LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

Palestinesi bloccano i bulldozer che Israele usa per demolire le loro case a Khan Al-Ahmar

La lotta popolare e la solidarietà internazionale hanno difeso la comunità palestinese di Khan Al-Ahmar dall'espulsione, impedendo ai bulldozer prodotti da società internazionali di demolire le case e una scuola. Fare una campagna BDS efficace è fondamentale poiché la Corte Suprema di Israele ha approvato la demolizione di Khan Al-Ahmar per fare posto a colonie illegali su terra palestinese occupata. Ciò include indicare e svergognare le società che producono i bulldozer complici nelle demolizioni di Israele: JCB (Regno Unito), Caterpillar (US), Volvo (Svezia), Hyundai (Corea del sud), Hitachi (Giappone) e LiuGong (Cina).

La ininterrotta pulizia etnica di Israele continua con la decisione delle corti israeliane del 5 settembre a favore della imminente distruzione di Khan Al-Ahmar, la comunità beduina palestinese situata ad est di Gerusalemme occupata. La fermezza della piccola comunità di 200 persone a Khan Al-Ahmar è diventata un simbolo della nostra lotta contro l'espulsione e l'espropriazione.

La comunità era già stata cacciata dalle proprie terre ancestrali durante la Nakba, la pulizia etnica su grande scala sulla quale Israele si è costituita. Dalla fine degli anni 90, Israele ha intrapreso tentativi di cancellare le 18 comunità beduine nella zona ad est di Gerusalemme per costruire un corridoio di colonie da Gerusalemme al Mar Morto, dividendo la Cisgiordania occupata in due parti.

La resistenza popolare e l'opposizione diplomatica finora hanno ritardato i tentativi di distruggere queste comunità.

Fino ad oggi la lotta popolare e la solidarietà internazionale hanno difeso la comunità palestinese di Khan Al-Ahmar dall'espulsione e hanno impedito ai bulldozer prodotti dalle società internazionali di portare avanti la distruzione.

Oggi, la persone sul terreno mantengono una presenza continua a Khan Al-Ahmar e raccolgono prove della complicità delle imprese nella continua politica di pulizia etnica dei palestinesi da parte di Israele. Il ruolo del movimento BDS è di mobilitare una pressione globale contro l'impunità di Israele nel perpetrare crimini di guerra e crimini contro umanità e contro la complicità delle imprese in questi crimini.

Niente trasmette un messaggio chiaro a Israele quanto fare una campagna BDS efficace.

Mentre vi unite allo sforzo di salvare Khan Al-Ahmar e di influenzare i vostri governi perché esercitino una pressione concreta su Israele per arrestare la demolizione, ricordate che gli attacchi di Israele ai palestinesi e ai nostri diritti umani non potrebbero accadere senza le molte società che sostengono e traggono profitto dalle politiche israeliane di occupazione, colonialismo e apartheid.

Molte delle demolizioni di Israele sono realizzate da bulldozer prodotti dalle seguenti sei compagnie: JCB (Regno Unito), Caterpillar (US), Volvo (Svezia), Hyundai (Corea del sud), Hitachi (Giappone) e LiuGong (Cina).

Queste compagnie devono essere rese consapevoli che perderanno contratti in seguito al fatto che prestano il loro servizio e traggono profitto dalle politiche di Israele di demolizione delle case e delle comunità palestinesi per fare spazio alle sue colonie illegali su terra palestinese occupata.

Il comitato nazionale palestinese per il BDS fa appello per uno sforzo della società civile globale per impedire la distruzione imminente di Khan Al-Ahmar. Nel fare una campagna per Khan Al-Ahmar ed altre comunità palestinesi a rischio di distruzione e di trasferimento forzato, sollecitiamo tutti a:

  • Indicare e svergognare le compagnie complici nel crimine: smascherarle e denunciarle nei mezzi di informazione tradizionali e nei social media. Le loro attrezzature e servizi sono cruciali per permettere la politica di pulizia etnica di Israele.
  • Organizzare proteste agli uffici di JCB, Caterpillar, Volvo, Hyundai, Hitachi e LiuGong. Chiedere loro di rescindere i loro contratti con le forze di occupazione di Israele e di impegnarsi a fermare la consegna di ulteriori attrezzature o servizi che possano essere usati da Israele in attività che violano i diritti umani fondamentali del popolo palestinese.
  • Organizzare campagne per il disinvestimento e l'esclusione da appalti contro queste aziende nei vostri sindacati, chiese, università - o includere queste aziende nelle campagne già esistenti - per aumentare il prezzo della loro complicità nelle vergognose violazioni dei diritti umani.

Il comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) è la più grande coalizione nella società civile palestinese. Guida e sostiene il movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti dei palestinesi.

Fonte : BNC

Traduzione di BDS Italia

Ecco una lista sintetica di momenti che nel 2018 dimostrano la crescente consapevolezza dei crimini di Israele contro il popolo palestinese e degli sforzi di gruppi in tutto il mondo per fare assumere ad Israele le proprie responsabilità per le sue gravi violazioni dei diritti umani. Il sostegno ai diritti dei palestinesi è cresciuto in parlamenti, consigli comunali, università, sindacati, istituzioni culturali, tra artisti e gruppi musicali, e ben oltre. Insieme, lo facciamo crescere ogni giorno più forte.

Di seguito sono elencati i 70 momenti salienti in solidarietà e nell’ambito BDS per la Palestina nel 2018. Sono evidenziati 70 momenti di speranza in questo anno che segna il settantesimo anniversario della ininterrotta Nakba, "Catastrofe", durante la quale i palestinesi autoctoni hanno dovuto subire l'espulsione di massa dalle loro case per permettere la nascita di uno stato a maggioranza ebraica di tipo coloniale insediativo.

Molte delle reazioni riportate hanno fatto seguito al massacro da parte di Israele di 60 palestinesi a Gaza il 14 maggio 2018, mentre il mondo osservava i cecchini israeliani abbattere i manifestanti palestinesi che semplicemente reclamavano il loro diritto di rifugiati a tornare a casa e vivere in libertà.

Appello del Comitato nazionale palestinese BDS (BNC)

Il 9 luglio è un grande anniversario: sono trascorsi 13 anni dalla nascita del movimento BDS per i diritti dei palestinesi.  Ci unimmo allora formando la più grande coalizione di sempre della società civile palestinese, formata per lanciare questo movimento globale che chiede libertà, giustizia ed uguaglianza.

Quest'anno ha visto anche la crescita di una stupenda resistenza a Gaza che ha ricevuto sostegno da tutto il resto della Palestina e del mondo. Decine di migliaia di palestinesi hanno partecipato alla Grande Marcia del Ritorno reclamando il diritto a essere liberi e il diritto al ritorno, richiamando quelle che sono le richieste centrali del movimento BDS.

Il Comitato nazionale palestinese BDS ha bisogno del tuo sostegno per intensificare questa lotta.  Potresti contribuire?

Israele ha risposto alla resistenza popolare a Gaza con un massacro a oltranza, uccidendo oltre 130 palestinesi, tra cui bambini, medici e giornalisti e ferendone migliaia, molti con disabilità permanenti.

 

L’unione, che associa in tutto 140 partiti politici, compreso il Partito Socialista Italiano, chiede di attivare campagne per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nei confronti dell’occupazione e dell’Apartheid di Israele

Il Consiglio dell'Internazionale socialista ha invitato i governi e la società civile di impegnarsi in campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) "finché Israele continua la sua politica di occupazione e di apartheid contro il popolo palestinese". (testo integrale di seguito in italiano, in spagnolo e francese)

Nella dichiarazione adottata dal Consiglio, tenutasi alle Nazioni Unite a Ginevra dal 26 al 27 giugno, l’Internazionale Socialista chiede inoltre "un embargo totale su tutte le forme di commercio e cooperazione militare" con Israele.

L’Internazionale Socialista raggruppa 140 partiti politici, compresi il Partito Socialista Italiano e 35 partiti al governo, tra cui in Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Sudafrica e Argentina. È il più significativo appello per sanzioni nei confronti di Israele da quando è stato lanciato il movimento BDS dalla società civile palestinese nel 2005.

Caro sostenitore,

In un video messaggio, il giovane calciatore palestinese Mohammed Khalil rivolge un forte appello alla squadra nazionale di calcio argentina, incluso il capitano Lionel Messi, per annullare l’incontro amichevole con Israele il 9 giugno 2018. Khalil, di Gaza, è stato colpito da un cecchino israeliano al ginocchio, concludendo la sua promettente carriera calcistica.     

Invia un messaggio forte all’Argentina e a Lionel Messi:

Non c'è niente di "amichevole" in Israele che spara ai calciatori palestinesi!

La partita programmata sarà inserita nelle "celebrazioni" del 70° anniversario di Israele e si svolgerà mentre Israele attua una politica criminale, sparando per uccidere o mutilare pacifici manifestanti palestinesi a Gaza.

 Ciò rende il "cordiale" incontro una “sbiancatura” dei crimini di Israele e decisamente contro i diritti umani!

Israele nega a tutti i palestinesi, compresi i calciatori, il loro diritto alla libertà di movimento. Le leghe ufficiali della Federcalcio israeliana comprendono squadre di insediamenti israeliani illegali che stanno espellendo le comunità palestinesi dalla loro terra.

Il governo israeliano ha accettato di pagare tre milioni di dollari per ospitare la partita. Questo fa parte della sua strategia di propaganda "lavaggio sportivo", che sfrutta gli eventi sportivi per nascondere i suoi sistematici abusi dei diritti umani contro i palestinesi.

L’ Argentina e Lionel Messi sono adorati dai fan di tutto il mondo, tra cui la Palestina e la regione araba, e gli appelli di BDS Argentina per annullare la partita hanno avuto un enorme sostegno popolare.

Unisciti a Mohammed Khalil e invia un messaggio forte all’ Argentina e a Lionel Messi per dirgli che i fan di tutto il mondo non saranno a favore di appoggiare il regime di oppressione israeliano contro i diritti umani palestinesi!

Pubblicato da PACBICampagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele

Mentre milioni di persone in tutto il mondo seguono la famosa corsa ciclistica, unisciti alle azioni dei social media per guastargli la festa e mettere il Giro d'Italia a confronto con i fatti!

Appello all'azione sui social media

Il Giro d'Italia sta accelerando il passo con la sua decisione di iniziare la famosa gara ciclistica a Gerusalemme questo venerdì. Devono confrontarsi con la realtà.

La mazzetta multimilionaria di Israele è stata sufficiente per arruolare il Giro nella sua campagna di propaganda. Di conseguenza, il Giro significa…

  • Mascherare, dietro lo schermo sportivo, i continui crimini di guerra di Israele, incluso l'omicidio deliberato di pacifici manifestanti palestinesi a Gaza, a pochi chilometri dalla corsa.
  • Ignorare le città e i villaggi palestinesi lungo il percorso distrutti e bonificati etnicamente da Israele nel 1948.
  • Coprire le dozzine di leggi e politiche di apartheid di Israele che costringono alcune comunità palestinesi a vivere senza servizi di base come acqua, elettricità, scuole e strade.
  • Ignorare gli insediamenti illegali, il muro dell'apartheid e i checkpoint israeliani che negano ai palestinesi la libertà di movimento.
  • Ignorare la politica esplicitamente razzista del governo israeliano di graduale pulizia etnica da Gerusalemme dei palestinesi indigeni.
  • Ignorare gli appelli da parte delle organizzazioni della società civile palestinese e internazionale che rappresentano milioni di persone, funzionari palestinesi, reti cristiane palestinesi e membri del Parlamento europeo di spostare la corsa.

L'UCI, l'organismo mondiale per il ciclismo, ha mantenuto la testa saldamente nella sabbia, rifiutandosi di prendere misure per assicurare che il ciclismo non sia complice dell'oppressione israeliana dei palestinesi.

Spetta a noi rovinare la festa e costringere il Giro a un bagno di realtà!

Venerdì 4 maggio, mentre milioni di persone in tutto il mondo seguono la gara, pioveremo sulla parata. Cerchiamo di rovinare le "celebrazioni" di 70 anni di espropriazione palestinese.

 Condividi i tweet, video, meme, e la mappa interrattiva disponibili a questo link con gli hashtag #ShameOnGiro e #Giro101

Fonte BNC

BDS Italia aderisce alla manifestazione “NO Snam - NO gasdotto, NO centrale, STOP hub del gas”, indetta per il 21 aprile a Sulmona (AQ) da Collettivo AltreMenti Valle Peligna, Collettivo studentesco Sulmona Valle Peligna e Coordinamento No Hub del Gas – Abruzzo.

Il mega-gasdotto Snam “Rete Adriatica” è l'ennesima grande opera dannosa e inutile, imposta alle comunità locali, che presenta alti rischi e costi sociali, economici e ambientali. I progetti infrastrutturali relativi all’importazione ed esportazione di gas metano, inclusa la TAP, puntano a fare dell’Italia uno snodo fondamentale per l’attraversamento e lo stoccaggio.

Queste scelte aumentano la dipendenza da fonti energetiche fossili, favorendo gli interessi delle multinazionali del gas. La “Rete Adriatica” fa parte dei 104 nuovi progetti sul gas inclusi nel terzo elenco di Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Unione Europea. Negli ultimi anni l'UE ha speso milioni di euro in progetti di infrastrutture per il gas e prevede di spendere miliardi di Euro nel prossimo futuro, in contraddizione con l’impegno per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, nel quadro di una strategia ambiziosa per raggiungere gli obiettivi sul cambiamento climatico dell'Accordo di Parigi. L’UE ha ceduto alla pressione delle lobby delle compagnie del gas che nel solo 2016 hanno speso oltre € 100 milioni per influenzare la politica energetica europea.

Attivisti con la coalizione Demilitarize! Durham2Palestina. (Foto: Jewish Voice for Peace)

Lunedì sera (16/04/2018, N.d.T.), Durham ha scelto all'unanimità di diventare la prima città degli Stati Uniti a vietare gli interscambi di polizia con Israele, dopo un'ampia pressione della comunità e una petizione popolare da parte di Demilitarize! Durham2Palestine coalition affiliata alla Deadly Exchange Campaign  (Campagna sugli interscambi mortali, N.d.T.).  La norma secondo cui "il Comune si oppone a scambi internazionali con qualsiasi paese in cui gli agenti di Durham ricevano un addestramento di tipo militare" è stata trasformata in legge ufficiale della città di Durham durante un acceso dibattito al Consiglio Comunale.

Anche quest’anno torna in Italia e nel mondo la Settimana contro l’apartheid israeliana (Israeli Apartheid Week - IAW).

La IAW è un'iniziativa internazionale, giunta alla sua quattordicesima edizione, che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle politiche di occupazione militare, colonizzazione e apartheid attuate da Israele contro i palestinesi e di promuovere le campagne del movimento BDS per fare pressione su Israele al rispetto dei diritti umani e la legalità internazionale.

Lanciata nel 2005 da un gruppo di studenti di Toronto (Canada),  nel corso degli anni si è diffusa in tutto il mondo fino a toccare oltre 200 città.

A 70 anni dalla Nakba del 1948, la pulizia etnica che ha privato i palestinesi della libertà e della terra con la fondazione dello stato di Israele, la resistenza popolare palestinese continua contro l’occupazione militare, per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.

Nonostante gli attacchi e la propaganda di Israele contro il BDS, la IAW e il movimento BDS continuano a costruire legami e solidarietà internazionale con il popolo Palestinese, per l’affermazione della legalità internazionale.

Partecipa alle iniziative!

A Roma, BDS Italia organizza la presentazione del dossier Il Diritto di boicottare Israele - BDS: un legittimo movimento per i diritti umani, giovedì, 22 marzo, ore 16.00 presso l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo in via IV Novembre, 149. Interverranno l’europarlamentare Eleonora Forenza, l’Avv. Fausto Gianelli dei Giuristi Democratici, e Vera Pegna, scrittrice e traduttrice.

**È necessario confermare la partecipazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il dossier è a cura di BDS Italia con il sostegno di AssoPace Palestina, Centro Studi Sereno Regis, Pax Christi Italia, Rete Ebrei Contro l’occupazione, Servizio Civile Internazionale Italia e Un ponte per…

Il programma per IAW in tutta Italia

Bologna – dibattiti all’università, proiezioni e incontri sull’informazione

Cagliari – La XV edizione dell’Al Ard Doc Film Festival

Milano – incontri, proiezioni, danze, mostre fotografiche

Napoli -  Proiezione del documentario Roadmap to Apartheid

Pisa – azioni in piazza e incontri all’università

Padova - incontri all'università e proiezioni 

Roma – incontro per ricordare Rachel Corrie e presentazione del dossier sul diritto al boicottaggio

Torino – proiezioni, dibattiti all’università e concerti

Udine – mostra, proiezioni, letture

Per informazioni sulla IAW nel mondo: www.apartheidweek.org

Omar Barghouti interviene alla conferenza del Parlamento Europeo

Questo articolo è ri-pubblicato da Omar Barghouti, cliccate qui per leggere l’articolo originale.

Nonostante gli sforzi di Israele di censurarlo, Omar Barghouti ha tenuto questo discorso alla conferenza dal titolo "Le colonie israeliane in Palestina e l’Unione Europea" svoltasi al Parlamento Europeo il 28 febbraio 2018. È stata organizzata dalla parlamentare europea del Portogallo Ana Gomes. Omar è un difensore dei diritti umani palestinese e co-fondatore del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).

Verso la fine della complicità dell’UE nel mantenimento delle colonie illegali di Israele e in altre gravi violazioni dei diritti umani

Nonostante Israele sia ormai scivolato in un estremismo di destra senza maschera, in particolare con l’attuale inasprimento della sua brutale occupazione militare e repressione, e malgrado la sua retorica, l’Unione Europea (UE) non ha rispettato i suoi obblighi legali nel quadro del diritto internazionale nei confronti del progetto israeliano di colonizzazione e si rende fondamentalmente complice nel consentire e mantenere l’occupazione e le violazioni dei diritti dei palestinesi. Solo un’efficace pressione da parte della società civile europea può porre fine a questa complicità dell’UE, dando un contributo significativo al raggiungimento di una pace giusta e completa nella nostra regione.