Ultime notizie
21 aprile 2010
Agrexco dà il via alle esportazioni del granturco dolce biologico
L'Agrexco, società israeliana, comincia la primavera con le sue prime forniture di mais biologico
L'esportatore israeliano Agrexco si prepara per le prime esportazioni della stagione del suo mais biologico Super Sweet, coltivato nel kibbutz Beit Alfa, una grande fattoria biologica nella Valle Harod ai piedi del monte Gilboa.
Il product manager per l'Agrexco, Tidhar Jackson, ha detto che il prodotto potrebbe essere commercializzato da maggio fino a fine giugno.
Secondo Jackson, la caratteristica che definisce la varietà Super Sweet della Carmel è "la sua alta qualità ineguagliabile, che è molto apprezzata dai consumatori di tutto il mondo. Il mais conserva il suo sapore dolce per molto tempo dopo la raccolta e offre un contorno eccellente per i barbecue di primavera".
Il prodotto sarà esportato in quasi tutti i paesi europei, con Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Olanda e paesi scandinavi in testa.
Il mais convenzionale è coltivato nelle valli Arava e Beit Shean, che garantiscono condizioni ottimali per l'alta qualità e una fornitura costante. Le esportazioni inizieranno una settimana prima delle prime spedizioni del mais organico, secondo l'Agrexco.
Fonte: FruitNet
9 aprile 2010
Lettere consegnate personalmente ai presidenti regionali dei soci coop con sede di Pesaro e di Jesi, invitano la cooperativa a boicottare i prodotti israeliani della Carmel Agrexco.
Attivisti della Campagna Palestina Solidarietà Marche, una rete regionale di associazioni e singoli che da anni lavorano per una pace giusta in Medio Oriente, contro l'occupazione e la colonizzazione israeliana della Palestina, raccogliendo l'invito della Campagna Palestinese di Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni a Israele (BDS - www.bdsmovement.org) invita a mobilizzarsi con azioni coordinate in tutto il mondo in occasione della "Giornata della Terra Palestinese", 30 Marzo 2010, ed hanno consegnato due lettere ai presidenti regionali dei soci Coop. Tali lettere consegnate personalmente ai presidenti regionali dei soci coop con sede di Pesaro e di Jesi, invitano la cooperativa a boicottare i prodotti israeliani della Carmel Agrexco. La data ricorda l'uccisione di sei palestinesi, il ferimento di 96 e l'arresto di 300, quando il 30 marzo del 1976 la polizia israeliana fece fuoco contro i cortei di protesta per le confische di terre arabe in Galilea. Dal 1976, ogni 30 marzo in Palestina e nel mondo intero si manifesta per il diritto del popolo palestinese alla propria terra e alla libertà.
Leggi: Attivisti CPS invitano la Coop Marche a boicottare i prodotti israeliani
29 marzo 2010
La scorsa settimana Corporate Watch ha rivisitato il cantiere per il nuovo stabilimento di imballaggio sul territorio del Consiglio regionale HaYarden Arovot vicino all'insediamento di Massua nei territori occupati della Valle del Giordano. Lavoratori sul luogo hanno confermato che la struttura sarà un nuovo impianto di refrigerazione per i datteri della Jordan Plains. La Jordan Plains esporta i suoi prodotti attraverso la Carmel Agrexco.
La costruzione del nuovo stabilimento di imballaggio, su territorio illegalmente occupato, suggerisce che l'Agrexco e la Jordan Plains intendono ampliare la loro capacità di esportazione di datteri. I palestinesi nella zona non possono costruire qualsiasi struttura permanente a causa delle restrizioni militari, tantomeno uno su questa scala.
Fonte: Corporate Watch
28 febbraio 2010
di Navit Zomer
Il Wall Street Journal si complimenta con la Agrexco, dice che le sue esportazioni di avocado ammontano ad un terzo della quantità totale di frutta in Europa. E per le esportazioni di questa stagione si prevede un aumento di oltre il 50%.
L'avocado israeliano controlla l'Europa: Le vendite di questo frutto verde a forma di pera ammontanto ad un terzo di tutti i frutti venduti nel continente, secondo un recente articolo del Wall Street Journal dedicato all'Agrexco. La società israeliana è stata definita dal principale quotidiano statunitense come il più grande esportatore israeliano di prodotti agricoli freschi di alta qualità.
Secondo il giornale, il 2009 ha visto un aumento del 12% del fatturato dell'Agrexco e la società è la prima nel settore delle esportazioni di prodotti agricoli di Israele di quest'anno. L'anno scorso, l'Agrexco aveva esportato prodotti agricoli con il marchio Carmel per circa € 492 milioni.
Leggi: Wall Street Journal: Gli avocado israeliani conquistano l'Europa
Dipartimento per l'Ambiente, l'Agroalimentare e gli Affari Rurali
Consulenza tecnica: etichettatura dei prodotti coltivati nei territori palestinesi occupati
Introduzione:
1. Il governo ha ricevuto richieste, da parte di commercianti, associazioni di consumatori e ONG, per una maggiore chiarezza su come deve essere indicata la provenienza su prodotti alimentari e bevande che sono state prodotte e confezionate nei territori palestinesi occupati (TPO). Le loro richieste sono incentrate, in particolare, sulla distinzione tra prodotti provenienti da produttori palestinesi e prodotti dagli insediamenti israeliani nei territori occupati.
2. Le seguenti raccomandazioni (elaborate dal l'Ambiente, l'Agroalimentare e gli Affari Rurali, lavorando insieme al Ministero degli Esteri, all'Agenzia per la normativa alimentare, all'Agenzia delle Entrate e della Dogana, all'ufficio del Gabinetto e al Dipartimento per le Imprese, l'Innovazione e le Competenze) sono state preparate per aiutare le imprese, qualora volessero rispondere alla richiesta da parte dei consumatori di conoscere la provenienza dei prodotti alimentari che sono stati prodotti nei territori palestinesi occupati. La questione di chiarezza sulla provenienza tra i produttori palestinesi e i produttori negli insediamenti israeliani all'interno dei TPO riguarda in gran parte l'area della Cisgiordania. Anche se queste raccomandazioni sono applicabili alle importazioni da Gaza e da Gerusalemme Est, siamo consapevoli che la maggioranza delle importazioni nel Regno Unito provengono dalla Cisgiordania e che dal 2006 non ci sono insediamenti israeliani nella striscia di Gaza.