Comunicati
Ieri 6 settembre si è svolto il contro-evento “Torino Contro L’Apartheid – Don’t Dance With Israel“ in piazza Castello, con il quale attivisti, cittadini ed artisti hanno espresso il proprio dissenso contro la presenza di Israele tra le collaborazioni del TorinoDanza Festival. La serata di apertura del festival, infatti, è stata affidata alla compagnia israeliana “Batsheva Dance Company”, spettacolo presentato in collaborazione con l'Ambasciata di Israele in Italia, come riportato sul sito dell’evento. Questo fa parte delle politiche israeliane di marketing denominate “Brand Israel”, con il chiaro intento di promuovere un'immagine pulita di sé, celando l’occupazione e la violazione dei diritti da decenni perpetuate sui palestinesi. Proprio il giorno prima dello spettacolo è stata pubblicata su La Repubblica la lettera integrale di Brian Eno, musicista e artista visuale di fama mondiale, che ha scritto alla compagnia di danza Batsheva per negare l’uso della sua musica per lo spettacolo "Tre", in quanto "sponsorizzato dall’ambasciata di Israele".
BDS Torino e Progetto Palestina, in collaborazione con Il Concertino Dal Balconcino e altri artisti tra cui il poeta Carlo Molinaro, Banda Periferica Terranea e l’attore Riccardo Tortarolo, e con l'appoggio di Ebrei contro l'Occupazione, Arci Basaglia, Arci Circolo Shanti e Shanti, Cooperativa Johar, Pax Christi Campagna Ponti e non Muri, Studenti Indipendenti, Arci Officine Corsare, hanno organizzato una serata di risposta in cui musica, teatro, poesie ed interventi si sono alternati per due ore e mezzo dal palco allestito sul monumento Duca D’Aosta in Piazza Castello con bandiere palestinesi, striscioni e una mostra fotografica. Tanti i volantini distribuiti con cui si informavano i passanti del motivo dell’evento. Ci sono state contestazioni anche all’interno del teatro con bandiera palestinese e cori “Palestina Libera” e “Boicotta Israele”.
Leggi: Torino: Manifestazione musicale contro la performance di Batsheva
2 settembre 2016
Cari Blixa e Teho,
Vi scriviamo in merito al vostro spettacolo in programma per il 15 settembre a Tel Aviv.
Forse non siete del tutto a conoscenza dell’appello (1) da parte della società civile palestinese al boicottaggio culturale di Israele, simile al famoso boicottaggio contro l'apartheid in Sudafrica negli anni 80.
L’appello a boicottare Israele fino a quando non rispetterà il diritto internazionale e i principi universali dei diritti umani è stato lanciato nel 2005, da oltre 170 (oggi oltre 200) gruppi della società civile palestinese.Il boicottaggio è una tattica nonviolenta contro il potere oppressivo degli stati.Sarebbe estremamente deludente se artisti della vostra statura scegliessero di non rispettare questo appello alla solidarietà con il popolo palestinese, in particolare nel momento in cui Israele sta intensificando i suoi attacchi quotidiani su di esso.
Leggi: Lettera aperta a Blixa Bargeld e Teho Teardo: Non esibitevi per l'apartheid israeliana!
MARTEDI’ 6 SETTEMBRE
dalle ore 20:00 in PIAZZA CASTELLO
CHIEDIAMO ALLE PERSONE CHE HANNO A CUORE I DIRITTI UMANI DI NON DANZARE CON L’APARTHEID ISRAELIANA.
Il prossimo 6 settembre a Torino si esibirà al Teatro Regio la "Batsheva Dance Company" in occasione del "Festival Torino Danza". Questa compagnia è finanziata dal governo di Israele e quindi svolge un ruolo di “ambasciatrice culturale” dell’occupazione e dell’apartheid. Si esibisce con il patrocinio dell'Ufficio Culturale dell’Ambasciata israeliana, ed è finanziata dai Ministeri israeliani della Cultura e degli Affari Esteri ed è parte integrante fondamentale della campagna di marketing denominata "Brand Israel". Questa campagna ha lo scopo esplicito di presentare Israele come “Paese democratico” e di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale dalle continue violazioni dei diritti umani da parte del governo israeliano, che impone a milioni di palestinesi un regime di occupazione militare e di apartheid e si macchia di delitti contro l’umanità, con l’uccisione e il ferimento indiscriminati di migliaia di civili.
Lo scorso 6 luglio la stessa "Batsheva Dance Company" si è esibita al festival di Ravenna anche se paradossalmente lo stesso festival era dedicato a Nelson Mandela, leader della lotta contro l'apartheid in Sudafrica e strenuo sostenitore dei diritti dei palestinesi. Ricordiamo la sua dichiarazione: ''La nostra libertà non sarà completa senza la libertà dei palestinesi''.
Gli eventi artistici e culturali come il "Festival Torino Danza" sono importanti occasioni per presentare il meglio della musica, della danza e del teatro, ma non ci può essere spazio per un uso propagandistico della cultura e dell’arte. I legami diretti con il governo di Israele rendono impossibile definire il ruolo della "Batsheva" come "apolitico". La collaborazione di questa compagnia di danza con organismi istituzionali israeliani e l’accettazione di finanziamenti finalizzati a operazioni di propaganda sono oggettivamente un atto di complicità con le politiche di oppressione, discriminazione e occupazione militare che negano i diritti fondamentali alle donne e agli uomini palestinesi.
Lettera pubbicata da il manifesto il 23 agosto
Nelle pagine culturali del 20 agosto è comparso un lungo articolo dedicato allo spettacolo che la compagnia israeliana "Batsheva" terrà a Torino il 6 settembre ed all'incontro con il suo direttore, accompagnato dalla proiezione di un documentario su di lui presso il cinema Massimo il 5 settembre.
Nell'articolo vengono riportate alcune considerazioni del direttore israeliano molto polemiche nei confronti della politica del suo Paese, che riteniamo assolutamente condivisibili.
Tuttavia queste critiche sono in evidente contraddizione con il fatto che le performance della compagnia "Batsheva" in Italia, come nel resto del mondo, sono sponsorizzate dall'ambasciata israeliana, coerentemente con l'intenzione, esplicitamente espressa in varie occasioni, del governo israeliano di utilizzare la cultura per propagandare un'immagine positiva del Paese nel mondo.
Castellarte Festival di artisti in strada a Mercogliano accetta tra gli sponsor l'Ambasciata d'Israele, attiva negli ultimi anni nel chiedere di impedire conferenze e presentazioni di libri in università italiane e rappresentante dello Stato che in Palestina ha disseminato la Cisgiordania di checkpoint, 96 fissi e 360 mobili, e tiene Gaza sotto un assedio criminale. Ha nelle proprie prigioni, insieme con altri più di 6.999 prigionieri politici palestinesi, di cui 700 senza accusa, anche l'artista circense Mohammad Abu Sakha. Anch'egli in prigione senza accusa formale e, quindi, senza possibilità alcuna di provvedere alla propria difesa, è stato "arrestato" lo scorso 14 dicembre al checkpoint di Zaathara, vicino a Nablus, mentre andava al lavoro. La sua detenzione è già stata rinnovata fino a dicembre 2016 (salvo ulteriori "rinnovi").
Il Comitato BDS Campania denuncia la gravità dell'accettazione del finanziamento israeliano all'iniziativa, esso, infatti, è frutto della politica israeliana di "whitewashing", di ripulitura della propria immagine attraverso una propaganda volta a distogliere l'attenzione dalle sue politiche illegali ed oppressive.
Leggi: #Castellarte2016: Un festival di artisti in strada finanziato dai checkpoint
Dopo aver riportato le dichiarazioni di Franco Masotti, direttore artistico di Ravenna Festival, a seguito dell'affaire scoppiato per l'esibizione dei ballerini di Batsheva Dance Company, accusati da BDS Italia di danzare per il "governo razzista israeliano", è giunta in redazione la controreplica di BDS
Le riflessioni, contenute in un comunicato stampa, in replica a quanto dichiarato dal Dott. Masotti, sono state sottoscritte da Luisa Randi, Franco Donati, Alessandra Kalatachi, Gabriele Abrotini, Ornella Lia, Valeria Saragoni, Eleonora, Laura Fedriga, tutti/e del gruppo BDS Ravenna, riflessioni che come si legge all'inizio del testo servirebbero a fare chiarezza.
Riportiamo il testo integrale del comunicato:
"Interveniamo per fare chiarezza su alcuni fatti:
1) I rapporti tra i componenti dei gruppi BDS Bologna, BDS Ravenna e la direzione di Ravenna Festival, sono stati sin dall’inizio improntati ad estrema correttezza.
Abbiamo avuto un incontro nel mese di giugno, preceduto da una lettera in cui si chiedeva di sospendere lo spettacolo di Batsheva Dance, un compagnia sponsorizzata dal governo di Israele, uno Stato che pratica l’apartheid nei confronti dei Palestinesi. Stridente e grave la contraddizione in un Festival dedicato a Nelson Mandela, leader della lotta contro tutte le forme di apartheid.
Leggi: BDS Ravenna replica direttore artistico del #RavennaFestival sullo spettacolo di Batsheva
- Circa 40 attivisti protestano davanti al Pala De André di Ravenna
- Batsheva come strumento di propaganda finanziato dal governo israeliano per nascondere occupazione e apartheid in Palestina
- La partecipazione di Batsheva al Festival offende la memoria di Mandela, difensore dei diritti dei palestinesi
- Le ragioni della protesta spiegate al pubblico: diverse persone rinunciano allo spettacolo
Il 6 luglio una quarantina di attiviste e attivisti della campagna italiana di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele (BDS Italia) e delle associazioni di Ravenna solidali con la Palestina hanno svolto un presidio davanti al Pala De André per protestare contro lo spettacolo della compagnia di danza israeliana Batsheva nell’ambito del Ravenna Festival.
Gli attivisti hanno distribuito un volantino e mostrato cartelli in cui si denunciava il ruolo di Batsheva come figura centrale della campagna di marketing Brand Israel, lanciata nel 2009 con lo scopo di presentare Israele come “paese normale” e distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale dalle continue violazioni dei diritti umani dei palestinesi e della legalità internazionale da parte del governo. Il tour di Batsheva in Italia, analogamente a quelli di altri artisti israeliani nel mondo, è finanziato dal governo di Israele e sponsorizzato dall'ambasciata israeliana. Il governo di Israele per sua stessa ammissione usa la cultura e l’arte come strumenti di propaganda.
Leggi: Ravenna Festival: Presidio contro Batsheva, ambasciatrice culturale dell’apartheid israeliana
#DirittiInBallo: Chiediamo al Ravenna Festival di cancellare lo spettacolo della compagnia di danza israeliana Batsheva, a causa della sua complicità con il governo israeliano.
- BDS Italia e associazioni di Ravenna lanciano una campagna contro la partecipazione della compagnia di danza israeliana Batsheva al Ravenna Festival.
- Batsheva, finanziata dal governo di Israele, svolge un ruolo di “ambasciatrice culturale” dell’occupazione e dell’apartheid.
- La partecipazione di Batsheva è in contrasto con la dedica del Festival a Nelson Mandela, difensore dei diritti dei palestinesi.
- Appelli sono arrivati dalla Palestina, da Israele e dal Sudafrica per il ritiro dell’invito a Batsheva.
BDS Italia [1] e altre associazioni impegnate per la difesa dei diritti umani e che sostengono il diritto del popolo palestinese alla libertà, alla giustizia e all'uguaglianza, hanno lanciato un appello alla mobilitazione [2] per chiedere al Ravenna Festival di ritirare l'invito alla compagnia di danza israeliana Batsheva, cancellare lo spettacolo in programma per il 6 luglio e di rompere le relazioni con l’Ambasciata di Israele in Italia e le altre istituzioni israeliane non accettando finanziamenti diretti o indiretti.
Batsheva si esibisce con il patrocinio dell'Ufficio Culturale dell’Ambasciata israeliana ed è finanziata dai Ministeri israeliani della Cultura e degli Affari Esteri. Il governo israeliano promuove un uso propagandistico della cultura e dell’arte [3] e Batsheva si presta ad un ruolo di foglia di fico per occultare l'apartheid israeliana e le politiche di oppressione, discriminazione e occupazione militare che negano i diritti fondamentali alle donne e agli uomini palestinesi. Quando gli artisti si rendono complici dell'oppressione di un popolo vanno boicottati.[4] Così come nella lotta contro l’Apartheid in Sudafrica, il boicottaggio culturale gioca un ruolo importante nella lotta dei palestinesi per i loro diritti e sono tante le star internazionali che hanno aderito.[5]
“Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore".
Desmond Tutu
Al Festival dei 2Mondi di Spoleto
All'att.ne del Presidente Fabrizio Cardarelli e del Direttore Artistico Giorgio Ferrara
Oggetto: Performance di Batsheva Dance Company al Festival dei 2Mondi di Spoleto 2016
Spett.le Festival dei 2Mondi di Spoleto,
Apprendiamo con disappunto che il programma del Festival prevede il 1, 2 e 3 luglio delle performance dell'israeliana Batsheva Dance Company.
Questa compagnia di danza si esibisce con il patrocinio dell'Ufficio Culturale dell’Ambasciata israeliana ed è finanziata dai Ministeri israeliani della Cultura e degli Affari Esteri. Batsheva è quindi legata direttamente al governo israeliano che continua a violare i diritti umani e la legalità internazionale, imponendo a milioni di palestinesi un regime di occupazione militare e di apartheid e macchiandosi di delitti contro l’umanità con l’uccisione e il ferimento indiscriminati di migliaia di civili, come nei ripetuti attacchi alla Striscia di Gaza sotto assedio[i].
Leggi: Festival di Spoleto: Non danzate con l'apartheid israeliana!
Agli Organizzatori del Ravenna Festival
Direzione Artistica: Cristina Mazzavillani, Franco Masotti, Angelo Nicastro
copia: Lilia Lorenzi, responsabile della Amministazione e della Segreteria
Gentili Organizzatori del Ravenna Festival,
siamo cittadini israeliani, attivi contro le politiche di occupazione, colonialismo e apartheid del nostro governo. Abbiamo saputo che desiderate dedicare il festival di quest'anno all'eredità di Nelson Mandela. Vorremmo congratularci con voi per avere preso questa decisione, ma dobbiamo ammettere che la partecipazione della compagnia di danza israeliana Batsheva, mina questa eredità. Di seguito le nostre spiegazioni e il nostro invito a non ospitare Batsheva.
Nelson Mandela ha condotto la lotta contro il regime di apartheid in Sudafrica. Non dovrebbe essere una sorpresa che Mandela abbia sostenuto i diritti del popolo palestinese. La sua dichiarazione ''la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi”, riflette il rapporto diretto tra la lotta per la giustizia e l'uguaglianza in Sudafrica e la stessa lotta qui in Israele/Palestina.
Come forse sapete, gli spettacoli della compagnia di danza Batsheva in Italia sono patrocinati dal governo israeliano, attraverso l'ambasciata israeliana in Italia. Quindi, gli spettacoli sono finanziati dal Ministero israeliano degli affari esteri. Ciò genera un collegamento immediato fra Batsheva ed il braccio propagandistico del governo israeliano, il cui scopo è di mascherare e legittimare le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte di Israele, che equivalgono a crimini di guerra contro la popolazione palestinese.