LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Notizie BDS

Notizie internazionali del movimento globale BDS.

di Joseph Massad

"Per quanto molti attivisti siano sinceri nel loro sostegno alla causa, resta la preoccupazione della 'solidarietà turistica' per la quale gli occidentali sono stati particolarmente portati nel corso del XX secolo: sui principi che guidano il supporto alla lotta di liberazione ci dovrebbe essere chiarezza, e nessun compromesso possibile".

Sin dai primi anni Novanta, dopo il collasso dell’Unione Sovietica e la collaborazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) con Stati Uniti e Israele per liquidare la lotta anti-coloniale palestinese attraverso gli Accordi di Oslo, la solidarietà con il popolo palestinese a livello internazionale si è gradualmente ripiegata su se stessa.

In anni recenti, tuttavia, questa solidarietà è tornata a riemergere grazie al coinvolgimento sempre più vasto di attivisti nella Campagna palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni verso Israele (BDS).

di Asa Winstanley

Da quando il mese scorso la nuova coalizione governativa israeliana di estrema destra ha preso il potere, aleggiano due grandi spauracchi: l'Iran e il BDS, il movimento per boicottare, disinvestire e sanzionare Israele fino a quando non riconosca i diritti fondamentali dei palestinesi.

Ma ora, come Ali Abunimah [direttore di “Electronic Intifada” n.d.t.] sostiene, [la questione del] BDS come la maggiore “minaccia”nei confronti di Israele sembra orientata a superare quella dell'Iran. Dando come perduta la battaglia contro il riavvicinamento di Obama con l'Iran, sembra che questa sarà “l'era del BDS” nelle parole di un opinionista sionista di sinistra moderata.

Il movimento del BDS formalmente definito come movimento palestinese, compie dieci anni esattamente il prossimo mese. In linea di massima, in questo periodo, il comportamento di Israele ha seguito la direzione del vecchio detto di Gandhi: prima ti ignorano, poi ti ridicolizzano, poi ti combattono, poi tu vinci. Adesso siamo nella fase della guerra, probabilmente quella che sarà la più lunga.

La compagnia francese ha annunciato di voler interrompere le relazioni commerciali con il partner israeliano, seppur l’operazione richiederà tempo. Reagisce l’establishment politico: “Ipocriti”, dice Lapid.

AGGIORNAMENTO ORE 14.45

Il governo israeliano si prepara a reagire contro la Orange dopo che Stephane Richard, amministratore delegato del colosso della telefonia mobile francese, ha sostenuto in una conferenza ieri al Cairo di essere pronto “anche domani” a tagliare i legami con la partner israeliana Orange perchè garantisce servizi ai coloni e ai soldati nei Territori Palestinesi Occupati. Lo ha comunicato il ministro dell’educazione, l’ultrazionalista Naftali Bennett


Stop delle relazioni commerciali con l’operatore israeliano della Orange. Così la compagnia francese Orange SA, tra le più grandi società di telefonia al mondo, ha preventivato la chiusura del contratto con la filiale israeliana, una delle tre compagnie telefoniche locali più grandi e note del paese.

Parlando ad una conferenza al Cairo l’amministratore delegato, Stephane Richard, ha fatto sapere che la compagnia intende ritirarsi da Israele il prima possibile. “Sono pronto ad abbandonarlo domani mattina, ma il punto è che voglio essere sicuro dei rischi legali per la compagnia. Voglio mettere fine a questo [rapporto], ma non voglio esporre la Orange a un rischio o a penalità”. 

Gli studenti ebraici contro la mozione - che si limita a chiedere il voto per l'adesione al BDS - dice: 'Stanno facendo un gran polverone molto più in Israele che in Gran Bretagna.'

La leadership dell'Unione Nazionale degli Studenti della Gran Bretagna (NUS), ha votato Martedì di boicottare Israele e si è affiliato con il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni). La mozione, che è passata per 19 a 14 nel Consiglio del Direttivo Nazionale dell'unione, non era nuova; conferma un voto simile dello scorso agosto durante il conflitto di Gaza.

Il voto, chiesto dall'unione degli studenti presso la Scuola di Studi Orientali e Africani di Londra, è stato criticato dall'Unione degli studenti ebrei, ma anche da esponenti del NUS, compreso il suo vice-presidente, Joe Vinson, che ha twittato dopo il voto che " L'antisemitismo è come un virus, si muta e infetta tutto ciò che tocca. E' mutato in BDS e NUS è infetto ".

Leader degli studenti ebrei hanno attaccato il voto, accusando il consiglio esecutivo dell'unione nazionale di essere diretta da esponenti radicali della sinistra. Lo scorso ottobre lo stesso consiglio esecutivo ha rifiutato di votare una condanna dello Stato islamico, noto anche come ISIS, sulla base del fatto che una tale mossa sarebbe "islamofoba". L'Unione degli studenti ebrei ha detto in una dichiarazione che la NUS "sta giocando alla politica".

Erdan ha postato su facebook un lungo testo nel quale spiega le proprie ragioni dell'adesione alla coalizione [di governo]

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha completato la formazione del suo quarto governo lunedì [25] quando il suo numero 2 del Likud, on. Gilad Erdan è stato nominato ministro della pubblica sicurezza, degli affari strategici e della diplomazia, 11 giorni dopo la costituzione del governo.

La nomina è stata approvata all'unanimità con una votazione telefonica tra i ministri e alla Knesset [il parlamento israeliano n.d.t.] con 58 voti favorevoli e 55 contrari.

Il ministro del turismo Yariv Levin ha volontariamente  ceduto il portafoglio della pubblica sicurezza e il ministro dell'accoglienza degli immigrati Ze'ev Elkin ha rinunciato con riluttanza al ministero degli affari strategici. Elkin ha perfino protestato votando contro la proroga della scadenza per approvare il bilancio dello Stato e boicottando la riunione del lunedì del gruppo del Likud. Stando a quel che si dice Elkin ha chiesto come compensazione il portafoglio degli affari riguardanti Gerusalemme, ma il sindaco Nir Barkat ha tentato di bloccare la nomina.

Lunedì scorso non è stato chiarito se i partner del Likud [appartenenti] alla coalizione avrebbero permesso che il Likud mantenesse 13 ministri oppure se il ministro senza portafoglio Bennie Begin verrebbe costretto a dimettersi. Begin è rientrato con molto scalpore nella lista del  Likud dopo che Netanyahu gli ha assegnato un posto sulla lista riservato ai candidati scelti dal capo del partito.

di Alex Kane

Al Congresso [il parlamento USA n.d.t.] Democratici e Repubblicani stanno tentando di inserire nel mega trattato segreto tra l'Europa e gli USA un progetto di legge contro il boicottaggio [di Israele]. Negli Stati del Tennessee e dell'Indiana, i governanti dello Stato hanno approvato una delibera contraria al movimento del boicottaggio , disinvestimento e sanzioni (BDS) considerato come antisemita. Nell'Illinois, i legislatori sono pronti ad approvare una legge contraria al BDS per permettere ai fondi pensione statali di togliere finanziamenti a quelle società che boicottano Israele o disinvestono [dalle società] israeliane.

Tutto ciò si configura come un forte attacco al movimento del BDS negli Stati Uniti. I metodi differiscono: alcune risoluzioni sono ininfluenti, mentre altre mostrano i denti. Ma sono tutte unite nel provare a bloccare il movimento del BDS come se stesse dietro l'angolo.

Le iniziative fanno parte di un tentativo in tutta la nazione per fermare il movimento che ha avuto un successo simbolico nei campus universitari e qualche successo concreto nel costringere fondazioni e chiese a disinvestire dalle multinazionali che fanno affari con il sistema militare israeliano. [Il movimento del] BDS non è riuscito a isolare Israele. Ma i governanti filo israeliani degli Stati Uniti vogliono fermare il movimento prima che sia sul punto di arrecare danno allo Stato [di Israele].

Onorevole Federica Mogherini
Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza

Gentilissima Onorevole,

Ci rivolgiamo alla sua persona per sottoporle quanto segue e richiederle una sua risposta.

Il Trattato sulla Unione Europea (TEU) stabilisce che le azioni esterne della Unione Europea debbano essere guidate dai principi della democrazia, della legalità, della universalità dei diritti umani, di uguaglianza e solidarietà, e dal rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. 

A partire da questo, noi firmatari, appartenenti a gruppi per i diritti umani, sindacati e organizzazioni di solidarietà italiani, Le scriviamo per richiedere che l'Unione Europea aderisca alla lettera e allo spirito del Trattato (TEU) mettendo in atto passi conseguenti nei confronti di Israele in quanto responsabile di gravi violazioni del diritto internazionale.

La scorsa estate Israele ha condotto a Gaza un massacro con oltre 2000 vittime. I più recenti rapporti delle organizzazioni dei diritti umani internazionali ed israeliani hanno rivelato che Israele nel corso del suo ultimo attacco a Gaza ha deliberatamente preso di mira civili e infrastrutture civili. Inoltre Israele continua a costruire insediamenti illegali su terra arbitrariamente espropriata ai legittimi proprietari e a praticare una politica di trasferimenti forzati della popolazione palestinese.

Più di 10.000 studenti delle scuole sudafricane hanno protestato in data odierna (15 maggio – ndt) contro i negozi di Woolworths per i suoi rapporti commerciali con Israele. La protesta #BoycottWoolworths è stata promossa dal Congresso degli studenti del Sudafrica (COSAS della provincia del Free State). COSAS rappresenta gli studenti di tutte le 9 province sudafricane ed è probabilmente la più grande organizzazione studentesca del paese. (FOTO)

La data del 15 maggio è stata scelta per la protesta anche per commemorare il 67 ° anno della Nakba ("Catastrofe") palestinese (nel 1948 nasceva lo Stato moderno di Israele, data che segnò l'inizio dello spostamento e dell’oppressione del popolo indigeno palestinese).

Secondo COSAS - Free State la marcia di protesta indetta contro Woolworths è "in solidarietà con il popolo palestinese che continua a sperimentare la forma più dura di apartheid da parte del regime israeliano". Sipho Tsunke di COSAS Free State ha detto: "Stiamo mobilitando tutti i giovani e i loro genitori per boicottare Woolworths che continua ad avere rapporti con il regime di apartheid che applica Israele. Non ci facciamo certo ingannare da Woolworths e dalle sue ridicole campagne di promozione pubblicitaria, come ad esempio il loro programma MySchool o quella di portare dagli Stati Uniti in Sud Africa un musicista come Pharrell Williams. Chiediamo anzi a Pharrell Williams, come studenti delle scuole del Sud Africa, di annullare i suoi spettacoli nel nostro paese fino a quando Woolworths non interrompa le relazioni commerciali con Israele."

Nonostante la speranza che dopo la guerra di Gaza, ci sarebbe stata una ripresa del turismo, la crisi sta solo peggiorando con un calo, nel primo trimestre del 2015, del 28% dei turisti negli hotel. Secondo le stime, l'industria ha già perso centinaia di milioni di dollari. 

Per chiunque frequenti le spiagge di Tel Aviv, soprattutto nel fine settimana, sarà difficile capire di quale crisi del turismo in Israele si stia parlando. Le spiagge sono piene di turisti provenienti da Germania, Olanda, Inghilterra, Repubblica Ceca e Ungheria, per lo più giovani che vogliono godersi una vacanza rilassante nella città.

Ma non appena si esce da Tel Aviv, si rivela la profondità della crisi. Nonostante la speranza che ci sarebbe stata una ripresa entro due-tre mesi dall’operazione su Gaza, sembra che la crisi stia solo peggiorando, che il numero di turisti stia calando, che sta diminuendo il numero di pernottamenti in hotel e che sia stato tagliato significativamente il numero dei tour organizzati.

Le prime cifre del 2014 segnalavano un inizio promettente: la prima metà dell'anno aveva registrato un aumento del 16% di soggiorni turistici, ed i funzionari del turismo erano certi che sarebbe stato un anno record per il turismo in arrivo, sia come entrate turistiche che come soggiorni in Hotel.

In una lettera inviata al capo della politica estera dell’UE, Federica Mogherini, 30 coalizioni, sindacati e organizzazioni della società civile hanno invitato la UE ad escludere le imprese militari israeliane da “Horizon 2020” (Orizzonte 2020) – un nuovo Programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea.

Palestina Occupata, 7 maggio 2015

A: Federica Mogherini, Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e le Politiche di Sicurezza
Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea

Oggetto: Finanziamento della UE all’impresa Elbit Systems (produttrice di materiali elettronici di difesa, ndt.) e alle imprese militari e del settore della sicurezza israeliane nell’ambito di Horizon 2020.

Gentile Signora Federica Mogherini, gentile Signor Jean-Claude Juncker,

In quanto organizzazioni della società civile palestinese, ci rivolgiamo a voi relativamente alla partecipazione di Israele al nuovo programma Horizon 2020. In considerazione dei reiterati e sistematici atti di aggressione, crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale perpetrati da Israele, l’esclusione di Elbit Systems o di altre imprese militari e di sicurezza nazionale israeliane dall’ambito di Horizon 2020 rappresenterebbe un passo necessario verso una politica europea che promuova efficacemente i diritti umani e il diritto internazionale in Palestina. 

Recenti ricerche mostrano che esiste un serio rischio che l’Unione Europea conceda finanziamenti ad imprese che sono coinvolte nelle violazioni del diritto internazionale. Il rapporto di “Stop the Wall” (coalizione di movimenti popolari contro il muro di separazione, ndt.) “Sostegno all’apartheid israeliana: finanziamento europeo alla Elbit Systems” mostra come le relazioni dell’UE con la Elbit Systems costituiscano un chiaro esempio della complicità dell’Unione nelle violazioni israeliane dei diritti umani.