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L'USB invita gli insegnanti a non utilizzare la "carta docente" per l'acquisto di prodotti Hewlett Packard (HP) poiché HP fornisce materiale e prodotti che vengono impiegati da Israele nel controllo repressivo e coercitivo del territorio occupato palestinese a partire dai posti blocco, passando per le carceri. Il governo israeliano ha impresso un'ulteriore accelerazione alla politica antipalestinese, come testimonia la decisione di costruire oltre 3000 nuovi alloggi, negli insediamenti illegali. Questo è l'ultimo atto di un processo iniziato nel 1948 e che vede oggi Israele occupare la quasi totalità della Palestina storica.
Contro questa occupazione lunga e tremendamente ingiusta diviene sempre più importante rafforzare la campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele che l'USB sostiene. La campagna BDS ha rivolto la sua protesta verso la multinazionale High Tech Hewlett Packard, di seguito è riportato l'appello.
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Leggi: USB invita gli insegnanti a non usare la Carta Docenti per sostenere l'occupazione israeliana
Una chiesa di Santa Cruz diviene la prima congregazione degli Stati Uniti a boicottare HP per il suo ruolo nell'occupazione israeliana
La scorsa notte la congregazione della Chiesa Unita per la Pace di Cristo di Santa Cruz, CA, ha scelto di astenersi dal comprare prodotti Hewlett-Packard (HP), tra cui stampanti, computer e cartucce d'inchiostro fino a quando le aziende HP non cesseranno di trarre profitto dalla violazione da parte di Israele dei diritti umani dei Palestinesi. La Chiesa Unita per la Pace di Cristo si unisce alla Chiesa Presbiteriana, alla Chiesa Universalista Unitaria, alla Chiesa Unita di Cristo, ai Soci della Corporazione Fiduciaria dei Quaccheri, e all'Alleanza dei Battisti, che hanno tutte disinvestito a livello confessionale dalla società HP. Queste organizzazioni rappresentano oltre 15.000 congregazioni degli Stati Uniti e il potenziale di milioni di dollari in potere d'acquisto.
Gli Amici di Sabeel del Nord America (Fosna) hanno avviato la campagna HP-Free Churches (Chiese libere dall'HP), in coordinamento con la Settimana internazionale di azione contro HP, che ha visto svolgersi più di 150 azioni in decine di paesi nei sei continenti. "Molte singole congregazioni non sanno che le loro confessioni hanno disinvestito da aziende che traggono profitto dall’occupazione israeliana o che i loro acquisti sono in contraddizione con i disinvestimenti della loro confessione. Vogliamo rettificare quest’aspetto", ha detto Rochelle Gause, organizzatore nazionale Fosna.
Leggi: California, la prima chiesa USA a boicottare HP per il ruolo nell'occupazione israeliana
Gary Donnelly (Assessore Indipendente del Distretto di Derry City & Strabane, n.d.t.) farà disattivare la sua stampante Hewlett Packard, installata al Consiglio, alla prima riunione mensile della prossima settimana presso il Municipio per protestare contro i rapporti contrattuali che (l'azienda, n.d.t.) mantiene con Israele.
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Il consiglio degli studenti della Portland State University, in Oregon, ha votato a favore del disinvestimento nei confronti delle multinazionali che ricavano profitti dall’occupazione israeliana.
La decisione, a maggioranza schiacciante, è stata presa nonostante la dura opposizione del preside dell’istituto.
La delibera, approvata lunedì sera con 22 voti a favore e 2 contro, richiede che l’università effettui un disinvestimento nei confronti di Caterpillar, G4S, Hewlett-Packard e Motorola Solutions.
Gli studenti hanno inoltre invitato l’università ad effettuare controlli sugli investimenti nei confronti delle aziende che forniscono armi e attrezzature utilizzate per compiere violenza contro i civili e per il trasferimento dei palestinesi, o che hanno interessi legati alle colonie e al muro di Israele nella Cisgiordania occupata.
“Abbiamo scelto [le quattro aziende] non solo perché stanno violando i diritti umani dei palestinesi, ma perché stanno violando i diritti umani in tutto il mondo”, ha affermato Sarah Abuelkhair, da poco laureata alla Portland State University e membro da un anno del SUPER (Students United for Palestinian Equal Rights), un gruppo del campus interno al National Students for Justice in Palestine.
“SUPER è impegnato concretamente nella solidarietà nei confronti di altre comunità marginalizzate, cosa che abbiamo messo in evidenza al consiglio studentesco: queste aziende non stanno danneggiando solo i palestinesi, stanno facendo cose orribili anche in altri luoghi del mondo”, ha proseguito Abuelkhair.
Il boicottaggio del gigante statunitense dell’informatica Hewlett-Packard ha recentemente incontrato un rinnovato interesse, diventando un “tema caldo” nelle campagne dei sostenitori dei diritti dei palestinesi in molti paesi.
È stata lanciata una settimana di azione internazionale contro HP, dal 25 novembre al 3 dicembre, come sbocco delle recenti mobilitazioni in tutto il mondo.
HP è stata da tempo criticata dal movimento palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) a causa del suo ruolo di supporto alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi. L'azienda vanta una "presenza massiccia" in Israele, con più di 5.700 dipendenti, ed è uno dei principali fornitori di tecnologia informatica alle forze militari israeliane.
La US Campaign to End the Israeli Occupation - ora ribattezzata la US Campaign for Palestinian Rights – insieme al Comitato Nazionale Palestinese per il BDS ha recentemente tenuto due seminari sul boicottaggio dell’HP.
Il primo, con circa 120 partecipanti provenienti da 18 paesi, si incentrava sulle ragioni della campagna e vi partecipava Caroline Hunter, leader del boicottaggio della Polaroid per il suo coinvolgimento nelle politiche dell’apartheid in Sudafrica.
Nel 1970 la Hunter, che al tempo lavorava come chimica per la Polaroid, scoprì l'utilizzo della tecnologia di fotografia istantanea di quella società per i famigerati “pass book”, i documenti usati per controllare e limitare il movimento dei sudafricani neri. La Hunter venne licenziata a causa del suo attivismo nei confronti della Polaroid.
La campagna contro la Polaroid, che durò sette anni e alla fine vinse, diede inizio al movimento per il boicottaggio ed il disinvestimento anti-apartheid negli Stati Uniti e servì anche per sensibilizzare l’opinione pubblica più in generale sul Sudafrica.
Leggi: Boicottaggio HP: Cresce la campagna internazionale #IoNonComproHP
Durante un incontro al Festival di La Repubblica a Roma, Fedez risponde ad una domanda sul suo coinvolgimento con l'HP, la tecnologia dell'oppressione israeliana.
A maggio Fedez, insieme ad J-Ax, aveva partecipato ad un'iniziativa promozionale della Hewlett Packard.
Ora anche Fedez sa della campagna #IoNonComproHP. Scopri tutto sulle complicità dell'HP con l'occupazione israeliana: http://bdsitalia.org/hp
Firma per dirlo anche tu #IoNonComproHP: http://chn.ge/1snxew9
Vedi anche Sei azioni per dire #IoNonComproHP
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In più di venti località di tutto il Regno Unito sabato 4 giugno 2016 gruppi di attivisti hanno protestato contro il gigante della tecnologia Hewlett Packard (HP), fortemente coinvolto nella occupazione illegale israeliana della Palestina e nella sua infrastruttura militare.
Sezioni locali del PSC hanno organizzato in tutto il paese picchetti davanti ai principali rivenditori di prodotti HP e parlato con il pubblico della complicità della società nelle violazioni sistematiche dei diritti umani dei palestinesi da parte di Israele, chiedendo loro di firmare l'impegno a boicottare HP. La giornata è stata preceduta dalla pubblicazione da parte della campagna #StopHP di un video in cui si evidenziava il fatto che HP trae profitto dalla negazione dei diritti dei palestinesi.
Uno studio per TheMarker descrive come fenomeno in crescita la concessione da parte dello stato di sempre più numerosi servizi al settore privato.
Un'analisi condotta dal Public Knowledge Workshop per TheMarker rivela che il governo di Israele ha speso nel corso degli ultimi cinque anni 31,6 miliardi di shekel (8,1 miliardi di dollari) assegnati ad aziende e altre organizzazioni senza alcun tipo di asta pubblica.
Negli ultimi cinque anni sono stati assegnate commesse senza gare d'appalto a più di 3.900 gruppi commerciali, di cui di gran lunga il più grande una società chiamata Sarel che acquista attrezzature mediche e farmaci in grandi quantitativi per il Ministero della Salute, e altri del calibro di Taglit e HP.
Leggi: Da Birthright ad HP, Israele ha versato miliardi ad imprese private senza gare d’appalto
La Commissione per i diritti umani di Portland appoggia la richiesta di porre le aziende colluse con le violazioni dei diritti umani in Israele/Palestina, su una lista “Do not by” (“Non comprare”).
La coalizione Occupation-Free di Portland si congratula con la Commissione per i diritti umani di Portland (HRC) per avere approvato all’unanimità la propria proposta al Comitato per gli investimenti socialmente responsabili della città di Portland, di includere nell’elenco “Not to Buy” della città quattro aziende responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nel corso della illegale e brutale occupazione israeliana dei territori palestinesi. Le aziende sono Caterpillar, Hewlett-Packard, G4S e Motorola Solutions.
La proposta è stata portata all'HRC da Occupation-Free di Portland, una coalizione di gruppi religiosi e di gruppi per la giustizia sociale e per i diritti umani, che operano per la giustizia in Palestina. La coalizione ha dichiarato: "ci complimentiamo con il Portland HRC per questa azione. Questa approvazione dimostra che l'HRC continua ad essere una "bussola morale" per i diritti umani nella nostra comunità. I suoi componenti comprendono che le varie lotte per i diritti umani e la dignità sono collegate e meritano la nostra attenzione e il nostro impegno per il cambiamento".
Leggi: Portland fa il primo passo per diventare "Occupation Free"
HP ha ottenuto dal Ministero Israeliano della Difesa l'incarico di provvedere alla manutenzione del sistema biometrico Basel nei posti di blocco in Cisgiordania e Gaza fino alla fine del 2015.
Alla richiesta di libertà di informazione avanzata da Who Profits, il Ministero Israeliano della Difesa ha risposto che HP ha ottenuto l'incarico di provvedere alla manutenzione del sistema biometrico Basel nei posti di blocco in Cisgiordania e Gaza, fino alla fine del 2015.
Basel System è un sistema automatizzato di controllo biometrico di ingresso che comprende un sistema di permessi per i lavoratori palestinesi attraverso l'identificazione della mano e del viso. Il sistema è stato installato la prima volta nel 2004 nel checkpoint di Erez nel nord della Striscia di Gaza. Nel 2013, il Ministero della Difesa ha indicato che il sistema è stato installato in Cisgiordania presso i seguenti posti di blocco: Jericho, Bethlehem (Ma'avar Rachel), Jenin, Nablus, Tulkarem, Hebron, Abu Dis, Tarkumia, Eyal e Irtach (Sha'ar Efraim).
HP ha sviluppato e installato il Basel System con il finanziamento del governo degli Stati Uniti a seguito del Memorandum di Wye River. E' dal 2004 che la società ne tiene continuativamente la manutenzione con offerta di assistenza tecnica del System e continuerà a farlo fino alla fine del 2015.
Per ulteriori informazioni sul Basel System e il coinvolgimento di HP nell'occupazione israeliana, vedere il report di Who Profits, Technologies of Control, e il company’s profile sul database di Who Profits’.
Fonte: Who Profits
Traduzione di BDS Italia