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L'immagine che segue è stata creata da un attivista statunitense di orgini palestinesi, come parodia di una pubblicità di SodaStream, il famoso gasatore dell'acqua prodotto da un'azienda israeliana, apparsa sulla rivista Bed Bath & Beyond ed è stata pubblicata insieme alle relative didascalie sulla sotrica rivista statunitense Harpers.

Leggi anche la lettera a sostegno della mozione da parte della campagna Stop Sodastream

A Longiano la giunta ha approvato l’installazione di una Casa dell’Acqua, con delibera n. 96 del 2013. Si tratta di un punto di prelievo pubblico dove i cittadini possono andare a rifornirsi di acqua naturale (gratuitamente) o gasata (a un piccolo prezzo), evitando di acquistare bottiglie di plastica, diminuendo la produzione di rifiuti e risparmiando… a patto di non andarci apposta in auto.

La lista civica Aria Fresca è favorevole al progetto. Anzi, Longiano è uno degli ultimi comuni della zona a non essersi ancora dotato di tale servizio. Purtroppo un problema di natura etica ci impone di chiederne, tramite mozione già depositata, lo stop momentaneo.

Qualche tempo fa ci siamo accorti che nelle Case dell’Acqua più recenti, come quella di Montiano, compare il marchio Sodastream sulla facciata dell’erogatore.

Israeliani e palestinesi devono co-resistere contro le strutture di ingiustizia, non coesistere all'interno di un sistema ingiusto

di Mike Merryman-Lotze

L'azienda israeliana SodaStream sta guadagnando rapidamente spazio nel mercato statunitense. Il riconoscimento del suo marchio è in costante aumento, e data una serie di accordi di partenariato recenti è probabile che SodaStream continuerà ad aumentare la propria presenza negli Stati Uniti.

Però, mentre aumenta la visibilità di SodaStream così si allarga anche la campagna di boicottaggio che prende di mira l'azienda per protestare contro uno dei suoi principali impianti di produzione in un insediamento israeliano illegale in Cisgiordania. Il boicottaggio è parte del crescente movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), che si rivolge alle imprese e alle istituzioni le cui azioni diano sostegno o contribuiscano a mantenere l'occupazione militare israeliana dei territori palestinesi e/o le violazioni del diritto internazionale.

Alla fine dell'anno scorso SodaStream ha prodotto un video, "SodaStream - Costruiamo ponti non muri", come parte dei suoi sforzi per contrastare la campagna di boicottaggio. Il video sembra presentare un caso forte per sostenere SodaStream. Però, la trascrizione di un’intervista con un dipendente SodaStream palestinese (da qui in avanti, M.), recentemente ottenuta da Electronic Intifada, mette in discussione la veridicità di molte delle affermazioni fatte nel video.

Dal 4 luglio Sodastream ha lanciato in Italia una campagna pubblicitaria dei suoi prodotti, in TV e sui giornali arrivano le bollicine esplosive spacciate come idea innovativa e ambientalista.

Il rischio è che la gente, anche quella che nei mesi passati ha partecipato in massa alle mobilitazioni per l’acqua pubblica, più sensibile al sistema di “Riduco, Riuso, Riciclo” e consapevole degli enormi danni ambientali causati dalla plastica, ci caschi e lo consideri un modo sostenibile per non rinunciare alle bibite gassate o all’acqua frizzante.

Per questo ci sembra ancora più importante far girare queste informazioni e questo materiale, perché le persone, magari solidali con la popolazione palestinese, non si trovino ad essere sostenitori – inconsapevoli - delle politiche coloniali e razziste di Israele.

di Stephanie Westbrook

Un video professionalmente prodotto è recentemente apparso su YouTube, portando lo spettatore in un tour accuratamente costruito degli impianti di produzione  della società israeliana SodaStream, produttrice di macchine casalinghe per bevande gassate.

Il video di 8,5 minuti si concentra sulla fabbrica della ditta situata in Mishor Adumim, la zona industriale dell'illegale insediamento israeliano Ma’aleh Adumim nella Cisgiordania occupata, e sui suoi lavoratori palestinesi. Il messaggio di fondo in tutto il video è che la fabbrica della società nell'insediamento è un "fantastico santuario di convivenza" e, nonostante sia stata costruita su terra palestinese rubata, è vantaggiosa per l'economia e per i lavoratori palestinesi.

Il video è stato recentemente mostrato a M., un lavoratore palestinese di SodaStream che lavora alla catena di montaggio a Mishor Adumim da molto tempo e vive sotto l'occupazione israeliana in Cisgiordania. M. ha parlato a The Electronic Intifada in condizione di anonimato.

La sua reazione immediata all'impostazione beata presentata nel video è stata uno shock.

Attivisti per i diritti umani dei palestinesi hanno occupato, costringendoli anche alla chiusura, alcuni negozi nel centro di Londra per protestare contro la vendita dei prodotti Sodastream che provengono da un insediamento illegale israeliano nei Territori palestinesi occupati .

A Londra, il supermercato Whole Foods di Kensington è stato evacuato mentre un gruppo di 40 attivisti bloccavano l'ingresso per diverse ore. Un "insediamento israeliano" fatto di tende è stato eretto all'interno del negozio di John Lewis nell'Oxford Street durante l'occupazione del negozio, durata due ore, effettuata da 50 manifestanti.

Oltre 50 persone si sono unite alla manifestazione davanti al negozio SodaStream a Brighton dove si svolgono continuamente manifestazioni da quando il negozio ha aperto nel mese di agosto 2012.

La principale fabbrica di produzione della Sodastream continua ad operare nella zona industriale dell’insediamento di Mishor Edomim. Tuttavia, recenti pubblicazioni suggeriscono che la società stia preparando il terreno per un futuro ritiro dai Territori palestinesi occupati.

Provenienza dei prodotti Sodastream

Negli ultimi mesi, i rappresentanti di Sodastream hanno più volte affermato che i prodotti della società distribuiti in Europa occidentale sono fabbricati all'interno del territorio israeliano e non nella fabbrica principale della SodaStream nell’insediamento di Mishor Edomim.

Come già dimostrato da Who Profits, nel 2012 il sito di Alon Tavor, nella parte settentrionale di Israele, era soprattutto un magazzino dove si svolgeva la verniciatura e l'assemblaggio delle macchine, mentre il sito di Ashkelon produceva esclusivamente i concentrati per le bibite. Questo non ha impedito alla società di diffondere disinformazione.

Daniel Birnbaum: Se le nostre sovvenzioni vengono cancellate, e se la tassa sulle società viene innalzata, si può spostare e trasferire la produzione in un un altro continente.

"Abbiamo ricevuto ordini oltre le nostre aspettative, che hanno messo sotto pressione la nostra capacità produttiva Stiamo espandendo la produzione prima ancora di aprire il nostro impianto di Negev,."

Daniel Birnbaum, AD della SodaStream International Ltd. (Nasdaq: SODA ) ha detto a "Globes", dopo che la società ha annunciato che si stava espandendo il suo stabilimento Alon Tavor in Galilea per soddisfare la crescente domanda, ma ha avvertito che ulteriori investimenti in Israele dipendevano dalla politica del governo.
"Se le nostre sovvenzioni vengono cancellate e se la tassa sulle società viene innalzata, si può spostare e trasferire la produzione in un altro continente. Dobbiamo avere qui una politica credibile e stabile per creare un buon ambiente di lavoro. In ultima analisi io devo rispondere ai nostri investitori sul Nasdaq.
Se il governo fa una promessa deve mantenerla. Se ci sono cambiamenti, io me ne vado in un un altro continente ", ha dichiarato Birnbaum.

Il Bar Basso è un bar storico di Milano situato in Via Plinio all'angolo con V.le Abruzzi.

In occasione del Salone del Mobile 2013, il bar era protagonista di uno degli eventi del FuoriSalone, riguardante SodaStream dal 9 al 14 Aprile.

L'evento, pubblicizzato su vari magazines giornalistici, consisteva nell'esposizione dei prodotti SodaStream nelle vetrine e all'interno del locale con preparazione di cocktails e drinks utilizzando i loro macchinari.

BDS Milano ha iniziato l'azione di boicottaggio Venerdì 12 Aprile, presentandosi al Bar Basso munito di bandiere della Palestina, cartellone e volantini di boicottaggio.

L’ingrandimento della fabbrica di macchine per le bevande gassate di Alan Tavor aggiungerà altri 100 nuovi posti di lavoro in Galilea 

La società produttrice di macchine per le bevande gassate SodaStream International Ltd. (Nasdaq: SODA) triplica le dimensioni del suo stabilimento di produzione a Alon Tavor in Galilea, anche se continua a costruire un impianto nella zona industriale Lehavim nel Negev.

La maggior parte della produzione dell’impianto Alon Tavor sarà esportata verso 45 mercati globali di Sodastream, tra cui Brasile, Canada, Francia, Giappone, Svizzera, Svezia e Stati Uniti, oltre che verso il mercato nazionale israeliano.