Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Negli anni recenti, le persone che promuovono il mantra di “un impegno costruttivo” e della “formazione di ponti” con Israele, hanno citato il Professore Noam Chomsky
Leggi: Chomsky chiarisce la sua posizione sul boicottaggio culturale di Israele.
Il pluripremiato regista britannico Ken Loach ha donato i ricavi delle proiezioni del suo ultimo film nelle sale israeliane al movimento di BDS come gesto di sostegno alla lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza.
Il pluripremiato regista britannico Ken Loach ha donato i ricavati delle proiezioni del suo ultimo nelle sale israeliane al Comitato Nazionale BDS palestinese (BNC) come gesto di sostegno alla lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza.
Zeid Ra'ad Al Hussein, Alto Commissario dell'ONU per i Diritti Umani, stringe la mano ai delegati prima dell'apertura della trentaseiesima sessione del Consiglio dei Diritti Umani, nella sede europea delle Nazioni Unite. Grazie a: Laurent Gillieron/AP
L'ONU intraprende un primo passo concreto affinché Israele sia ritenuta responsabile per le violazioni dei diritti umani dei palestinesi
26 settembre, 2017 | Haaretz
Pensare che Israele possa rimediarea un regime coloniale e di apartheid senza un aiuto esterno è un’illusione pericolosa fondata sull’ orgoglio machista israeliano.
Nel suo articolo su Haaretz, Uri Avnery risponde a quello che ho detto alla mia festa di compleanno degli 80 anni. “Alcuni dei miei amici pensano che la lotta sia persa, che non sia più possibile cambiare Israele ‘dal di dentro’, che solamente una pressione dall’esterno può aiutare e che la pressione esterna in grado di fare questo è il movimento del boicottaggio, disinvestimento e sanzioni. Uno di questi amici è la dottoressa Ruchama Marton”, egli scrive.
Leggi: Il BDS è l’unico nostro strumento contro l’occupazione e l’apartheid israeliani
Il movimento BDS ha come specifici obiettivi porre fine alla violazione da parte di Israele dei diritti dei palestinesi e delle leggi internazionali. Eppure questi vengono raramente fatti oggetto di copertura mediatica. (Wisam Hashlamoun APA images)
I media di Chicago e quelli nazionali hanno ingannato sistematicamente i lettori nella loro copertura della decisione del candidato governatore democratico Daniel Biss di cancellare dalla sua lista il membro del consiglio comunale di Chicago Carlos Ramirez-Rosa.
Questo è un esempio di un problema più ampio: quando le battaglie politiche si accaniscono sul movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), i media non riescono a informare il pubblico su ciò che è in gioco per i palestinesi.
Leggi: Perché i media non parlano delle richieste del movimento BDS palestinese?
G4S, la più grande compagnia di sicurezza al mondo, sta attivamente addestrando le forze di polizia israeliane che attualmente attaccano i palestinesi a Gerusalemme.
Leggi: La Global Security Company G4S intensifica i legami con l'apartheid israeliano. Boicotta G4S!
Cinque membri dell’organizzazione statunitense (tra cui la rabbina Alissa Wise) denunciano di non essere potuti salire ieri a bordo di un aereo Lufthansa diretto a Tel Aviv perché promotori della campagna internazionale per il boicottaggio dello stato ebraico
Non sono stati fatti salire sull’aereo che da Washington li avrebbe dovuti portare in Israele perché sostenitori della campagna Bds. È quanto ieri hanno denunciato cinque membri del gruppo Jewish Voice for Peace (JVP), un’organizzazione statunitense che promuove i diritti umani per i palestinesi. I cinque (tra i quali una rabbina, due pacifisti presbiteriani e un esponente dei Musulmani americani per la Palestina di Los Angeles) stavano viaggiando con una delegazione interconfessionale che avrebbe dovuto incontrare in Israele e Palestina leader religiosi e attivisti dei diritti umani.
“Nonostante sia ebrea e una rabbina, Israele mi ha negato la possibilità di viaggiare per il lavoro che faccio per la giustizia per i palestinesi”, ha detto Rabbi Alissa Wise in una nota rilasciata dal JVP. “Sono affranta e indignata – ha aggiunto Wise – Questa è un’ulteriore dimostrazione che la democrazia e la tolleranza in Israele si estende solo a quelli che si schierano con le politiche sempre più repressive contro i palestinesi”.
Nel comunicato stampa, JVP sostiene che le altre 18 persone della delegazione sono state interrogate per ore dalle autorità israeliane dopo essere atterrate all’aeroporto di Tel Aviv
Sconfortato è anche Shakeel Syed, dei Musulmani americani per la Palestina. “Come persona di fede, il fatto che Israele mi abbia vietato la visita in Terra Santa non smorza, ma anzi rafforza la mia ricerca di pace e giustizia per i palestinesi e per la libertà per la Palestina”. L’accusa di Syed però, non è diretta soltanto contro Tel Aviv: “Nonostante avessi la carta d’imbarco per Tel Aviv, il rappresentante della Lufthansa mi ha informato che aveva ricevuto un ordine da parte dell’Autorità dell’immigrazione israeliana che non ci permetteva di salire sull’aereo. Hanno negato perfino di mostrarci questo ordine” ha denunciato Syed.
Chiamata in causa, la compagnia aerea tedesca si è difesa affermando di aver seguito quanto Israele aveva imposto loro. “Non abbiamo informazioni sul perché il governo israeliano non voglia il loro ingresso. Ci atteniamo semplicemente alle regole dei paesi in cui operiamo” ha liquidato il caso il portavoce di Lufthansa Tal Muscal.
Al momento l’ufficio del primo ministro ha preferito non commentare la notizia.
La Knesset ha approvato lo scorso 6 marzo in terza lettura (46 voti a favore e 28 contrari) “la legge anti-Bds” che vieta l’ingresso nello stato ebraico ai cittadini stranieri che appoggiano pubblicamente il movimento Bds. Non solo chi fa campagna contro il boicottaggio d’Israele, ma anche chi sostiene quello delle colonie nei Territori Occupati, visione condivisa dalla comunità internazionale – a partire dall’Unione Europea – che considera gli insediamenti illegali secondo il diritto internazionale.
Una legge nata su inziativa del partito dei nazionalisti religiosi di Casa Ebraica, (megafono del movimento dei coloni) e fatta propria dal Likud del premier Netanyahu. Proteste all’epoca erano giunte dai centristi di Campo Sionista, ma soprattutto dalla Lista Araba Unita(federazione dei quattro partiti arabi di Israele) che parlò esplicitamente di “attacco al legittimo dissenso sulle politiche israeliane”.
Il 18 luglio, in piena crisi al-Aqsa, la Knesset ha poi passato in prima lettura (25 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto) una proposta di legge che, qualora dovese essere approvata definitivamente in ulteriori due voti in parlamento, renderà la lotta contro il Bds completamente segreta: la esenterà infatti dalla Legge della Libertà d’informazione d’Israele che assicura ai cittadini israeliani di avere il “diritto ad ottenere informazioni dall’autorità pubblica”.
“Uno dei principi per avere la meglio [sul Bds] – ha spiegato il promotore della legge, il ministro agli affari strategici Gilad Erdan (Likud) – è mantenere segreti i nostri metodi d’azione dato che la maggior parte delle iniziative del ministero non sono sue, ma avvengono grazie a organismi sparsi nel mondo che non vogliono rivelare il legame che hanno con lo stato”.
Già in passato – soprattutto negli ultimi mesi – persone considerate legate alla campagna di boicottaggio non sono state fatte entrare in Israele. A dicembre era toccato a Isabel Piri, membro del Consiglio Mondiale delle Chiese e poco dopo al direttore di Human Rights Watch in Palestina e Israele, Omar Shakir. Tuttavia in quei casi, a differenza di quanto denunciano ora gli attivisti di JVP, il Bds non era stato indicato come ragione ufficiale del diniego.
A febbraio Haaretz aveva pubblicato il numero di persone a cui era stato rifiutato l’ingresso in Israele nel 2016: un aumento di nove volte rispetto ai cinque anni precedenti, 16.534 contro i 1.870 del 2011.
Fonte: Nena News
(Foto: Maureen Clare Murphy)
Per la prima volta nelle linee guida dell’Autorità israeliana per l’immigrazione si indica “l’attività di boicottaggio” come una delle 28 ragioni per rifiutare l’ingresso nel paese. Intanto il Sud Africa declassa la propria rappresentanza diplomatica a Tel Aviv come forma di protesta per l’occupazione
Leggi: ISRAELE. È ufficiale: ingresso vietato a chi sostiene il Bds
Il movimento segna un'altra vittoria contro la repressione della solidarietà palestinese. (Adolfo Lujan)
di Ali Abunimah
Gli attivisti hanno accolto favorevolmente la decisione di parlamentari spagnoli che hanno riconosciuto il fatto che il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni per i diritti dei palestinesi è protetto dalle leggi che garantiscono il diritto di parola.
Il 27 giugno il" Comitato per la Cooperazione Internazionale" della Camera dei Deputati, la camera bassa spagnola, ha adottato all'unanimità una risoluzione che chiede al governo di "riconoscere e difendere il diritto degli attivisti palestinesi, di Israele e di altri Paesi per i diritti umani di impegnarsi in attività lecite e pacifiche, difesi dal diritto di opinione e di riunione, come quello di promuovere le campagne per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS)."
Leggi: Parlamentari spagnoli sostengono il diritto di boicottare Israele
La più importante società israeliana di trasporti pubblici perde un contratto con i Paesi Bassi del valore di 190 milioni di euro dopo la campagna degli attivisti del BDS a favore dei diritti dei Palestinesi
Il mese scorso la Egged Bus Systems (EBS), una filiale della Egged Israel Transport Cooperative Society, principale operatore dei trasporti pubblici di Israele, ha perso un'offerta per un contratto di dieci anni per la gestione dei trasporti pubblici nella regione nord-olandese dei Paesi Bassi.