Leggi anche la lettera a sostegno della mozione da parte della campagna Stop Sodastream
A Longiano la giunta ha approvato l’installazione di una Casa dell’Acqua, con delibera n. 96 del 2013. Si tratta di un punto di prelievo pubblico dove i cittadini possono andare a rifornirsi di acqua naturale (gratuitamente) o gasata (a un piccolo prezzo), evitando di acquistare bottiglie di plastica, diminuendo la produzione di rifiuti e risparmiando… a patto di non andarci apposta in auto.
La lista civica Aria Fresca è favorevole al progetto. Anzi, Longiano è uno degli ultimi comuni della zona a non essersi ancora dotato di tale servizio. Purtroppo un problema di natura etica ci impone di chiederne, tramite mozione già depositata, lo stop momentaneo.
Qualche tempo fa ci siamo accorti che nelle Case dell’Acqua più recenti, come quella di Montiano, compare il marchio Sodastream sulla facciata dell’erogatore.
Sodastream è una multinazionale israeliana il cui principale sito produttivo ha sede nella colonia illegale di Mishor Adumin, costruita in territorio palestinese a pochi chilometri da Gerusalemme Est.
L’azienda è oggetto di una campagna internazionale di boicottaggio, promossa dall’associazione BDS, espressione della società civile palestinese, per spingere Israele al rispetto del diritto internazionale. Diritto che poibisce alla potenza occupante la deportazione della popolazione locale e l’insediamento di colonie sul suolo occupato.
Cosa che invece Israele pratica impunemente da anni, contravvenendo a numerose risoluzioni ONU, all’art. 49.6 della IV Convenzione di Ginevra e all’art.8, secondo capitolo, dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.
Sodastream, come le altre ditte che producono nelle colonie, contribuisce a rafforzare e accrescere l’occupazione e l’Apartheid: le tasse che paga alla municipalità rimangono direttamente nelle casse della colonia per soddisfarne bisogni e investimenti; la manodopera palestinese impiegata denuncia pratiche discriminatorie, oltre a ritrovarsi pendolari per andare a lavorare in quella che in un passato recente era casa propria.
Durante un’intervista Andrea Montanari, presidente di Adriatica Acque, la ditta che promuove l’installazione degli erogatori e li fornisce alle amministrazioni che ne facciano richiesta (in un progetto che la vede assieme a Romagna Acque, Unica Reti, Hera), ha confermato la presenza al loro interno di tecnologia Sodastream.
Adriatica Acque commissiona da tempo alcune parti dei suoi erogatori alla CEM Industries di Tavullia (PU), acquistata da Sodastream nel corso del 2011.
Ricevuta la segnalazione sulle responsabilità della multinazionale, il presidente di Adriatica Acque si è detto disponibile a porre la questione in consiglio di amministrazione, aggiungendo di essere già da tempo intenzionati a produrre in proprio tutti i componenti, per motivi di economicità dell’intervento.
Nella mozione depositata chiediamo alla giunta longianese di sospendere l’installazione dell’erogatore finchè non avvenga questa conversione.
Con ciò vogliamo contribuire ad appoggiare il boicottaggio come forma di pressione pacifica verso Israele, affinchè cessi l’occupazione, e verso Adriatica Acque perchè rompa al più presto con Sodastream.
Adriatica Acque non si occupa solo di fornire erogatori per punti di prelievo consistente, ma commercializza una gamma di prodotti che soddisfano le esigenze di alberghi, uffici, ristoranti. Ci auguriamo che questi siano già oggi liberi da tecnologia Sodastream.
In Italia associzioni come Pax Christi si sono già schierate per il boicottaggio. Altre come Legambiente, WWF e Oxfam hanno interrotto ogni rapporto con Sodastream o con i suoi collaboratori. Nel mondo fondi pensione disinvestono dalle aziende implicate nell’occupazione, unioni sindacali, conferenze di chiese cattoliche, associazioni universitarie, cantanti come Roger Waters, scienziati come Stephen Hawking aderiscono alle ragioni del boicottaggio.
Per approfondire:
* I siti del BDS internazionale e italiano
* Il sito del PACBI
Fonte: Aria Fresca