LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

La leader dei diritti civili degli Stati Uniti Angela Davis ha sostenuto in una dichiarazione:

 È stimolante vedere che in questi tempi terribili in cui il fascismo e i partiti politici di estrema destra sono in ascesa in molti paesi, la consapevolezza sta crescendo in molte persone e la gente e le organizzazioni si stanno unendo per combattere il razzismo e tutte le forme di discriminazione. E per coloro che lottano ovunque contro il razzismo e per la libertà, il popolo palestinese continua a rappresentare una fonte d'ispirazione perché ha resistito ed è rimasto fermo per così tanto tempo nel rifiutare di arrendersi e di accettare la sottomissione e l'ingiustizia permanenti.

In Palestina, negli Stati Uniti, nei Paesi arabi, in America Latina e in Asia, le persone che stanno cercando di mantenere sistemi di oppressione e dominio razziale condividono ideologie, strategie e armamenti. Ad esempio, le strategie di polizia sono state rese transnazionali, con i dipartimenti di polizia statunitensi e israeliani che si scambiano le tattiche tra di loro. E il complesso industriale carcerario globale viene testato, nelle sue forme più estreme, in Palestina.

Conversazioni sull’apartheid - dal Sudafrica alla Palestina

Webinar Online
Giovedì 19 Marzo Ore 18.30

Mandla Mandela
Deputato per conto dell’African National Congress, nipote di Nelson Mandela

Desirée Bela-Lobedde
Comunicatrice e attivista afrofemminista

Seguite il webinar dalle pagine Facebook di BDS ItaliaSocietà Civile per la Palestina

Partecipate al webinar con Mandla Mandela, nipote di Nelson Mandela, figura di rilievo in Sudafrica, e membro del Parlamento per conto dell’African National Congress.

Foto di Guillaume Paumier

Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Regno Unito

 Appello della società civile palestinese a gruppi e organizzazioni che combattono il razzismo e la discriminazione razziale in Europa

Oggetto: sensibilizzazione dell’opinione pubblica e mobilitazione in occasione della Giornata internazionale contro il razzismo e la discriminazione razziale del 21 marzo 2020

Noi, organizzazioni della società civile palestinese, apprezziamo e lodiamo gli sforzi della società civile progressista in Europa per la giustizia sociale, la democrazia e società inclusive, senza razzismo né discriminazione razziale. Scriviamo per incoraggiarvi a coordinarvi e a cooperare con gruppi e persone che organizzano eventi per la Settimana contro l’apartheid israeliana nella vostra zona quando vi mobiliterete per la Giornata internazionale contro il razzismo e la discriminazione razziale 2020.

A marzo si svolgerà la Israeli Apartheid Week (IAW) 2020 (settimana contro l'apartheid israeliana 2020) con lo slogan "Uniti contro il razzismo", a sostegno dei diritti dei palestinesi nel contesto delle lotte globali contro l'oppressione razziale. È più urgente che mai unire le nostre battaglie per la libertà, la giustizia, l'uguaglianza e la dignità e riconoscere che il regime di estrema destra di Israele è un partner chiave dei regimi autoritari e persino genocidari in tutto il mondo, in quanto fornisce loro micidiali tecnologie militari e di sicurezza.

L'apartheid israeliana rappresenta una seria minaccia non solo per i palestinesi autoctoni ma anche per le comunità oppresse di tutto il mondo. Ad esempio:

La società civile palestinese accoglie con favore questo tanto atteso elenco dell'ONU delle società che sono complici del progetto coloniale illegale di Israele, che costituisce un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale. Ringraziamo tutte le organizzazioni per i diritti umani che hanno lavorato instancabilmente per la pubblicazione di uno strumento di trasparenza e responsabilità così importante.

Sostenere il diritto internazionale è l'unica risposta appropriata ai tentativi dei regimi autoritari e di estrema destra, guidati dalla Casa Bianca di Trump e dal governo estremista israeliano, di minare i diritti umani e lo stato di diritto e imporre invece il dominio dei più potenti.

Riconoscendo l'importante ruolo che le Nazioni Unite hanno svolto nel porre fine all'apartheid in Sudafrica, consideriamo la pubblicazione di questo database come un primo passo significativo e concreto da parte di una entità delle Nazioni Unite per ritenere responsabili le società israeliane e internazionali che rendono possibili e traggono profitto dalle gravi violazioni dei diritti dei palestinesi da parte di Israele.

In seguito alla cancellazione dell’incontro con il giornalista palestinese Ahmed Abu Artema, co-organizzatore della Grande Marcia del Ritorno a Gaza, prevista ad Almese (Valsusa) il 17 gennaio 2020 presso la sala consiliare di Almese su richiesta della locale sezione Anpi, BDS Italia

ringrazia 

la presidentessa dell’ANPI Carla Federica Nespolo per aver preso le distanze dalla cancellazione dell’evento ed aver condannato il clima in cui chi critica il governo israeliano viene accusato di antisemitismo. La ringraziamo inoltre per aver ribadito la solidarietà dell’ANPI nazionale riguardo ai diritti sociali e politici del popolo palestinese e per aver condannato l’assedio israeliano contro la Striscia di Gaza e le politiche israeliane di continuo espansione degli insediamenti nei Territori palestinesi occupati;

denuncia

le intimidazioni e la censura nei confronti di iniziative di solidarietà e di sostegno alla causa del popolo palestinese, in particolare della popolazione civile di Gaza, sottoposta da oltre 12 anni ad un blocco illegale da parte dell’esercito israeliano, una punizione collettiva che viola le norme del diritto internazionale. La censura preventiva ha impedito che la voce dei gazawi, rappresentati da Ahmed Abu Artema, potesse essere ascoltata dalla popolazione valsusina e dagli iscritti all’ANPI;

BDS Italia aderisce alla giornata di mobilitazione internazionale per la pace di sabato 25 gennaio 2020 contro le politiche di guerra a fianco dei popoli che lottano contro l’occupazione militare, il dominio coloniale e le discriminazioni su base etnica e religiosa. I gruppi e le associazioni aderenti a BDS Italia parteciperanno alle iniziative che si svolgeranno in tutta Italia mettendo al centro della mobilitazione il sostegno alla lotta dei palestinesi per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia.

Una giusta soluzione alla cosiddetta “questione palestinese”, basata sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, è una delle chiavi essenziali affinché ci possano essere pace e stabilità in Medio Oriente. Le politiche dell’amministrazione Trump in Medio Oriente e in Palestina, con l’appoggio incondizionato al regime israeliano di occupazione militare, colonialismo e apartheid imposto ai palestinesi e con il sostegno alle attività militari aggressive di Israele nella regione, in vista di una generale ridefinizione dell’egemonia e dei poteri sull’area, alimentano tensioni e pericoli di un conflitto che potrebbe espandersi pericolosamente.

Palestinesi espulsi dalle loro case sotto la minaccia delle armi durante la Nakba

Negli anniversari della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Risoluzione ONU 194 che afferma il diritto dei rifugiati palestinesi di ritornare alle loro case, il movimento di BDS insiste “sul menu completo dei diritti" per i palestinesi autoctoni.

Non sono interessato a raccogliere briciole di pietà gettate dalla tavola di qualcuno che si considera il mio padrone. Voglio il menu completo dei diritti." -- Arcivescovo emerito Desmond Tutu

Gentile sostenitore,

Mentre stavamo pianificando la nostra raccolta fondi di fine anno, il nostro sito Web BDS ha subito un attacco senza precedenti. Sono stati registrati oltre 3,9 milioni tentativi di accesso al sito Web, segno che una campagna di pirateria informatica ben organizzata era in atto, chiaramente parte della dichiarata "guerra cibernetica" di Israele contro il movimento BDS non violento per i diritti dei palestinesi.

Abbiamo respinto l'attacco e ci rifiutiamo di cadere in una trappola difensiva. Rimaniamo concentrati sul porre fine alla complicità internazionale con il regime israeliano di apartheid e occupazione militare.

Fare clic per scaricare e stampare questa scheda tecnica. Di seguito è riportato un foglio informativo di solo testo con collegamenti ipertestuali alle fonti.

La Palestina è una questione di giustizia climatica - l'apartheid israeliano non è "verde"

La catastrofica crisi climatica è alimentata dalla disuguaglianza globale e progettata da governi e società complici che mettono il profitto prima delle persone e del pianeta. Ovunque, i meno potenti sono i più colpiti.

I palestinesi autochtoni che vivono sotto l'occupazione e l'apartheid israeliano, senza alcun controllo sulla propria terra e sulle proprie risorse naturali, sono molto vulnerabili alla crisi climatica. Con Israele che monopolizza le risorse, l'aumento delle temperature sta esacerbando la desertificazione e la scarsità di acqua e terra creando un apartheid climatico.

Società multinazionali come AXA e HSBC , che investono in combustibili fossili, sono complici dell'oppressione del popolo palestinese da parte di Israele. Investono in società armandoIsraele, finanziando i suoi insediamenti illegali e saccheggiando la terra e le risorse naturali palestinesi.