- Rapporto tecnico: recenti continui attacchi informatici contro i siti BDSmovement.net dimostrano che si è trattato di aggressioni complesse e coordinate
- Nel gennaio 2016 Israele ha annunciato piani per utilizzare la guerra informatica contro il BDS
- La guerra cibernetica ben finanziata contro il BDS riflette il fallimento dei tentativi di bloccare la costante crescita del movimento negli ultimi anni
Un rapporto tecnico diffuso oggi [2 giugno] dal servizio no-profit di sicurezza in rete eQualit.ie evidenzia importanti prove che gli attacchi del tipo Distributed Denial of Service (DDoS) [attacchi informatici che bloccano l'accesso a siti. Ndtr.] portati contro il principale sito del movimento BDS e di altri gruppi critici verso l'occupazione e la violazione dei diritti umani da parte di Israele sono complessi e molto coordinati.
La tecnologia molto sofisticata utilizzata per gli attacchi e le dimensioni dei botnet [reti di dispositivi informatici infettati. Ndtr] coinvolti potrebbe indicare che Israele sia stato direttamente implicato. Israele aveva già affermato di aver intenzione di utilizzare la guerra informatica per sabotare il movimento BDS.
Anche i siti web di circa sei organizzazioni del BDS in Nord America e in Europa hanno subito attacchi di sospensione del servizio in febbraio e marzo, contemporaneamente all'attacco contro il sito BDSmovement.net.
Mahmoud Nawajaa, coordinatore generale del Comitato Nazionale del BDS palestinese, la maggior coalizione della società civile palestinese che guida il movimento del BDS internazionale, ha reagito al rapporto dicendo:
"Questi ultimi attacchi informatici contro il BDS sembrano essere parte di una vera e propria guerra israeliana contro il movimento, che include la repressione attraverso leggi di stampo maccartista, l'uso dei servizi di intelligence ed un ulteriore finanziamento della propaganda "marchio Israele" [campagna di immagine messa in atto dal governo israeliano. Ndtr.]. Questi attacchi sono dettati dalla disperazione di Israele per il suo crescente isolamento in tutto il mondo, dopo aver tentato inutilmente per anni di contrastare il crescente appoggio per il movimento non violento del BDS come mezzo strategico ed efficace per ottenere i diritti dei palestinesi in base alle leggi internazionali."
"Siamo molto grati per l'appoggio fornitoci dai nostri partner tecnologici "Deflect" e" MayFirst", il cui instancabile lavoro ha garantito che potessimo rimanere in rete e dare informazioni sulla lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza."
Un recente rapporto dell'Associated Press [agenzia di stampa statunitense. Ndtr.] mostra a quali estremi è arrivato il governo israeliano nei suoi disperati tentativi di combattere il BDS a livello informatico alla luce dello sconfortante bilancio dei tentativi di danneggiare la crescita del movimento in ambito accademico, culturale e sempre più in quello economico. Il direttore generale del ministero israeliano degli Affari Strategici, incaricato di coordinare gli sforzi del governo per lottare contro il BDS, è stato citato dall'AP mentre si rivolgeva agli sviluppatori di nuove tecnologie israeliani durante un incontro tenutosi nel gennaio 2016: "Voglio creare una comunità virtuale di combattenti."
Figure di spicco dell'intelligence israeliana, compreso il Mossad, e le sue industrie di tecnologie avanzate si sono unite in questo sforzo, che intende, tra le altre tattiche, "inondare Internet" con la propaganda israeliana e "smantellare le strutture" dei gruppi dei diritti umani che fanno campagne per i diritti dei palestinesi esercitando pressioni su Israele, come ha ammesso il fondatore di una società israeliana di analisi dell'intelligence. Ed ha aggiunto: "E' un tipo di cose per cui, se le vuoi fare in futuro...devi lavorare di nascosto."
Un portavoce di eQualit.ie ha detto:
"Da quando ha aderito al servizio "Deflect", il sito web bdsmovement.net è stato uno dei domini attaccati con maggiore frequenza tra i nostri clienti. Ora che abbiamo sviluppato l'infrastruttura ed la strumentazione per raccogliere e analizzare gli attacchi informatici che hanno preso di mira i nostri clienti, speriamo di ridurre l'impunità di cui di solito godono quelli che cercano di mettere a tacere le voci in rete."
Mahmoud Nawajaa ha aggiunto:
"Nonostante tutto il suo peso finanziario, Israele si dà la zappa sui piedi lanciando questa guerra senza esclusione di colpi di diffamazione, demonizzazione e criminalizzazione contro il BDS. Negli ultimi mesi, tre governi europei e alcune delle maggiori associazioni dei diritti umani internazionali - comprese Amnesty International, Human Rights Watch, American Civil Liberties Union (ACLU) e la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) - hanno difeso il diritto di sostenere e promuovere campagne per i diritti dei palestinesi attraverso il BDS."
Ad esacerbare ulteriormente la frustrazione israeliana c'è il fatto che gli indicatori del crescente impatto del BDS hanno raggiunto un livello più alto nel 2016 di qualunque altro periodo da quando, nel 2005, il movimento è stato lanciato dalla maggioranza assoluta della società civile palestinese.
Nella prima settimana del gennaio 2016, il fondo pensioni e assicurazione sanitaria da 20 miliardi di dollari della Chiesa Metodista Unita ha dichiarato che le cinque principali banche israeliane sono escluse dagli investimenti ed ha disinvestito dalle due banche in cui aveva investito.
Sempre nel 2016, l'impresa di materiali da costruzione irlandese CRH e il gigante della telefonia francese Orange hanno annunciato il loro ritiro da Israele in seguito a efficaci campagne BDS contro di loro. Sulla scia di Veolia, un'altra grande impresa francese che ha posto fine alla propria partecipazione ai progetti israeliani che violano le leggi internazionali, questi ritiri sono stati salutati dagli attivisti del BDS come l'inizio di un "effetto domino" .
Il 2 aprile lo Stato brasiliano di Bahia ha deciso di porre fine al suo accordo di collaborazione con la compagnia idrica israeliana "Mekorod" e in Spagna più di 27 consigli locali si sono dichiarati "Zone libere dall'apartheid israeliano" negli ultimi mesi.
L'appoggio ai diritti dei palestinesi è cresciuto in modo impressionante negli USA. Una recente inchiesta rivela che il numero di democratici liberal che affermano di avere maggiori simpatie per i palestinesi è ora più alto che mai negli ultimi 15 anni (40%) e l'appoggio a favore dei diritti dei palestinesi tra i nati nel nuovo millennio è triplicato negli ultimi 10 anni (27%).
Un sondaggio realizzato nel 2014 da un gruppo di lobbisti filo israeliani ha mostrato che il 46% degli uomini ebrei americani non ortodossi con meno di 40 anni appoggia il boicottaggio totale di Israele per ottenere i diritti dei palestinesi.
Mahmoud Nawajaa spiega:
"Oggi Israele ammette di aver fallito nel porre fine all'impressionante crescita del BDS nei circoli che contano, soprattutto a causa dell'entusiasmante azione collettiva di migliaia di attivisti ed associazioni impegnati e consapevoli in tutto il mondo. Ma lo spostamento di Israele verso l'estrema destra razzista, facendo cadere la maschera e rivelando come non mai il suo vero volto di regime d'occupazione, colonizzazione e apartheid, ha sicuramente accelerato l'appoggio al BDS ovunque nel mondo."
Un accanito antipalestinese, direttore di un'agenzia pubblicitaria multinazionale di New York, recentemente ha riconosciuto: "Il BDS sta dominando il dibattito e il versante anti-BDS è sulla difensiva. Il nostro è un messaggio negativo, non molto attraente. Sembriamo un depliant aziendale. Perciò abbiamo un problema, miei cari."
Nawajaa conclude; "Sembra che Israele stia perdendo la bussola e faccia ricorso a misure estreme nella lotta contro il BDS, non solo perché il movimento è strategicamente efficace. Cercare di vendere i suoi sistemi di occupazione, colonialismo di insediamento e razzismo istituzionale non è per niente facile, come ha scoperto il regime dell'apartheid in Sud Africa."
Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS
Traduzione di BDS Italia