Ultime notizie

di Annie Robbins

Il capo economista del Leader Capital Markets, una delle più importanti banche di investimento Israeliane, Rafi Gozlan sostiene che la minaccia del boicottaggio e delle sanzioni contro Israele e le polemiche che circondano Scarlett Johansson, ambasciatore globale per SodaStream, avrebbero contribuito al crollo dello shekel.

Non c'è dubbio che l'attenzione si sia spostata verso un altro livello di discussione dato che Haaretz riferisce del raggiungimento del tasso più alto mensile del dollaro contro lo shekel con un titolo che recita “Gli economisti affermano che le preoccupazioni per il boicottaggio possano indebolire la valuta israeliana”. L'articolo riporta l'immagine di Johansson e SodaStream con la didascalia: “Gli analisti dicono che indirettamente sta influenzando lo shekel".

di Abraham Greenhouse

In un articolo intitolato "SodaStream crolla tra le preoccupazioni per il boicottaggio degli insediamenti ebraici", Bloomberg riferisce di un calo del 3,3% (NASDAQ: SODA) nelle azioni della Sodastream il primo giorno di borsa aperta successivo al Super Bowl (campionato di football americano, ndt):

SodaStream International Ltd., il produttore israeliano di macchine domestiche per l’acqua gasata, con una fabbrica in Cisgiordania, è crollato al punto più basso dal 2012 a New York tra le crescenti critiche alle imprese che operano in un territorio che i palestinesi rivendicano per uno stato indipendente.

SodaStream è calato del 3,3 per cento a 35,34 dollari a New York, il punto più basso dal 20 novembre 2012. Il prezzo delle azioni è sceso del 26 per cento il 13 gennaio dopo che SodaStream ha annunciato guadagni preliminari peggiori del previsto per il 2013.

John Kerry, Segretario di Stato USA, che guida gli sforzi degli Stati Uniti per raggiungere un accordo di pace israelo-palestinese, ha avvertito Israele alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco il 1 febbraio di una "crescente campagna di delegittimazione", che comprende "parlare del boicottaggio”. L’attrice Scarlett Johansson si è dimessa pubblicamente da Oxfam la scorsa settimana dopo che l’organizzazione benefica britannica aveva criticato il suo ruolo di portavoce per la SodaStream a causa della sua fabbrica in un insediamento in Cisgiordania.

Quanto corrisponde la correlazione tra la "crescente critica" del ruolo di SodaStream nel sostenere gli insediamenti illegali israeliani e l’andamento delle sue azioni?

A note from Roger - February 1, 2014 

Nei giorni scorsi ho scritto privatamente a Neil Young (una volta) e a Scarlett Johansson (un paio di volte). Queste lettere rimarranno private. 

Tristemente, non ho ricevuto da loro alcuna risposta. 

Così scrivo questa nota con una certa perplessità. 

Neil? Devo ponderare molto bene quello che scrivo. Non ci conosciamo davvero, ma tu sei stato da sempre uno dei miei idoli. Sono confuso. 

Scarlett? Ah, Scarlett. Incontrai Scarlett circa un anno fa. Credo fosse al concerto della reunion dei Cream al Madison Square Garden. Lei era, allora, per quanto ricordo, ferocemente contro i Neocon, genuinamente disgustata dalla Blackwater (l'esercito privato di Cheney in Iraq), avresti potuto pensare di trovarti di fronte ad una giovane donna con forza ed integrità, che credeva nella verità, nei diritti umani e nella legge, nell'amore. Confesso di esserne rimasto abbastanza colpito. Non c'è sciocco e credulone migliore di un vecchio sciocco come me. 

In generale, i palestinesi che lavorano per gli israeliani in Cisgiordania odiano gli insediamenti e l’occupazione. Ma devono sfamare le proprie famiglie, quindi mettono da parte l’orgoglio.

di Larry Derfner

I sostenitori dell’occupazione israeliana hanno trovato dei nuovi portavoce: i lavoratori palestinesi nella fabbrica in Cisgiordania della società israeliana SodaStream, diventata nota via la campagna BDS e Scarlett Johansson. Giornalisti del Christian Science Monitor, del Telegraph e altri media hanno visitato lo stabilimento di Mishor Adumim, hanno parlato con alcuni dei 500 palestinesi che vi lavorano e li hanno riferito che sono contro il boicottaggio. Che minacciavo il loro sostentamento. Avrebbero avuto difficoltà trovare un lavoro presso una società palestinese e nessuna possibilità di trovare uno che pagasse bene come SodaStream, che, hanno detto, li tratta in modo equo.

“I lavoratori palestinesi sostengono l’opposizione di Scarlett Johansson al boicottaggio di SodaStream” è stato il titolo del Christian Science Monitor. “Qui servono 1000 SodaStream” il titolo del Telegraph, tratto da una citazione di un lavoratore palestinese presso la fabbrica.

Da alcuni anni, dal 2007 per la precisione, l’attrice statunitense Scarlett Johansson aveva deciso di sostenere la ong internazionale Oxfam in alcune campagne di solidarietà. Nel jet set di oltre oceano è quasi un obbligo frequentare certe iniziative caritatevoli e del resto le donazioni, già di per sé poco impegnative per gente che guadagna milioni ogni anno, possono essere detratte dalla dichiarazioni dei redditi. L’artista americana era andata anche più in là, diventando di fatto una sorta di ambasciatrice dell’organizzazione umanitaria, il volto internazionale dell'associazione basata a Londra.

Finché…. Finché un grande gruppo industriale israeliano, la Soda Stream non ha offerto alla starlette un lauto contratto per diventare la sua testimonial. Soda Stream – società che produce gasatori per bibite – non è solo un’azienda israeliana, ma la sua fabbrica principale si trova proprio in una colonia ebraica illegale in Cisgiordania, quella di Ma’ale Adummim, ad est di Gerusalemme.

Israele/Territori Occupati. L'attrice americana Scarlett Johansson rinuncia a fare da ambasciatrice di Oxfam nel mondo e conferma la collaborazione con l'azienda israeliana Sodastream che opera nella maggiore delle colonie ebraiche in Cisgiordania

di Michele Giorgio

Bella senz’anima. Il titolo del brano cult di Ric­cardo Coc­ciante ben descrive la 29enne bionda ame­ri­cana Scar­lett Johann­son, volto da qual­che tempo dell’azienda israe­liana Soda­stream. Prima la gio­vane diva di Hol­ly­wood ha rea­gito con un secco “no” alle pro­te­ste di gruppi inter­na­zio­nali che le chie­de­vano di rinun­ciare a pub­bli­ciz­zare la Soda­stream, azienda israe­liana che pro­duce appa­rec­chi per rea­liz­zare bibite gasate in casa con 25 sta­bi­li­menti tra cui uno a Maa­leh Adu­mim, immenso inse­dia­mento colo­nico nella Cisgior­da­nia pale­sti­nese occu­pata. Ora Johans­son ha deciso di dare l’addio alla sua mis­sione di amba­scia­trice dell’organizzazione uma­ni­ta­ria Oxfam, che svol­geva dal 2005, per­chè l’ Ong ha cri­ti­cato la sua scelta di fare da testi­mo­nial a una azienda che opera in vio­la­zione del diritto inter­na­zio­nale. “Dimis­sioni” pron­ta­mente accet­tate da Oxfam. «Abbiamo accet­tato la deci­sione di Scar­lett Johans­son di non rico­prire più il ruolo di amba­scia­trice dopo otto anni…Il ruolo di pro­mo­zione della azienda Soda­Stream è incom­pa­ti­bile con quello di amba­scia­trice mon­diale per Oxfam…che si oppone a tutti gli scambi com­mer­ciali con le colo­nie israe­liane, ille­gali in virtù del diritto inter­na­zio­nale», ha comu­ni­cato l’ong di Oxford.

Noi, fumettisti di tutti i paesi, siamo sorpres*, delus* e arrabbiat* nello scoprire che SodaStream è sponsor ufficiale del Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême (Festival international de la bande dessinée d'Angoulême).

Come sicuramente sapete, SodaStream è l'obiettivo di una campagna internazionale di boicottaggio a causa del suo contributo alla colonizzazione della terra palestinese, per via della sua fabbrica nella colonia illegale di Ma'ale Adumim, per lo sfruttamento dei lavoratori palestinesi, e per il suo furto delle risorse palestinesi (soprattutto acqua), in violazione del diritto internazionale e dei principi internazionali dei diritti umani.

Pubblichiamo la lettera ricevuta dal Palestinian National Commission For Education, Culture and Science in risposta alla lettera della campagna Stop Sodastream Italia indirizzata a Oxfam Italia sul ruolo di Scarlett Johansson nel promuovere i prodotti Sodastream.

Below is the letter riceved from the Palestinian National Commission For Education, Culture and Science in reply to the letter Stop Sodastream Italy sent to Oxfam Italy regarding Scarlett Johansson's role in promoting Sodastream.  

 

thank you from the Bottom of our Hearts

L'attrice è stata criticata per aver prestato il volto a una compagnia che opera nei Territori palestinesi

di Marta Serafini

I meme su Twitter e Facebook sono già partiti. E mostrano Scarlett Johansson ritratta davanti al muro che circonda la Cisgordiania odavanti ai check point o, ancora, davanti alle macerie e alla disperazione dei campi profughi palestinesi. L'attrice è stata attaccata per aver accettato di diventare testimonial de lla Sodastream, società israeliana che opera appunto nei Territori palestinesi, dove la questione degli insediamenti e degli espropri è molto sentita. E se il produttore di bevande israeliano l'ha messa sotto contratto, per la star di Her l'accordo rischia di trasformarsi in un boomerang.

Piovono critiche sull’attrice Scarlett Johansson per la sua recente partnership con l’azienda israeliana SodaStream. SodaStream è da lungo al centro delle proteste internazionali, in particolare del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni ( BDS), dato che il suo stabilimento di produzione si trova in un insediamento illegale israeliano nella Cisgiordania occupata.

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