L'immagine che segue è stata creata da un attivista statunitense di orgini palestinesi, come parodia di una pubblicità di SodaStream, il famoso gasatore dell'acqua prodotto da un'azienda israeliana, apparsa sulla rivista Bed Bath & Beyond ed è stata pubblicata insieme alle relative didascalie sulla sotrica rivista statunitense Harpers.

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1 - I macchinari SodaStream permettono di gasare la propria acqua di rubinetto, con l'aggiunta magari di qualche preparato, trasformando il tutto in un bevanda al gusto che si vuole.L'apparecchio, che si trova in vendita negli Stati Uniti ad un prezzo al consumatore a partire da 79.95$, è largamente pubblicizzato per le sua economicità e la sua capacità di salvaguardare l'ambiente, rispetto all'acquisto di altre famose marche di bevande.Tra il 2009 e il 2012, le vendite di SodaStream negli Stati Uniti sono cresciute in maniera esponenziale, da 14 a 158 milioni di $, e il valore di mercato della compagnia è attualmente stimato essere a 1,2 miliardi di $.

Insieme a questa crescita di popolarità è però salita anche l'attenzione della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS), un movimento di liberi cittadini che, a livello globale, incita i consumatori ad evitare l'acquisto di merci e servizi dello stato di Israele finchè quest'ultimo non si atterrà al rispetto delle leggi internazionali e dei diritti umani del popolo palestinese, ponendo fine all'occupazione militare, riconoscendo piena eguaglianza tra palestinesi ed israeliani, e riconoscendo il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

Il movimento BDS ha guadagnato molta popolarità nell'Europa occidentale, dove le vendita di SodaStream hanno raggiunto i 204 milioni di $ nel 2012, e campagne contro SodaStream sono attualmente portate avanti in una ventina di città nordamericane. In risposta alla pressione portata dal BDS, SodaStream ha intensificato gli sforzi per pubblicizzarsi come azienda attenta ai temi sociali e come forza di riconcicliazione nei Territori Occupati Palestinesi.

2 - Dal 1998, il principale impianto di produzione di SodaStream è sito nella zona industriale di Mishor Adumim, ad est di Gerusalemme. Mishor Adumim è sotto amministrazione di Ma'ale Adumim, la terza più grande colonia illegale israeliane in Cisgiordania. Da quando la campagna Bds è iniziata, SodaStream ha dipinto la sua fabbrica nei Territori Occupati come punto vendita. Il presidente dell'azienda, Yonah Lloyd, ha affermato che l'impianto nei West Bank, precedentemente fabbrica di munizioni, si è trasformata “dai proiettili alle bollicine”, mentre l'amministratore delegato, Daniel Birnbaum, la chiama “il compimento della profezia che vede la trasformazione delle spade in vomeri.”

Inoltre, SodaStream sottolinea come in Mishor Adumim l'azienda riesca a dare lavoro a centinaia di palestinesi in mezzo ai lavoratori ebrei, e come i suoi posti d'impiego (nessun palestinese ha cariche amministrative all'interno dell'azienda) retribuiscano i lavoratori in media meglio degli altri posti nell'area.

Attivisti per i diritti del lavoro replicano a tali affermazioni facendo presente come le condizioni di lavoro a SodaStream siano migliorate solo in seguito ad una diffida del tribunale quattro anni fa. Anna Baltzer, organizzatrice BDS, ha affermato che “questi posti di lavoro sono inconsistenti al massimo, e non possono compensare la libertà e l'eguaglianza mancanti per i palestinesi”.

 

3 - Nella sua pubblicità originale, Bed Bath & Beyond allude allo stile dell'artista pop art statunitense Roy Lichtenstein. Nella vignetta, il personaggio chiama al telefono un uomo di nome Brad, nome ricorrente tra i personaggi femminili in vari fumetti di Lichtenstein. La parodia BDS inoltre aggiunge un ulteriore livello di satira, trasformando la trasandata protagnoista femminile in una vigliacca: nfatti, Ma'ale Adumim era originariamente un avamposto della brigata Nahal, appartenente all'esercito israeliano. Negli anni successivi alla guerra dei sei giorni del 1967, la presenza israeliana nella Cisgiordania era per lo più limitata ad avamposto di sicurezza, e successivamente, nel 1975, dozzine di religiosi sionisti della setta Gush Emunim costruirono il primo edificio in Ma'ale Adumim, in aperta sfida con le politiche del governo. Con le elezioni del 1977 del partito di destra Likud, molti di questi illegali insediamenti furono legalizzati dalle autorità israeliane e benefits che invogliavano al trasferimento in suddette colonie (come tasse più basse e strade esclusivamente riservate agli israeliani) non tardarono ad arrivare.

4 - Birnbaum risponde alle accuse di violazioni dei diritti umani etichettando gli attivisti del movimento BDS come “terroristi economici”, sviando le accuse mosse a SodaStream senza menzionare il rapporto tra l'azienda e l'occupazione militare dei Territori Palestinesi (SodaStream non hai mai fatto alcuna pressione, in Israele, per i diritti politici e/o economici dei palestinesi).

5 - SodaStream si è fregiata della nomea di azienda eco-friendly, supportando progetti di trattamento dell'acqua in Africa e dipingendo, ad esempio nell'ultimo Super Bowl 2013, i propri prodotti come un'alternativa amica dell'ambiente rispetto alle bottiglie di plastica usa-e-getta. La pubblicizzava reclamizzava che “con SodaStream, potremmo quasi risparmiare 500 milioni di bottigliette di plastica su base quotidiana.”

Il movimento BDS ha tentato di andare a vedere oltre i proclami ambientali di SodaStream, concentrandosi sull'impatto negativo dell'occupazione militare israeliana. Come affermato da Baltzer, le risorse idriche dei palestinesi sono sistematicamente inquinate, alberi di olivo vecchi di centinaia di anni distrutti, i fumi tossici che si alzano dagli impianti degli insediamenti illegali propagati nei territori circostanti. Sebbene non siano stati forniti dati esatti sull'impatto inquinante dell'impianto di SodaStream, altrettanto l'azienda non ha mai fornito dati su cui si basano i calcoli per arrivare alle 500 milioni di bottigliette che si potrebbe risparmiare. Sul suo sito internet, si può vedere una piccola finestrelle che computa più di 3,2 miliardi di fantomatiche bottigliette di plastica risparmiate.

6 – Alla crescita delle vendite negli Stati Uniti, cresce al contempo il rischio delle battaglie che SodaStream ha dovuto affrontare in passato in Europa. Nel 1995, l'Unione Europea ha firmato un trattato di commercio agevolato con Israele, atto che da molti è considerato essere un premio per il progredire, allora, dei colloqui di pace coi palestinesi. Ma una disputa nacque nel 2003, quando le autorità tedesche imposero dazi ai prodotti SodaStream, che si sospettavano essere prodotti nei Territori Palestinesi Occupati, nonostante le etichette riportassero la provenienza del prodotto come israeliana. Nel 2010, la Corte Europea di Giustizia ha decretato che le merci prodotte nei Territori Palestinesi Occupati non possono godere delle agevolazioni commerciali. In Svezia, dove quasi 1 casa su 5 vede l'installazione di un prodotto SodaStream, le preoccupazioni dei consumatori hanno spinto le maggiori catene di distribuzione a rifiutarsi di commercializzari merci prodotte nei Territori Occupati. Per ovviare a questo problema, SodaStream sostiene di aver spostato la propria produzione per il mercato nordico in altri impianti, incluso uno in Cina, ad esempio. Nonostante i record negativi della Cina per quando riguarda il rispetto dei diritti umani, i consumatori sono stati sollevati da questa dichiarazione, che ha dato nuovo fiato alle accuse di Birnbaum “E' cinico pensare che le persone vogliano che licenziamo i palestinesi in favore di spostare la produzione in Cina”. Cosa che comunque non accadrà, sebbene l'azienda stia costruendo a sud di Tel Aviv, dall'altra parte della Green Line, un impianto 5 volte più grosso di quello che possiede nei Territori Occupati Palestinesi.

 

La campagna Stop SodaStream

 

Fonti: http://archive.harpers.org/2013/09/pdf/HarpersMagazine-2013-09-0084552.pdf

Traduzione: BDS Italia