Comunicati
Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)
Ramallah occupata - Addameer e il Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni invitano gli attivisti e le persone di coscienza ad agire il 17 aprile in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi.
La Fondazione Bill e Melinda Gates, la più grande fondazione di beneficenza in tutto il mondo, possiede partecipazioni in G4S per un valore di oltre $ 170 milioni. Firma per chiedere loro di disinvestire.
Oltre 5.000 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, tra cui 183 bambini, mentre 175 sono i detenuti in detenzione amministrativa, una forma di detenzione senza processo che Israele usa per trattenere a tempo indeterminato i palestinesi sulla base di informazioni segrete.
Ogni anno, le forze di occupazione israeliane (IOF) arrestano migliaia di palestinesi, nel tentativo di reprimere ogni azione di resistenza all'occupazione che prosegue. Tra questi ci sono centinaia di bambini anche di 12 anni. In troppi casi i bambini palestinesi vengono torturati, maltrattati e costretti a firmare una confessione in ebraico, lingua che la maggior parte dei bambini palestinesi non capisce, oltre ad essere messi in isolamento. Ogni anno circa 1.000 bambini sono condannati dai tribunali militari israeliane.
I seguenti estratti provengono da una conferenza stampa tenutasi la mattina del 17 febbraio nella sala del Comune di Al Bireh e organizzata dal Comitato Nazionale Palestinese BDS (BNC).
Omar Barghouti, co-fondatore del movimento BDS e rappresentante del Comitato Nazionale BDS (BNC), della Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele ha dichiarato:
"Nell'ultimo anno o giù di lì, il movimento mondiale BDS, guidato dal BNC, ha raggiunto un punto di svolta nella sua lotta per i diritti dei palestinesi sulla base del diritto internazionale. Il governo israeliano è nel panico a causa della recente accelerazione del BDS in tutto il mondo, in particolare nei paesi che sono sempre stati considerati stretti alleati di Israele nel mondo: Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, tra gli altri".
"Sia nell’area accademica che quella culturale o economica il BDS, che è un movimento non-violento, anti-razzista e per i diritti umani, ha raggiunto un nuova fase qualitativa, per cui i nostri partner in tutto il mondo stanno portando avanti campagne dal basso, esercitando una pressione efficace sulle grandi banche , i fondi pensione, le società e le associazioni accademiche per boicottare Israele, come è stato fatto per il regime di apartheid del Sud Africa. Israele ha ufficialmente riconosciuto il BDS come una 'minaccia strategica' per il suo regime di occupazione, colonialismo e apartheid."
Leggi: La diffusione mondiale del movimento BDS crea il panico nel governo israeliano
Il Comitato Nazionale Palestinese del BDS, la più ampia coalizione presente nella società civile palestinese, che include i sindacati, i partiti politici, i comitati popolari e le ong, chiede alla Oxfam di troncare ogni rapporto con l’attrice hollywoodiana Scarlett Johansson in seguito al suo esplicito supporto dato alle colonie illegali israeliane nei Territori palestinesi Occupati.[1]
Scarlett Johansson promuove una raccolta fondi per Oxfam America SodaStream si definisce attenta all’ambiente, ma dietro a questa affermazione si nasconde una realtà meno positiva: la compagnia è un’impresa coloniale la cui produzione è localizzata nella colonia di Ma’al Adumim nei Territori Occupati. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono un crimine di guerra.[2]
Leggi: La società civile palestinese ad Oxfam International: “siate coerenti”
Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il BDS
Nel novembre scorso l’Assemblea generale dell’ONU ha designato il 2014 come anno internazionale della solidarietà con il popolo palestinese.
Nelle prime tre settimane del 2014, il movimento del boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) ha di nuovo dimostrato di rappresentare una crescente forma ed efficace di solidarietà con la lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.
Agli inizi di gennaio il famoso cantante norvegese Moddi, ha dichiarato che avrebbe annullato il suo concerto a Tel Aviv aderendo all’appello palestinese per il boicottaggio culturale di Israele e agli appelli di attivisti di Gaza.
L’8 gennaio negli USA i promotori del BDS hanno festeggiato il fatto che Veolia ha perso un contratto di 4,5 miliardi di dollari a Boston dopo una vigorosa campagna di denuncia del coinvolgimento della società nella fornitura di infrastrutture agli insediamenti illegali israeliani.
Con una mossa che potenzialmente potrebbe creare un precedente, il fondo pensioni olandese PGGM ha annunciato il 13 gennaio che ritirerà i propri investimenti dalle 5 maggiori banche israeliane profondamente coinvolte nelle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele. Il fondo gestisce le pensioni di 2,5 milioni di persone. Si suppone da notizie negli ambienti finanziari che altre banche europee stiano valutando una simile decisione.
I recenti commenti espressi in Sud Africa dal Presidente palestinese Mahmoud Abbas (Presidente anche dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina), riguardo il boicottaggio degli insediamenti e dei prodotti israeliani, sembra che siano state riferite omettendo il contesto entro il quale sono state pronunciate e che siano state distorte da alcuni media ed esponenti della lobby israeliana. Alcuni giornalisti e lobbisti israeliani infatti hanno riportato che il presidente Abbas, durante una conferenza stampa tenuta in Sud Africa, ha detto che si sarebbe opposto al boicottaggio internazionale. Questo è falso. L'Ambasciata dello Stato di Palestina intende confermare al Sud Africa e BDS Sud Africa le seguenti posizioni:
- Noi, insieme con gli organismi internazionali, tra cui le Nazioni Unite, consideriamo illegali gli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati nel 1967, così come illegali sono tutte le attività che hanno a che fare con gli insediamenti in violazione del diritto internazionale;
- Le colonie israeliane violano numerose risoluzioni delle Nazioni Unite e continuano ad essere il principale ostacolo al processo di pace;
- Poiché gli insediamenti israeliani sono illegittimi e un ostacolo per una pace giusta, l'Autorità palestinese ha pertanto avviato un boicottaggio ufficiale di tutti i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in territorio palestinese occupato;
Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC)
Il governo britannico ha pubblicato delle linee guida che informano le imprese sui problemi e sui rischi associati al fare affari con gli insediamenti illegali israeliani e con le attività connesse nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est.
Pubblicate sul sito web del Dipartimento britannico per il Commercio e per l'Industria, nella pagina dedicata ad Israele, le linee guida avvertono che ci sono "chiari rischi connessi alle attività economiche e finanziarie negli insediamenti, e quindi non incoraggiamo ne offriamo supporto a tale attività".
Il documento invita le imprese a munirsi di consulenze legali e a valutare "eventuali abusi sui diritti delle persone" derivanti dallo svolgimento di attività economiche con insediamenti illegali israeliani.
Accogliendo queste linee guida come un passo nella giusta direzione, il Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), la più grande coalizione della società civile palestinese, chiede misure più concrete affinché la Gran Bretagna si conformi agli obblighi previsti dal diritto internazionale.
Leggi: Il Governo britannico mette in guardia le aziende sugli insediamenti illegali israeliani
Il prossimo 2 Dicembre, a Torino, si terrà un importante vertice intergovernativo tra il Primo Ministro italiano Enrico Letta e il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, finalizzato a rinsaldare ed ampliare la collaborazione internazionale tra i due paesi, con accordi che andranno dalla cooperazione nel campo energetico, a quella aerospaziale, accademica, culturale, bio-sanitaria, infrastrutturale, fino ad arrivare alla cyber-sicurezza.
In precedenza, in vista di questo importante meeting, il Primo Ministro Letta ha affermato che “il prossimo vertice intergovernativo di dicembre a Torino sarà un’opportunità per capire come costruire anche noi una start up nation” e perfino che “abbiamo molto da imparare da Israele.”
Per quanto Israele abbia da insegnare, noi scegliamo di stare invece dalla parte dei diritti umani e del diritto internazionale, raccogliendo l’appello lanciato nel 2005 da più di 170 organizzazioni della società civile palestinese che invita organizzazioni, istituzioni e liberi cittadini di tutto il mondo ad aderire al movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) per fare pressione su Israele affinché ponga fine alle violazioni dei diritti umani del popolo palestinese e della legalità internazionale.
- Introduzione
Nella sua visita a Gaza lo scorso Giugno, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Catherine Ashton ha dichiarato: “Ho scelto di essere qui per sottolineare la situazione di Gaza, e per dire che noi supportiamo il lavoro dell’ UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestinian Refugees) e vogliamo vedere un futuro per la gente di Gaza. Vogliamo vedere aperti i valichi e vedere che la situazione economica migliori.”
Da allora, la situazione nella Striscia di Gaza è drammaticamente peggiorata a causa degli ultimi eventi avuti luogo in Egitto, che hanno soffocato la precaria situazione dei tunnel che fornivano merci all’economia di Gaza e reso la circolazione delle persone da e per la Striscia di Gaza ancora più difficoltosa rispetto al passato. Qualunque sia il nostro gradimento della politica egiziana, la Striscia di Gaza è un territorio occupato da Israele, di cui è pienamente responsabile per la sua situazione. Nonostante questa responsabilità, le autorità israeliane hanno recentemente preso vergognose misure, negando l’accesso alla Striscia di Gaza ad una delegazione ufficiale del Parlamento Europeo, prevista dal 27 al 30 Ottobre.
Leggi: ECCP: Memoria ufficiale sulla politica dell'Unione Europea riguardante la Striscia di Gaza
Oggi, Artur Mas, Presidente del Governo della Catalogna, insieme al sindaco di Barcellona Xavier Trias e il Ministro dell’Economia Andreu Mas-Colell, è in visita ufficiale in Israele. Siamo estremamente preoccupati che queste personalità governative stiano presentando Israele come un “modello” e un “riferimento” per la Catalogna. Ugualmente preoccupante è il fatto che stiano usando accordi tra università ed organizzazioni di ricerca come strumento per forgiare un’alleanza con Israele.
Alla luce di questo, vogliamo sottolineare 5 punti:
Gli accademici europei esprimono il loro sdegno per le pressioni di Israele e Stati Uniti sull'Unione Europea.
Più di 500 accademici, inclusi ricercatori di oltre 13 stati membri dell'Unione Europea, hanno oggi scritto all'Alto Rappresentante della Politica Estera dell'Unione Europea, incoraggiando l'UE a non annacquare le sue nuove linee guida che proibiscono il finanziamento europeo a progetti ed enti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est.
La “Lettera dei ricercatori auniversitari all'Unione Europea riguardante la partecipazione delle colonie israeliane ai programmi di ricerca europei” è stata predisposta dal Comitato Britannico per le Università in Palestina (BRICUP) e la sua controparte francese Associazione delle Università per il Rispetto del Diritto Internazionale in Palestina (AURDIP).