Risorse
Scaricate il flyer sui datteri israeliani, da distribuire, in occasione del Ramadan e del Natale, a parenti, amici, negozianti e fruttivendoli
Frutti dell'Apartheid: Datteri "Made in Israel"
La maggior parte dei datteri israeliani provengono dalle colonie che Israele ha costruito nei Territori palestinesi occupati su terre rubate ai legittimi proprietari palestinesi.
Circa la metà delle colonie israeliane coltiva datteri creando un reddito importante che contribuisce a mantenere e sviluppare l'occupazione e la colonizzazione della Palestina.
I datteri sono di solito della varietà medjoul, Israele ne è il più importante produttore e ne esporta l'80% in Europa. Li trovi con la scritta "Made in Israel" o "Made in Jordan Valley".
La maggior parte dei datteri israeliani sono coltivati nelle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati su terre rubate ai legittimi proprietari palestinesi. Circa la metà delle colonie israeliane coltiva datteri, creando un reddito importante che contribuisce a mantenere e sviluppare la colonizzazione israeliana della Palestina.
I datteri medjoul israeliani sono frutto di un regime di occupazione, oppressione e Apartheid. Sono coltivati nelle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati, sfruttando le risorse naturali e la manodopera palestinese, anche minorile, e sono esportati in Italia da aziende israeliane che ne traggono profitti.
Nel 2005, la società civile palestinese, comprese le associazioni agricole, ha lanciato una campagna per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele fino a quando non rispetterà il diritto internazionale e i diritti umani. Boicottare i prodotti israeliani vuol dire sostenere i palestinesi nella loro lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.
Questo Ramadan, e tutti i giorni, BOICOTTA I DATTERI ISRAELIANI
Perché non si dovrebbero comprare i datteri israeliani?
La maggior parte dei datteri israeliani sono coltivati nelle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati su terre rubate ai legittimi proprietari palestinesi. Circa la metà delle colonie israeliane coltiva datteri, creando un reddito importante che contribuisce a mantenere e sviluppare la colonizzazione israeliana della Palestina.
Le colonie sono illegali secondo il diritto internazionale e sono parte integrante del processo in corso di colonizzazione e distruzione ambientale della terra e dell’agricoltura palestinese, del furto dell’acqua e dell'abuso dei diritti dei lavoratori palestinesi, tra cui vi sono anche minorenni.
Come si riconoscono i datteri israeliani?
I datteri israeliani sono di solito della varietà medjoul, nota anche come jumbo. Sono più grandi, più scuri e più costosi rispetto agli altri. Israele è il più importante produttore di datteri medjoul, e l'80% della sua produzione viene esportato in Europa.
Sulla confezione di solito c’è scritto "Made in Israel" o "Made in Jordan Valley". Se la provenienza non è chiara, chiedi al negoziante.
Le principali imprese esportatrici sono Mehadrin, Carmel-Agrexco e Hadiklaim. Alcuni dei loro marchi sono: Carmel, King Salomon, Jordan River, Jordan Plains.
Come sostenere la campagna?
Ai negozianti e rivenditori, chiediamo di non vendere datteri o altri prodotti israeliani.
Ai consumatori, chiediamo di non comprare i datteri o altre merci israeliane e di chiedere ai negozianti, supermercati e fruttivendoli di non commercializzarli.
Cerca di convincere anche parenti, colleghi e amici a non comprare i datteri e altri prodotti israeliani.
SOSTIENI IL POPOLO PALESTINESE. BOICOTTA I PRODOTTI ISRAELIANI!
Volantino a cura del Gruppo BDS Roma
Scarica il volantino in versione PDF
NON COMPRIAMO I PRODOTTI COLTIVATI NELL'INGIUSTIZIA
Appello per il boicottaggio dei prodotti agricoli israeliani
I prodotti agricoli israeliani commercializzati nei nostri supermercati sono frutto di un regime di occupazione, oppressione e Apartheid.
Le organizzazioni agricole palestinesi fanno appello per il boicottaggio delle società israeliane esportatrici di prodotti agricoli che sono al centro del sistema di dominio israeliano sul popolo palestinese. Sono parte integrante del processo in corso di colonizzazione e distruzione ambientale della terra e dell'agricoltura palestinese, del furto dell'acqua e dell'abuso dei diritti dei lavoratori palestinesi, tra cui vi sono anche minorenni.
Pompelmi, avocado, melograni, mango, datteri e altri prodotti israeliani venduti con i marchi Jaffa, Hadiklaim, Mehadrin e Carmel Agrexco, provengono da aziende agricole che traggono profitti da tale sistema. Attraverso la vendita e l'acquisto di queste merci, si dà sostegno economico al continuo sfruttamento e si premia la colonizzazione illegale da parte di Israele della terra palestinese, compromettendo ulteriormente le possibilità di una pace giusta basata sul diritto.
COSA POSSIAMO FARE NOI? BOICOTTARE!
L'agricoltura è una parte vitale dell'economia palestinese, ma gli agricoltori palestinesi sono sgomberati con forza dalle loro terre e viene impedito loro di accedervi. Inoltre Israele sfrutta sistematicamente le risorse naturali palestinesi e sottopone la vendita dei prodotti palestinesi, già ridotti al minimo, a dure restrizioni sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, mentre consente alle aziende agricole israeliane di trarre profitto dal sistema di insediamenti illegali.
Ma come è stato dimostrato dal movimento contro l'apartheid in Sud Africa, proprio i cittadini possono fare la differenza, evitando di acquistare prodotti di aziende complici e lavorando per convincere i loro supermercati affinché cessino di commercializzare i loro prodotti.
In sostegno all'appello degli agricoltori palestinese, lanciato nell'ambito della campagna della società civile palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele, chiediamo:
- Ai supermercati di seguire l'esempio del Co-Operative Group in Gran Bretagna, che si è impegnato a sospendere il commercio con tutte le società che esportano merci dagli insediamenti israeliani illegali.
- Alle persone di coscienza di imporre sanzioni dal basso nei confronti di Israele non acquistando i prodotti che provengono da uno Stato, che si è appropriato di una terra non sua, restando a fianco dei palestinesi nella loro lotta per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza..
SOSTIENI GLI AGRICOLTORI PALESTINESI.
BOICOTTA I PRODOTTI AGRICOLI ISRAELIANI!
Volantino a cura di BDS Italia
Scaricare il volantino in versione pdf
Perché spesso provengono dalle colonie che Israele ha illegalmente costruito sulle terre dei palestinesi, nonostante le ripetute condanne della comunità internazionale, incluse ONU e Unione Europea.
ILLEGALI LE COLONIE = ILLEGALI I PRODOTTI CHE NE PROVENGONO!
Eppure i prodotti delle colonie illegali sono esportati in Europa continuamente e SENZA PAGARE LE DOVUTE TASSE DOGANALI, come affermato dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea! Questo li rende concorrenziali ai prodotti di produzione locale.
In Europa è in corso una campagna di boicottaggio contro l'AGREXCO, la principale società di esportazione dei prodotti israeliani e delle colonie. Il 70% dei prodotti delle colonie illegali viene esportato dalla Agrexco sotto il marchio CARMEL
NON COMPRARE pompelmi, melograni, avocado, mango, datteri e altri prodotti israeliani. Cerca il marchio CARMEL!
Non renderti complice dell'apartheid e del colonialismo!
Boicotta i frutti dell'apartheid israeliano!
Boicotta CARMEL-AGREXCO!
Volantino sull'Agrexco in italiano, inglese, francese e arabo a cura del Comitato Stop Agrexco Roma.
Scarica il volantino: agrexco-multilingua.pdf
LA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI
Dal 2005 la società civile palestinese ha formulato una proposta unitaria ai movimenti internazionali di solidarietà: individuare modalità di boicottaggio di prodotti israeliani, disinvestimento da attività commerciali in Israele, sanzioni sullo Stato di Israele, boicottaggio accademico o culturale degli israeliani che non prendono posizione contro l'occupazione e l'Apartheid. Tutte queste richieste sono state formulate coerentemente nella campagna BDS (www.bdsmovement.org). Il movimento di BDS ha già collezionato molti successi (es. contro le compagnie Veolia, Africa-Israel, Motorola…) ed ha trovato adesioni in organizzazioni della società civile, accademiche, sindacali e governative di tutto il mondo, Israele inclusa. Tutti i principali sindacati degli stessi lavoratori palestinesi, spesso usati come forza lavoro nelle società e piantagioni israeliane, sono tra i promotori della campagna di BDS.
LE COLTIVAZIONI DELL’APARTHEID E LA CARMEL-AGREXCO
In diversi paesi Europei si sta consolidando una campagna di boicottaggio contro la Agrexco Ltd; la principale società di esportazione di prodotti agricoli israeliani, per metà di proprietà dello Stato. Con il marchio “Carmel” commercializza il 70% di tutta la frutta e verdura prodotta dalle colonie israeliane nei Territori Occupati, tra cui quelle della Valle del Giordano. In questa Valle, che rappresenta un terzo della Cisgiordania, la colonizzazione israeliana controlla in modo diretto il 95% della terra palestinese (Area C, secondo gli Accordi di Oslo), con basi militari, 30 colonie illegali e immense piantagioni israeliane. Ai Palestinesi della Valle non è consentito costruire o ristrutturare le proprie case, scavare pozzi o trasportare liberamente i loro pochi prodotti agricoli ai mercati. Mentre i loro ortaggi marciscono ai posti di blocco, quelli delle colonie vengono speditamente esportati in Europa attraverso la “Carmel-Agrexco”, e senza pagare le dovute tasse doganali, come affermato dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea. L’80% dei prodotti della Carmel viene esportato in Europa, attraverso la Francia, la Spagna e dalla scorsa estate anche attraverso l’Italia, al porto di Vado Ligure (Savona). Dal 2009 L’Italia è dunque diventata un collegamento essenziale per distribuire i prodotti agricoli delle colonie israeliane in tutta l’Europa del sud. Pompelmi, avocado, melograni, mango, datteri e altri prodotti con il marchio Carmel sono venduti in tutti i principali supermercati italiani.
COALIZIONE STOP-AGREXCO ITALIA
La Carmel-Agrexco è diventata uno dei principali target del movimento internazionale per il boicottaggio dei prodotti israeliani. A Ottobre di quest’anno a Pisa, durante una conferenza
italiana sul BDS, si è venuta a creare una coalizione italiana per il boicottaggio della Carmel-Agrexco che vede già coinvolte realtà a Savona, Pisa, Milano, Torino, Marche e Roma.
L’obbiettivo della coalizione è di opporsi alla vendita dei prodotti Agrexco nei supermercati italiani e all’utilizzo dei porti italiani come attracco della navi Carmel in Europa.
Volantino sulla Carmel a cura del Comitato Stop Agrexco Roma
Scarica il volantino: volantino-carmel.pdf
BOICOTTA L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA
Durante l’operazione Piombo Fuso - la mattanza di Gaza del gennaio 2009 -l’esercito israeliano si è deliberatamente concentrato sui civili; ha bombardato le scuole e gli ospedali tirando persino sulle ambulanze. La situazione a Gaza rimane critica: dopo la guerra il duro embargo continua.
Secondo l’Onu, il governo di Israele causa uno stato di APARTHEID nei confronti della popolazione palestinese
Israele non ha MAI rispettato (né riconosciuto) nessuna risoluzione ONU che lo riguardasse. Inoltre Israele è l'unico Stato al mondo che non ha MAI definito i propri confini. Infatti continua a fondare colonie e a sottrarre terre ai palestinesi.
CARMEL AGREXCO, società gestita al 50% dal Ministero dell'Agricoltura Israeliano, è la maggior compagnia israeliana che esporta fiori e prodotti agricoli in Europa. Pompelmi, avocado, melograni, mango, datteri sono venduti come "prodotti di Israele" ma il marchio Carmel esporta il 70% dei prodotti ortofrutticoli delle colonie israeliane nei Territori Occupati: campi confiscati agli agricoltori palestinesi a vantaggio degli insediamenti coloniali, distruggendo i villaggi e controllando i serbatoi d’acqua.
CARMEL AGREXCO si mantiene principale esportatore dei beni agricoli ostacolando il mercato palestinese: le procedure di controllo imposte sono numerose e costose per i produttori palestinesi, costretti a vedere i propri prodotti marcire nei campi o a venderli ad Agrexco che ci guadagna ampi margini.
Pompelmi, agrumi e succhi di frutta esportati da CARMEL AGREXCO sono spesso venduti in Italia con il marchio JAFFA.
AL BANCO FRUTTA E VERDURA
VERIFICA IL PAESE DI PROVENIENZA INDICATO
gruppo BDS Pisa - www.inventati.org/bds-pisa
Volantino sulla Carmel a cura del gruppo BDS Pisa
Scarica il volantino: volantino-pisa.pdf