Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Quando un amico israeliano lo ha accusato di “schierarsi con i terroristi” a Gaza, Akkas Al-Ali ha deciso di scrivere la seguente lettera di risposta.
Mi aspetto che tu sia ormai pienamente consapevole delle scene apocalittiche provenienti da Gaza nelle ultime settimane. Nel caso in cui tu non lo sia, spero di riuscire a darti un'idea di ciò che l'esercito israeliano - stimolato dal governo del paese, dai politici, dai giornalisti, dagli accademici, dalle folle inferocite per le strade - ha raggiunto con successo in solo sei settimane.
Leggi: "Tu lo sai cosa sta succedendo." Lettera ad un amico israeliano.
Mercoledì, centinaia di newyorkesi hanno marciato sul Ponte di Brooklyn per una manifestazione per Gaza. I manifestanti hanno chiesto il boicottaggio di Israele ed intonato slogan per una Palestina libera.
Il video è stato girato dal Collettivo MTL. Mostra come, mentre i manifestanti hanno inondato il ponte con la loro presenza, una gigantesca bandiera con la scritta “Boicotta, Disinvesti, Sanziona” a “Gaza nei nostri cuori” è stata calata dal lato del Ponte di Manhattan, che può essere visto dal Ponte di Brooklyn. Lo srotolamento della bandiera ha attirato l’attenzione dei media locali. Ecco una foto del momento in cui è stata dispiegata la bandiera:
Leggi: Video: una gigantesca bandiera palestinese pro-BDS srotolata sul Ponte di Manhattan
Oggi, attivisti del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni hanno manifestato presso gli uffici locali della G4S, compagnia private di sicurezza e servizi carcerari, in segno di protesta contro la sua attività nei carceri e presso i checkpoint dell’apartheid in Israele e contro il suo sostegno ai crimini israeliani contro il popolo palestinese. L’azione, nominata ‘Presidio contro chi trae profitto: fine dell’occupazione, rottura dell’assedio‘ ha visto dozzine di residenti di Portland alzare la voce contro G4S.
Dalla pagina dell'evento:
“Israele ha bisogno del sostegno delle corporazioni per mantenere l’Occupazione e il “tutto come prima”: il doloroso imprigionamento e gli abusi dei diritti umani dei palestinesi. La lotta per la giustizia in Palestina dipende da un movimento vasto e variegato. Togliendo il supporto e sfidando tutte le forme di oppressione, possiamo rendere le nostre azioni più efficaci e più accattivanti, e meno soggette alla manipolazione da parte dei media pro-Israele. BDS sta per Movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) – un appello per una resistenza globale e pacifica contro il militarismo, il ladrocinio della terra ed altri abusi dei diritti umani palestinesi da parte di Israele. Questa chiamata, che arriva dalla società civile palestinese, emula l’efficace strategia usata per minare i benefici economici del governo dell’apartheid in Sud Africa.”
- Attivisti di Oakland hanno impedito ad un’imbarcazione israeliana di attraccare per 4 giorni;
- Fabbriche di armi della Elbit in Australia e nel Regno Unito sono state occupate da protestanti;
- L’UE proibirà le importazioni di carni e prodotti caseari che hanno un qualsiasi legame con gli insediamenti;
- Compagnie e rivenditori europei boicottano Israele;
- Il Sindacato Nazionale Studentesco (Regno Unito), con 7 milioni di membri iscritti, supporta il BDS;
- Quattro consigli cittadini scozzesi appoggiano il boicottaggio di Israele.
Mentre Israele ha lanciato nuovi sanguinosi attacchi sui 1,8 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza assediata e occupata, i sostenitori del movimento internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) continuano ad agire in maniera stimolante e a mettere pressione sui governi per imporre un embargo militare e altre sanzioni su Israele.
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Ramallah, Cisgiordania — In un conveniente negozio di Ramallah, Muhammad Ali, 9 anni, ha chiesto a sua madre di comprargli un succo di frutta, ma le ha detto “Non voglio quello israeliano.” Quando Al-Monitor gli ha chiesto il perchè, ha risposto “Perchè loro stanno uccidendo i bambini a Gaza.”
Questo bambino può non essere a conoscenza del fatto che ci sono migliaia di palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza che stanno attualmente boicottando i prodotti israeliani in risposta alle campagna pubbliche attuate dai giovani. Ci sono poster che invitano al boicottaggio per tutta la Cisgiordania.
Non è ancora chiaro quale impatto tutto questo avrà sull’economia israeliana o palestinese, ma gli analisti e gli organizzatori della campagna affermano che non si tratta semplicemente dell’economia. Khaled Mansour, uno dei leader degli attivisti per il boicottaggio e membro del Partito Popolare Palestinese, crede che “questo dovrebbe essere uno stile di vita per la società palestinese.” Naser Abdul Kareem, accademico ed analista economica della Birzeit University, ha detto: “La campagne per boicottare i prodotti israeliani vanno al di là delle ripercussioni economiche, perché si tratta di dovere morale e patriottico che contribuisce, anche se solo parzialmente, all’eliminazione della dipendenza economica da Israele.”
Il Presidente Jacob Zuma ha detto che giovedì ha incontrato i rappresentanti della società civile, dei sindacati, e della Lega Giovanile dell'ANC e del gruppo di pressione Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) del Sud Africa per discutere il supporto alla Palestina.
“L'incontro di 90 minuti riguardante la Palestina è stato convocato in risposta alle crescenti proteste della società civile sudafricana in tutto il paese, inclusa una manifestazione lo scorso 9 Agosto in cui 150.000 persone hanno marciato per Città del Capo,” ha riferito in una dichiarazione Muhammed Desai, di BDS Sud Africa.
“Nell'incontro con il presidente abbiamo espresso quello che centinaia di migliaia di sudafricani vogliono che il nostro governo faccia a sostegno dei palestinesi."
Leggi: Jacob Zuma, Presidente del Sud Africa, incontra gli attivisti BDS
In questa intervista all’emittente televisiva di Gaza al-Kitab TV, lo scrittore ed attivista palestinese Haidar Eid spiega l’importanza del crescente movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS).
“Il boicottaggio è diventato un valore di resistenza e di solidarietà, che si è stabilito nella cultura internazionale che sta dalla parte della solidarietà con il popolo palestinese,” dice Eid, “esattamente contro si stabilì contro il regime d’apartheid in Sud Africa.”
Gli attivisti della San Francisco Bay Area non hanno permesso ad una imbarcazione della più grande compagnia israeliana di spedizione marittima di attraccare e scaricare al porto di Oakland per Quattro giorni consecutivi.
Martedì 19 Agosto alle 6:45 del mattino, gli attivisti hanno dichiarato un’ulteriore vittoria contro la Zim Line, che sta tentando di attraccare al porto di Oakland da Sabato 16 Agosto.
Lara Kiswani, direttrice esecutiva dell’Arab Resource and Organizing Center locale, ha riferito a The Electronic Intifada che aspetteranno di sentire se oggi la Zim Line abbandonerà l’area del Porto di Oakland con il carico che trasporta. “Altrimenti,” scrive Kiswani in una mail, “continueremo la nostra mobilitazione finchè non lo fa.”
Su Gaza e sulla rabbia globale: il movimento BDS sta guadagnando slancio come movimento democratico.
Gli sforzi palestinesi per incoraggiare il boicottaggio di Israele, modellato sulla campagna mondiale del Sud Africa anti-apartheid, sta guadagnando popolarità come movimento democratico.
Il 9 Agosto, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono scese nelle strade in risposta alla chiamata della società civile palestinese nella Striscia di Gaza occupata ed assediata, e del Comitato Nazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC) per una “Giornata della Rabbia.”
Questa mobilitazione è avvenuto mentre cresce la pressione delle campagne di massa sui governi occidentali complici per l’imposizione di un embargo militare su Israele. Nella sua chiamata per la “Giornata della Rabbia”, la società civile palestinese ha reso assolutamente chiaro che:
“Mentre stiamo affrontando la piena potenza dell’arsenale militare di Israele, finanziato e rifornito dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, ci appelliamo alla società civile e alle persone di coscienza in tutto il mondo affinché mettano pressioni ai loro governi per sanzionare Israele e per l’imposizione un embargo immediato e totale sugli armamenti, Scendete nelle strade… con una richiesta unita di sanzioni contro Israele.”
Ramallah, Cisgiordania occupata – Arrabbiati a causa dei bombardamenti su Gaza, i palestinesi in Cisgiordania stanno cominciando a rigettare i prodotti israeliani.
In passato, sono stati compiuti sforzi concertati per liberare il mercato palestinese dai prodotti originari degli insediamenti ebraici costruiti illegalmente nella Cisgiordania occupata - ma mai prodotti provenienti da Israele. La scorsa settimana, le grandi catene di supermercati hanno iniziato a svuotare i loro scaffali dai prodotti israeliani, promettendo ai clienti che li avrebbero sostituiti con prodotti palestinesi o importati.
Salem Hmeidat ha detto che il supermercato per cui lavora a Ramallah stava lentamente sostituendo le merci israeliane. "Stiamo partendo con prodotti freschi e alimentari", ha detto Hmeidat. "Il nostro progresso dipende da come i nostri clienti saranno ricettivi a questi cambiamenti."
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