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Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

La mossa segna un netto fallimento degli sforzi israeliani di pubbliche relazioni per affermare la sua rivendicazione illegale su Gerusalemme di fronte alle crescenti richieste di boicottaggio.

Nel disperato tentativo di conservare la manifestazione dell’Eurovisione di fronte alle crescenti richieste di boicottaggio, il governo israeliano ha lasciato cadere la condizione che l'evento debba svolgersi a Gerusalemme.

Ciò segna un evidente fallimento degli sforzi israeliani di pubbliche relazioni per affermare la sua rivendicazione illegale sulla città. Il movimento BDS vede questa come un primo successo della campagna di boicottaggio dell’evento Eurovision 2019 se ospitato da Israele mentre continua le sue decennali gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi.

Le mobilitazioni in tutto il mondo riescono a impedire l'uso della partita da parte del governo israeliano per coprire i suoi crimini di guerra e le gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi.

Martedì 5 giugno la squadra nazionale di calcio argentina ha annullato la partita "amichevole" con Israele programmata per sabato 9, dopo mesi di campagna del BDS iniziata in Argentina.

I tifosi e i sostenitori dei diritti umani dei palestinesi hanno esortato la squadra argentina e il calciatore superstar Lionel Messi ad annullare la partita, che si doveva svolgere in uno stadio israeliano costruito nel villaggio palestinese di al-Maliha, che fu “ripulito” etnicamente, in risposta alla criminale politica di Israele di “sparare per uccidere o mutilare”, messa in atto contro pacifici manifestanti palestinesi a Gaza.

Anche il calciatore palestinese Mohammad Khalil, la cui carriera è stata stroncata dopo che Mohammad è stato colpito da un cecchino israeliano a entrambe le gambe mentre protestava pacificamente a Gaza, ha chiesto all'Argentina e a Messi di cancellare la partita con Israele.

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU rifiuta categoricamente la risoluzione redatta dagli Stati Uniti che critica Hamas per le recenti violenze di Gaza.

Gli Stati Uniti hanno votato contro una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, elaborata dal Kuwait, che chiedeva la protezione dei civili palestinesi, mentre sono l'unico paese a sostenere la propria risoluzione che condanna Hamas per le recenti violenze nella Striscia di Gaza.

Più di 120 Palestinesi sono stati uccisi e migliaia feriti dalle forze israeliane vicino al confine di Israele durante le settimane di protesta pacifica nella Striscia di Gaza assediata. Tra le vittime ci sono medici, operatori sanitari e giornalisti.

Dieci paesi, tra cui Russia e Francia, hanno votato venerdì a favore della risoluzione patrocinata dal Kuwait.

Un cartello in occasione di una protesta pro-palestinese a Parigi il 12 maggio 2018: l'UE importa merci dagli insediamenti israeliani per un valore stimato annuo di $ 300 milioni. Foto: Etienne Laurent

L'Irlanda e la UE sono complici nel consentire le violazioni di Israele dei diritti dei Palestinesi.

Oggi, i palestinesi di tutto il mondo commemoreranno la Nakba (in arabo per la catastrofe) del 1947-1949 - la pulizia etnica della maggior parte dei nativi palestinesi dalla nostra patria e la sistematica distruzione di centinaia di villaggi e città per la nascita di Israele come stato fondato sull' esclusione.

Nel 1948, quando i paramilitari sionisti costrinsero, sotto la minaccia delle armi, la famiglia della mia defunta nonna, Rasmiyyah, fuori dalla sua spaziosa casa nella pittoresca città di Safad, il processo determinante di colonizzazione dei territori, che fu reso possibile dalla Dichiarazione Balfour, finì per riguardare personalmente la mia famiglia. La Nakba ha modellato la mia identità e l'identità di milioni di altri palestinesi discendenti dei rifugiati.

MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images

Replicando alle notizie secondo cui decine di palestinesi sono stati uccisi e centinaia feriti dall'esercito israeliano durante le proteste lungo la recinzione che separa Gaza e Israele oggi, Philip Luther, Direttore del [Settore] Documentazione e Difesa per il Medio Oriente e il Nord Africa per conto di Amnesty International, ha dichiarato:

"Questo è un altro orribile esempio dell'uso eccessivo della forza e di pallottole vere in maniera del tutto deplorevole da parte dell'esercito israeliano. Questa è una violazione degli standard internazionali, essendo commessi in alcuni casi quelli che sembrano costituire omicidi volontari, configurandosi come crimini di guerra.

Le riprese odierne provenienti da Gaza sono estremamente preoccupanti e dal momento che la violenza continua a crescere a dismisura fuori controllo, le autorità israeliane devono immediatamente tenere a freno le forze armate per prevenire ulteriori perdite di vite umane e lesioni gravi.

Una vasta coalizione di associazioni studentesche della New York University approva l'adesione al BDS, invitando la NYU a disinvestire da compagnie complici dell'occupazione israeliana e impegnandosi a boicottare le istituzioni accademiche israeliane e le conferenze sponsorizzate da Israele.

Noi, le sottoscritte associazioni di studenti, ci impegniamo a partecipare al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per i diritti umani dei palestinesi

  • Boicottando i prodotti israeliani e i beni prodotti nei territori occupati, ad eccezione di quelli fabbricati dai palestinesi. Per una lista dei prodotti da boicottare, vedi https://bdsmovement.net/get-involved/what-to-boycott
  • Boicottando le istituzioni accademiche israeliane e le conferenze sponsorizzate dallo Stato di Israele
  • Boicottando i gruppi pro-Israele della NYU, Realize Israel e TorchPAC, non co-sponsorizzando eventi insieme a loro, così come boicottando, fuori dal campus, gruppi pro-Israele come Birthright-Taglit, StandWithUs, Christians United for Israel, la Maccabee Task Force, Mosaic United, l’Organizzazione sionista d'America, il Comitato d'azione politica israelo-americana e Lega anti-diffamazione
  • Aderendo al movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni
  • Invitando la NYU a disinvestire le sue partecipazioni da società e fondi che sono complici dell'occupazione israeliana della Palestina
  • Impegnandosi a riconoscere con continuità la terra e la sovranità autoctone

Foto: Dominic McGrath per The University Times

Il voto dà mandato all'USI (Unione degli Studenti in Irlanda) di fare pressioni sulle università affinché disinvestano e interrompano i rapporti con le compagnie complici dell'occupazione israeliana e delle violazioni dei diritti umani palestinesi e afferma il sostegno dell’USI al boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane.

L'Unione degli studenti in Irlanda (USI) ha deciso oggi al suo congresso annuale di sostenere la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.

Le organizzazioni studentesche si sono mosse sempre di più per sostenere la campagna, anche se non tutti i sindacati studenteschi in Irlanda hanno il mandato di portare avanti l'azione contro Israele.

La mozione di oggi è stata lanciata con appelli agli studenti a stare dalla parte giusta della storia, un grido che è stato salutato con una standing ovation dal pubblico. La mozione è stata proposta dall'unione studentesca della Queen's University di Belfast (QUBSU) e aveva bisogno di una maggioranza di due terzi per passare.

Parlando a favore della mozione, il vicepresidente per gli affari accademici dell'USI Oisín Hassan ha dichiarato: "Non stiamo parlando di istituzioni come la nostra". "Stiamo parlando - ha detto - di istituzioni che sostengono" l'occupazione militare della Palestina.

L'USI ha ora l'incarico di fare pressione sulle università affinché disinvestano e "disdicano i contratti con società che sono coinvolte nell'occupazione dei territori palestinesi e nella violazione dei diritti umani palestinesi". Il sindacato sosterrà anche "un boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane di istruzione superiore complici nel normalizzare, fornire copertura intellettuale e sostenere gli insediamenti coloniali".

L'unione studentesca del Trinity College di Dublino (TCDSU) è incaricata di sostenere una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, dopo un referendum sulla questione passato lo scorso mese. Il tema è stato posto al centro della politica del campus nell'ultimo anno da Students for Justice in Palestine.

Al congresso di oggi, il Presidente dell'Unione Studentesca dell'Istituto di Tecnologia di Dublino (DITSU), Boni Odoemene, ha suggerito che il sostegno al boicottaggio, al disinvestimento e alle sanzioni potrebbe essere antisemita e potrebbe attirare accuse di "neo-nazismo".

Da parte del Trinity c'è stato un forte supporto alla mozione.

Il presidente del TCDSU, Kevin Keane, ha parlato oggi a sostegno della mozione. Come presidente eletto, Keane aveva attirato pesanti critiche da parte degli studenti attivisti dopo aver parlato contro una mozione che chiedeva al consiglio dell'unione una campagna per il boicottaggio, nonostante avesse offerto il sostegno durante la sua campagna presidenziale. Al congresso ha detto: "Ho parlato contro [la mozione] perché non ho avuto coraggio".

Anche Shane De Rís ha parlato a favore della mozione. De Rís ha chiesto agli studenti: "Unitevi a noi nella nostra lotta". "A migliaia, a milioni, siamo tutti palestinesi". Anche Laura Beston, responsabile dei diritti dei disabili del TCDSU, ha parlato a favore della mozione.

Il presidente eletto dell’unione degli studenti laureati (GSU), Oisín Vince Coulter, ha dichiarato in pubblico: "Gli studenti si sono opposti all'oppressione per decenni e siamo stati dalla parte giusta della storia".

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia

L'unica finestra di speranza per Gaza, oltre che nella nostra mobilitazione di massa, sta nella crescente campagna BDS.

L'esercito israeliano ha ucciso più di una dozzina di palestinesi che stavano manifestando lungo il confine orientale della striscia di Gaza nel Giorno della Terra, il 30 marzo 2018 . [AP]

Dopo l'imposizione di un blocco mortale ai due milioni di abitanti della Striscia di Gaza per 11 anni ed il lancio dei tre massicci attacchi genocidi durante gli ultimi sette anni - aiutata dalla complicità della cosiddetta comunità internazionale e dal silenzio dei regimi arabi reazionari -  la settimana scorsa Israele ha commesso un nuovo massacro contro dimostranti pacifici che commemoravano il Giorno della Terra e che riaffermavano il loro diritto al ritorno.

I manifestanti palestinesi hanno iniziato il 13 aprile la terza settimana della loro "Marcia per il Ritorno" di protesta. Le manifestazioni hanno portato a scontri mortali vicino al confine tra Israele e Gaza. (The Washington Post)

Diana Buttu è stata consulente legale della squadra di negoziazione palestinese ed è stata direttamente coinvolta nei negoziati tra Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.

L'uccisione israeliana di 18 manifestanti palestinesi a Gaza lo scorso venerdì (30 marzo, NdT) era del tutto prevedibile. Era anche del tutto evitabile. Le vittime hanno preso parte alla marcia annuale della Giornata della Terra che commemora l'uccisione nel 1976 di sei palestinesi che protestavano contro la confisca di migliaia di ettari di terra da parte di Israele. L'evento di quest'anno segna anche i 70 anni dalla pulizia etnica dei palestinesi e l'allontanamento dalla loro terra durante l'insediamento dello Stato di Israele. I partecipanti hanno marciato verso il confine orientale, pesantemente fortificato, tra Gaza e Israele, in un'immagine simbolica di ritorno alla loro terra e alle case da cui hanno origine le loro famiglie. Eppure, ancor prima che iniziasse la marcia, Israele aveva annunciato che avrebbe schierato più di 100 cecchini, elicotteri con gas lacrimogeni e carri armati per sparare sui manifestanti. Alla fine della giornata, i soldati israeliani hanno ucciso con munizioni vere 18 palestinesi e ferito oltre 1.700. Questo nonostante il fatto che nessun soldato israeliano sia stato danneggiato o addirittura messo in pericolo.

La Campagna USA per il Boicottaggio accademico e culturale di Israele (USACBI) invita tutti i docenti, amministratori, studenti e staff statunitensi a sostenere il boicottaggio accademico internazionale in corso contro Israele rifiutando di partecipare in qualsiasi modo ai programmi di studio all'estero in quel Paese. Il boicottaggio accademico di Israele è stato sollecitato da studiosi e studenti palestinesi che vivono sotto occupazione militare e in uno stato di assedio e di apartheid che viola quotidianamente il loro diritto all'istruzione. Partecipare a un programma di studio all'estero presso un'istituzione israeliana significa ignorare, se non perpetuare, la violazione in corso delle libertà accademiche e, in realtà, dei diritti umani dei palestinesi. Invitiamo quindi tutti gli studenti, i docenti e il personale che ascoltano la propria coscienza ad astenersi dalla partecipazione a tali programmi e rifiutare la complicità con l'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid.