di Tom Anderson and Therezia Cooper
Come abbiamo riportato in precedenza, alla Corporate Watch è stata recentemente negata una visita richiesta alla fabbrica SodaStream nell’insediamento illegale sulla Riva Occidentale di Mishor Adumim.
Nonostante l'affermazione insistente che chiunque visiti l’edificio troverà che esso rappresenta una forza del bene per l’area, l’azienda non era disposta a lasciare che delle voci critiche mettessero in discussione tale affermazione. Con una mossa che sembra andare contro la propria auto-proclamata eco-compatibilità, SodaStream ha recentemente pagato le spese del giornalista locale di Brighton, John Keenan, quando è venuto in volo dal Regno Unito per vedere la fabbrica, e tuttavia non avrebbe permesso ai ricercatori già presenti nella Riva Occidentale di entrare. Brighton è la località di Ecostream, il primo negozio di SodaStream nel Regno Unito, ed è stato oggetto di dimostrazioni settimanali di boicottaggio sin dalla sua apertura a metà del 2012. Come parte della sua strategia di Pubbliche Relazioni (PR), SodaStream ha inoltre invitato il deputato di Brighton Mike Weatherley alla fabbrica. Weatherley aveva già precedentemente rilasciato forti dichiarazioni scritte contro le proteste e a sostegno di SodaStream.
Dopo che abbiamo comunicato su “twitter” l’iniziale rifiuto di una visita, Corporate Watch ha ricevuto un’altra e-mail da SodaStream, questa volta dall’Assistente Esecutivo dell'Amministratore Delegato, piuttosto che dal rappresentante delle PR. In essa chiedeva maggiori dettagli sulla finalità della richiesta. Avevamo già fornito questi dettagli, ma abbiamo doverosamente inviato nuovamente le informazioni. Tuttavia, da allora non abbiamo avuto ulteriore risposta direttamente dalla società.
Inviandoci il rifiuto di ingresso alla fabbrica, Vicky di Eulogy, società di PR di SodaStream, ci ha chiesto di farle sapere se c'era qualche informazione che potrebbe ottenere per noi. Le abbiamo inviato queste domande:
Da quali aree provengono i lavoratori palestinesi della fabbrica?
Siete a conoscenza di una decisione del Consiglio regionale degli insediamenti di non consentire ai beduini nelle comunità vicino a Mishor Adumim di lavorare nella zona industriale dal 2009?
Se è così, vi attenete a questa decisione?
I lavoratori della fabbrica SodaStream hanno il permesso di riunirsi in un sindacato? Se è così, quali sindacati operano nella zona industriale?
L’amministratore delegato di SodaStream, Daniel Birnbaum, ha dichiarato in una conversazione "Paghiamo i nostri lavoratori tre volte la media nazionale israeliana". Quanto è in NIS?
Quanti Palestinesi sono impiegati dalla SodaStream in posizioni sopra il livello iniziale nello stabilimento Mishor Adumim?...
Il 6 febbraio 2013 Corporate Watch ha ricevuto la seguente risposta:
"Mi sono appena sentita con la SodaStream a proposito della vostra richiesta e hanno declinato la possibilità di fare commenti per questa volta. Mi dispiace di non aver potuto essere di maggiore aiuto".
Le domande poste da Corporate Watch sono molto dirette e, si sarebbe pensato, importanti perché SodaStream facesse chiarezza. Rifiutando di rispondere la società è ben poco trasparente – aspettandosi che il pubblico sia convinto dalla sua sola opinione.
Il fatto è che lo stabilimento di produzione principale della SodaStream si trova in un insediamento illegale nel territorio occupato. È costruito su un terreno etnicamente “ripulito” dai Palestinesi, con le persone che vivevano in precedenza su quella terra private del loro sostentamento e del loro stile di vita. SodaStream pensa che dare ad alcune centinaia di Palestinesi attentamente selezionati il salario minimo sia sufficiente per compensare questa ingiustizia. Ma non lo è. Non c’è pubblicità che possa far passare questo, e rifiutando di rispondere alle nostre domande è chiaro che SodaStream non ha reali risposte quando le domande non sono inquadrate negli stessi termini dell'azienda.
Poiché SodaStream non risponderà a queste domande, queste sono le risposte che riteniamo essere vere. Le risposte si basano su interviste ai Palestinesi che vivono nella zona intorno a Mishor Adumim. Stiamo ancora chiedendo a SodaStream di rispondere a queste domande e di fornire documentazione di sostegno, se importante.
Domande senza risposta sottoposte a Sodastream:
Da quali aree provengono i lavoratori palestinesi della fabbrica?
Le informazioni che abbiamo raccolto attraverso interviste nell'area suggeriscono che i lavoratori palestinesi di SodaStream provengono da luoghi come Hizma, Abu Dis, Ramallah, Jabba e alcuni da Gerusalemme Est, ma non dalle comunità locali minacciate di trasferimento da parte dell’insediamento e dalla sua continua espansione. Mentre potrebbe essere vero che uno o due dipendenti abbiano potuto costruire le loro case altrove con il risultato di avere un posto di lavoro in fabbrica, come riportato nell'articolo di John Keenan per l'Argus, l'impatto di gran lunga prevalente sui Palestinesi è l'opposto. La fabbrica si trova nella zona C, dove le comunità palestinesi non hanno il permesso di costruire nulla, né di riparare le proprie case e neanche di connettersi alla rete elettrica e all’acqua corrente. Al contrario, le forze israeliane sono in procinto di tentare di rimuovere i vicini di SodaStream residenti a Khan Al Ahmar dalla loro terra. Una parte di Khan Al Ahmar è stata già trasferita forzatamente dalla zona nel 1998. Come un uomo di Khan Al Ahmar ha detto:
"Perché la situazione delle persone che vivono vicino all’insediamento è così cattiva e hanno la prospettiva di essere trasferiti dalle loro case, se i loro affari [quelli di SodaStream] sono buoni per la zona?".
Siete a conoscenza di una decisione del Consiglio regionale degli insediamenti di non consentire ai beduini nelle comunità vicino a Mishor Adumim di lavorare nella zona industriale dal 2009? Se è così, vi attenete a questa decisione?
Secondo cinque intervistati di differenti comunità, i Beduini più colpiti dall’espansione dell’insediamento di Ma'ale Adumim non sono più autorizzati a lavorare nella zona industriale dove si trova SodaStream. Nel 2009 la comunità di Khan Al Ahmar ha iniziato a costruire una scuola, nonostante le restrizioni alle costruzioni nella zona C. Per punizione, il Consiglio regionale degli insediamenti prese la decisione di non assumere più nessuno dalla zona più ampia di Khan Al Ahmar (Abu al Helweh, Abu al Mihtawish, Abu Fellah e Kurshan). In precedenza, circa 40 persone provenienti da quelle comunità provvedevano al sostentamento delle loro famiglie attraverso il lavoro nella zona dell’insediamento industriale. Da allora la scuola è passata attraverso varie vicende giudiziarie per resistere alla demolizione, come richiesto dai coloni di Kfar Adumim.
E' sempre stato difficile per i Palestinesi ottenere posti di lavoro negli insediamenti, giacché a nessuno è permesso di lavorare là senza avere ottenuto uno speciale permesso di sicurezza da parte di Israele, provvedimento che lascia i Palestinesi totalmente in balia delle autorità di occupazione. Non viene mai data nessuna motivazione per il diniego di ottenere il permesso di sicurezza, e una volta che ne hai uno deve essere rinnovato ogni 2-3 mesi. Diverse persone che abbiamo intervistato hanno detto che se si chiede perché è stato rifiutato ti mettono nella lista nera. A due delle persone con cui abbiamo parlato era stato chiesto di collaborare con le forze di sicurezza israeliane, altrimenti non sarebbe stato loro concesso di lavorare.
Uno degli uomini la cui famiglia viveva sulla terra dove ora sorge Mishor Adumim ha detto questo sulle fabbriche:
"Non ci è permesso di andare vicino ad esse [le fabbriche]. Ci hanno preso i nostri mezzi di sostentamento per costruirle e noi siamo stati evacuati affinché loro costruissero le loro fabbriche. Dopo che le hanno costruite non c'erano più risorse per la nostra sussistenza. Il guadagno è nulla in confronto a ciò che è stato perduto. Hanno distrutto la nostra vita e poi hanno dato un lavoro a poche persone. Non è nulla".
Corporate Watch non ha trovato alcuna prova che SodaStream non si attenga all'accordo di escludere queste comunità dal lavoro.
I lavoratori della fabbrica SodaStream hanno il permesso di riunirsi in un sindacato? Se è così, quali sindacati operano nella zona industriale?
Tutti i lavoratori degli insediamenti che abbiamo intervistato, in qualsiasi settore, dicono che non ci sono sindacati disponibili per i Palestinesi negli insediamenti, e che organizzare sindacati palestinesi è vietato. Se qualche sindacato è attivo nella SodaStream saremmo molto interessati ad averne prova.
Un lavoratore di un sindacato palestinese ci ha detto che, nella sua esperienza di oltre un decennio, nessun caso era mai stato portato dall’ Histradrut, l’organismo sindacale israeliano, a nome dei lavoratori palestinesi delle aziende israeliane Mishor Adumim.
L’amministratore delegato di SodaStream, Daniel Birnbaum, ha dichiarato in una conversazione "Paghiamo i nostri lavoratori tre volte la media nazionale israeliana". Quanto è in NIS?
Corporate Watch è consapevole del fatto che la fabbrica SodaStream di Mishor Adumim verosimilmente sta oggi pagando almeno il salario minimo ai suoi dipendenti e sembra che nella fabbrica le condizioni siano considerevolmente cambiate a seguito di pressioni internazionali e dell'intervento del gruppo dei diritti dei lavoratori israeliani Kav LaOved. L’attuale salario minimo orario in Israele è 23,12 NIS. L'equivalente di 184,96 NIS per una giornata lavorativa di otto ore. Per effetto di una sentenza giudiziaria del 2007, i lavoratori degli insediamenti hanno diritto al salario minimo israeliano.
Il salario minimo è fissato al 47,75% del salario medio, facendo la media quasi 46 NIS per ora, quindi se l’affermazione di Birnbaum è corretta i lavoratori dovrebbero essere pagati più di 140 NIS per ora, un importo che sembra molto poco plausibile. Corporate Watch invita l'azienda a dimostrare le affermazioni di Birnbaum.
Quanti Palestinesi sono impiegati dalla SodaStream in posizioni sopra il livello iniziale nello stabilimento Mishor Adumim?
Corporate Watch non ha nessun dato a riguardo e, ancora una volta, inviterebbe l'azienda a fornirci le risposte a questa e tutte la domande di cui sopra.
I ricercatori di Corporate Watch hanno svolto una gran quantità di ricerche intorno alla zona di Mishor Adumim. Questo articolo riprende citazioni e informazioni selezionate da queste interviste. Pubblicheremo una relazione completa e una presentazione che collega tutte le problematiche insieme nei prossimi mesi.
Fonte: CorporateWatch
Traduzione di Vincenzo Pezzino