Il consiglio degli studenti della Portland State University, in Oregon, ha votato a favore del disinvestimento nei confronti delle multinazionali che ricavano profitti dall’occupazione israeliana.
La decisione, a maggioranza schiacciante, è stata presa nonostante la dura opposizione del preside dell’istituto.
La delibera, approvata lunedì sera con 22 voti a favore e 2 contro, richiede che l’università effettui un disinvestimento nei confronti di Caterpillar, G4S, Hewlett-Packard e Motorola Solutions.
Gli studenti hanno inoltre invitato l’università ad effettuare controlli sugli investimenti nei confronti delle aziende che forniscono armi e attrezzature utilizzate per compiere violenza contro i civili e per il trasferimento dei palestinesi, o che hanno interessi legati alle colonie e al muro di Israele nella Cisgiordania occupata.
“Abbiamo scelto [le quattro aziende] non solo perché stanno violando i diritti umani dei palestinesi, ma perché stanno violando i diritti umani in tutto il mondo”, ha affermato Sarah Abuelkhair, da poco laureata alla Portland State University e membro da un anno del SUPER (Students United for Palestinian Equal Rights), un gruppo del campus interno al National Students for Justice in Palestine.
“SUPER è impegnato concretamente nella solidarietà nei confronti di altre comunità marginalizzate, cosa che abbiamo messo in evidenza al consiglio studentesco: queste aziende non stanno danneggiando solo i palestinesi, stanno facendo cose orribili anche in altri luoghi del mondo”, ha proseguito Abuelkhair.
Ha inoltre raccontato a The Electronic Intifada che il voto per il disinvestimento si è verificato in seguito ad anni di campagne promosse da SUPER, tra cui lo scrutinio al senato accademico, e ritardi creati per dissuadere SUPER da reintrodurre la delibera.
“Era chiaro che stava succedendo solo [al nostro gruppo studentesco] per i contenuti”, ha affermato Abuelkhair.
Comunque, la delibera “era abbastanza forte, e in alcuni casi lo è diventata ancora di più” tramite un rigoroso procedimento, ha dichiarato Hanna Eid, membro di SUPER.
Ha raccontato a The Electronic Intifada che molte persone di altri gruppi del campus hanno iniziato a sostenere la delibera.
“Dopo la votazione, nella sala l’atmosfera era elettrica”, ha riportato.
Diffamazioni
Eid e Abuelkhair hanno dichiarato che i sostenitori di Israele all’interno e fuori dal campus hanno diffamato la delibera e gli stessi membri di SUPER.
“Siamo stati attaccati, eravamo stati costantemente chiamati bigotti e antisemiti, ma anche molti cittadini e molti studenti ebrei si sono dovuti confrontare a lungo con l’opposizione”, ha detto Abuelkhair.
“Gli hanno urlato contro, imprecato contro, sono stati definiti ebrei che odiano sé stessi, e altre cose che non ho intenzione di ripetere. Ma abbiamo avuto anche ripercussioni da parte del nostro preside”, ha aggiunto.
In giugno, Wim Wiewel, il preside uscente della PSU, ha definito la delibera “fonte di divisioni e male informata”, e ha esortato gli studenti del senato accademico a votare contro.
Ha inoltre ripetuto le diffamazioni usate dalle organizzazioni allineate con Israele contro il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) promosso dalla società palestinese, confondendo le critiche alle politiche israeliane con l’antisemitismo.
“Il tono e il tenore utilizzati dal movimento BDS hanno fatto sentire i membri della nostra comunità non al sicuro e non graditi alla PSU, non è accettabile marginalizzarli o renderli i capri espiatori”, ha dichiarato Wiewel. “L’antisemitismo non può e non sarà tollerato nel nostro campus”.
Nel 2013 Wiewel si è recato in Israele per un visita ufficiale con il progetto di scambio Project Interchange dell’American Jewish Committee.
Il programma sponsorizza viaggi guidati in Israele per i dirigenti delle università e i rappresentati degli studenti, nell’ambito di un progetto internazionale più ampio destinato anche a capi di polizia, a politici, ecclesiastici, giornalisti e altri personaggi influencer.
Secondo l’autore Max Blumenthal, viaggi del genere sono “concepiti per colpire le élite americane suggestionabili con un’immagine di Israele come nazione dinamica in fase di sviluppo che aspira continuamente alla pace, mentre combatte per difendere sé stessa da nemici ostili”, in particolare il movimento BDS nei campus degli Stati Uniti.
Nel gennaio 2014 Wiewel ha ammonito l’American Studies Association per aver approvato il boicottaggio nei confronti delle istituzioni accademiche israeliane, promettendo, in tutta risposta, di “rafforzare gli scambi accademici tra la Portland State University e le istituzioni israeliane”.
“Hanno tentato di fermarci”
Abuelkhair ha affermato che la campagna a sostegno della delibera, e il modo in cui l’opposizione ha tentato di bloccarla, hanno contribuito a polarizzare appoggio in suo favore, incluso quello da parte degli studenti del senato accademico che inizialmente vi si erano opposti.
“Il consiglio degli studenti ha notato che qualcuno aveva cercato di fermarla, che c’erano cose che non si voleva sapessimo”, ha affermato, aggiungendo che una vittoria così palese sarebbe stata impensabile qualche anno fa. “La storia sta cambiando e chi prima non dava ascolto, ora sta iniziando a sentire”.
Mercoledì SUPER ha espresso la speranza che questo successo possa incoraggiare altri gruppi studenteschi negli Stati Uniti a fare altrettanto.
“Siamo orgogliosi che adesso il nostro campus sia dalla parte giusta della storia”, ha commentato SUPER.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia