Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
L'unica finestra di speranza per Gaza, oltre che nella nostra mobilitazione di massa, sta nella crescente campagna BDS.
L'esercito israeliano ha ucciso più di una dozzina di palestinesi che stavano manifestando lungo il confine orientale della striscia di Gaza nel Giorno della Terra, il 30 marzo 2018 . [AP]
Dopo l'imposizione di un blocco mortale ai due milioni di abitanti della Striscia di Gaza per 11 anni ed il lancio dei tre massicci attacchi genocidi durante gli ultimi sette anni - aiutata dalla complicità della cosiddetta comunità internazionale e dal silenzio dei regimi arabi reazionari - la settimana scorsa Israele ha commesso un nuovo massacro contro dimostranti pacifici che commemoravano il Giorno della Terra e che riaffermavano il loro diritto al ritorno.
Leggi: Cosa succederà a Gaza dopo il massacro israeliano del Giorno della Terra?
I manifestanti palestinesi hanno iniziato il 13 aprile la terza settimana della loro "Marcia per il Ritorno" di protesta. Le manifestazioni hanno portato a scontri mortali vicino al confine tra Israele e Gaza. (The Washington Post)
Diana Buttu è stata consulente legale della squadra di negoziazione palestinese ed è stata direttamente coinvolta nei negoziati tra Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
L'uccisione israeliana di 18 manifestanti palestinesi a Gaza lo scorso venerdì (30 marzo, NdT) era del tutto prevedibile. Era anche del tutto evitabile. Le vittime hanno preso parte alla marcia annuale della Giornata della Terra che commemora l'uccisione nel 1976 di sei palestinesi che protestavano contro la confisca di migliaia di ettari di terra da parte di Israele. L'evento di quest'anno segna anche i 70 anni dalla pulizia etnica dei palestinesi e l'allontanamento dalla loro terra durante l'insediamento dello Stato di Israele. I partecipanti hanno marciato verso il confine orientale, pesantemente fortificato, tra Gaza e Israele, in un'immagine simbolica di ritorno alla loro terra e alle case da cui hanno origine le loro famiglie. Eppure, ancor prima che iniziasse la marcia, Israele aveva annunciato che avrebbe schierato più di 100 cecchini, elicotteri con gas lacrimogeni e carri armati per sparare sui manifestanti. Alla fine della giornata, i soldati israeliani hanno ucciso con munizioni vere 18 palestinesi e ferito oltre 1.700. Questo nonostante il fatto che nessun soldato israeliano sia stato danneggiato o addirittura messo in pericolo.
Leggi: Dopo gli omicidi di Gaza, è tempo di applicare tolleranza zero su Israele
La Campagna USA per il Boicottaggio accademico e culturale di Israele (USACBI) invita tutti i docenti, amministratori, studenti e staff statunitensi a sostenere il boicottaggio accademico internazionale in corso contro Israele rifiutando di partecipare in qualsiasi modo ai programmi di studio all'estero in quel Paese. Il boicottaggio accademico di Israele è stato sollecitato da studiosi e studenti palestinesi che vivono sotto occupazione militare e in uno stato di assedio e di apartheid che viola quotidianamente il loro diritto all'istruzione. Partecipare a un programma di studio all'estero presso un'istituzione israeliana significa ignorare, se non perpetuare, la violazione in corso delle libertà accademiche e, in realtà, dei diritti umani dei palestinesi. Invitiamo quindi tutti gli studenti, i docenti e il personale che ascoltano la propria coscienza ad astenersi dalla partecipazione a tali programmi e rifiutare la complicità con l'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid.
La richiesta di misure BDS in Brasile è particolarmente significativa perché il paese è uno dei maggiori acquirenti di armi e tecnologie militari israeliane nel mondo.
Il mese scorso, il Partito socialista e per la libertà del Brasile (PSOL) ha approvato una risoluzione che riafferma il suo sostegno al movimento BDS per i diritti dei palestinesi. Il PSOL è un partito progressista in crescita in Brasile, con sei rappresentanti al Congresso nazionale, nove in diverse assemblee statali e 53 nei consigli comunali. Nel 2017 è stato il partito con il maggior numero di nuovi membri nel paese.
L'appello per le misure di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) in Brasile è particolarmente significativo perché il paese è uno dei maggiori acquirenti di armi e tecnologie militari israeliane nel mondo.
La risoluzione del PSOL afferma che il partito è impegnato a "intensificare gli sforzi per porre un embargo militare su Israele" e fa riferimento a "tecnologie e tecniche" esportate da Israele in Brasile che "accrescono repressione, razzismo e militarizzazione contro gli interessi del popolo brasiliano".
I colloqui in corso sulla possibilità che l'UE acquisti il gas naturale israeliano mettono in discussione l'impegno dell'UE nei confronti dei diritti dei palestinesi in base al diritto internazionale.
L'UE ha assunto un forte impegno per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili e ha sviluppato una strategia ambiziosa per raggiungere gli obiettivi sul cambiamento climatico dell'Accordo di Parigi. Allo stesso tempo, negli ultimi anni l'UE ha speso milioni di euro in progetti di infrastrutture per il gas e sono previsti ulteriori miliardi di euro per 104 nuovi progetti sul gas inclusi nel terzo elenco di Progetti di Interesse Comune (PCI) pubblicati dalla Commissione.
Il gas naturale è un combustibile fossile composto da metano, che è un gas 86 volte più potente nel trattenere il calore rispetto alla CO2. Con questo massiccio investimento, l'UE sta fissando la propria dipendenza dai combustibili fossili per i decenni a venire. Come riportato da un recente rapporto, la lobby delle compagnie del gas sta consolidando la dipendenza dell'Europa dai combustibili fossili. Nel solo 2016, "le società del gas e i loro gruppi di pressione hanno speso oltre € 100 milioni per influenzare la politica [dell'energia] dell'UE, con più di 1.000 lobbisti sul loro libro paga. ... In confronto, i gruppi di interesse pubblico che fanno pressione contro le nuove infrastrutture del gas sono riusciti a mobilitare solo il 3% della spesa dell'industria ".
Leggi: Alimentare l'impunità: le esportazioni di gas israeliano in Europa
Foto: RW Racing
A seguito di una campagna dei difensori dei diritti umani, il gigante giapponese dei motori ha annullato l'evento con la stella nascente della Moto GP, Joe Roberts.
I palestinesi hanno accolto con favore la cancellazione di una corsa in Israele sponsorizzata dalla Honda.
L'evento, per via della presenza della nuova stella motociclistica statunitense Joe Roberts, è stato condannato dalle organizzazioni per i diritti umani.
Leggi: Cancellato in Israele l'evento della Honda con Joe Roberts
Mentre il processo di Ahed Tamimi, una adolescente palestinese che sta sopportando una ingiusta detenzione in una prigione israeliana, comincia oggi, le maggiori organizzazioni indiane del movimento delle donne, che rappresentano oltre 10 milioni di indiane, chiedono il suo rilascio insieme a quello di tutti i minori palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane. Queste organizzazioni inoltre hanno ascoltato l’appello delle donne palestinesi a sostenere la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele (BDS) come la forma più efficace di solidarietà con Ahed e gli altri detenuti minori palestinesi.
Il BDS è un movimento pacifico e globale per i diritti umani che sostiene l'uso del boicottaggio economico e culturale per mettere fine alle oltraggiose violazioni israeliane dei diritti umani dei palestinesi e del diritto internazionale. Si ispira all'uso dei boicottaggi politici dei movimenti per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza, come il movimento sudafricano anti-apartheid, il movimento americano per i diritti civili e il movimento per l'indipendenza in India.
Leggi: Oltre 10 milioni di donne indiane chiedono la liberazione di Ahed Tamimi e appoggiano il BDS
GINEVRA (Reuters) - L'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato mercoledì di aver identificato 206 aziende che fanno affari legati alle colonie israeliane illegali in Cisgiordania e le ha sollecitate ad evitare qualsiasi complicità nelle "pervasive" violazioni contro i palestinesi.
Israele teme che le società elencate in una "lista nera" delle Nazioni Unite possano essere oggetto di boicottaggi o disinvestimenti volti a rafforzare la pressione sui suoi insediamenti, che la maggior parte dei paesi e l'organismo mondiale considerano illegali.
Leggi: Israele respinge il rapporto delle Nazioni Unite sulle imprese legate agli insediamenti
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un rapporto che identifica, ma non nomina, 206 aziende che fanno affari legati a insediamenti israeliani illegali costruiti su terra palestinese rubata nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme Est.
Oggi l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un rapporto che identifica, ma non nomina, 206 aziende che fanno affari legati a insediamenti israeliani illegali costruiti su terra palestinese rubata nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme Est.
Il rapporto delle Nazioni Unite ha affermato tra l’altro:
Prodotti cosmetici AHAVA Mar Morto fabbricati nell'insediamento israeliano di Mitzpe Shalem in Cisgiordania occupata. (AFP)
La Danimarca rafforza le linee guida del Governo contro gli investimenti in progetti al di là della linea verde, adottando quindi una risoluzione delle Nazioni Unite che definisce gli insediamenti in Cisgiordania come una violazione del diritto internazionale.
Il parlamento danese ha deciso questa settimana di escludere gli insediamenti ebraici in Cisgiordania dagli accordi bilaterali con Israele. Inoltre, è stato deciso di rafforzare le linee guida del governo contro gli investimenti in progetti oltre la Green Line da parte di enti pubblici e privati.
La risoluzione è passata con una maggioranza di 81 contro 22, con tutti i partiti del parlamento danese a favore, tranne il partito popolare danese di estrema destra. La mossa ha visto la Danimarca adottare la Risoluzione 2334 delle Nazioni Unite, nella quale gli insediamenti sono definiti come una violazione del diritto internazionale e si fa una distinzione tra Israele all'interno della Linea Verde e gli insediamenti israeliani in Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est. La stessa opinione è condivisa dall'Unione Europea in tutti gli accordi multilaterali con Israele.