Erreà sostiene falsamente di non avere alcun contratto o rapporto con la Israel Football Association (IFA). Il rapporto annuale dell'IFA e le proposte del kit Erreà dicono altrimenti.
ll 1 gennaio 2025, l'azienda italiana di abbigliamento sportivo Erreà stipulerà un contratto di sponsorizzazione con la Israel Football Association (IFA), mentre Israele intensifica gli orrori indicibili del suo genocidio a Gaza.
Erreà subentrerà alla multinazionale tedesca PUMA. Nel dicembre 2023, PUMA ha fatto trapelare la notizia che non avrebbe rinnovato il contratto con l'IFA a seguito di una campagna di boicottaggio globale durata 5 anni che ha preso di mira la complicità dell'IFA nel regime di apartheid e nell'occupazione militare di Israele che dura da decenni e, più recentemente, nel genocidio di Gaza.
L'IFA, insieme al governo israeliano, include e sostiene nei suoi campionati ufficiali squadre con sede in insediamenti israeliani illegali sulla terra palestinese occupata.
In risposta alle preoccupazioni espresse dai suoi stessi partner commerciali sul contratto IFA, Erreà sta fornendo informazioni palesemente false. Erreà afferma infatti di non avere alcun contratto o rapporto con l'IFA. Il rapporto annuale dell'IFA per l'anno 2023, pubblicato nell'ottobre 2024, afferma invece di aver firmato nell'agosto 2024 un contratto di sponsorizzazione di due anni con Erreà, con un'opzione di rinnovo per altri due anni.
Inoltre, nell'aprile 2024 l'IFA aveva annunciato che Erreà sarebbe diventato il suo nuovo sponsor, pubblicando due proposte di kit Erreà sul suo sito web.
Non sorprende che Erreà voglia prendere le distanze da Israele, che commette una triplice serie di crimini atroci. Gli insediamenti di Israele sulla terra palestinese occupata costituiscono un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Il suo regime di apartheid è un crimine contro l'umanità. E il genocidio a Gaza è il crimine dei crimini.
Oltre al grave danno reputazionale che deriverà dal trarre profitto dai crimini di Israele, Erreà rischia un'azione legale. Le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia (CGI) stabiliscono che Israele sta plausibilmente commettendo un genocidio a Gaza e che l'occupazione militare di Israele è illegale. Entrambe le sentenze della Corte comportano l'obbligo di non contribuire in alcun modo ai crimini che Israele sta commettendo contro i palestinesi.
Erreà sta già subendo pressioni per il ritiro dall'accordo. L'azienda ha bloccato sui suoi canali social media i commenti di chi chiedeva spiegazioni.
Erreà deve recedere immediatamente e pubblicamente dal contratto con l'IFA per evitare di essere complice dei crimini di guerra, dei crimini contro l'umanità e del genocidio di Israele. Se Erreà dovesse proseguire con questa sponsorizzazione criminale e immorale, sarà indetta una campagna di boicottaggio mirata nei suoi confronti.
Fonte: Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
Traduzione di BDS Italia