LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

Un’intervista con Judith Butler sul conflitto israelo-palestinese e sul suo ultimo lavoro Parting Ways: Jewishness and the Critique of Zionism (trad. it. Strade che divergono. Ebraicità e critica del sionismo, Raffaello Cortina 2013) apparsa su www.opendemocracy.net il 23 luglio 2013. La traduzione è a cura di Nicola Perugini e Federico Zappino.

Ormai Judith Butler si è abituata a ricevere le accuse più improbabili. Di recente è stata definita un’idiota utile alla causa dell’antisemitismo, una sostenitrice del terrorismo internazionale e – classico sempre attuale – un’ebrea che odia se stessa.

È tuttavia insolito che una filosofa poststrutturalista possa essere la destinataria di accuse di questo tipo. Lo è meno, però, se si considera la speciale reputazione che Butler, che insegna Letteratura e Teoria critica presso il Dipartimento di Letterature comparate dell’Università della California, a Berkeley, si è guadagnata negli anni. I suoi lavori sui conflitti, sul genere e sullo Stato-nazione hanno infatti radicalmente trasformato il modo in cui pensiamo la società.

di Adri Nieuwhof

Una recente ricerca rivela che ben uno su sette investitori istituzionali olandesi hanno escluso le aziende coinvolte nell'occupazione israeliana della Palestina nel corso degli ultimi cinque anni .

"Questa è un’indicazione che misure del genere non sono infrequenti", spiega il nuovo rapporto. "Molti di questi investitori istituzionali non hanno reso pubblica questa decisione".

Il rapporto sottolinea che molti tra quelli che hanno risposto all’indagine temono "di essere denunciati dalle ONG, partecipanti o clienti se si espongono pubblicamente”.

Ciò suggerisce che l'ondata di notizie recenti sul disinvestimento europeo dalle aziende israeliane e da quelle legate all’occupazione potrebbe essere solo la punta dell'iceberg.

Redatto dall’Associazione olandese degli investitori per lo sviluppo sostenibile (VBDO), il rapporto rivela come alcuni investitori hanno escluso le aziende per il loro ruolo nella occupazione israeliana della Palestina.

di Rivoltiamo la precarietà - Bari

Aqp presenta la nuova valvola che provvederà all’erogazione nella città di Bari. Il nome è anche carino, Valeria. Lo stesso nome dell’ingegnere che l’ha brevettata, una persona rassicurante, giovane, brillante e in dolce attesa. Valeria (la valvola) è di produzione Israeliana.

Non c’è da stupirsi: gli intrecci tra regione Puglia ed Israele sono molteplici, in primis per quel che riguarda gli accordi commerciali che vedono nell’Assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli (unica personalità a rimanere in carica ininterrottamente nei 10 anni di amministrazione Vendola) una fondamentale garante.

In particolare, Aqp Spa, che con i suoi 21.000 km di reti e gli oltre 4 milioni di utenti è l’acquedotto più lungo d’Europa, solletica l’appetito di lobby sioniste. Non è un mistero l’interesse di Acea (multiutility italiana in stretta collaborazione con l’israeliana Mekorot WC) a subentrarne nella gestione alla scadenza dell’attuale “in house” nel 2018. Ricordiamo a questo proposito l’iniziativa “H2Obiettivo”, tenutasi a Bari il 18 maggio 2009 ed organizzata dalla Regione Puglia, cui parteciparono diverse Federutility (di cui Acea fa parte) diverse multinazionali, Aqp, e ministero degli Esteri Israeliano e Autorità dell’Acqua Israeliana, e che parlava di nuove tecniche e strategie nel “mercato idrico”. All’epoca, solo una mobilitazione congiunta del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e dei Comitati di solidarietà con la Palestina riuscì a far ritirare il patrocinio della regione al convegno.

All'apertura dell'annuale Israel Apartheid Week (settimana dell'apartheid israeliana) in Sud Africa, l'ex arcivescovo mette a confronto il trattamento israeliano dei palestinesi all'apartheid e ribadisce la sua approvazione del BDS.

L'Arcivescovo emerito Desmond Tutu ha detto Domenica che il trattamento di Israele verso i palestinesi gli ricorda l'apartheid sudafricano ed ha ribadito il suo sostegno al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni.

"Ho visto l'umiliazione sistematica dei palestinesi, uomini, donne e bambini da parte dei membri delle forze di sicurezza israeliane", ha detto in una dichiarazione. "La loro umiliazione è familiare a tutti i sudafricani neri che sono stati rinchiusi e molestati e insultati e aggrediti dalle forze di sicurezza del governo dell'apartheid".

L'ex arcivescovo anglicano di Città del Capo ha fatto questa dichiarazione Domenica nell'apertura dellla 10° annuale Israel Apartheid Week in Sud Africa. L'iniziativa, che fa parte della campagna internazionale del movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, quest'anno si svolge in 87 città. Tutu ha visitato Israele nel 1989.

Una pressione internazionale simile al movimento BDS, ha portato alla fine dell'apartheid in Sud Africa, dice la nota.

Un gruppo di studenti pro Palestina dell'università di Ottawa boicotta il prodotto di proprietà, in parte, di Strauss Group che ritengono sostenere IDF.

Gruppi di studenti pro-palestinesi presso l'Università di Ottawa hanno lanciato una campagna per vietare l'hummus Sabra nel campus .

Sabra è in parte di proprietà del Gruppo Strauss, un produttore di alimenti che gli studenti sostengono sia un finanziatore della Brigata Golani delle Forze di Difesa Israeliane, come riporta il New York Times. Gli studenti affermano che la Brigata Golani è accusata di violazioni dei diritti umani da parte di numerose organizzazioni .

Solidarietà per i Diritti Umani dei Palestinesi e l'Associazione Studenti Palestinesi sono tra i gruppi di studenti coinvolti nella campagna, secondo il giornale universitario The Fulcrum, insieme al gruppo della comunità Giovani Ebrei per la giustizia sociale.

"Faremo crescere la consapevolezza della popolazione studentesca, avvieremo la raccolta di firme per una petizione e incoraggeremo gli studenti a boicottare individualmente il prodotto", ha riferito al giornale Assma Basmalah, un rappresentante di Solidarietà per i Diritti Umani Palestinesi.

La campagna ha coinciso con la 10 ° Settimana dell'Apartheid israeliana annuale, che si è conclusa all'inizio di questo mese.

Caroline Milliard, direttore delle relazioni con media per l'università del Canada centro-orientale, ha detto a The Fulcrum che l'obiettivo principale del dipartimento dei servizi di ristorazione dell'istituzione è quello di fornire opzioni sane a prezzi equi e competitivi.

" La scelta di acquisto del nostro fornitore di servizi è apolitica ", ha detto.

In una e-mail a The Fulcrum, Susan Spronk , professore associato presso l'università della Facoltà di Sviluppo Internazionale e Global Studies , ha detto che sostiene la campagna perché " la lotta per liberare la Palestina è la lotta di questa generazione contro l'apartheid . "

Fonte: Haaretz

Traduzione di BDS Milano

Intervista a Ali Abunimah di Eric Ruder

Ali Abunimah è cofondatore e direttore del sito ElectronicIntifada.net, ampiamente osannato, e autore del libro di recente uscito, The Battle for Justice in Palestine [La battaglia per la giustizia in Palestina], pubblicato dalla Haymarket Books. Residente  negli Stati Uniti, ha scritto centinaia di articoli ed è stato per  20 anni una parte attiva del movimento per la giustizia in Palestina. Mentre il movimento  Boicottaggio,  Disinvestimento e Sanzioni (BDS) raggiunge nuovi vertici, il suo lavoro per la Palestina ha fornito a questo nuovo movimento profondità intellettuale e strategica.

Mentre inizia un giro di conferenze per promuovere The Battle for Justice in Palestine, Abunimah ha parlato con Eric Ruder sulle opportunità e le sfide che hanno davanti gli attivisti per la solidarietà palestinese che improvvisamente scoprono che il problema della liberazione palestinese fa parte della discussione politica convenzionale dopo decenni di emarginazione.

ALLA FINE del 2013 e all’inizio del 2014 il movimento BDS che era in formazione da un po’ di tempo, ha guadagnato un profilo senza precedenti tramite la coincidenza della decisone di boicottare le istituzioni accademiche israeliane presa dall’Associazione per gli Studi Americani e la ricaduta causata dall’accordo commerciale tra l’azienda israeliana in Cisgiordania, Soda Stream e Scarlett Johansson. E’ stato in qualche modo sorpreso per il ritmo dei recenti eventi?

NON penso mi abbia colto di sorpresa. In effetti, proprio dopo che Obama è stato eletto alla presidenza, ho scritto un articolo pregustando i quattro anni successivi. Ho previsto due cose. Una  era che il “processo di pace” appoggiato dagli Stati Uniti non sarebbe andato assolutamente da nessuna parte e questo è risultato vero. E l’altra era che il movimento BDS sarebbe stato sempre più considerato come un fattore significativo in relazione e in conflitto tra la Palestina e gli israeliani. E’ esattamente ciò che è accaduto.

Mentre i ministri israeliani discutono la possibilità di convocare avvocati e il Mossad per contrastare il movimento BDS, nella Striscia di Gaza sotto assedio, così come in alter 250 città intorno al mondo, attivisti, studenti e rappresentanti di associazioni stanno organizzando la decima edizione dell’Israeli Apartheid Week, la settimana mondiale finalizzata ad aumentare la consapevolezza collettiva attorno alla brutalità del regime d’apartheid e l’occupazione israeliane attraverso conferenze, manifestazioni e proiezioni di filmati.

Uno dei cambiamenti della IAW 2014 in Gaza, organizzata dal “Comitato Preparatorio per la Resistenza all’Apartheid Israeliana” attraverso 5 seminari che hanno avuto luogo dal 22 Febbraio al 6 Marzo, sarà il ruolo chiave che avrà l’Union of Agricultural Workers Committee (UAWC), che coinvolgerà pescatori e contadini nelle attività in programma durante la settimana, dal 9 al 13 Marzo.

Uno dei principali obiettivi della UAWC è rendere pescatori e contadini consapevoli dell’appello BDS lanciato nel 2005 e del suo potenziale. UAWC che ha anche organizzato diversi workshop sul BDS attraverso i suoi comitati locali.

Il legislatore palestinese Dr. Mustafa Barghouthi ha accolto con favore la decisione della YMCA/YWCA in Norvegia di unirsi al movimento internazionale per il BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e di boicottare Israele a causa della sua oppressione e occupazione illegittima in corso.

Dr. Barghouthi ha detto che la YMCA/YWCA in Norvegia, con più di 30.000 membri, ha deciso di boicottare Israele, una mossa che è uno schiaffo ad Israele e alle sue politiche di apartheid contro il popolo palestinese.

"La decisione è stata presa per protestare contro le attività di insediamento illegittime di Israele e la sua continua violazione della legalità internazionale e del diritto internazionale umanitario", ha detto.

Ha inoltre accolto con favore la decisione del Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, la quale ha annunciato la sua adesione alla campagna BDS.

Dr. Barghouthi ha detto che la decisione di Maguire è stata motivata dal fatto che le politiche israeliane contro i palestinesi e le loro terre non sono diverse dal sistema di apartheid che regnava in Sudafrica, e che ha invitato la comunità internazionale ad avere il coraggio di opporsi al sistema di apartheid di Israele.

Ha salutato Maguire e Stephen Hawking, il fisico britannico di fama mondiale, per la decisione di boicottare Israele, e ha invitato gruppi e personaggi internazionali a fare lo stesso, prendendo una posizione chiara contro le attuali politiche israeliane illegittime di apartheid e crimini contro il popolo palestinese.

"La decisione è una vittoria per la resistenza nonviolenta palestinese, una vittoria per il movimento BDS", ha aggiunto Dr. Barghouthi. "Gruppi, istituzioni e singoli individui in tutto il mondo devono intraprendere azioni simili, e boicottare Israele".

Fonte: International Middle East Media Center 

Traduzione di BDS Italia

«Attraverso l'occupazione prolungata, con pratiche e politiche che configurano un sistema di apartheid e di segregazione, la continua espansione degli insediamenti, e la prosecuzione nella costruzione del muro che mira verosimilmente all'annessione de facto di parti del territorio palestinese occupato, il rifiuto da parte di Israele del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese è evidente».

Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi, ha dichiarato che i diritti dei palestinesi sono violati dalla prolungata occupazione israeliana dei territori palestinesi e dalla pulizia etnica di Gerusalemme est.

A Gerusalemme Est, la «revoca dei permessi di residenza» e «lo sfratto forzato di famiglie palestinesi», così come la demolizione mirata di case palestinesi, equivalgono a un «graduale processo burocratico di pulizia etnica», scrive Falk.

Le politiche di Israele in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza equivalgono a una forma di apartheid a causa dell'oppressione sistematica del popolo palestinese e dell'espropriazione de facto della sua terra, ha scritto Falk nella sua relazione finale al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dopo aver espletato per sei anni questa carica indipendente.

Falk presenterà la sua relazione il mese prossimo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite come relatore speciale sui territori palestinesi, chiedendo di verificare se Israele è colpevole del crimine internazionale di apartheid e di pulizia etnica e sollecitando le Nazioni Unite a indagare sulle società che traggono profitto dalle attività illegali di Israele.

Nella sua relazione, il relatore speciale delle Nazioni Unite raccomanda che gli Stati membri dell'ONU prendano in considerazione la necessità di imporre un divieto sulle importazioni di prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.

Qui il report completo

Fonte: ECCP

Traduzione di Forum Palestina

Il fondo pensione statale del Lussemburgo FDC ha escluso nove grandi banche e imprese israeliane, insieme ad una società statunitense, a causa del loro coinvolgimento negli insediamenti israeliani e nelle violazioni dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati.

La mossa segue una azione simile adottata da altri importanti istituti finanziari, tra cui il gigante dei fondi pensione olandese PGGM e il fondo pensione statale della Norvegia.

Il FDC è tenuto a rispettare una strategia di investimento socialmente responsabile e ha pubblicato un elenco di 61 aziende che ha escluso perché non rispettano i suoi standard.

Tra queste, tutte e cinque le maggiori banche di Israele - Banca Leumi, Bank Hapoalim, First International Bank di Israel, Israel Discount Bank e Bank Mizrahi Tefahot – a causa di "associazione a sostenere la costruzione di insediamenti illegali nei territori occupati".

Altre imprese coinvolte nella costruzione degli insediamenti che si trovano nella lista di esclusione sono AFI (Africa Israel Investments), Gerusalemme Economia, Ltd., e Real Estate Management & Development.