#DirittiInBallo: Chiediamo al Ravenna Festival di cancellare lo spettacolo della compagnia di danza israeliana Batsheva, a causa della sua complicità con il governo israeliano.
- BDS Italia e associazioni di Ravenna lanciano una campagna contro la partecipazione della compagnia di danza israeliana Batsheva al Ravenna Festival.
- Batsheva, finanziata dal governo di Israele, svolge un ruolo di “ambasciatrice culturale” dell’occupazione e dell’apartheid.
- La partecipazione di Batsheva è in contrasto con la dedica del Festival a Nelson Mandela, difensore dei diritti dei palestinesi.
- Appelli sono arrivati dalla Palestina, da Israele e dal Sudafrica per il ritiro dell’invito a Batsheva.
BDS Italia [1] e altre associazioni impegnate per la difesa dei diritti umani e che sostengono il diritto del popolo palestinese alla libertà, alla giustizia e all'uguaglianza, hanno lanciato un appello alla mobilitazione [2] per chiedere al Ravenna Festival di ritirare l'invito alla compagnia di danza israeliana Batsheva, cancellare lo spettacolo in programma per il 6 luglio e di rompere le relazioni con l’Ambasciata di Israele in Italia e le altre istituzioni israeliane non accettando finanziamenti diretti o indiretti.
Batsheva si esibisce con il patrocinio dell'Ufficio Culturale dell’Ambasciata israeliana ed è finanziata dai Ministeri israeliani della Cultura e degli Affari Esteri. Il governo israeliano promuove un uso propagandistico della cultura e dell’arte [3] e Batsheva si presta ad un ruolo di foglia di fico per occultare l'apartheid israeliana e le politiche di oppressione, discriminazione e occupazione militare che negano i diritti fondamentali alle donne e agli uomini palestinesi. Quando gli artisti si rendono complici dell'oppressione di un popolo vanno boicottati.[4] Così come nella lotta contro l’Apartheid in Sudafrica, il boicottaggio culturale gioca un ruolo importante nella lotta dei palestinesi per i loro diritti e sono tante le star internazionali che hanno aderito.[5]
La partecipazione di Batsheva al Ravenna Festival è in contrasto stridente con l'intitolazione del Festival a Nelson Mandela. Mandela, oltreché leader della lotta contro l'apartheid in Sudafrica, non a caso fu anche strenuo sostenitore dei diritti dei Palestinesi: ricordiamo la sua dichiarazione ''la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei Palestinesi''. È inaccettabile vedere il nome di Batsheva, sponsorizzata da un governo razzista che impone un regime di occupazione e di apartheid a milioni di persone, associato al nome di chi ha combattuto contro razzismo e apartheid in Sudafrica e ha sostenuto i diritti dei palestinesi.
La richiesta di ritirare l'invito alla Batsheva Dance Company è stata già avanzata nelle scorse settimane alla Direzione Artistica del Ravenna Festival con l’invio di lettere da parte di BDS Italia, PACBI, BDS Sudafrica e di attivisti israeliani di Boycott From Within.[6] Tuttavia nel corso di un incontro con una delegazione di BDS Italia i rappresentanti del Ravenna Festival, pur riconoscendo la validità dei nostri argomenti, hanno affermato che non è possibile cancellare lo spettacolo di Batsheva.
Nel caso che la nostra richiesta non trovi una risposta positiva, ci troveremo costretti a mettere in campo iniziative di protesta contro la partecipazione di Batsheva Dance Company al Ravenna Festival, invitando il pubblico a disertare lo spettacolo del 6 luglio.
Libertà, giustizia e uguaglianza per le/i palestinesi.
BDS Italia
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.bdsitalia.org
Facebook:BDSItalia
Twitter: @bdsitalia
Note:
[1] BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale (http://bdsitalia.org/)
[2] Vedi appello http://bdsitalia.org/index.php/iniziative-bac/2063-ravenna-appello
[3] Nel 2005 Nissim Ben-Sheetrit del Ministero degli Esteri israeliano ha affermato: "Consideriamo la cultura come uno strumento hasbara (di propaganda) di primo ordine e non facciamo differenza tra propaganda e cultura" (http://www.haaretz.com/misc/article-print-page/about-face-1.170267 )
[4] La campagna di boicottaggio culturale verso Israele, sulla base delle linee guida stabilite dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), non è contro gli artisti israeliani in quanto tali, ma è rivolta alle istituzioni israeliane e ai meccanismi attraverso cui gli artisti diventano strumenti della propaganda di regime. http://bdsitalia.org/index.php/campagne/bac/1523-linee-guida-bc-luglio-2014
[5] https://bdsmovement.net/activecamps/cultural-boycott
[6] Lettera BDS Italia http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-bac/2064-bdsitalia-ravenna
Lettera PACBI http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-bac/2068-ravenna-pacbi
Lettera BDS Sudafrica http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-bac/2066-ravenna-sudafrica
Lettera BFW http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-bac/2067-ravenna-bfw