Quando un amico israeliano lo ha accusato di “schierarsi con i terroristi” a Gaza, Akkas Al-Ali ha deciso di scrivere la seguente lettera di risposta.
Mi aspetto che tu sia ormai pienamente consapevole delle scene apocalittiche provenienti da Gaza nelle ultime settimane. Nel caso in cui tu non lo sia, spero di riuscire a darti un'idea di ciò che l'esercito israeliano - stimolato dal governo del paese, dai politici, dai giornalisti, dagli accademici, dalle folle inferocite per le strade - ha raggiunto con successo in solo sei settimane.
Fin dall'inizio, si può ora supporre, l'esercito israeliano ha avuto come preciso obiettivo quello di spedire Gaza, un'area molto più piccola di Londra, la mia città natale, dritta all'età della pietra. Ieri, 26 agosto l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha riferito che sono stati uccisi 2.101 palestinesi. Di questa cifra terribile, 1.460 (il 69%) sono civili, 493 (il 23%) sono bambini e 253 (il 12%) sono donne. Il numero delle vittime è ancora maggiore. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, i feriti sono stati 11.066 (soprattutto civili), di cui 3.374 bambini.
12 luglio 2014 - Cittadini israeliani, perlopiù di Sderot, seduti su una collina che domina la Striscia di Gaza a guardare il bombardamento israeliano di Gaza. (di Menahem Kahana / AFP / Getty Images)
Ma questo non è ancora l'intero quadro; un quadro che è imperativo che tu, come ebreo israeliano, conosca, perché questi crimini sono stati commessi in tuo nome. Che tu ne sia o no a conoscenza, lo Stato israeliano ti ha già implicato nelle sue azioni.
Dall'8 luglio - in soli 51 giorni - questa superpotenza regionale ha bombardato Gaza con F16, elicotteri, droni, artiglieria, carri armati, navi e altre armi. Ha sganciato quasi 20.000 tonnellate di esplosivo su Gaza, una quantità più o meno equivalente alla bomba atomica sganciata su Nagasaki. Ha creato oltre 485.000 sfollati, 240.000 dei quali in fuga verso già sovraffollati rifugi delle Nazioni Unite. Ha distrutto 16.000 case. Ha danneggiato 21 ospedali, 167 scuole, 108 moschee, 52 barche da pesca, 18 enti di beneficenza, cinque università, cinque grattacieli e otto impianti per il trattamento dell'acqua e dei rifiuti. Le forniture di energia elettrica sono state interrotte dopo il bombardamento della centrale elettrica di Gaza. Come diretta conseguenza della distruzione da parte di Israele dei servizi di base ed essenziali per la salute, le Nazioni Unite hanno recentemente previsto lo scoppio di epidemie gravi come il tifo e il colera, che non si vedevano a Gaza da decenni.
Nel momento in cui ti scrivo, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco a cui, devo sottolineare, ha continuato a opporsi la metà del governo israeliano. E dato che Israele ha una lunga storia di rottura di accordi con i palestinesi, quanto tempo ci vorrà prima che anche questo sia reso privo di significato? Quanto tempo prima che Israele lanci una nuova guerra e i palestinesi debbano riprendere a contare i cadaveri? Chi, quando sarà il momento, risponderà di questi crimini contro l'umanità, dei bambini che giacciono morti a Shujaeya, a Rafah, in Khuza'a? Tu forse?
Eppure, nonostante la forza crudele e la potenza inflessibile dell'esercito israeliano, questo minuscolo angolo di Mediterraneo continuerà a perseguitarti. Perché è qui che il relitto vagante della tua memoria nazionale - la Nakba che hai scelto di dimenticare - è sepolto.
Molto prima della creazione di Israele c'erano Najd e Huj, due villaggi palestinesi situati quindici e quattordici chilometri a nord-est di quella che oggi è Gaza City. Il 13 maggio 1948, i soldati del 7 ° Battaglione della Brigata del Negev israeliano sono arrivati a Najd, hanno espulsi i suoi abitanti verso Gaza, e poi hanno saccheggiato e distrutto le loro case. Il 31 maggio 1948, Huj ha subito la stessa sorte; anche i suoi abitanti sono stati espulsi a Gaza. Quattro anni più tardi dove si trovavano questi villaggi è stata fondata la città di Sderot, che è stata popolata da immigranti ebrei appena arrivati dal Marocco, dal Kurdistan e dall’Iraq. Più di recente, il loro numero è aumentato con l'arrivo di immigrati ebrei provenienti dalla Romania e dalla Russia.
Per questo motivo il 1948 è collegato direttamente ai razzi che atterrano oggi su Sderot, questa città costruita per cancellare centinaia di anni di storia non ebraica. Per quanto possano provare a sfuggirgli, quest'anno di rottura tormenterà per sempre gli attuali abitanti di Sderot. Sanno - come possono non saperlo? - che quei razzi sono lanciati dai figli di quelle stesse persone che cacciato per poi fare finta che non fossero mai esistite. Sanno anche che i bambini di Huj e Najd, che con disprezzo chiami “terroristi”, si ricorderanno sempre di dove sono sepolte le ossa dei loro avi. Il ricordo della loro patria resta saldo dentro di loro e immediato. Non lo abbandoneranno mai. E, in effetti, perché dovrebbero?
Quindi, capirai qual è stata la mia sorpresa quando ho ricevuto il tuo messaggio che si congratulava con me per essermi “schierato con i terroristi”. Quando, in tutte le nostre discussioni, ti ho dato quest'impressione? Quando ti ho detto che il discorso delle “due fazioni” è indifendibile e falso? Quando ho riso mentre mi dicevi che anche i palestinesi devono assumersi la responsabilità della propria vita? Quando ti ho detto che il “processo di pace” è in realtà un ostacolo alla pace? Oppure, è stato quando ti ho detto - forse l'hai sentito come una confessione - che i palestinesi, come gli ebrei, hanno dei diritti umani? Se questo significa che mi sono schierato con i terroristi, allora devo parlarti di un altro gruppo di “terroristi” con cui mi sono “schierato”; un gruppo di cui ho letto per la prima volta durante una lezione di storia due decenni fa.
E' la primavera del 1943 e gli abitanti del ghetto ebraico di Varsavia mettono in scena una rivolta armata contro l'occupazione nazista. Per quattro anni, più di 400.000 ebrei erano stati confinati in un'area di meno di due chilometri quadrati, chiuso da muri, filo spinato e sotto costante sorveglianza militare. A chiunque cerchi di fuggire viene sparato a vista. Proprio come il governo israeliano controlla tutto ciò che entra e che esce dalla Striscia di Gaza, compresa la quantità di calorie giornaliera dei suoi abitanti, anche i nazisti avevano il controllo totale su ciò che entrava nel ghetto di Varsavia. Il cibo scarseggiava. Le malattie e la fame uccidevano migliaia di persone ogni mese.
Di fronte alla prospettiva di una deportazione forzata nei campi di concentramento, alcuni gruppi di resistenza ebraica crearono due gruppi armati, l'Organizzazione Combattente Ebraica e l'Unione Militare Ebraica. Nel momento della rivolta, il numero totale di combattenti era di circa 800. Ad un certo punto, i combattenti hanno stabilito un contatto con l'Esercito Nazionale Polacco e hanno ottenuto pistole ed esplosivi. Oltre a queste armi, gli ebrei combatterono il loro oppressore con fucili di terz’ordine, granate fatte in casa e bottiglie molotov.
Quando i nazisti iniziarono a distruggere il ghetto - come Gaza, una zona densamente popolata da civili - si è scoperto che i combattenti avevano immagazzinato le loro munizioni nelle sinagoghe, in case private e in gallerie sotterranee. In effetti, è stato anche scoperto che i residenti del ghetto avevano costruito dei bunker sotterranei in preparazione per la rivolta. Così, quando i nazisti entrarono nel ghetto il 19 aprile del 1943, alla vigilia della Pasqua Ebraica, con l'intenzione di liquidare gli abitanti, lo trovarono vuoto: si erano tutti nascosti nei bunker e nei tunnel.
In quel periodo i combattenti hanno proclamato al popolo di Polonia quanto segue: “Viva la fratellanza di sangue e armi nella Polonia che lotta! Viva la libertà! Morte al boia e all'assassino! Dobbiamo continuare la nostra lotta comune contro l'occupante fino alla fine”. C'è voluto circa un mese ai nazisti per spezzare la resistenza. Proprio come Netanyahu si vanta della distruzione dei “tunnel del terrore”, il generale delle SS Jürgen Stroop riferiva che le sue forze avevano distrutto oltre 600 bunker. Per mesi, dopo la liquidazione del ghetto, gruppi ebraici rimasero in clandestinità e continuarono a combattere i nazisti. Loro non pensavano di abbandonare il ricordo della loro patria.
Cosa diresti a Mordecai Anielewicz, che comandava l'Organizzazione Combattente Ebraica? Sareste in grado di guardarlo negli occhi e chiamarlo terrorista? Lo accuseresti di usare scudi umani perché ha nascosto il suo arsenale nelle case della gente? Diresti che la distruzione della Grande Sinagoga di Via Tlomackie, una delle meraviglie dell'architettura polacca del XIX secolo, era un obiettivo legittimo? Naturalmente, la tua risposta è no, perché, secondo la logica del tuo atteggiamento sionista, l'infinita umanità degli ebrei di Varsavia è pari solo alla disumanità abietta dei palestinesi. Così, mentre i primi avevano tutto il diritto di resistere all'oppressione con ogni mezzo necessario, per il secondo gruppo - che il sionismo ha spogliato della loro patria e, successivamente del loro posto nella storia - anche il possesso della più mediocre delle armi giustifica la brutale rappresaglia dell'occupante.
Non molto tempo dopo che gli assassini di Mohammed Abu Khdeir sono stati arrestati, un reporter di una delle reti televisive israeliane ha chiesto una donna ebrea a Tel Aviv cosa pensava dovesse venirgli fatto. La sua risposta: “si meritano due ergastoli. Uno per l’omicidio. E l’altro per aver gettato la vergogna sul popolo ebraico” dimostra la misura in cui i palestinesi sono sempre stati assenti dall'immaginario sionista. Quella donna non era semplicemente una “voce della strada”. Ha catturato perfettamente lo spirito del tempo israeliano, vale a dire che il rapimento e l'omicidio brutale di un ragazzo di 15 anni è significativo solo se interferisce con l'onore ebraico. La sofferenza palestinese non è sufficiente per richiamarli alla realtà. Come per tutte le ideologie di supremazia bianca, da Wounded Knee a Amritsar, i palestinesi non significano altro che un ostacolo alla vostra presenza. E, così, si può dare la colpa a loro perché vi costringono a uccidere i loro figli - non solo i 493 uccisi il mese scorso o giù di lì, ma anche le centinaia di migliaia uccisi dalla Nakba in poi. E' solo loro la colpa.
E il sionismo è una ideologia suprematista bianca. Concepito nel XIX secolo come risultato di, e in risposta all'emergere di una serie di ideologie nazionaliste e colonialiste europee, il sionismo è stato prodotto da e per ebrei Askhenazi. Il sionismo non è mai stato un movimento di liberazione per tutti gli ebrei, anche se non ha risparmiato nulla per rendere “sionista” e “ebreo” termini intercambiabili. L'anima di Israele è sempre stata di proprietà degli Ashkenazi. Questo è il motivo per cui la colonizzazione sionista della Palestina storica non solo è stata incorniciata in un discorso che cerca di cancellare la presenza e la soggettività palestinese, ma anche da numerosi tentativi di separare gli ebrei arabi, iraniani e africani dalle loro identità di arabi, iraniani e africani. Quindi, la bandiera che sventoli sarà sempre più piccola di quella sventolata dal tuo vicino di casa etiope o mizrahi; e i palestinesi continueranno ad essere arrestati perché sventolano la loro bandiera. E' anche per questo che la donna di Tel Aviv non sarà mai in grado di identificare se stessa in questo disastro, per non parlare dell’assumersi la responsabilità per le conseguenze.
Questa è una guerra contro civili innocenti. E' la cultura della morte di Israele. E' una continuazione della Nakba. L'obiettivo è quello di ripulire il territorio dagli abitanti non ebrei, di sradicare la prossima generazione di palestinesi, in preparazione di uno spazio vitale ebraico. Come ogni altro Ebreo israeliano, sai che questo è ciò che sta accadendo.
Il razzismo che si è diffuso in tutto il paese è una visione devastante: ebrei israeliani che marciano per le strade di Gerusalemme e Tel Aviv cantando “Morte agli arabi” senza alcuna considerazione del male insito in questa affermazione. Uno studioso israeliano di fama che sostiene che le sorelle, le madri e le mogli di potenziali terroristi palestinesi dovrebbero essere violentate come metodo di deterrenza. Membri del parlamento Israeliano che chiedono una guerra contro tutti i palestinesi, mentre il vice presidente delinea il suo piano per l'espulsione dei palestinesi da Gaza e in campi di concentramento nel deserto. Il vice sindaco palestinese di Haifa picchiato quasi a morte da una folla di ebrei. Un adolescente palestinese bruciato vivo. Queste non sono semplicemente le malefatte di alcuni elementi criminali anti-sociali. Si tratta di un’ondata di odio e di violenza sostenuta da un gran numero di persone in Israele.
Molto inquietante è la celebrazione della morte e della sofferenza palestinese, sia che si tratti del tifo dalle colline di Sderot per le bombe che cadono su Gaza, o delle esplosioni di gioia sui social media. Un giorno, i vostri capi ed eroi saranno processati per tutti i loro crimini, e la dichiarazione “io sono un sionista” sarà ripugnante e riprovevole come quella “io sono un nazista”.
Questo non ha nulla a che fare con lo “schierandosi con i terroristi”. Si tratta di diritti umani. Si tratta di un'occupazione illegale e di un blocco medievale. Si tratta di posti di blocco, demolizioni di case, furto di risorse, quattro carte di identità diverse per i palestinesi e una per gli ebrei. Si tratta del Muro illegale che attraversa la terra palestinese. Si tratta del razzismo quotidiano contro i non-ebrei. Si tratta del nazionalismo militarizzato di Israele e dell'ascesa dell'estrema destra. Si tratta di politici ebrei che chiedono un olocausto anti-arabo, linciaggi, aggressioni da parte dei coloni, giovani ebrei radicalizzati dai loro leader politici e religiosi, attivisti politici detenuti nelle carceri israeliane, bambini rapiti alle loro famiglie dai soldati nel cuore della notte, distruzione delle infrastrutture palestinesi, differenze nella spesa pubblica tra Gerusalemme Est e Gerusalemme Ovest, strade separate e migliori per le colonie ebraiche in Cisgiordania.
Si tratta della Nakba e dei profughi. Con il tempo, anche tu ti renderai conto che i terroristi non sono a Gaza, ma siedono in parlamento a Gerusalemme.
Akkas Al-Ali svolge un dottorato di ricerca presso l'Università di Exeter. Account twitter: @akkasistan.
Fonte: ceasefiremagazine.co.uk
Traduzione: Federico Zanettin / BDS Bologna