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Il sindaco di Belém (Brasile), Edmilson Rodrigues, dichiara la sua città Spazio libero dall'apartheid israeliana (SPLAI), denunciando “l'espulsione di un popolo dal proprio territorio ancestrale, un vero apartheid”. Belém, la capitale dello stato del Pará nell'Amazzonia, è rinomata per riunire tutti, indigeni e non, nella lotta per la giustizia e per essere solidale. 

La decisione di Belém fa seguito a quelle del sindaco di Barcellona (Catalogna, Stato spagnolo) di sospendere i legami istituzionali con il regime israeliano di apartheid e di porre fine al gemellaggio con Tel Aviv, del consiglio comunale di Liegi (Belgio) di tagliare i legami con l'apartheid e del consiglio comunale di Oslo (Norvegia) di escludere dagli appalti pubblici le società che contribuiscono, direttamente o indirettamente, al progetto di insediamento coloniale di Israele.

Il Comitato nazionale palestinese del BDS (BNC), la più grande coalizione nella società palestinese, saluta il sindaco di Belém e invita le città di tutto il mondo a seguire l'esempio, liberandosi dalla complicità con l'apartheid e dimostrandosi solidali con la nostra lotta di liberazione.

#DismantleApartheid!

In America Latina, dal 29 novembre, Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, sono stati creati diversi SPLAI in tutta l'America Latina.

Ispirata dalla lotta contro l'apartheid in Sud Africa, la campagna del movimento BDS per gli spazi liberi dall'apartheid (SPLAI) cerca di tagliare legami di complicità nelle gravi violazioni che riguardano i diritti umani delle palestinesi e dei palestinesi perpetrate dal regime israeliano di colonialismo, apartheid e occupazione militare.

Gli SPLAI, siano essi spazi comunitari, politici, sociali o culturali, sono un concetto potente che consente di costruire una cultura di significativa solidarietà con la lotta di liberazione palestinese. Gli SPLAI si occupano di creare spazi liberi da razzismo, repressione e discriminazione in Palestina e altrove.

Il movimento BDS è orgoglioso di questa rete stimolante e in crescita di SPLAI latinoamericane per diversi motivi. In primo luogo, abbraccia una vasta gamma di paesi, dal Messico al Costa Rica, dalla Colombia al Cile e dal Brasile all'Argentina

In secondo luogo, include un'importante varietà di SPLAI: sindacati, organizzazioni per i diritti umani, comuni, stazioni radio, gruppi di studenti universitari, ristoranti, librerie, ecc.

Questa ricca diversità delle SPLAI latinoamericane dimostra l'intersezione della lotta per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza palestinese con le lotte condotte dai movimenti sociali e politici in tutto il continente per la giustizia razziale, economica, sociale, di genere e climatica.

E questo è solo l'inizio! Altre SPLAI dovrebbero essere dichiarate nel prossimo futuro, contribuendo a costruire il potere del popolo in tutto il continente per porre fine al business as usual e alla complicità con il regime di oppressione coloniale di Israele. 

Di seguito l'elenco delle SPLAI create fino ad oggi in America Latina. Controllate regolarmente la nostra mappa sul sito Web per gli aggiornamenti.

Organizzazioni, sindacati, movimenti e partiti politici:

CTA Central Autónoma Argentina, Buenos Aires, Argentina

CUT, Central Unica Trabalhadores, São Paulo, Brasile

CSP-Conlutas, Central Sindical e Popular, São Paulo, Brasile

Sindicato Trabajadores Unidad Busqueda Personas Desaparecidas, Bogotà, Colombia  

Sindicato ADEMYS de docentes de la Ciudad de Buenos Aires , Argentina

Izquierda Socialista, Buenos Aires, Argentina

Asamblea Permanente Por los Derechos Humanos, Buenos Aires, Argentina 

Liga Argentina por los Derechos Humanos, Buenos Aires, Argentina

Liga Argentina por los Derechos Humanos sección Patagónica, General Roca, Argentina

Observatorio Derechos Humanos del Pueblo, Oaxaca, Messico

Comunità:

 Comunidad de San Isidro Siniyuco, Oaxaca, Messico

Città:

Ayuntamiento de Valdivia, Cile

Organizzazioni, sindacati, movimenti e partiti politici:

Escuela Nacional Florestan Fernandes, São Paulo, Brasile

Periódico Virginia Bolten, Buenos Aires, Argentina

Tano Cabrón - Teatro & Bar; Buenos Aires, Argentina 

Catedra de Estudios Palestinos Edward Said de la Facultad de Filosofía y Letras de la UBA, Buenos Aires, Argentina

Radio Comunitaria Fm Punta del Indio, Punta del Indio, Argentina

Casa del Encuentro en Avellaneda, Buenos Aires, Argentina 

Casa de la Memoria "Imprenta del Pueblo Roberto Matthews", Córdoba, Argentina

Revista Internacional de Mexico, Ciudad de México, Messico

Relatos de Resistencia, Programa radiofónico, Buenos Aires, Argentina

Plaza de la solidaridad México -Palestina, Ciudad de México, Messico

El Pushkin, Cafè, Bogotà, Colombia

Espacio sede del movimiento kultural Congreso de los Barrios Libres y Comisión Sur por Palestina, Buenos Aires, Argentina

Biblioteca TUPAC AMARU Castelar Sur, Buenos Aires, Argentina

Red de Solidaridad con Chiapas de Buenos Aires, Argentina

Casa de Cultura Las Jarillas, Ciudad de México, Messico

Grupo Musical Taller del Sur, Ciudad de México, Messico

Espacio Cultural La Otra Casa, Rosario, Argentina

Organizzazioni studentesche:

Consejo Superior Estudiantil de la Universidad de Costa Rica, San Josè, Costa Rica

Federación de Estudiantes FEUACh Valdivia, Cile

Colectiva feminista Girl Up de la Benemérita Universidad Autónoma de Puebla

Uffici politici:

Dispaccio delle deputate Mercedes De Mendieta, Noelia Agüero e Liliana Olivero, dell'Assemblea Legislativa di Buenos Aires e Córdoba

Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC)

Dal Messico alla Francia, dal Brasile al Canada e oltre, decine di nuovi spazi si uniscono alla campagna #ApartheidFreeZones [Spazi Liberi dall'Apartheid Israeliana - #SPLAI in Italia, NdT] in risposta alla richiesta palestinese di sostegno reciproco e solidarietà internazionale. 

Porre fine a razzismo, colonialismo e apartheid è nelle nostre mani #InOurHands

Gli attacchi di Israele contro il popolo palestinese, come quelli che abbiamo visto nelle ultime settimane, non sono episodi isolati o spontanei, fanno parte di un processo di colonizzazione continua, oppressione sistematica e discriminazione istituzionalizzata intese a soggiogare e dominare il popolo palestinese. Oggi, Human Rights Watch e il principale gruppo israeliano per i diritti umani B'tselem concordano con i palestinesi che Israele è colpevole di apartheid. In risposta all'apartheid israeliana e in solidarietà con la lotta dei palestinesi indigeni per la giustizia, sono state create nuove zone libere dall'apartheid (AFZ) in tutto il mondo. 

In Canada, il negozio online a rifiuti zero Reimagine Co si è dichiarato AFZ e ha esortato altre aziende, istituzioni e gruppi comunitari di Londra (Canada) a fare lo stesso.

A Seattle, l' Afro-American Heritage Museum and Cultural Center si è unito alla campagna AFZ e ha organizzato una veglia in cui il fondatore e figura autorevole del museo Omari Tahir ha parlato delle connessioni tra le lotte per una Palestina libera, la decolonizzazione di Turtle Island e le riparazioni agli indigeni e comunità nere: “Le nostre lotte sono le stesse. Entrambi stiamo combattendo contro il colonialismo di insediamento e l'apartheid. Non possiamo permettere che ci dividano".

In Messico, il sindacato “Nueva Central de Trabajadores”, Girl Up BUAP, un collettivo studentesco femminista e la rivista studentesca LO Internacional hanno rilasciato dichiarazioni a favore della campagna AFZ. LO International ha riconosciuto che "le nostre lotte per la giustizia sociale, razziale, di genere ed economica per l'autodeterminazione, tra molte altre, sono profondamente interconnesse, possiamo solo rafforzarci con il sostegno reciproco e la solidarietà internazionale".

Anche il Consiglio Superiore degli Studenti dell'Università del Costa Rica ha aderito alla campagna AFZ, affermando che "L'Università del Costa Rica deve contribuire alle trasformazioni di cui la società ha bisogno per raggiungere il bene comune". 

Come nuovissima AFZ, la federazione sindacale brasiliana CUT, che rappresenta oltre 7 milioni di lavoratori, ha denunciato l'accordo di cooperazione tra il governo brasiliano e quello israeliano che è ora in discussione al Congresso nazionale brasiliano. 

Nella città francese di Montpellier, oltre 100 negozianti hanno dichiarato i loro spazi come zone liberi dall'apartheid, dimostrando che porre fine all'apartheid è davvero nelle nostre mani. #InOurHands.

Un grazie a tutti le persone, gli spazi e le organizzazioni per questi passi coraggiosi verso la libertà, la giustizia e l'uguaglianza!

Vuoi agire anche tu contro l'apartheid israeliana? Compila il form ed entra a far parte della rete globale di #ApartheidFreeZones

[PER L'ITALIA COMPILARE QUESTO FORM PER ADERIRE ALLA CAMPAGNA SPLAI]

La fine dell'apartheid è nelle nostre mani #InOurHands

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia

Titolo intero: I tribunali spagnoli respingono l’accusa che la cancellazione a Cadice del festival sponsorizzato dall'ambasciata israeliana rappresenti un crimine d'odio

I tribunali hanno respinto la denuncia di una volontà discriminatoria, affermando che la città di Cadice stava semplicemente invitando il governo israeliano a rispettare il diritto internazionale.

Nel 2017 la città di Cadice ha cancellato un festival cinematografico sponsorizzato dall'ambasciata israeliana, sulla base di una mozione che dichiarava la città libera dall'apartheid israeliano. In risposta, l'associazione "Azione e Comunicazione sul Medio Oriente" (ACOM), ha presentato una denuncia penale sia contro i membri del Consiglio comunale che contro l'Associazione Andalusa per i Diritti Umani (APDHA) per crimini ispirati dall'odio e per esercizio arbitrario del potere. Sia il Tribunale di primo grado di Cadice che la Corte d'appello hanno respinto le denunce dell’ACOM.

Il 12 agosto 2016 il Consiglio comunale di Cadice aveva adottato una mozione che dichiarava Cadice città libera dall'apartheid israeliano e si impegnava ad astenersi da appalti e cooperazioni con aziende e istituzioni complici delle violazioni israeliane dei diritti umani nei confronti dei palestinesi. Sulla base di questa mozione, il Consiglio comunale ha cancellato un festival cinematografico sponsorizzato dall'ambasciata israeliana nel settembre 2017 in una sede di proprietà comunale.

In risposta, l’ACOM ha presentato una denuncia penale contro i membri del Consiglio comunale che hanno votato a favore della mozione, nonché contro l’APDHA che ha sponsorizzato la mozione. Tale istanza è stata ammessa al tribunale di primo grado di Cadice nel giugno 2019. L'ACOM sosteneva che, nell’adottare la mozione e nel cancellare il festival del cinema, avrebbero commesso sia un crimine d'odio che il reato di esercizio arbitrario del potere (prevaricación).

L’ELSC (Centro Europeo di Supporto Legale, N.d.T.) ha assistito gli avvocati del Consiglio comunale con una nota legale sostenendo che il Consiglio di Cadice avrebbe agito in conformità con il diritto internazionale perché: i) tutti gli stati hanno l'obbligo di non riconoscere o sostenere una situazione illegale creata da uno stato attraverso una grave violazione del diritto internazionale ii) i consigli comunali, essendo degli organi intermediari dello stato ai sensi del diritto internazionale, sono pienamente legittimi, competenti e tenuti ad agire in conformità a tali obblighi. Pertanto, il Consiglio comunale di Cadice, adottando la "Zona libera dall'apartheid israeliano", ha agito nel pieno rispetto dei doveri di non riconoscimento e non supporto nei confronti di una situazione illegale.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d'appello hanno respinto le denunce penali dell’ACOM. In una sentenza del 16 dicembre, il Tribunale di primo grado ha stabilito che il Consiglio comunale non aveva modo di sapere che la sua mozione anti-apartheid avrebbe potuto essere considerata illegale in quanto altre città spagnole stavano partecipando alla campagna e il Parlamento spagnolo aveva adottato una mozione che riconosceva il diritto dei cittadini a sostenere il movimento BDS. La Corte ha inoltre stabilito che il codice spagnolo sui crimini ispirati dall'odio non è applicabile alla cancellazione del ciclo di film sponsorizzato dall'ambasciata israeliana, perché è stato realizzato per promuovere i diritti umani e il commercio equo e non vi era alcuna espressione di odio, antisemitismo o discriminazione basata sulla nazionalità israeliana. La Corte d'Appello ha confermato la sentenza del Tribunale di primo grado, affermando che mentre è possibile essere d'accordo o in disaccordo con la mozione, essa si limita a chiedere al governo israeliano di rispettare il diritto internazionale. La Corte ha concluso che non vi era alcun intento discriminatorio e quindi "gli elementi inclusi nella definizione legale del crimine (d'odio) non sussistono”.

Fonte: ELSC (Centro Europeo di Supporto Legale)

Traduzione di BDS Italia

Comunicato della campagna Apartheid Free Zoned dell'Università Complutense di Madrid

Siamo lieti di annunciare che dieci associazioni e gruppi studenteschi dell'Università Complutense di Madrid si sono dichiarati Zone Libere dall'Apartheid (AFZ), assumendo così una posizione a sostegno della giustizia, dell'antirazzismo e della solidarietà.

La campagna Apartheid Free Zone fa parte del movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS), un movimento internazionale non violento a guida palestinese che fa appello per una pressione contro il regime di oppressione israeliano fino a quando 1) l'occupazione e la colonizzazione di tutte le terre arabe sarà terminata e il muro dell'apartheid verrà smantellato; 2) i diritti dei cittadini arabo-palestinesi di Israele saranno riconosciuti, in particolare la loro uguaglianza davanti alla legge; 3) il diritto dei rifugiati palestinesi di tornare alle loro case e proprietà sarà rispettato, promosso e protetto.

Consiglio comunale di Dublino

"Dublino ha fornito la risposta più forte fino ad oggi all'ultimo massacro di Israele nei confronti dei manifestanti palestinesi inermi nella striscia di Gaza occupata e assediata: questa è la vittoria più importante del movimento BDS nel 2018".

11 aprile 2018 - Lunedì Dublino è diventata la prima capitale europea ad appoggiare il movimento per il Boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) per i diritti dei palestinesi. Citando il "blocco disumano e l'assedio di Gaza" da parte di Israele, il Comune di Dublino ha promesso di interrompere tutti i suoi contratti commerciali con le società e spin-off della Hewlett Packard (HP), inclusa la DXC Technology, data la loro complicità nelle oltraggiose violazioni di Israele dei diritti umani dei palestinesi.

Ieri Israele ha cercato invano di impedire l'ingresso al sindaco di Dublino mentre si recava a Ramallah. Le autorità israeliane hanno scambiato il suo titolo per il suo nome, rendendosi ridicoli agli occhi dei palestinesi e degli altri attivisti dei social media. Il sindaco Mícheál MacDonncha sta attualmente partecipando a incontri con i palestinesi nei territori palestinesi occupati.

Con il voto del Consiglio provinciale, Valencia è diventata la sessantesima città in Spagna che si dichiara libera dall’apartheid israeliana

Il 29 dicembre, il Consiglio provinciale di Valencia (Deputazione di Valencia) ha votato una mozione che sostiene i diritti inalienabili del popolo palestinese e si è dichiarato spazio libero dall’apartheid israeliana. La mozione, votata all’unanimità e proposta dai partiti València en Comú, Esquerra Unida del Pais di Valencià, Compromìs e Partit Socialista del Paìs Valencià, ricorda il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e condanna le continue violazioni dei diritti umani ad opera dello Stato di Israele.

Il Consiglio provinciale ha dichiarato che la Provincia di Valencia è uno spazio libero da crimini di guerra, compreso il crimine di apartheid, guadagnandosi il titolo di “Spazio libero dall’apartheid israeliano”. Ha inoltre dichiarato il suo sostegno al movimento internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), campagna guidata dai palestinesi per ottenere i diritti riconosciuti dal diritto internazionale attraverso campagne non violente. Il BDS si ispira al movimento di boicottaggio che ha contribuito alla fine dell’apartheid in Sudafrica.

In termini pratici, questa mozione prevede l’inclusione di criteri etici relativi all’attuazione dei diritti umani e del diritto internazionale alle gare e ai contratti e anche per l’attribuzione di finanziamenti da parte del Consiglio provinciale. La mozione adotta un meccanismo effettivo che va oltre la semplice dichiarazione di intenti.

Cadice, capoluogo di provincia nella comunità autonoma dell'Andalusia nello Stato spagnolo, è l'ultimo comune che ha approvato una mozione a sostegno del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), il movimento per i diritti dei palestinesi dichiarandosi "zona libera dall’apartheid israeliano".