LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Andrew Standley a Gerusalemme afferma che l’etichettatura dei prodotti “tutela i consumatori”; è fiducioso che la visita di Kerry darà i suoi frutti.

L’etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti in Cisgiordania è una misura per la tutela del consumatore, ha dichiarato ai giornalisti l’ambasciatore dell’UE in Israele Andrew Standley, difendendo il provvedimento contro le accuse di boicottaggio.

L'Unione Europea sta lavorando a linee guida legali per aiutare gli Stati membri, che cercano di etichettare i prodotti  provenienti dalla Cisgiordania occupata, a capire come fare uso della legislazione  già esistente. Israele si oppone a tale etichettatura, che a suo dire prende ingiustamente di mira questi prodotti.

Coloro che si oppongono al provvedimento lo hanno stigmatizzato come una forma di boicottaggio. I prodotti provenienti dalle colonie sono già contrassegnati con codici che avvertono i funzionari doganali europei a non riservare a queste merci la procedura esentasse prevista per tutti i prodotti israeliani, come stabilito dagli accordi di libero scambio con Israele.

"E' importante sottolineare che non è un boicottaggio", ha detto Standley. “ In nessun momento, in nessuna fase, qualcuno ha chiesto che ai prodotti provenienti dagli insediamenti fosse vietato l'ingresso nell'UE."

Ha aggiunto che anzi una corretta etichettatura può combattere il boicottaggio nei confronti dei prodotti israeliani da parte di persone che temono che in realtà le merci israeliane possano provenire da insediamenti in Cisgiordania.

Il presidente del Congresso degli Ebrei Europei, Moshe Kantor ha inviato una lettera questa settimana a tutti gli stati membri dell'UE, chiedendo loro di non etichettare i prodotti degli insediamentiFine modulo

“Questo è un atto discriminatorio che devia l'attenzione dal processo di pace”, ha scritto Kantor, “aggiungendo che il provvedimento danneggia anche i lavoratori palestinesi impiegati in molte di queste aziende”.

“E 'preoccupante”, ha osservato Kantor, “che l'UE  sia in grado di unirsi per agire contro Israele sulla questione degli insediamenti in Cisgiordania, ma non sia riuscita a trovare un consenso sulla classificazione Hezbollah come un'organizzazione terroristica.

“Mentre vi è consenso ed iniziativa sulla questione dell'etichettatura, sembra esserci poco dinamismo per ottenere la messa al bando di Hezbollah come organizzazione terroristica all'interno dell'Unione Europea", ha scritto.

Standley ha replicato che, con 27 diverse nazioni, è stato difficile trovare l'unità sul tema. Ha spiegato invece che è stato possibile trovare un consenso sulla questione dell’ etichettatura dei prodotti provenienti da insediamenti in Cisgiordania, in quanto la normativa esiste già e non ha bisogno di un voto.

“Ciò che è accaduto a livello politico è che per ben due volte nel corso del 2012 i ministri degli esteri europei hanno richiamato l'attenzione sulla necessità urgente di garantire che le norme comunitarie esistenti e la legislazione in materia di tutela del consumatore, compresa l'etichettatura dei prodotti, siano attuate correttamente" ha detto Standley.

“Ulteriore rilievo politico a tale tema è stata dato dal fatto che i ministri degli esteri degli Stati membri dell'Unione Europea hanno chiesto per due volte nel 2012 che la questione fosse considerata urgente e di immediata attuazione."

Sul grande tema del processo di pace in stallo, Standley si è detto fiducioso che il segretario di Stato americano John Kerry, arrivato in Israele giovedì per la sua quinta visita in tre mesi, sarà in grado di ravvivare i colloqui, in gran parte congelati dal dicembre 2008.

L’UE sostiene gli sforzi di Kerry, ha dichiarato Standley.

"L'UE ha espresso il suo chiaro sostegno politico ai negoziati non soltanto in modo pubblico, ma anche attraverso contatti [privati]  con le parti, israeliana e palestinese", ha aggiunto il diplomatico.

“Questo sostegno è stato anche accompagnato dal mantenimento di significativi stanziamenti economici previsti dalla UE per l’assistenza; tali finanziamenti sono un elemento chiave nella creazione di condizioni per il proseguimento del processo di pace, soprattutto per la parte palestinese impegnata nel rafforzamento delle istituzioni," ha continuato Standley.

“Siamo fiduciosi che il duro lavoro e l’impegno di tempo profuso dal segretario Kerry nelle ultime settimane e mesi daranno i loro frutti nei prossimi giorni."

Fonte: Jerusalem Post

Traduzione di Sara Montagnani