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I sindaci Virginio Merola di Bologna e Leoluca Orlando di Palermo hanno ritirato la loro partecipazione ad un incontro internazionale tra sindaci volto a difendere Israele dalle critiche alle sue violazioni dei diritti umani dei palestinesi e del diritto internazionale.

L’incontro, che si terrà martedì 16 marzo, si propone formalmente di contribuire a “sradicare l’odio e i pregiudizi nelle nostre città”. Invece, come hanno scritto in una lettera aperta 14 organizzazioni ebraiche internazionali, l’incontro ha lo scopo di promuovere la fraudolenta e ampiamente criticata “definizione” dell'antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), la quale include diversi esempi (7 su 11) che equiparano falsamente la critica di Israele all’odio antiebraico.

Le organizzazioni ebraiche, tra cui Jewish Voice for Peace, con oltre 70 sezioni negli Stati Uniti, hanno invitato i sindaci a non partecipare e invece ad “unirsi alla lotta collettiva contro il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia”.

Di seguito la lettera firmata da accademici israeliani e inviata al Sindaco di Bologna Virginio Merola e al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Gli accademici israeliani ringraziano i sindaci per essersi ritirati da un vertice internazionale dei sindaci volto a difendere Israele dalle critiche dovute alle sue violazioni dei diritti umani del popolo palestinese.

Gentili Sindaci,

Vi scriviamo in quanto cittadini israeliani affiliati al mondo accademico nel Regno Unito e altrove, per ringraziarvi per aver scelto di non partecipare alla conferenza "Vertice dei sindaci contro l'antisemitismo", che si terrà il 16 marzo 2021.

Come voi, crediamo che combattere tutte le forme di razzismo, compreso l'antisemitismo, sia della massima importanza. Allo stesso tempo, siamo molto turbati dai tentativi, inclusi, ma non limitati a questa conferenza dei sindaci, di strumentalizzare la lotta contro l'antisemitismo per sopprimere la libertà di espressione su Israele e sul sionismo, per reprimere la difesa dei diritti dei palestinesi ed escludere legittime critiche alla continua oppressione israeliana dei palestinesi.

I 14 gruppi ebraici, autori della lettera aperta che chiede ai sindaci di non partecipare al vertice dei sindaci organizzato con lo scopo di difendere Israele dalla critiche, ringraziano i sindaci Virginio Merola di Bologna e Leoluca Orlando di Palermo per essersi ritirati.

Gentili Sindaci,

Abbiamo saputo che non parteciperete al prossimo Vertice dei sindaci contro l'antisemitismo. Data l'intenzione di fondo di questo vertice - mettere a tacere i sostenitori dei diritti umani del popolo palestinese - siamo molto grati che voi non ne farete parte. Quelli come noi, interessati alla lotta contro l'antisemitismo, insieme a quella contro l'islamofobia e tutte le forme di razzismo, devono continuare a resistere a questi tentativi perniciosi di accusare falsamente di antisemitismo chi critica gli abusi dei diritti umani da parte di Israele.

Se vi può essere utile disporre di maggiori risorse sui pericoli della definizione IHRA, non esitate a farcelo sapere.

Ancora una volta, siamo molto grati per la vostra decisione di principio di non partecipare al vertice. La vostra integrità ci ispira davvero!

Cordiali saluti,

Collettivo ebraico internazionale per la giustizia in Palestina
(14 gruppi ebraici in tutto il mondo)

  • La CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ha emesso all’unanimità una sentenza secondo la quale la condanna penale dei sostenitori del boicottaggio di Israele da parte della Corte suprema francese viola l’articolo relativo alla libertà d’espressione della Convenzione europea dei diritti umani.
  • Questa decisione ha delle implicazioni molto importanti relative alla repressione del BDS da parte degli Stati europei, soprattutto in Germania, dove i difensori dei diritti dei palestinesi subiscono delle gravi limitazioni ai loro diritti civili.

Ramallah, territori palestinesi occupati – La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) oggi ha emanato all’unanimità una sentenza secondo cui nel 2015 la condanna da parte della Corte suprema francese di militanti del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) che chiedono il boicottaggio nonviolento dei prodotti israeliani viola l’articolo 10 (libertà d’espressione) della Convenzione europea dei diritti umani.

Il movimento BDS non tollera alcun atto o discorso che adotti o promuova, tra l'altro, il razzismo verso i neri, il razzismo verso gli arabi, l'islamofobia, l'antisemitismo, il sessismo, la xenofobia o l'omofobia.

Risposte di Omar Barghouti, a nome del Comitato nazionale palestinese del BDS (BNC), alle domande del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo, il dott. Ahmed Shaheed

15 luglio 2019

  1. Potrebbe spiegare gli obiettivi principali e le attività del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni? Come vengono portate avanti queste attività?

OB: Gli obiettivi del movimento BDS, come affermato nell'appello del BDS emanato dalla società civile palestinese nel 2005, sono: la cessazione dell'occupazione israeliana del 1967, la piena uguaglianza per i cittadini palestinesi di Israele, il rispetto e il riconoscimento del diritto dei profughi palestinesi al ritorno, in conformità con la risoluzione 194 dell'UNGA [Assemblea Generale delle Nazioni Unite, N.d.T.]. Tali obiettivi sono saldamente fondati sul diritto internazionale.

L'appello del BDS è stato pubblicato nel primo anniversario del parere consultivo della Corte Internazionale di giustizia che condannava la costruzione del muro israeliano nel territorio palestinese occupato in quanto illegale e chiedeva ai paesi terzi di non approvarne le conseguenze e di impegnarsi perché venisse smantellato.

Attraverso dichiarazioni rilasciate sia dall'OLP che dai gruppi della società civile palestinese, e proteste presso gli uffici di rappresentanza tedeschi, i palestinesi hanno condannato all'unanimità la risoluzione anti-palestinese del parlamento tedesco che ha attaccato il diritto al boicottaggio.

Attraverso dichiarazioni rilasciate dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, unico rappresentante legittimo del popolo palestinese, e gruppi della società civile palestinese, e proteste presso gli uffici di rappresentanza tedeschi a Ramallah e Gaza, i palestinesi hanno condannato all'unanimità la risoluzione del Parlamento tedesco del 17 maggio che ha falsamente etichettato come antisemita il movimento BDS guidato dai palestinesi.

Il Ministro della Pubblica Sicurezza Gilad Erdan (S) con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu in una riunione settimanale di gabinetto il 13 febbraio, 2017.

 21 marzo 2017 - Oggi, Il ministro israeliano della Pubblica Sicurezza, Gilad Erdan, ha annunciato che il suo ministero si propone di creare un nuovo database dei cittadini israeliani che sostengono il movimento civile di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni che ha lo scopo di garantire i diritti umani dei Palestinesi.

Mahmoud Nawajaa, Coordinatore Generale del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC), ha dichiarato:

Questo nuovo database è coerente con i tentativi in corso da parte del governo israeliano di reprimere il movimento BDS a favore dei diritti dei palestinesi, proprio perché il supporto nei confronti del movimento sta crescendo sia all'interno di Israele sia in tutto il mondo. Questo nuovo database che colpisce i cittadini israeliani che sostengono il BDS si aggiunge a un altro database che il governo israeliano sta già preparando, che si rivolge ai sostenitori del BDS di altri paesi, e che una legge israeliana recentemente approvata cerca di utilizzare per impedire ai sostenitori internazionali dei diritti dei palestinesi di entrare in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati. Si aggiunge anche ad una legge approvata nel 2011, che permette che vengano depositate cause civili contro i cittadini israeliani che invitano al boicottaggio in relazione alla violazione dei diritti umani da parte di Israele. Ora, il governo israeliano cerca di reprimere ulteriormente i cittadini israeliani per il loro pensiero politico e per il loro impegno sui diritti umani.

Non è affatto sorprendente che il Signor Erdan e il suo governo spiino i cittadini israeliani, sia ebrei che palestinesi, o che creino una banca dati di coloro che sostengono il BDS, al fine di colpire tutti coloro che lavorano per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza dei palestinesi. Il supporto per il movimento BDS è, negli ultimi anni, in crescita in tutto il mondo, mentre sempre più persone riconoscono la realtà brutale del regime di apartheid di Israele e di quasi 50 anni di occupazione militare delle terre palestinesi. Gli sforzi repressivi di Israele per sopprimere il movimento BDS illustrano ulteriormente la legittimità della nostra causa e saranno quindi solo destinati a rafforzare il sostegno in tutto il mondo per la nostra lotta non violenta a favore della nostra libertà e dei nostri diritti.

Fonte: Comitato Nazionale Palestinese per il BDS

Traduzione di Aldo Lotta per BDS Italia

Comunicato stampa

Importante dichiarazione di 200 giuristi europei a sostegno del diritto di boicottare Israele per difendere i diritti dei Palestinesi

  • Noti giuristi e avvocati provenienti da 15 paesi europei ritengono l'attività del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) "un legittimo esercizio della libertà di espressione"
  • Tra i firmatari l'ex magistrato e membro del Consiglio Superiore della Magistratura Livio Pepino e altri 12 giuristi italiani
  • Nel 2016 l'Unione europea, i governi di Svezia, Irlanda e Olanda e organizzazioni come Amnesty International hanno affermato il diritto al BDS

Circa 200 giuristi e avvocati provenienti da 15 nazioni europee, tra cui oltre una dozzina dall'Italia, hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano che il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza per i palestinesi è "un legittimo esercizio della libertà di espressione".

Tra i firmatari giuristi di fama mondiale del calibro del giurista sudafricano John Dugard, già giudice presso la Corte internazionale di giustizia; Sir Geoffrey Bindman, membro onorario del Consiglio della Regina nel Regno Unito; José Antonio Martín Pallin, già giudice della Corte Suprema in Spagna; Alain Pellet, Cavaliere della Legione d'Onore in Francia; Guy Goodwin-Gill, già consigliere giuridico per l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); Livio Pepino, già magistrato, consigliere della Corte di Cassazione e membro del Consiglio Superiore della Magistratura in Italia; Eric David, già consulente legale del Consiglio d'Europa e del governo belga; Robert Kolb, già esperto legale per il Comitato internazionale della Croce Rossa e il Ministero degli affari esteri svizzero; Marco Sassòli, già vice capo della divisione legale del Comitato internazionale della Croce Rossa; Michael Mansfield, Consiglio della Regina nel Regno Unito; Lauri Hannikainen, membro della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI); e Géraud de la Pradelle, che ha condotto l'inchiesta civile sul coinvolgimento della Francia nel genocidio nel Rwanda del 2004.

Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri, condanna gli attacchi ai difensori dei diritti umani e afferma il diritto dei cittadini europei alla libertà di espressione e di associazione, anche attraverso la partecipazione al Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni movimento (BDS). a guida palestinese.

In risposta alla domanda se la Commissione Europea si impegnerà a difendere il diritto degli attivisti del BDS a esercitare la loro libertà di espressione democratica, fatta dal deputato Martina Anderson, l'Alto rappresentante dell'Unione europea ha dichiarato:

«L'Unione europea è ferma nella tutela della libertà di espressione e la libertà di associazione, in linea con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che si applica sul territorio degli Stati membri dell'Unione europea, anche per quanto riguarda le azioni BDS condotte su questo territorio.»

Mogherini ha anche affermato che "La libertà di espressione, come sottolineato dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, è applicabile anche alle informazioni o idee 'che offendono, scioccano o disturbano lo Stato o una parte della popolazione."

  • Quattro gli europarlamentari italiani tra i firmatari: Barbara Spinelli, Curzio Maltese, Fabio Massimo Castaldo, Rosa d’Amato
  • I governi della Svezia, dell'Olanda e dell'Irlanda hanno pubblicamente difeso il diritto di promuovere i diritti dei palestinesi attraverso il BDS
  • La lettera segue quella di 350 organizzazioni europee dei diritti umani a sostegno del diritto del boicottaggio di Israele

Comunicato stampa dell'European Coordination of Committees and Associations for Palestine

Più di trenta membri del parlamento europeo hanno chiesto all'alto rappresentante dell'UE Federica Mogherini di prendere misure che garantiscano il diritto di parola al movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) guidato dai palestinesi per la giustizia e l'uguaglianza  ed il riconoscimento di Omar Barghouti, uno dei cofondatori del movimento BDS, come difensore dei diritti umani.

Benché le opinioni dei singoli firmatari sul movimento BDS siano diverse, essi esprimono preoccupazione riguardo ai "crescenti tentativi di far tacere e reprimere i sostenitori del BDS" e chiedono che l'UE garantisca che non verranno introdotte misure intese a limitare la libertà di parola riguardo al Medio oriente e al BDS."

Non essendo riuscito ad impedire il crescente sostegno ed impatto del movimento BDS sulla più ampia società civile, Israele ha lanciato una campagna antidemocratica senza precedenti per silenziare la narrazione palestinese e mettere fuori legge il sostegno al BDS.

Gli attacchi contro il movimento BDS ispirati da Israele sono stati portati avanti attraverso pressioni sui governi, sui parlamentari e funzionari per combattere le attività del BDS, mettendo in atto misure repressive che rappresentano una minaccia alle libertà civili e politiche nel loro complesso.