responsabile delle attività contro il movimento BDS, ha detto che il ministero ha ricevuto 130 milioni di shekel (oltre 28 milioni di euro) nel 2016 per svolgere la propria attività ed ha ottenuto un aumento di personale. "Attualmente abbiamo cinque impiegati, ma avremo altri 30 posti (da occupare)," ha detto.
I membri della Knesset presenti alla discussione, compreso un gruppo della commissione per gli Affari Esteri e la Difesa, hanno cercato di comprendere la necessità di un ministero degli Affari Strategici, visto che a livello mondiale la maggior parte della lotta contro il BDS è condotta dai rappresentanti del ministero degli Esteri.
Un rappresentante del ministero degli Affari Strategici ha spiegato che il suo ufficio non sta cercando di sostituirsi al ministero degli Esteri, ma di aiutarlo e di collaborare tra differenti istituzioni. Ha anche sostenuto che tutti i dipendenti del ministero degli Affari Strategici si trovano in Israele e non all'estero.
"Non abbiamo nessuna intenzione di sostituire altri ministeri riguardo alla propaganda ed alle relazioni internazionali. Vogliamo concentrarci sulla delegittimazione contro Israele," ha aggiunto.
E' stato Noam Katz, capo del dipartimento della propaganda nel ministero degli Esteri, a presentare un quadro preoccupante riguardo alla propaganda israeliana. Ha sottolineato che il budget per la propaganda del ministero degli Esteri nel 2015 era solo di 9 milioni di euro ed ha anche citato quello per la propaganda dell'ambasciata di Svezia, uno dei Paesi più critici nei confronti di Israele, che ha ricevuto solo 17.000 euro nel 2015.
"Ogni anno ci sono 327.000 articoli su Israele nei media internazionali. La maggior parte di questa esposizione mediatica è negativa, " ha affermato. "Dopo l'investimento di 50 milioni di shekel nel padiglione israeliano all'Expo di Milano, nei sondaggi che abbiamo fatto in Italia abbiamo visto che l'immagine di Israele agli occhi degli italiani è migliorata e la loro esposizione al discorso sul boicottaggio di Israele è diminuita. La propaganda non può essere fatta con pochi soldi. Alcune attività costano denaro. Più fondi per le corrette attività di propaganda miglioreranno la situazione di Israele."
Fonte : Haaretz
Traduzione di BDS Italia