Gerusalemme afferma che il decreto comporterà l'impossibilità di firmare accordi con Bruxelles, senza riconoscere per iscritto che gli insediamenti in Cisgiordania non sono parte di Israele.
L'Unione europea ha pubblicato le linee-guida per tutti i 28 Stati membri che vietano qualsiasi finanziamento, cooperazione, assegnazione di borse di studio, fondi di ricerca o premi a tutti coloro che risiedono negli insediamenti ebraici in Cisgiordania e Gerusalemme est. Il regolamento, che entrerà in vigore Venerdì, richiede che qualsiasi accordo o contratto firmato da un paese dell'UE con Israele includa una clausola che gli insediamenti non sono parte dello Stato di Israele e quindi non fanno parte dell’accordo.
Un alto funzionario israeliano, parlando in condizione di anonimato, ha descritto il nuovo regolamento, che è stato pubblicato il 30 giugno, come un «terremoto».
«Questa è la prima volta che una tale direttiva ufficiale ed esplicita sia stata pubblicata dagli organi dell'Unione Europea», il funzionario ha detto. «Fino ad oggi ci sono stati accordi e tacite intese che l'Unione non opera al di là della Linea Verde [il confine prima della guerra del 1967]; ora questa è diventata una politica vincolante formale».
Il funzionario ha sottolineato che l'importanza del regolamento è sia pratico che politico: Da ora in poi, se il governo israeliano vuole firmare accordi con l'Unione Europea o con uno dei suoi Stati membri, dovrà riconoscere per iscritto che gli insediamenti in Cisgiordania non sono parte di Israele.
Presso l'Ufficio del Primo Ministro e del Ministero degli Esteri c'è grande tensione e ansia per il nuovo regolamento e le sue implicazioni per le relazioni Israele-UE. Gli sforzi del primo ministro Benjamin Netanyahu e il vice ministro degli Esteri Ze'ev Elkin per fermare questa mossa sono tutti falliti. Alti funzionari dell'UE affermano che vorrebbero tenere colloqui con Israele in merito alla nuova direttiva, ma dal momento che entrerà in vigore entro la fine di questa settimana, la possibilità di una sua modifica è estremamente modesta.
«Dovremo decidere cosa fare da oggi in avanti,» un alto funzionario israeliano ha detto. «Noi non siamo pronti a firmare questa clausola nei nostri accordi con l'Unione Europea. Possiamo dire questo agli Europei, ma il risultato potrebbe essere una battuta d'arresto per tutta la cooperazione nell’economia, nella scienza, nella cultura, nello sport e nel mondo accademico. Ciò causerebbe un grave danno a Israele. »
La nuova direttiva è stata pubblicata dalla Commissione Europea, che è l'organo esecutivo dell'Unione Europea. La disposizione determina i parametri per la cooperazione tra l'Unione, insieme ai suoi Stati membri, e gli enti israeliani privati e governativi tra il 2014 e il 2020.
La parte più importante della direttiva è la «clausola territoriale» che per la prima volta apparirà come regola vincolante per tutti gli accordi tra l'Unione europea e Israele. La nuova clausola determina le aree in Israele che hanno diritto alla cooperazione con l'Unione, e quelle che non lo hanno. La clausola territoriale stabilisce che tutti gli accordi saranno validi solo entro i confini israeliani riconosciuti dall'Unione Europea, vale a dire i confini prima della Guerra dei Sei Giorni del 1967.
La nuova direttiva vieta qualsiasi forma di cooperazione da parte dei membri dell'Unione Europea con soggetti privati o governativi situati al di là della Linea Verde. Essa consente la cooperazione con gli uffici governativi israeliani a Gerusalemme Est, come il Ministero della Giustizia, ma solo se le attività stesse vengono svolte entro i confini del 1967.
UE: Impedire il boicottaggio di Israele
Alti funzionari europei hanno informato la delegazione israeliana presso l'Unione Europea a Bruxelles circa la nuova direttiva immediatamente dopo la sua pubblicazione, e si sono offerti di discutere come sarebbe stata attuata per gli accordi in sospeso.
Così, per esempio, il nuovo regolamento è già in vigore nei negoziati tra Israele e l'Unione Europea a proposito dell'accordo Gioventù Euromed, che si occupa di progetti comuni giovanili, convegni, corsi e scambi di delegazioni. Negoziatori dell'UE hanno detto ai rappresentanti israeliani che l'accordo Gioventù EuroMed deve includere la 'clausola territoriale' specificando che il patto può essere attuato solo all'interno della Linea Verde.
I funzionari dell'UE hanno detto che le nuove regole sono state elaborate a seguito della decisione dei ministri degli Esteri europei nel dicembre scorso, che ha stabilito che «tutti gli accordi tra lo Stato di Israele e l'UE devono inequivocabilmente ed esplicitamente indicare la loro inapplicabilità ai territori occupati da Israele nel 1967».
La delegazione UE ha inoltre osservato: «Le linee guida sono anche conformi alla posizione di lunga data dell'Unione europea che gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale e al mancato riconoscimento da parte dell'Unione europea della sovranità di Israele sui territori occupati, a prescindere dal loro status giuridico ai sensi del diritto nazionale israeliano »
Le nuove norme hanno lo scopo di impedire un boicottaggio contro Israele, e di permettere ad Israele di cooperare in progetti europei e di beneficiare dei finanziamenti che comportano, la delegazione ha sottolineato. L'Unione europea «vuole essere sicura che la partecipazione di Israele non sia messa in discussione in modo che Israele sarà in grado di fare uso di tutte le possibilità offerte dal nuovo quadro finanziario», la delegazione ha dichiarato.
Fonte: Haaretz
Traduzione di Vincenzo Pezzino
Testo delle Linee-guida