LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

L’agenzia stampa Anadolu riporta che lungo una delle strade della città di Ariha, nel nord della Cisgiordania occupata, i mercanti Khaldoun e Hassan ricevono regolarmente 30 tonnellate di datteri prodotti nei vicini insediamenti agricoli israeliani, in preparazione per il loro trasferimento in una delle fabbriche di confezionamento costruite nella periferia della città.

All'interno della fabbrica, circa 13 minatori stanno lavorando sul "controllo" dei datteri e sul riconfezionamento in sacchetti con la scritta "Datteri della Terra Santa" in arabo e in inglese, e "Made in Palestine", al fine di commercializzarli localmente, negli Stati arabi e in Europa.

I palestinesi, vivendo sotto l'occupazione e la repressione israeliana per decenni, hanno esplorato vari modi per combattere per la loro libertà. Queste forme di lotta hanno incluso l'uso delle armi, ma i casi in cui i palestinesi sono stati in grado di resistere alla macchina da guerra israeliana sono rari. Nel 2005, un movimento di protesta incentrato sui diritti individuali e collettivi, basato sulla solidarietà internazionale, è emerso nella forma di BDS: Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni. Il movimento ha chiesto il boicottaggio delle merci israeliane, al fine di esercitare pressioni sul governo israeliano a riconoscere i diritti palestinesi individuali e collettivi, e per implementare il diritto internazionale.

E’ stato un periodo molto intenso per le persone solidali con la Palestina ad Albuquerque. Cinque anni e mezzo fa, dopo il massacro israeliana a Gaza del 2008-09, la Coalizione Stop$30Billion to Israel, un gruppo di movimento di massa di normali cittadini, lanciò una campagna in cui eresse 10 cartelloni pubblicitari per la città, ed ispirò campagne simili a Chicago, New YorkSan FranciscoPortlandWashington DCBostonArizona, e Seattle, giusto per menzionarne alcune.

Sono tornati. Lo scorso Lunedì 8 Settembre, la Coalizione ha esposto il suo primo cartellone pubblicitario digitale in risposta al recente massacro di Gaza. Lo stesso giorno un editoriale aperto intitolato Judaism, nationalism or an insurance plan? di Iris Keltz, membro fondatore di Jewish Voice for Peace-ABQ, è apparso nel giornale di Albuquerque. L’editoriale di Keltz fatto colpo, andando a sfidare ciò che essere pro-Israele significa veramente.

ANC - SACP - COSATU - SANCO

Le suddette organizzazioni chiedono ai lavoratori del settore dei trasporti di rifiutarsi di commerciare merci destinate o provenienti da Israele.

 Dichiarazione della Segreteria della Coalizione

 12 Settembre 2014

La segreteria della Coalizione, composta da segretari e vice segretari di tutti i partner della Coalizione, si è riunita Venerdì 12 Settembre in riunione ordinaria e ha esaminato questioni organizzative e politiche. La riunione ha anche discusso questioni relative a Stati/Istituzioni pubbliche e in materia di Solidarietà Internazionale.

La Segreteria della Coalizione conviene su quanto segue:


Sull’Economia creativa

La Coalizione sostiene l'appello lanciato dal Congresso dei Sindacati Sudafricani (COSATU) per un completo black-out di “Generazioni”, dal 15 al 22 settembre. Questo dimostrerà ai produttori e ai proprietari della soap opera che il popolo del Sud Africa sostiene gli attori nella loro richiesta di porre fine alle pratiche di sfruttamento nel settore creativo.

La Coalizione chiede inoltre una revisione dei meccanismi fondamentali del settore creativo e di dare un sostegno a chi lavora nel settore - attori, musicisti e tecnici – per la loro lotta per godere dei diritti dei lavoratori, come sancito dalla Costituzione.  
Come paese non possiamo più consentire ai lavoratori creativi di morire poveri quando i produttori continuano ad accumulare milioni e vivere una vita di opulenza a spese dei lavoratori.

La Coalizione esorta la South African Broadcasting Corporation (SABC) ad affrontare il problema della mancanza di una vera trasformazione nella committenza e nella produzione di programmi SABC, così come di una vera trasformazione dei contenuti che devono riflettere la vera storia del Sud Africa. Il tempo di trasformare il settore creativo è adesso.
La Coalizione chiede ai membri del pubblico di unirsi alla marcia organizzata davanti agli uffici SABC e agli uffici di tutti i colpevoli identificati, che pensano di poter sfruttare i lavoratori creativi senza conseguenze.

 

Sullo Swaziland

 La Coalizione chiede la liberazione del compagno Mario Masuku e di tutti gli altri prigionieri politici in Swaziland. Il Sud Africa deve conferire lo status di rifugiati a coloro che fuggono da persecuzioni politiche nel loro paese d'origine. Esortiamo il popolo e il governo dello Swaziland a muoversi rapidamente in direzione della democrazia.

 

Sul Lesotho

La Coalizione sollecita una rapida soluzione del conflitto e delle sfide in corso in Lesotho, che colpiscono negativamente le popolazione del Lesotho e di tutta la regione dell'Africa australe.

 

Sul Medio Oriente

Come Coalizione stiamo intensificando la nostra campagna volta a boicottare e isolare Israele perché Stato fondato sull’ apartheid, che secondo il Diritto internazionale e diverse convenzioni delle Nazioni Unite è un crimine contro l'umanità.

Rinnoviamo il nostro impegno e la nostra solidarietà continua con il popolo palestinese e rafforzeremo il nostro sostegno alle iniziative di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro lo stato di Israele. La Coalizione invita inoltre i lavoratori del settore dei trasporti, in porti e aeroporti sudafricani, a non scaricare i prodotti provenienti da Israele né caricare prodotti diretti in Israele. Invitiamo inoltre i lavoratori del settore delle vendita al dettaglio a rifiutare di trattare o imballare prodotti o provenienti da Israele.

 

Dichiarazione emessa da Gwede Mantashe, Segretario Generale ANC, Zwelinzma Vavi, Segretario Generale  COSATU, Solly Maphail Deputato della Segreteria Generale SACP, Robert Tsikwe, Deputato della Segreteria Generale SANCO, 12 Settembre 2014

 

 

 

 

 

 


Fonte: politicsweb.co.za

Traduzione: BDS Firenze

A Dicembre 2013, Omar Barghouti scrisse che il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) "potrebbe stare per raggiungere un punto di non ritorno." Barghouti è uno dei fondatori di questo movimento di pressione su Israele affinchè riconosca i diritti fondamentali dei palestinesi. Questo può essere il momento di svolta per il BDS, spostandosi dal lento accumulo di vittorie modeste a grandi successi e ad un ampio sostegno. Barghouti ha descritto questo come il "momento Sud Africa," quando l’organizzazione BDS raggiunse la massa critica di solidarietà anti-apartheid nel 1980.

In uno stallo di quattro giorni che ha visto confrontarsi gruppi per i diritti umani e organizzazioni dei lavoratori contro il gigante dei trasporti israeliani Zim, il gigante è stato sconfitto Martedì a Vancouver, Canada.

La grande imbarcazione Zim Djibouti ha prima attraccato all’impianto high-tech di Deltaport il 5 Settembre, per scoprire solo dopo che i lavoratori avevano accettato di rispettare un picchetto istituito dai difensori dei diritti umani.

Due fonti vicine a quanto sta accadendo hanno riferito a BuzzFeed News che la più potente organizzazione lobbystica pro Israele, l’AIPAC, sta lavorando alla stesura di una legislazione che avrebbe lo scopo di contrastare il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS) contro Israele.

La legislazione, che non è ancora stata presentata ed è stata in corso di elaborazione per mesi, avrebbe lo scopo di evitare che le imprese statunitensi partecipino alla campagna senza violare i diritti degli americani alla libertà di parola politica sanciti dal Primo Emendamento. La legislazione cercherebbe anche di rendere la negoziazione della Partnership sugli Investimenti e sul Commercio Transatlantico tra Stati Uniti ed Unione Europea condizionata dal fatto se l’UE attui misure per fermare il movimento BDS.

A partire dalla prima bomba israeliana che ha distrutto abitazioni palestinesi come parte del recente attacco militare a Gaza, numerose organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato accuse di crimini di guerra israeliani. 

Ad esempio, Human Rights Watch ha documentato testimonianze di civili palestinesi che sono stati sparati uccisi mentre stavano scappando da Khuza’a, un villaggio vicino alla linea di separazione tra Israele e Gaza. Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha istituito un’indagine per analizzare le accuse di crimini di guerra da entrambe le parti.

I Membri del Parlamento Europea di Sinistra Unita Europea / Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) hanno oggi avuto un incontro costruttivo con rappresentanti del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) in Palestina.

Il movimento palestinese BDS è una coalizione per i diritti umani consenso di vasto consenso delle più grandi organizzazioni, sindacati, reti e ONG palestinesi. Propone la fine dell’apartheid e della discriminazione contro tutti i palestinesi, la fine dell’occupazione e la difesa del diritto al ritorno dei profughi, che rappresentano il 69% di tutti i palestinesi.

Fin dall'inizio dell'assalto israeliano a Gaza, sono emerse per tutta la Cisgiordania una raffica di campagne popolari che chiedono il boicottaggio dei prodotti israeliani.

Molti negozi hanno tolto dagli scaffali le merci israeliane e le hanno sostituite con gli equivalenti locali, mentre altri negozi hanno continuato a tenerle in magazzino ma evidenziando le merci palestinesi con allegre bandiere nazionali posti più visibili sugli scaffali.

Dopo quasi un decennio dal lancio della campagna mondiale di boicottaggio di Israele, gli ultimi due mesi hanno finalmente visto in tutta la Cisgiordania una massiccia effusione di entusiasmo per fermare "il sostegno al tuo occupante.”

Tuttavia, nonostante i manifesti celebrativi e gli scaffali riarrangiati, l'improvvisa ascesa del movimento di boicottaggio ha sollevato più ampie domande su quanto possa essere efficace un possibile boicottaggio all'interno del territorio occupato da Israele.