In una lettera inviata al capo della politica estera dell’UE, Federica Mogherini, 30 coalizioni, sindacati e organizzazioni della società civile hanno invitato la UE ad escludere le imprese militari israeliane da “Horizon 2020” (Orizzonte 2020) – un nuovo Programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea.
Palestina Occupata, 7 maggio 2015
A: Federica Mogherini, Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e le Politiche di Sicurezza
Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea
Oggetto: Finanziamento della UE all’impresa Elbit Systems (produttrice di materiali elettronici di difesa, ndt.) e alle imprese militari e del settore della sicurezza israeliane nell’ambito di Horizon 2020.
Gentile Signora Federica Mogherini, gentile Signor Jean-Claude Juncker,
In quanto organizzazioni della società civile palestinese, ci rivolgiamo a voi relativamente alla partecipazione di Israele al nuovo programma Horizon 2020. In considerazione dei reiterati e sistematici atti di aggressione, crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale perpetrati da Israele, l’esclusione di Elbit Systems o di altre imprese militari e di sicurezza nazionale israeliane dall’ambito di Horizon 2020 rappresenterebbe un passo necessario verso una politica europea che promuova efficacemente i diritti umani e il diritto internazionale in Palestina.
Recenti ricerche mostrano che esiste un serio rischio che l’Unione Europea conceda finanziamenti ad imprese che sono coinvolte nelle violazioni del diritto internazionale. Il rapporto di “Stop the Wall” (coalizione di movimenti popolari contro il muro di separazione, ndt.) “Sostegno all’apartheid israeliana: finanziamento europeo alla Elbit Systems” mostra come le relazioni dell’UE con la Elbit Systems costituiscano un chiaro esempio della complicità dell’Unione nelle violazioni israeliane dei diritti umani.
Elbit Systems è la più grande impresa militare israeliana, i suoi droni, armamenti ed altri strumenti tecnologici sono un elemento chiave dell’apparato militare di Israele e partecipa alla costruzione del muro di Israele, che è stato definito illegale dal 2004. Le tecnologie di Elbit Systems sono state sviluppate nel corso di interventi militari israeliani e l’impresa pubblicizza la propria tecnologia come “testata sul campo”, il che significa che è stata testata sui civili palestinesi. Qualunque finanziamento o cooperazione con Elbit Systems rappresenta una forma di sostegno alle attività israeliane e un supporto alle violazioni del diritto internazionale.
Lo studio di “Stop the Wall” analizza la partecipazione dell’impresa al processo “Horizon 2020”, in particolare al programma “Horizon Space”, e specifica come Elbit Systems ed altre imprese militari e di sistemi di sicurezza israeliane stiano richiedendo e abbiano ottenuto la partecipazione a “Horizon 2020”.
Il 9 febbraio la Direzione Israeliana R&D per l’Area di Ricerca Europea (ISERD) ha pubblicato un documento che annunciava che l’UE aveva già approvato 162 progetti con la partecipazione di Israele all’interno del programma di ricerca di “Horizon 2020”, per un valore totale di 452,3 milioni di dollari. Parecchi di questi progetti sono nell’ambito della ricerca spaziale e di altri settori che includono la sicurezza nazionale e la tecnologia duale. Il processo di valutazione del nuovo programma “Horizon Space” è iniziato in aprile. Sembra che altri processi di valutazione siano già in corso.
Perciò noi sosteniamo che qualunque relazione militare con Israele costituisca un implicito appoggio all’aggressione militare israeliana e ad altre violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale. Nel 2014 oltre 60.000 persone, compresi Premi Nobel, artisti ed intellettuali, hanno inviato una lettera che chiedeva un immediato embargo militare verso Israele. La lettera sottolinea che “l’abilità di Israele di lanciare impunemente questi devastanti attacchi deriva in larga misura dall’ampia cooperazione e commercio militare internazionale che mantiene con governi complici in tutto il mondo.”
Qualunque decisione della Commissione UE di finanziare la cooperazione con imprese militari e della sicurezza israeliane rappresenterebbe una forma di sostegno all’aggressione militare israeliana.
Se l’Unione Europea continuasse a finanziare “Elbit Systems” o imprese militari e della sicurezza israeliane, questo rischierebbe di contraddire gli standard e le politiche della UE e dei suoi stati membri, compresi:
l’impegno generale dell’UE a rispettare e promuovere il diritto internazionale, come sancito nel Trattato dell’Unione Europea ;
l’impegno della stessa UE a non finanziare la tecnologia a doppio uso [civile e militare].
Il finanziamento di progetti che includono aziende israeliane coinvolte nell’apparato di sicurezza delle colonie rischia di disattendere le linee guida dei rapporti d’affari privati espresse da oltre 20 stati membri, che mettono in guardia contro legami economici che favoriscano le colonie, incoraggiando e finanziando invece attivamente tale cooperazione.
A partire da gennaio 2014 l’Unione Europea si è dotata di linee guida per regolare l’ammissibilità di soggetti israeliani a progetti di finanziamento e strumenti finanziari dell’ UE. Queste linee guida sono chiaramente finalizzate a garantire “il rispetto delle posizioni e degli impegni dell’ UE in accordo con il diritto internazionale.” Indicano inoltre che l’ UE riconosce la propria responsabilità politica e l’obbligo al rispetto del diritto internazionale quando concede finanziamenti, sovvenzioni o premi a soggetti israeliani. Concedendo finanziamenti a “Elbit Systems”, ignorerebbe questi obblighi.
Se l’Unione Europea intende svolgere un ruolo effettivo nei processi diplomatici relativi alla Palestina ed alla regione [mediorientale], non può permettere che imprese militari che sono al centro delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, ed i cui progressi tecnologici sono stati sviluppati in seguito alle aggressioni israeliane, partecipino a programmi dell’UE quale “Horizon 2020”.
Vi chiediamo perciò di prendere nella dovuta considerazione queste questioni e di interrompere ogni cooperazione con “Elbit Systems” ed altre imprese militari e di sicurezza nazionale israeliane nell’ambito di “Horizon 2020”, come passo necessario verso una politica dell’Unione Europea che promuova effettivamente i diritti umani ed il diritto internazionale in Palestina.
In attesa di una vostra circostanziata risposta alle questioni poste,
inviamo distinti salutii
Firmatari:
Coalizioni:
Palestinian NGO Network (PNGO)
Palestinian National Institute for NGOs
Coalition for Jerusalem
Stop the Wall Campaign
Palestinian Farmers Union
Palestinian Land Defense Coalition
Palestinian Boycott Divestment and Sanctions Committee (BNC)
General Union of Palestinian Women
Sindacati:
General Union of Palestinian Workers
Federation of Independent Trade Unions
Palestinian New Federation of Trade Unions
Palestinian postal service workers Union PPSWU
Palestinian General Federation of Trade Unions (PGFTU) – Gaza
Organizzazioni della società civile:
Palestinian Economic Monitor
Jerusalem Legal Aid Center ( JLAC)
The Popular Council to Protect the Jordan Valley
Palestine Youth Forum
Association for Farmers’ Rights and for the Preservation of the Environment
Women Center for Social Development
Palestinian Medical Relief Society (PMRS) – Gaza
University Teachers’ Society – Palestine, Gaza section
Democratic Medical Assembly – Gaza
The Initiative Medical Assembly – Gaza
Association Jadayel/Palestinian Center for Culture, Arts and Creativity
Palestinian Farms Society -Tulkarem
Ni’lin Society for Development Community Work
Al-Amal Association for Childhood and Development
Palestinian Students’ Campaign for the Academic Boycott of Israel (PSCABI)
Bader Campaign for the Boycott of Israeli products – Gaza
Women Campaign to Boycott Israeli Products
Fonte: Il Coordinamento Europeo di Comitati e Associazioni per la Palestina (ECCP)
Traduzione di BDS Italia