Notizie BDS
Notizie internazionali del movimento globale BDS.
Il pluridecennale regime israeliano di apartheid e di furto della terra palestinese non accenna a diminuire. I rapporti secondo cui Israele "sta sospendendo" l'annessione formale sono una cortina fumogena che nasconde la continua la colonizzazione e la graduale pulizia etnica dei palestinesi autoctoni.
In tutto il mondo, gli attivisti che lottano per la giustizia stanno reagendo. La risposta del Sud del mondo, avviata dalla società civile sudafricana, riunisce figure di spicco, intellettuali, responsabili politici, leader della società civile ed esperti provenienti da Africa, America Latina e Asia, in uno sforzo congiunto per chiedere sanzioni legali contro Israele e porre fine alla sua pluridecennale oppressione del popolo palestinese.
I sostenitori più importanti includono sette ex presidenti latinoamericani, tra cui Dilma Rousseff, Lula da Silva, Jose Mujica, due ex presidenti sudafricani, Thabo Mbeki e Kgalema Motlanthe e molti altri leader politici e personaggi pubblici.
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L'appello si basa sulla "lunga storia di lotta per l'autodeterminazione e la sovranità nazionale, contro il colonialismo e l'apartheid, e contro le ideologie razziste che sono state utilizzate per giustificarli".
Scopri di più sul sito dell'iniziativa: globalsouthforpalestine.org
Grazie alle nostre reti internazionali di reciproca solidarietà con i movimenti per la giustizia indigena, razziale, sociale, di genere e climatica, possiamo raggiungere la libertà, la giustizia e l'uguaglianza per la nostra gente e per tutte le comunità oppresse".
Fonte: BNC
Traduzione di BDS Italia
Quasi 5.000 persone, prima dell'assemblea del 2020 degli azionisti della società [tenutasi] il mese scorso, hanno scritto da tutta Europa ai rappresentanti di AXA, per chiedere la cessazione degli investimenti della società nelle banche israeliane fortemente implicate nell'oppressione dei palestinesi.
La Stop AXA Assistance to Israeli Apartheid Coalition [Coalizione per la cessazione dell'appoggio all'apartheid israeliana, N.d.T.] vuole porre fine alla complicità della società nelle violazioni dei diritti umani da parte di Israele, complicità in conflitto con le politiche di "investimento responsabile" della società.
Leggi: Gli azionisti di AXA sentono la pressione degli attivisti
Durante la sua assemblea generale annuale, tenutasi online il 13 giugno, la compagnia di trasporti basca Compañía Auxiliar de Ferrocarriles (CAF) ha affrontato le proteste online e in strada, davanti all'ufficio della società a Beasain, insieme alle critiche degli azionisti, tutte rivolte a richiedere alla CAF di porre immediatamente fine al suo coinvolgimento nei crimini di guerra di Israele. L'anno scorso la CAF ha vinto la gara d'appalto per il progetto illegale Jerusalem Light Rail (JLR) [metropolitana leggera di Gerusalemme, N.D.T.], che ha lo scopo di circondare gli insediamenti illegali israeliani facilitando, al contempo, l'annessione in corso da parte di Israele dei territori palestinesi occupati.
Nelle ultime settimane migliaia di persone in tutto il mondo hanno invitato la CAF a "scendere dal treno dell'apartheid di Israele". Anche Amnesty International Spain ed EH Bildu, il secondo più grande partito politico dei Paesi Baschi, hanno aderito agli appelli rivolti alla CAF.
Il Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC), la più grande coalizione nella società palestinese, elogia le decine di esperti delle Nazioni Unite per il loro coraggio nel dire le verità che gli stati e le organizzazioni internazionali che li rappresentano, tra cui le Nazioni Unite e l'UE, hanno cercato di eludere e sopprimere.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno affermato in una dichiarazione rilasciata a Ginevra oggi [16 giugno, N.d.T.] che l'annessione di territori palestinesi occupati, attualmente pianificata dal governo israeliano di destra, "sarebbe la cristallizzazione di una realtà già ingiusta: due popoli che vivono nello stesso spazio, governati dallo stesso stato, ma con diritti profondamente diseguali. Questa è una visione di una apartheid del 21° secolo."
La loro dichiarazione ha chiesto "la responsabilizzazione e la fine dell'impunità [come] una priorità immediata per la comunità internazionale".
Leggi: Esperti delle NU denunciano l'apartheid israeliano e chiedono sanzioni
Il 30 marzo, nel pieno dell'esordio dell' epidemia da COVID-19, i palestinesi hanno commemorato la 44a Giornata della Terra e il 2° anniversario della Grande Marcia del Ritorno, due pietre miliari nella storia della loro resistenza all'occupazione israeliana. A causa delle restrizioni introdotte nell'ambito della pandemia, la commemorazione ha avuto luogo nel mondo virtuale tramite Twitter Storm (invio di post in grande numero su Twitter, N.d.T.) e i raduni online.
L'epidemia, tuttavia, ha anche messo a nudo l'impatto della repressione, dell'apartheid e del blocco dell'assistenza sanitaria palestinese da parte di Israele. La regione affronta attualmente una grave carenza di strutture infrastrutturali di base e attrezzature di protezione necessarie per affrontare la diffusione del COVID-19, compresi posti letto in terapia intensiva, ventilatori, medicinali e dispositivi di protezione. L'amministrazione israeliana, che è "legalmente" responsabile dell'assistenza sanitaria dei palestinesi, ha chiuso un occhio sulla catastrofe causata dalle sue stesse azioni. Ciò in aggiunta all'abuso inflitto agli abitanti di questa regione sotto forma di violenza della polizia e politiche discriminatorie di quarantena.
Leggi: COVID-19 in Palestina: solidarietà e fermezza di fronte a una molteplicità di crisi
Foto di BDS Euskal Herria
Sabato scorso ad Ordizia, nei Paesi Baschi, il BDS di Euskal Herria (Paesi Baschi) ha lanciato una campagna chiedendo alla società basca CAF [Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, società con sede nella provincia basca di Guipúzcoa che si occupa della costruzione di rotabili ferroviari e metropolitani, N.d.T.] di ritirarsi da un progetto del governo israeliano per l’espansione della metropolitana leggera di Gerusalemme (JLR) che dovrebbe servire gli insediamenti illegali israeliani a Gerusalemme e nei dintorni, nei territori palestinesi occupati.
Con 60 persone, provenienti da diverse organizzazioni della società civile basca, presenti al Palazzo Barrena, gli organizzatori hanno condiviso la dichiarazione della campagna, già sottoscritta da oltre 70 gruppi baschi. La dichiarazione descrive il progetto JLR come "un nuovo attacco ai diritti del popolo palestinese" e invita la CAF a "rispettare il diritto internazionale, ritirarsi dal progetto Jerusalem Tram e porre fine alla complicità nell'occupazione della Palestina". La dichiarazione osserva che "gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, sono illegali ai sensi del diritto internazionale in quanto violano la Quarta Convenzione di Ginevra".
Leggi: 70 organizzazioni basche alla società CAF: scendi dal treno dell'apartheid israeliana!
Foto Protest Stencil
PER UN’IMMEDIATA PUBBLICAZIONE
In una lettera pubblicata oggi [19 feb 2020, NdT], oltre 80 gruppi progressisti e antirazzisti di tutta Europa hanno chiesto di inserire la lotta contro l’apartheid israeliana nelle mobilitazioni in Europa per l'annuale Giornata internazionale delle Nazioni Unite contro il razzismo e la discriminazione razziale del 21 marzo. Sindacati, gruppi di ebrei progressisti, femministe e gruppi LGBTQIA + provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Regno Unito sono tra le organizzazioni firmatarie di una lettera che approva il coordinamento degli eventi per la annuale settimana contro l’apartheid israeliana (IAW) con le manifestazioni contro il razzismo del 21 marzo.
La Giornata internazionale contro il razzismo e la discriminazione razziale del 21 marzo è il giorno designato dalle Nazioni Unite per commemorare il massacro commesso dal regime di apartheid sudafricano a Sharpeville, dove la polizia uccise 69 neri sudafricani.
Lo scorso anno le esportazioni di ortaggi verso Israele hanno raggiunto un valore di 81,25 milioni di euro, pari al 68 % delle esportazioni complessive di ortaggi dalla Cisgiordania [Khalil Hamra / AP]
Le forze armate israeliane hanno bloccato le esportazioni agricole palestinesi attraverso la Giordania coll'ultima escalation di una guerra commerciale che dura da mesi e che arriva tra i timori di un riaccendersi della violenza nella regione per il controverso piano per il Medio Oriente sostenuto dagli Stati Uniti.
Seguendo le direttive del ministro della Difesa Naftali Bennett, l'esercito israeliano ha dichiarato che non avrebbe permesso ai palestinesi di trasferire i loro prodotti attraverso il loro valico di frontiera verso la Giordania, l'unica via di esportazione diretta della Cisgiordania occupata verso il mondo esterno.
L'Autorità Palestinese, appoggiata dall'Occidente, ha affermato che le forze israeliane ai posti di blocco hanno bloccato le spedizioni di ortaggi che stavano per essere esportate all'estero.
Leggi: Israele blocca le esportazioni agricole palestinesi attraverso la Giordania
Foto: 7iber / Sherbel Dissi
Ci congratuliamo con il Parlamento giordano per la rigorosa decisione presa la scorsa domenica di rifiutare l'importazione di gas naturale da Israele. Chiediamo al Parlamento di adottare le misure necessarie per convertire questa decisione in una legge vincolante.
Il Comitato nazionale palestinese del BDS accoglie con favore la decisione del Parlamento giordano di vietare al governo di importare il gas naturale da Israele. Chiediamo al Parlamento giordano di trasformare questa decisione in una legge vincolante.
Ci uniamo alla stragrande maggioranza in Giordania e nel mondo arabo nel chiedere che il governo giordano, insieme al governo egiziano, pongano fine alle importazioni di gas da Israele.
Israele usa i proventi di questi accordi sul gas per perpetuare il suo regime di occupazione, di apartheid e di colonialismo di insediamento contro il popolo palestinese. Questi accordi disastrosi pongono anche i bisogni energetici di questi paesi in ostaggio di Israele.
Fonte BNC
Traduzione di BDS Italia
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L'amministrazione Trump e il governo Boris Johnson, entrambe anti-palestinesi, sono più che mai impegnati direttamente nella disperata guerra di repressione israeliana contro la difesa dei diritti dei palestinesi e in particolare il movimento BDS. Grazie al tuo supporto, il nostro movimento BDS per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza ha continuato a crescere in dimensione e impatto nel 2019
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