LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

È in conflitto con la sua posizione sulle colonie

Con la recente nomina ad ambasciatore di Israele in Italia di una cittadina italiana, Fiamma Nirenstein, prosegue la controffensiva del governo Netanyahu nel tentativo di arginare il crescente isolamento di Israele, dovuto anche al movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.

Insieme alla Nirenstein, Netanyahu ha nominato altri ferventi difensori delle politiche israeliane di colonizzazione: il suo attuale portavoce, l’australiano Mark Regev per la Gran Bretagna, l’argentino ed ex capo del movimento dei coloni, Dani Dayan, per il Brasile e un ministro del suo governo che chiede l’annessione di tutta la Cisgiordania, Danny Danon, all’ONU. Queste nomine fanno parte del tentativo del governo israeliano di contrastare i crescenti successi delle azioni di movimenti ed istituzioni che chiedono che Israele risponda delle violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale e di allontanare indefinitamente ogni possibilità di soluzione che riconosca i diritti dei Palestinesi sanciti e riconfermati dagli Organismi internazionali.

Fiamma Nirenstein non solo risiede nella colonia illegale di Gilo, nei Territori Palestinesi Occupati, ma nel suo ruolo di rappresentante eletto nel Parlamento Italiano, si è anche per anni espressa pubblicamente a favore delle politiche di occupazione dello stato di Israele.

Nel corso della sua visita in Israele, Matteo Renzi ha pronunciato un discorso alla Knesset in cui ha enfatizzato il legame e l'amicizia tra Italia e Israele e ha garantito che "l'Italia sarà sempre in prima linea contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido".  Renzi così dimostra di non conoscere affatto il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), movimento lanciato nel luglio 2005 da una ampia coalizione della società civile palestinese, come risposta necessaria e morale per fermare le continue violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, laddove le istituzioni hanno fallito.[1]

Da decenni Israele porta avanti, nell'impunità più assoluta, politiche di occupazione e di colonizzazione, appropriandosi di terre e risorse palestinesi, costruendo le colonie e il Muro dell'Apartheid, varando leggi che discriminano i palestinesi cittadini di Israele e costringendo metà della popolazione palestinese a vivere come profughi o in esilio.[2] A un anno dall'inizio dell'operazione "Margine Protettivo", la terza operazione militare di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza in 5 anni, che ha causato la morte di oltre 2.200 persone, la stragrande maggioranza civili e un quarto delle quali bambini, Israele continua a impedire la ricostruzione di circa 18.000 abitazioni distrutte, attraverso un blocco illegale che dura da 8 anni.[3]

La campagna BDS serve per rompere lo status quo in cui Israele continua a violare i diritti con totale impunità, grazie all'inazione degli Stati e delle istituzioni, e le imprese, anche italiane, continuano a trarre profitti da questo contesto di illegalità.[4]

A un anno dal massacro perpetrato a Gaza da Israele, a dieci anni dal lancio del movimento BDS: rinforzare il boicottaggio è più importante che mai.

Una dichiarazione del Comitato nazionale palestinese per il BDS

Un anno fa, Israele ha lanciato un brutale attacco militare nella striscia di Gaza, occupata e assediata, colpendo la popolazione palestinese. Più di 2.200 Palestinesi, di cui 551 bambini sono stati uccisi, oltre 10.000 persone sono state gravemente ferite e centinaia di migliaia di persone hanno perso la casa, diventando profughi e rimanendo intrappolati all’interno della striscia. Attacchi deliberati di questo tipo nei confronti di civili palestinesi fanno parte di una politica israeliana che mira a costringere i Palestinesi a sottomettersi, impedendo loro di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione.

Nell’implementare la sua dottrina di Dahiya di uso sproporzionato della forza, Israele ha attaccato deliberatamente aree civili di Gaza, bersagliando case, scuole, ospedali e moschee nel tentativo d'infliggere più sofferenza umana possibile. La Commissione nominata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e molte organizzazioni umanitarie autorevoli hanno documentato come Israele ha violato il diritto internazionale e ha commesso crimini di guerra in modo ripetuto.

Gaza rimane sotto assedio mentre Israele attua contro la striscia una politica definita dallo storico israeliano Ilan Pappe un “genocidio incrementale”. Gli attacchi spesso mortali di Israele contro i Palestinesi continuano. La maggior parte dell'acqua è stata contaminata ed è ritenuta non potabile, il cibo e i rifornimenti di base sono limitati e, come hanno affermato le organizzazioni Palestinesi, la situazione a Gaza si sta avvicinando a un punto di rottura irreversibile.

BDS@10 - #10annidiBDS

2005 – 2015 10 anni dall’appello palestinese BDS
2014 – 2015 Un anno dall’ultimo massacro su Gaza

Appello ad Agire: 10 giorni di Iniziative
9-18 luglio 2015

Iniziative in programma in Italia:

Evento Facebook

CAGLIARI: BDS@10 - Sardegna contro l'Apartheid: 10 anni dall'appello palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS)
25 giugno - 16 luglio

ROMA: Un anno dall'ultimo attacco su Gaza e 10 dall'esordio del movimento BDS
9-13 luglio

TORINO: Caetano Veloso e Gilberto Gil NON esibitevi a Tel Aviv! Rifiutate l'Apartheid israeliana!
10 luglio

MILANO: Siamo tutti Palestinesi
12 luglio

UDINE: Presidio concerto Gil e Veloso
19 luglio

ONLINE: webmob 10 anni di BDS, 1 anno dall'attacco a Gaza


Il 9 Luglio 2005, oltre 170 organizzazioni della società civile palestinese si appellarono agli attivisti internazionali, ai sostenitori dei diritti umani e a tutte le persone di coscienza e diedero vita al Movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS) nei confronti di Israele. Ispirato al vincente boicottaggio che contribuì alla fine del regime di apartheid in Sudafrica, il BDS è un movimento globale e nonviolento che lotta contro l’occupazione, la colonizzazione e le politiche di apartheid perpetrate da Israele nei confronti del popolo palestinese; e che fonda la sua lotta sul rispetto del diritto internazionale e sulla tutela dei diritti umani universali,rifiutando con forza ogni forma di razzismo, di antisemitismo e di islamofobia.

Quest'anno ricorre il decimo anniversario dell'appello BDS, e mentre il movimento ha ottenuto importanti successi e viene definito come una minaccia strategica dal governo israeliano, l’ultimo spietato e sanguinoso massacro israeliano su Gaza dimostra che Israele continua ad agire con impunità.

Zaid Shuaibi, un portavoce del Comitato Nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), l'ampia coalizione di organizzazioni della società civile palestinese che lavora per sostenere il movimento BDS, ha detto:

"Il Comitato Nazionale palestinese per il BDS si rammarica che l'intero Congresso FIFA, tra cui la Federcalcio palestinese, non abbia adempiuto ai suoi obblighi e principi dichiarati."

"La FIFA e le federazioni calcistiche che ne fanno parte hanno rimandato la sospensione di Israele, ma non possono frenare la crescita del boicottaggio internazionale di Israele o impedirne il continuo isolamento a causa delle sue violazioni dei diritti umani e dei suoi crimini di guerra contro il popolo palestinese."

"Ringraziamo calorosamente i numerosi attivisti e sostenitori della lotta palestinese che si sono mobilitati a sostegno della sospensione di Israele dalla FIFA."

Fonte: Comitato Nazionale palestinese per il BDS

Traduzione BDS Italia

Nel giorno [della memoria] della Nakba: la società civile palestinese nella Gaza assediata denuncia il fallimento generale di [costringere] Israele a rendere conto dei [propri] massacri

Mentre i palestinesi commemorano la Nakba, la catastrofe del 1948, quando più di 700.000 palestinesi autoctoni furono espulsi dalle loro case dalle milizie sioniste e poi dallo Stato di Israele con un'azione di pulizia etnica, la vita nella Striscia di Gaza, occupata e assediata, sta raggiungendo un punto di svolta fatale, come hanno avvertito le Nazioni Unite.

Quasi 2 milioni di palestinesi sono incarcerati da Israele in un piccolo spazio condannati ad una vita di miseria, dove nemmeno l'acqua, fonte di vita, è idonea al consumo umano. La fornitura di servizi di base come la sanità e l'istruzione vacilla e va dato l'allarme. Si tratta di uno "tsunami" di fabbricazione israeliana che può essere interrotto se un numero sufficiente di persone coscienti in tutto il mondo riesce a costringere Israele a rendere conto [delle sue azioni] ed a esercitare pressione sulle proprie istituzioni e sui governi a fare lo stesso. Israele deve pagare un prezzo pesante per il suo comportamento criminale.

Se mai c'è stato un momento giusto per isolare un regime canaglia per evitare che continui a commettere crimini di guerra e crimini contro l'umanità, questa è l'ora. Noi, sottoscritte organizzazioni della società civile palestinese a Gaza, per inchiodare Israele alle sue responsabilità, chiediamo misure urgenti ed efficaci, tra cui il boicottaggio, il disinvestimento e sanzioni incisive, contro Israele e le società che sono complici delle sue gravi violazioni del diritto internazionale, per salvare centinaia di migliaia di palestinesi civili a Gaza da un destino di sofferenza indicibile e di morte lenta.

Dal 18 al 20 marzo si sono tenuti in Italia incontri con Omar Barghouti, tra i fondatori del movimento palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.

La grande partecipazione, aule e sale affollate con posti in piedi, e i luoghi in cui si sono svolte, tra cui il parlamento, le università e le istituzioni, testimoniano la crescita della campagna BDS che sta diventando mainstream. Barghouti ha illustrato con chiarezza le ragioni e gli obiettivi della campagna, e i risultati ottenuti nei dieci anni dal suo lancio.

A Roma, Barghouti ha incontrato i sindacati dei metalmeccanici, FIOM-Cgil, già aderente al BDS, FIM-Cisl e UILM-Uil, per presentare la campagna BDS. Alla presenza dei segretari generali Landini, Bentivogli e Palombella, ha identificato le questioni sulle quali i sindacati possono dare un contributo: embargo militare, compresa la ricerca congiunta e la sospensione dell’Accordo di associazione UE-Israele.

Omar Barghouti, tra i fondatori del movimento guidato dalla società civile palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, sarà in Italia per tre incontri pubblici a Roma, Torino e Bologna.

Il movimento BDS è attivo a livello internazionale e riceve di continuo nuove adesioni e appoggio da parte di singoli, di istituzioni e di gruppi e si sta dimostrando uno strumento efficace per fare pressione su Israele perché cessi l'apartheid e riconosca i diritti dei palestinesi.

Invitiamo a partecipare agli eventi con Omar Barghouti in Italia!

» Roma: Con-Fronti democratici. Politiche di boicottaggio, sanzione e disinvestimento nel conflitto israelo-palestinese

Mercoledì, 18 marzo 2015, ore 17.00

Intervengono:
A favore - Omar Barghouti, co-fondatore del movimento BDS
Contrario - Fabio Nicolucci, autore di "La sinistra e Israele"
Modera: Prof.ssa Barbara Pisciotta

Università Roma Tre
Aula 3b (III Piano), Dipartimento di Scienze Politiche
Via G. Chiabrera, 199

Organizzato dal Sindacato Universitario Studenti AllaTerza
Contatti: www.studentiallaterza.it/contattaci/

» Torino: Quale contributo possono dare i popoli alla soluzione del conflitto in Medio Oriente?

Giovedì, 19 marzo 2015, ore 17.30

Intervengono:
Omar Barghouti 
Moni Ovadia  Video intervento 
Modera Roberto Beneduce (Università di Torino)

Università di Torino, Campus Luigi Einaudi
Lungodora Savona 100   Aula A4

Organizzato da Dipartimento CPS (Culture Politica Società) Università di Torino.
Aderiscono ARCI, Associazione Frantz Fanon, Centro Sereno Regis, Operazione Colomba, Pax Christi, "Campagna Ponti e non Muri"
Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

» Bologna: "I Rapporti tra l'Unione Europea ed Israele"

Venerdì, 20 marzo 2015, ore 18

Omar Barghouti (BNC – Movimento BDS Internazionale, Co-Fondatore del PACBI)
Luisa Morgantini (Assopace Palestina – già Vicepresidente del Parlamento Europeo)
Modera Leonardo Barcelò (Consigliere Comune Di Bologna)

Sala Renzo Imbeni, Palazzo Comunale, P.zza Maggiore 6

Organizzato da Coordinamento Campagna BDS Bologna e Assopace Palestina Bologna
Contatti: bds_bologna@inventati.org

"È da tempo che dico che la migliore speranza per i palestinesi non sta a livello governativo o attraverso le Nazioni Unite, ma piuttosto nella campagna per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele". -- Richard Falk, Ex-relatore speciale dell'ONU per i diritti umani nei territori Palestinesi occupati

BDS Italia
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Il Comune di Salice Salentino si associa all’iniziativa e chiede la cancellazione del viaggio-studio

In una lettera all’Associazione nazionale Città del Vino, e in copia ai circa 400 comuni aderenti, BDS Italia fa appello per sospendere un viaggio studio per "giovani enologi, viticoltori, studenti in enologia e agraria, sommelier" in Israele previsto dal 23 al 29 marzo. [1]

Lo stage prevede visite a molte aziende viticole israeliane che sono situate o hanno attività in territori occupati militarmente da Israele, tra cui Carmel, Binyamina, Assaf, Ramat ha Golan e Yatir, come documentato dall’organizzazione israeliana WhoProfits.

Nella lettera, si ricorda che “anche il Governo Italiano ha aderito alla raccomandazione dell’Unione Europea (UE) di avvisare i propri cittadini e le imprese nazionali dei rischi legali, economici e di reputazione derivanti da rapporti commerciali con le imprese israeliane che operano nei Territori Palestinesi Occupati”.

Comunicato stampa

La libertà di espressione vale solo per le vignette, non se si parla di Palestina

L’iniziativa che doveva tenersi Mercoledì 4 marzo, nell'aula 10 della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma La Sapienza, con la proiezione del film THE FADING VALLEY (La valle che muore), della regista israeliana Irit Gal, non si terrà più. Il film, in cui si parla della fertile Valle del Giordano nella Cisgiordania occupata, dove i pascoli dei contadini palestinesi sono stati dichiarati zona militare, i loro pozzi sono sigillati e l’acqua deviata alle colonie israeliane avrebbe testimoniato la vita di questi agricoltori i cui diritti sono stati spazzati via e che sono considerati “illegali” nella propria terra.

È bastata una telefonata dall'ambasciata israeliana e la protesta di qualche studente perché il preside della facoltà si adeguasse, negando l’aula e così anche la possibilità di far conoscere agli studenti e al pubblico questa realtà della Palestina.

L’episodio è sconcertante e fa seguito ad uno analogo di alcuni giorni fa allorché, il rettore dell’Università Roma 3, ritirò l’autorizzazione già concessa all’uso di una delle proprie sedi per una conferenza di Ilan Pappe, storico israeliano e professore all’Università di Exeter, autore del libro La pulizia etnica della Palestina, insieme ad altri accademici italiani e internazionali.