LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

Comunicato stampa di BDS Italia

In merito ai vergognosi manifesti del gruppo neofascista MILITIA apparsi a Roma, e in generale alla strumentalizzazione della questione palestinese fatta dall'estrema destra per diffondere l'antisemitismo, BDS Italia esprime la sua netta e assoluta condanna.  Condanna l'antisemitismo come ideologia razzista e reazionaria, condanna il fatto che le sofferenze del popolo palestinese diventino  pretesto e strumento per tale infame ideologia. Condanna in particolare l'appello fascista a boicottare attività commerciali appartenenti a cittadini ebrei, appello corredato, tra l’altro, di una inaccettabile "lista di proscrizione".

La campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele [1] è uno strumento di lotta nonviolenta, elaborata dalla società civile palestinese ispirandosi al movimento contro l’Apartheid in Sudafrica, per fare pressione su uno Stato responsabile di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, e non ha niente a che fare con le odiose e disprezzabili manovre di fascisti vecchi e nuovi.

BDS Italia tiene a sottolineare anche come il movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni rifiuti ogni forma di razzismo, islamofobia ed antisemitismo inclusi.

Mentre i manifesti sono frutto del lavoro di uno sparuto gruppo di nazifascisti, il movimento BDS ha il sostegno di gruppi di solidarietà, ONG, sindacati, chiese, artisti e intellettuali nonché di gruppi ebraici in tutto il mondo, Israele compreso. [2]

Unitevi oggi al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni. Esigete sanzioni contro Israele ORA.

Mentre stiamo affrontando la piena potenza dell'arsenale militare di Israele, finanziato e fornito dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, invitiamo la società civile e le persone di coscienza in tutto il mondo a fare pressione ai governi per sanzionare Israele e attuare immediatamente un completo embargo sugli armamenti.

Scendete nelle strade Sabato 9 Agosto per esigere, in maniera solida, che Israele sia sanzionato.

Ultimamente girano notizie (false) in Internet, secondo le quali Israele avrebbe cambiato il suo codice a barre, non più 729 ma 871 (o anche altro codice), a causa del boicottaggio. Si consiglia di boicottare i prodotti con il “nuovo” codice.

Innanzitutto, essendo il codice uno standard internazionale,  è alquanto improbabile che un paese possa decidere di cambiarlo. Il codice per Israele rimane 729.

La notizia nasce, pare, perché una confezione di Sodastream, in Francia, è contrassegnata con il codice 871. Ma questo è il codice dell’Olanda, dove la Sodastream International è registrata

Questo caso dimostra come i codici a barre non sono del tutto affidabili per quanto riguarda il boicottaggio. Il codice indica dove è registrata la società ma non necessariamente la provenienza del prodotto. 

Seguendo i consigli del Comitato nazionale palestinese per il BDS, abbiamo creato una pagina con indicazioni per boicottaggi mirati ed efficaci.

Vi invitiamo a condividere questa pagina:

8 modi per sostenere la Palestina attraverso il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele
http://bdsitalia.org/index.php/campagna-bds/1406-8-modi

BDS Italia

Lanciata dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni della società civile palestinese nel 2005 e ispirata dal movimento contro l’apartheid in Sudafrica, la campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) è ormai un diffuso movimento internazionale.

La campagna BDS si sta dimostrando capace di ottenere un sostegno di massa e di convincere aziende, istituzioni culturali, artisti e governi ad aderire o osservare il boicottaggio di Israele. Unisciti alla campagna per contribuire a costruire il movimento internazionale BDS contro il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid.

1. Prodotti delle società israeliane o aziende internazionali complici dell’occupazione

Cercare di boicottare ogni singola azienda complice dell’apartheid israeliana è un compito arduo che ha poche possibilità di avere un impatto concreto. Ha più senso concentrarsi su società o prodotti oggetti di campagne nazionali o internazionali. Di seguito alcuni prodotti che si trovano in Italia.

» Scarica il volantino finta pubblicità con i prodotti da boicottare

Il movimento dei sindacati palestinesi, con il sostegno del Congresso dei Sindacati del Sud Africa e dei suoi affiliati, chiede all'unanimità al movimento sindacale internazionale di agire immediatamente per fermare il massacro israeliano a Gaza e ritenere Israele responsabile dei suoi crimini contro il popolo palestinese.

Nelle due settimane dell’ultima aggressione militare israeliana nella Striscia di Gaza, intere famiglie sono state spazzate via, e più di 600 palestinesi sono stati uccisi, quasi l'80% dei quali civili, e un terzo dei quali bambini. Più di 1,8 milioni di palestinesi sono intrappolati in un piccolo pezzo di terra occupata e assediata che Israele ha trasformato in una prigione a cielo aperto, oggetto di bombardamenti quotidiani di razzi ed artiglieria pesante israeliani. Per sette anni, i palestinesi di Gaza sono stati sotto un assedio brutale e illegale, il cui scopo è quello di distruggere le condizioni di vita e di spezzare lo spirito del popolo. L'assedio e i periodici bombardamenti hanno creato una catastrofe umanitaria, con carenze critiche di acqua, cibo e forniture mediche. La libertà di movimento, il diritto all'istruzione e l'accesso ai servizi sanitari sono stati ampiamente negati dall'occupazione israeliana.

Per le proteste in Italia, vedete la pagina Facebook di BDS Italia

Noi palestinesi intrappolati a Gaza insanguinata e assediata facciamo appello alle persone di coscienza in tutto il mondo perché agiscano, protestino ed intensifichino i boicottaggi, i disinvestimenti e le sanzioni contro Israele fino a che metta fine a questo attacco omicida alla nostra gente e sia chiamata a renderne conto.

Con il mondo che ancora una volta ci volta le spalle, negli ultimi quattro giorni a Gaza siamo stati lasciati a fronteggiare massacro dopo massacro. Mentre leggete queste parole, più di 120 palestinesi adesso sono morti, tra cui 25 bambini. Più di 1000 sono stati feriti e anche con ferite orrende che limiteranno per sempre la loro vita - più di due tersi dei feriti sono donne e bambini.

Sappiamo per certo che molti di più non arriveranno al giorno dopo. Chi sarà il prossimo di noi, mentre ce ne stiamo distesi svegli per il fragore del massacro, stanotte nei nostri letti? Saremo tra le prossime foto resi irriconoscibili da questa macchina di distruzione di Israele che smembra corpi e spezza arti?

Nella striscia di Gaza si muore sotto le bombe di Israele e a morire sono, come sempre, bambini, donne, anziani, un’umanità indifesa,una natura violentata, le vittime del Nord del mondo, di un sistema sempre più subdolo e violento, che fa il deserto e lo chiama pace.

In Palestina si muore nel silenzio internazionale di istituzioni completamente succubi alle logiche del capitale e della guerra ai popoli che non accettano di essere depredati delle risorse, schiavizzati o eliminati.

Evidentemente gli embarghi e la rottura delle relazioni diplomatiche che valgono ai danni di quelli che nella logica delle alleanze NATO sono chiamati “popoli di troppo” contro cui scatenare la “guerre umanitarie” e le “operazioni arcobaleno” non vengono adottati nei confronti di Israele, gendarme armato dell’Occidente capitalistico nell’impero del petrolio e delle risorse energetiche.

Dalla Valle di Susa antagonista e solidale giunga alla Palestina e ai suoi resistenti  un abbraccio fraterno e la volontà di lotta collettiva che deve essere da subito, come primo passo, il boicottaggio dei prodotti israeliani.

Quei luoghi devastati che molti di noi hanno concretamente conosciuto e che tutti amiamo, quel popolo ospitale, di antica cultura e di indomabile coraggio è il nostro popolo.

Libertà ed autodeterminazione per il Popolo Palestinese,ora!

Siamo tutti Palestinesi!

Fonte: No Tav

Palestina occupata, 10 Luglio – Alla luce dell’attuale brutale assalto militare sui palestinesi di Gaza e di altrove, il Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC) chiede ai sostenitori dei diritti umani di intraprendere azioni efficaci, particolarmente nel computo della campagna BDS, per mostrare la propria solidarietà e mettere pressione ad Israele affinchè ponga fine al suo regime di occupazione, colonialismo ed apartheid.

In particolare, incitiamo le persone di coscienza ad intensificare la loro pressione sui governi per imporre un embargo militare su Israele e per sospendere gli accordi bilaterali e di libero commercio finchè lo Stato israeliano non adempierà ai suoi obblighi previsti dal diritto internazionale. I governi di tutto il mondo devono essere ritenuti responsabili per le loro complicità coi crimini israeliani. Come ha affermato il Premio Nobel sudafricano, Arcivescovo Desmond Tutu: “Se ti mantieni neutrale in situazioni di ingiustizia, hai scelto di stare dalla parte dell’oppressore.”

  • Mentre proseguono le proteste in Palestina, si stanno organizzando eventi in tutto il mondo e anche in Italia, per porre fine all'impunità di Israele;
  • Alle Nazioni Unite, 86 dei massimi esperti legali esigono che l'ONU e gli stati agiscano;
  • Tra le firme, l'Associazione nazionale dei Giuristi Democratici.

Esperti di diritto noti a livello  internazionale e reti di legali di tutti i continenti, tra i quali relatori speciali delle Nazioni Unite, giudici ed ex giudici, noti professori di diritto e associazioni professionali nazionali e continentali, hanno invitato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Moon e i leader mondiali ad intraprendere "azioni concrete" contro il muro di Israele nella Cisgiordania occupata.[1]

Il 9 luglio 2014 segna dieci anni da quando la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) emise il parere consultivo sul Muro che Israele sta costruendo nella Cisgiordania occupata, e che coinvolge anche  Gerusalemme est. L'ICJ ha concluso che il Muro fa parte dell'illegale sistema israeliano di insediamenti e annessioni. Ha chiesto a Israele di cessare la costruzione, abbattere le sezioni già costruite e pagare risarcimenti per i danni causati.

- Le organizzazioni palestinesi condannano le operazioni israeliane di punizione collettiva in Cisgiordania e a Gaza
- I palestinesi chiedono un embargo militare e il boicottaggio.

Gli attivisti palestinesi del movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) sollecitano I governi e la società civile internazionale ad intraprendere azioni per considerare Israele responsabile della sua continua punizione collettiva in Cisgiordania e a Gaza a seguito della sparizione e della morte di tre coloni israeliani.

Zaid Shuaibi, portavoce del Comitato Nazionale Palestinese BDS, la coalizione della società civile che guida e sostiene il movimento BDS, ha affermato: